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“ La Ghiandaia marina è una specie distribuita geograficamente nell'area euroturanica-mediterranea, amante dei climi caldi, abita il Nord Africa, l'Europa, l'Asia Minore e il Medio Oriente.
La popolazione italiana giunge e nidifica in primavera e migra già a metà estate per svernare in Africa tropicale.
Il paesaggio agrario della Sicilia interna, è caratterizzato, sotto i 1000 m di quota, da una commistione di aree simili ad aride steppe, dominato da colture agrarie rappresentate essenzialmente da seminativi e vegetazione pascoliva.
In questi territori, dove le terrazze fluviali formano ampie pareti sabbiose e le strutture di origine antropica, di solito in abbandono e ricchi di crepe, caratterizzano il paesaggio, è facile trovare, agli occhi dei più esperti, nidificazioni di Ghiandaia marina.
Specie politipica, presente in Sicilia centro-meridionale in numero soddisfacente negli anni ?80 del secolo scorso, è oggi divenuta rara e in diminuzione a causa del danneggiamento del suo habitat prodotto dall'incremento delle colture estensive.
Tra gli uccelli più appariscenti che vivono e si riproducono in Europa, la ghiandaia marina ha un suo regime alimentare, così come suggerito dall'esigua letteratura specifica, basato principalmente da Ortotteri e Coleotteri mentre rari sono i rettili.
Nelle riprese, realizzate da Tiziano Salamone, presso la Riserva naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell'Imera meridionale, gestita da ITALIA NOSTRA ONLUS, viene documentato lo svezzamento di un pullo di Ghiandaia compiuto, dai laboriosi genitori, tramite ortotteri e coleotteri, ma anche con l'ausilio proteico di un piccolo colubro.
Il filmato avalla lo studio prodotto nel 2009 da Angelo Meschini, Bruno Massa e Monia Bruno, sull'importanza dei rettili nella crescita dei pulli e dimostrando così la versatilità nutrizionale delle Ghiandaie marine.
Le riprese sono state realizzate utilizzando un piccolo appostamento mimetico fisso (circa 1 metro cubo), opportunamente oscurato e mimetizzato con teli e reti fogliate, posizionato sulla sponda opposta del fiume rispetto al nido ed a debita distanza dai posatoi abituali della coppia osservata in modo da non recare alcun disturbo alla normale nidificazione della specie all'interno dell'area protetta, che è andata a buon fine con l'involo di tutti i pulli.
L'attrezzatura fotografica utilizzata per le riprese video e fotografiche è stata la seguente: Nikon V1 e Canon 500 mm f4 L IS USM con adattatore Nikon-Canon + Canon extender 1.4X e 2X montati a cascata, per un totale di 3.780mm di focale equivalente paragonabile alle riprese effettuate in digiscoping con un cannocchiale 75X.
Testo di: Carmelo Giuseppe Bartolotta (Direttore della R.N.O. Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale) „
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