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Alta Via Numero 1 delle Dolomiti (2014)


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Alta Via Numero 1 delle Dolomiti (2014), testo e foto by Juza. Pubblicato il 15 Luglio 2014; 36 risposte, 23369 visite.


L'Alta Via numero 1 delle Dolomiti è un itinerario classico delle Alpi che in 10-15 giorni permette di attraversare una vasta area montuosa percorrendo circa 150 chilometri. Sul web si trovano numerose guide che ne illustrano dettagliatamente le tappe (la migliore può essere scaricata qui, grazie a Stefano Arrighi per la segnalazione!); in questa pagina ho voluto invece descrivere la nostra personale interpretazione dell'alta via, diciamo l'alta via dal punto di vista del fotografo: quali sono i posti più interessanti e come ottimizzare le tappe.



Sony A6000, Sony Vario-Tessar T* E 16-70mm f/4 ZA OSS, 1/30 f/9.0, ISO 100, treppiede Manfrotto BeFree.

L'attrezzatura

Il programma originale del mio viaggio prevedeva di dormire quasi sempre in tenda e di percorrere l'alta via in dieci giorni; le condizioni meteo veramente pessime hanno portato ad accorciare il percorso a 8 giorni e dormire in rifugio. Col senno di poi, indipendentemente dal meteo avrei evitato l'idea della tenda: il pernottamento nei rifugi costa pochissimo (10-20 euro a persona, se siete soci CAI in molti rifugi pagate la metà), e permette di risparmiare il peso della tenda e del sacco a pelo. Di seguito l'elenco completo dell'attrezzatura che ho portato:

. Zaino Quechua Symbium Easyfit 70, 2.40 kg

. Carta, penna, documenti : 0.10 kg

. Cellulare: Nokia Lumia 1020, 0.15 kg
. Fotocamera 1 : Canon EOS 70D (con 2 batterie di riserva), 0.95 kg
. Fotocamera 2 : Sony A6000, 0.30 kg (normalmente avrei portato un solo corpo, ma avevo la A6000 da testare!)
. Grandangolo : Sigma 8-16mm f/4.5-5.6 HSM, 0.60 kg
. Zoom Standard : Sony 16-70mm f/4 OSS, 0.35 kg
. Macro : Canon 180 Macro L USM, 1.10 kg

. Presa elettrica universale con USB : Skross World Adapter MUV USB, 0.15 kg
. Cavo USB: 0.00 kg
. Caricabatteria Canon 70D : Patona 4in1 Charger, 0.10 kg

. Tenda : Salewa Micra, 2.20 kg (prestata da un amico)
. Sacco a pelo : Ferrino HL 350 WTS, 0.90 kg
. Torcia : Nitecore MH2C, 0.15 kg
. Acqua : 3.5lt, 4 kg
. Cibo : 1.5 kg
. Borsine di plastica : 0.10 kg
. Treppiede : Manfrotto BeFree, 1.45 kg
. Coltellino Svizzero : Victorinox Outrider, 0.10 kg

. Felpa: 1.00 kg
. Giacca impermeabile: 0.70 kg
. qualche ricambio: 0.50 kg

. Beauty case con farmaci, spazzolino da denti, sapone, ecc: 0.85 kg

Totale 19.7 kg

20 kg di zaino sono davvero parecchi, e se dovessi ripetere questa esperienza farei un pò di modifiche: lascerei a casa tenda e sacco a pelo, che dormendo in rifugio può essere sostituito con un leggerissimo saccoletto (e così togliamo già 3.1 kg); porterei solo 1 litro d'acqua dato che lungo il percorso ci sono tantissimi rifugi dove far rifornimento (2.5 kg in meno); ridurrei il cibo a mezzo kg di barrette energetiche da sgranocchiare ogni tanto, pranzando nei rifugi (1 kg in meno). In totale, questi tagli portano lo zaino sui 14 kg, un peso molto più accettabile rispetto ai 20 che mi sono portato dietro :-)

Non rinuncerei, come suggerito da molti, al 180 macro: pur non avendolo mai utilizzato per foto macro, l'ho sfruttato moltissimo per riprendere i dettagli del paesaggio. Ovviamente, se avete uno zoom tele (es. 70-200 f4) è ancora meglio, ma volendo anche il macro può fare questa funzione.

Un corredo totalmente mirrorless, per chi lo possiede, è l'ideale per escursioni del genere dato che permette di ridurre notevolmente i pesi (la Sony A6000 + 16-70 pesa meno della metà della Canon 70D + 16-85!). Infine, ho apprezzato tantissimo il treppiede Manfrotto BeFree, che ancora una volta mi ha permesso di ridurre ingombro e peso (chiuso misura appena 40cm, testa compresa, e pesa 1.4kg!) e si è dimostrato stabile a sufficienza per i paesaggi, anche quando ho scattato con la 70D col pesante 180mm.

Vi consiglio di portare un libro o due da leggere nei momenti di riposo; io me ne sono dimenticato e ogni tanto è capitato qualche momento vuoto che avrei dedicato volentieri alla lettura.



Canon 70D, Canon EF 180mm f/3.5 L Macro USM, 1/30 f/9.0, ISO 100, treppiede Manfrotto BeFree.

Difficoltà

In parte il grado di difficoltà è soggettivo, dato che può variare molto a seconda della preparazione individuale. Nel complesso direi difficoltà media, a patto di avere un buon allenamento e trovare condizioni ottimali; nel nostro caso le frequenti piogge hanno reso decisamente più impegnativo il percorso, trasformando alcune parti del sentiero in fango scivolosissimo e rendendo più incerta anche la marcia sulle rocce. Inoltre, abbiamo dovuto attraversare dei nevai e ho notato che diverse parti del sentiero sono a rischio di caduta massi...abbiamo avuto l'occasione di vedere di persona alcune rocce cadere fragorosamente sul sentiero.

Il percorso solitamente è fattibile da metà giugno a metà settembre; in questi mesi la temperatura in genere è mite durante il giorno, mentre la notte è fredda dato che ci si trova spesso oltre i 2000 metri di quota. A luglio mi è addirittura capitato di veder nevicare!

E' indispensabile avere una cartina, dato che il segnavia triangolare numero "1" spesso non è presente. Se non avete molta esperienza di montagna, vi consiglio di iniziare con escursioni di 1-2 giorni e raggiungere un buon allenamento prima di affrontare un percorso come l'Alta Via.

L'esperienza dei rifugi

In tutti i rifugi abbiamo dormito in camerate comuni, che vanno dai quattro ai dieci posti letto: è un ottimo modo per farsi nuovi amici e conoscere altri escursionisti, dato che molti seguono le stesse tappe e, rifugio dopo rifugio, si finisce per ritrovarsi sempre. Ovviamente è necessario anche un pò di spirito di adattamento - parliamo di rifugi, non di alberghi! - e attenzione verso gli altri, cercando di non fare troppo rumore e dividere equamente i ristretti spazi.

Anche i pranzi spesso si svolgono su tavolate comuni; a proposito, bisogna dire che le porzioni sono quasi sempre abbondanti e in molti rifugi si possono gustare specialità locali, un piccolo tour gastronomico nelle Dolomiti! Non c'è da preoccuparsi delle calorie, che verranno abbondantemente smaltite durante le lunghe tappe tra un rifugio e l'altro.

In tutti i rifugi (ma non, ovviamente, nei bivacchi) è possibile caricare le batterie di fotocamera e cellulare; anche se non sempre si trova una presa elettrica in stanza, in varie aree comuni del rifugio troverete delle prese. Diversi rifugi sono dotati anche di connessione Wi-Fi gratuita, anche se abbastanza lenta, dato che solitamente si tratta di connessioni satellitari. In molti tratti del percorso, e anche in diversi rifugi, il cellulare non prende.



Sony A6000, Sony Vario-Tessar T* E 16-70mm f/4 ZA OSS, 0.6 sec f/9.0, ISO 100, treppiede Manfrotto BeFree.

Il nostro percorso di 8 tappe

Prima tappa, dal Lago di Braies al Rifugio Biella

La prima tappa è abbastanza breve; ci sono circa 900 metri di dislivello in salita e richiede un pò più di tre ore. Ho dormito al rifugio Biella e ho scattato la maggior parte delle foto dalla forcella a circa 100 metri sopra il rifugio; qui ho sfruttato molto il 180mm per isolare dettagli del paesaggio (monti e nuvole in lontananza).


Seconda tappa, dal Biella al Lagazuoi

Il percorso classico prevede una tappa intermedia al Rifugio Fanes, che però si trova in una posizione un pò meno pittoresca rispetto ad altri rifugi; abbiamo quindi deciso di proseguire fino al Lagazuoi, che sarebbe la meta della tappa successiva. Unire le tappe è abbastanza faticoso, anche se nel nostro caso, dato che una parte del sentiero era inagibile, abbiamo fatto una lunga deviazione raggiungendo il passo Falzarego, dove abbiamo preso la funivia che sale al Lagazuoi. Chi, nel corso di escursioni di 1-2 giorni, volesse evitare del tutto la camminata può anche raggiungere il passo Falzarego in auto e prendere la funivia :-)

Il rifugio Lagazuoi, a oltre 2700 metri, è in una posizione estremamente panoramica, ottima sia per tramonto che alba. E' il punto che preferisco per fotografare le Cinque Torri, che da qui si possono vedere da un'angolazione diversa da quella classica.


Terza tappa, dal Lagazuoi al Nuvolau

La discesa dal Lagazuoi, questa fatta a piedi, ha richiesto un pò di attenzione per la presenza di ampi nevai e per alcuni tratti di sentiero un pò esposti. Una volta arrivati a valle, si risale al Nuvolau con circa due-tre ore di cammino. Il rifugio Nuvolau è una struttura molto piccola, pittoresca ed accogliente come la maggior parte dei rifugi che abbiamo visto. Anche da qui c'è un bel panorama a 360 gradi.


Quarta tappa, dal Nuvolau al Coldai

Qui abbiamo unito addirittura due tappe e mezzo, per diversi motivi: il rifugio Città di Fiume, che sarebbe la meta della tappa classica, non è in posizione particolarmente panoramica (in compenso, è un'ottima tappa per il pranzo, qui ho mangiato gustosi gnocchi alla ricotta affumicata). Avremmo voluto proseguire al rifugio Venezia, ma il sentiero era impraticabile causa neve e qui di abbiamo deviato raggiungendo, sotto una pioggia incessante, il Coldai, dove abbiamo dormito. Dal Coldai c'è uno splendido panorama, così come nei successivi 2-3 km di sentiero, forse uno dei tratti più belli dell'intero percorso. A dieci minuti dal rifugio c'è anche un pittoresco laghetto.



Nokia Lumia 1020, 1/800 f/2.4, ISO 100, mano libera.


Quinta tappa, dal Coldai al Vazzoler

Un'alba freddissima, in mezzo a vento e neve. Dopo le foto, abbiamo proseguito facendo una piccola deviazione per passare dal rifugio Tissi e infine al Vazzoler, dove abbiamo dormito. Tenendo conto che il Vazzoler non è particolarmente panoramico, mentre il Tissi è in un'ottima posizione, consiglio di concludere la tappa al Tissi: avrete un paesaggio molto migliore e protrete riposarvi un pò.


Sesta tappa, dal Vazzoler al Carestiato

Tappa abbastanza facile anche se lunga (circa cinque ore di cammino), rilassante ma non eccezionale dal punto di vista paesaggistico (non fraintendetemi: tutti i posti lungo l'alta via sono belli, e nelle giuste condizioni di luce possono offrire grandi spunti fotografici, però alcuni come il Lagazuoi, il Nuvolau o il Biella si distinguono per la spettacolarità delle vedute).

Il rifugio Carestiato, gestito da un giovane e cordiale staff, ha un'ottima cucina, consiglio di cuore i Casunziei ai formaggi e gli gnocchi alla ricotta affumicata, giusta ricompensa dopo le lunghe e faticose camminate :-)


Settima tappa, dal Carestiato al Pramperet

Anche questa non è una tappa particolarmente difficoltosa; dal punto di vista paesaggistico, le opportunità migliori si hanno proseguendo verso il rifugio Pian della Fontana, percorso però impegnativo. Noi ci siamo fermati al Pramperet.


Ottava tappa, dal Pramperet a Longarone

Abbiamo deciso di concludere qui il trekking, saltando l'ultima tappa (il bivacco del Marmol, da cui poi si scende a Belluno). Per andare a Longarone, io e il mio compagno di viaggio abbiamo scelto percorsi diversi, rispettivamente il sentiero 513 e il 514, passando da Pian della Fontana.

Il 513 è un bel percorso, ma pur essendo tutto in discesa è decisamente impegnativo: in diversi tratti è poco segnalato, è molto ripido e c'è un tratto attrezzato, praticamente una piccola ferrata, che richiederebbe un'imbragatura per essere effettuata in sicurezza. Da questo punto di vista ho trovato molto fuorviante il fatto che questo sentiero sia classificato come 'E' (escursionistico, come altri sentieri ben più facili che abbiamo percorso), mentre dovrebbe essere un EE (escursionisti esperti) se non EEA vista la presenza di un tratto pericoloso che richiederebbe attrezzatura.

Se soppravvivete al 513, potrete poi raggiungere Longarone in circa due ore e mezza su strada asfaltata; qui si può prendere il treno di ritorno.



Canon 70D, Canon EF 180mm f/3.5 L Macro USM, 1/50 f/9.0, ISO 100, treppiede Manfrotto BeFree.

Per qualsiasi domanda, consiglio o curiosità non esitate a chiedere :-)



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avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 13:59

Articolo molto interessante! soprattutto la questione del peso dello zaino alla luce dell'esperienza fatta. La foto scattata con il Lumia è molto bella! Con la risoluzione "da forum" non si notano differenze dalle foto scattate con macchine fotografiche pro.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:14

Molto bello e dettagliato, grazie per tutti i particolari e le belle immagini.
Perdona la schiettezza, ma 20kg sono tanti anche in pianura.. in montagna sono da martirio..
Aspiri alla santità? MrGreen

Ps: sai già quando uscirai con la valutazione sulla A6000? sto per partire e la prenderei al volo

avataradmin
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:20

La foto scattata con il Lumia è molto bella!


Grazie :-) per essere uno smartphone è eccezionale...qui ho pubblicato la recensione completa: www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=nokia_1020

sai già quando uscirai con la valutazione sulla A6000?


Sto lavorando alla recensione, sarà online all'inizio della settimana prossima.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:26

La aspetto con ansia!

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:30

Grazie Sorriso allora aspetto a partire.. così magari migliora anche il meteo.

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:39

articolo interessante. Prezzi del pernottamento e cibo? Riesci a fare una media al giorno?

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:45

Grazie per questo articolo Juza, mi hai fatto rivivere un sacco di emozioni che ho provato l'estate scorsa facendo questo fantastico trekking :-P

Se posso aggiungere qualcosa vorrei dire che i rifugi in agosto sono ben più cari (io però parlo di mezza pensione in camerata, quindi con cena - pernotto - colazione).

Il mio zaino era di 12kg e se avessi fatto un po' di attenzione avrei potuto ridurre ancora un paio di kg. Ovvio che non avevo tutta la tua attrezzatura ma solo una Sony Nex 6 con l'obiettivo kit e un mini treppiede Cullmann.

Ancora complimenti per la tenacia, in quelle condizioni deve essere stata parecchio dura camminare ;-)

Stefano


avataradmin
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:45

Prezzi del pernottamento e cibo?


nella maggior parte dei rifugi il pernottamento costa 20 o 25 euro (per i soci CAI il costo è dimezzato).

per il cibo siamo sui 15 euro per un pranzo composto da una singola portata, pane e 1.5 litri d'acqua; in totale, se fai pranzo, cena e pernottamento in rifugio siamo quindi sui 50 euro/giorno.

(la cifra sale un pò se aggiungi anche la colazione, circa 8 euro, e una seconda portata o il vino al pranzo e cena).

avataradmin
inviato il 15 Luglio 2014 ore 14:47

Grazie per questo articolo Juza, mi hai fatto rivivere un sacco di emozioni che ho provato l'estate scorsa facendo questo fantastico trekking


Grazie anche a te per i consigli, la guida in PDF (che ho salvato sul cellulare) mi è tornata molto utile!

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 15:16

Complimenti per l'articolo. La tua abilità nel trarre molti spunti fotografici di grande impatto anche quando gli elementi ti sono avversi è davvero notevole. ;-)

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 15:19

Ciao Juza,cosa ne pensi della sony e del sistema mirroless sony in generale? potrebbe sostituire il corredo reflex?

avataradmin
inviato il 15 Luglio 2014 ore 15:35

cosa ne pensi della sony e del sistema mirroless sony in generale? potrebbe sostituire il corredo reflex?


Per paesaggi e macro sicuramente sì, mentre per soggetti in movimento al momento solo la A6000 (se parliamo del sistema E, completamente mirrorless) ha un AF abbastanza veloce.

Su questo tema comunque pubblicherò un intero articolo la settimana prossima :-)

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 15:47

Molto bello, davvero. Invidia.
Come trasporti/proteggi il materiale fotografico in queste trasferte?
Giorgio

avatarjunior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 16:00

Grazie per l'articolo. Molto interessante e bellissime foto. Un piccolo suggerimento da considerare visto che ti sono mancate le letture. Perchè non installare Kindle (o lettori simili) sullo smartphone per leggere così i libri che si preferisce? Capisco che non è come il cartaceo ma ci si abitua ed è molto piacevole. Si posso così portare letture in quantità.

avatarsenior
inviato il 15 Luglio 2014 ore 16:16

Avevo visto che avevi lo zaino troppo pesante ... per il resto complimenti e complimenti.
Ciao Gianni





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