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“ Il Lanario (Falco biarmicus) vive in Africa, nella penisola arabica, in Asia minore, in Italia e nei Balcani. La sottospecie F. b. Feldeggii occupa l'Italia e la sua "roccaforte" è la Sicilia.
Specie tipica di ambienti aperti, il Lanario predilige territori pseudo-steppici ma è in grado di frequentare una notevole varietà di habitat che vanno dai deserti alle praterie montano appenniniche. In Sicilia gli adulti durante il periodo riproduttivo utilizzano come territori di foraggiamento aree a vegetazione rada o anche arbustiva anche se ho riscontrato coppie in territori alquanto boscosi. Tuttavia non è facile incontrare un Lanario nel territorio Siciliano, data la sua indole apparentemente elusiva e riservata di conseguenza è molto difficile stimare la consistenza della sua popolazione. Questo falco in Sicilia nidifica in pareti rocciose anche di modeste dimensioni e di solito il suo nido è ricavato in una cengia, un terrazzino o all'interno di una cavità naturale. In genere, le prime deposizioni avvengono a Febbraio per poi protrarsi fino ai primi di marzo mentre, le schiuse avvengono tra la terza settimana di Marzo e la metà di Aprile. I giovani iniziano ad involarsi alla fine di aprile ma la maggior parte degli individui abbandona il nido a maggio.
I nuovi nati resteranno nei territori circostanti per un paio di mesi ed al raggiungimento del terzo anno di età cominceranno a cercare un proprio territorio e un partner. Io è da due anni a questa parte che mi sono appassionato al birdwatching e l'animale che più mi affascina è proprio il
Lanario che ha conquistato il mio cuore perché è tanto bello quanto raro e minacciato. È all'apice della catena alimentare poiché si nutre prevalentemente di uccelli di medie-piccole dimensioni, anche se può predare uccelli come la Taccola e il Piccione, che ho visto attaccare anch'io insieme alle Cappellacce, Strillozzi ecc. Il Lanario è un specie con un certo valore di biodiversità in quanto di origine afro-tropicale che vive in un contesto periferico del suo areale di distribuzione. Gli ambienti che occupa hanno invece un basso indice di naturalità (come le pseudo-steppe cerealicole) e purtroppo ciò fa sì che le coppie non siano quasi mai protette da vincoli di tutela ambientale.
Il Lanario è molto raro, le cause del suo declino sono molteplici. Tra queste vi è sicuramente il bracconaggio anche se non si sa esattamente quale entità abbia sulle popolazioni locali dato che appunto non esiste alcun dato numerico pubblicato a livello scientifico. Questi bracco-falconieri, che spesso si fingono "Amanti della natura" in realtà hanno solo interessi economici. Sfruttano questa illecita nicchia economica depredando i nidi dei rapaci più rari per poi venderli al migliore offerente (falconieri, collezionisti ecc..). Questi ultimi sfruttano a loro volta questi poveri malcapitati per squallidi spettacolini medievali che come se non bastasse sono spesso finanziati dai Comuni.
Altre importanti cause sono sicuramente le infezioni batteriche o virali e l'utilizzo di sostanze tossiche in agricoltura le quali hanno un effetto devastante sulla schiusa delle uova.
Per colpa di tutte queste e molte altre, il Lanario, negli ultimi decenni sembra in grossa difficoltà e per questo diventa sempre più importante che ogni anno si involi il maggior numero di pulli. La fortuna di veder involare i giovani mi ripaga mi ripaga di tutti gli sforzi fatti per proteggerli. Nel mio piccolo cerco di contribuire alla salvaguardia di questa specie, monitorando i siti più vicini e mi riprometto di continuare anche in futuro, contribuendo sempre più non appena sarò più grande ed autonomo.
Testo di: Cristian Panarisi
Supervisione scientifica: Giovanni Leonardi „
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