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Senegal


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Senegal, testo e foto by Cusufai. Pubblicato il 23 Settembre 2011; 11 risposte, 9567 visite.





Non ero mai stato in Africa; questo viaggio in Senegal mi ha permesso quindi una serie di "prime volte" in termini di esperienze ed avvistamenti di soggetti, volatili in particolare. Il viaggio è una proposta di "Avventure nel mondo" denominata "Senegal breve": 8 giorni di spostamenti a ritmo serrato in luoghi interessanti di questo stato che, con la sua capitale Dakar, si trova sull'estremità occidentale del continente Africano. Il Senegal, con le sue savane ed i boschi, i suoi fiumi e canali, le sue lunghe e profonde spiagge sull'Atlantico, costituisce un'area di grande interesse; qui riporto, per l'aspetto naturalistico, brevi cenni sui tre ambienti che ho potuto osservare appena un poco meglio... ma tutto durante il viaggio è stato per me una scoperta e quindi dopo alcune foto dedicate alla natura trovate i luoghi, i mercati, le persone, ed altre le situazioni incontrate insieme al bel gruppo di 14 "Avventurieri" ed Ibrahim, che col suo pulmino ci ha trasportato per le "non sempre ben mantenute" strade senegalesi.




Il delta del Sine Saloum: Il programma di viaggio ha previsto, sul delta del Sine Saloum, un tragitto in piroga per assistere al rientro su un'isola di mangrovie (Reposoir aux oiseaux) di centinaia di soggetti: Ardeidi di diverse specie, Martin pescatori bianchi e neri, Cormorani, Aninghe, Pellicani comuni, etc.. Tutto avviene in penombra e dalla piroga abbiamo assistito alle spettacolari evoluzioni degli uccelli che arrivano, o volando radenti sul fiume o da traiettorie più in quota , per conquistare un posto, vocianti, sulla grande garzaia; una meraviglia! Mentre raggiungevamo il "Reposoir" il sole, alcuni Baobab ed il fiume ci hanno regalato un tramonto davvero suggestivo! Anche lo spostamento da Toubacouta a Djifère è stato percorso in piroga con altre occasioni di scatto.

Il parco ornitologico di Djoudj: dal 1971 riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio mondiale, si trova a pochi km da St.Louis , una delle più grandi città coloniali del paese, ed è una delle riserve ornitologiche più importanti al mondo. Da novembre ad aprile transitano circa tre milioni di uccelli, di oltre trecento specie: fenicotteri rosa, pellicani, aironi, spatole. Sul delta del fiume Senegal; sedicimila ettari di laghi e di canali, guadi e banchi di sabbia, offrono riparo a numerosissime specie; a sud del Sahara, il parco nazionale del Djoudj è essenziale per accogliere d'inverno gli uccelli migratori europei.

La riserva naturale di Fathala: si trova nel sud-ovest del Senegal, non lontano dalla costa (13 ° 39'N, 16 ° 27'W); La foresta di Fathala, all'interno della quale si troval'omonima riserva, è minacciata da fenomeni quali l'eccessivo pascolo del bestiame dai villaggi circostanti, intenso disboscamento illegale, la raccolta intensiva di corteccia e frutta ed il bracconaggio.

Guardando in giro
L'avifauna, genere che prediligo, mi è apparsa molto ricca e molti soggetti che ho visto non li ho potuti fotografare ed altri li ho fotografati solo per documentare l'avvistamento o per consentirmi poi la corretta identificazione; ho allo scopo acquistato al mio rientro in Italia: "Birds of the Gambia and Senegal" (Helm Field Guides). Ho potuto osservare una vera quantità di limicoli, lungo le spiagge dell'Atlantico, ai bordi delle pozze interne e dei laghetti, sulle rive sabbiose accanto alle quali sono passato. Presenti anche soggetti che è possibile osservare qui in Italia; le rondini, le garzette, gli aironi cenerini, gli aironi rossi , ed altro ancora. Il giorno dell'arrivo avevo potuto osservare nibbi a centinaia volteggiare nel cielo di Dakar insieme ad avvoltoi e corvidi ; indice credo di molto cibo disponibile a "cielo aperto". Li ho poi rivisti un pò dappertutto anche se in assembramenti meno numerosi di quello osservato nei cieli della capitale; l'immagine al tramonto è stata ripresa in occasione del rientro a Dakar, in vista del ritorno in Italia.




Qualcosa che ricorderò del Senegal
Durante questo viaggio ho avuto modo di osservare un ambiente che offre spunti di riflessione sugli impatti che una modernizzazione sregolata implica in un contesto dove i bisogni primari sono duri da soddisfare. Il viaggio non era di tipo "fotografico" quindi molte situazioni interessanti le ho riprese "al volo" dal pulmino, durante gli spostamenti da un luogo all'altro, sentendomi per la prima volta un poco "turista giapponese". La gente del Senegal mi rimarrà impresso per la bellezza dei volti, per i fisici atletici, per i colori del vestiario e, credo soprattutto, per l'intensità dei loro sorrisi e dei loro sguardi! Di seguito riporto alcune immagini suddivise per "temi"; ognuno di questi meriterebbe un reportage dedicato.

La pesca : In Senegal la pesca costituisce un'importante realtà economica; i colori delle flottiglie di piroghe, la calca, la confusione, la durezza del lavoro durante le operazioni di scarico del pesce, sono sicuramente una delle cose che non lasciano indifferenti e vale la pena vedere.




Le spiagge: L'impressione che ho avuto è che le spiagge, per pochi siano viste come destinazione "vacanziera" mentre per i più rappresentino luoghi vitali, per lavorare, camminare, sopravvivere.
I mercati: Ovunque, lungo le strade che entrano, attraversano ed escono dai centri abitati c'è qualcuno che vende qualcosa: frutta, verdura, acqua, biscotti, noccioline; pezzi di ricambio, panini, schede telefoniche ..... così tutto mi è sembrato un unico mercato "disteso" lungo il nostro percorso; ma è nei mercati più grandi, come ad esempio in quelli di Dakar, che si raggiunge l'apice della calca, degli odori, dei colori e della varietà di mercanzie. Belli anche i mercatini di souvenir per i turisti, in alcune occasioni materializzatisi in pochi minuti dopo il nostro arrivo; a volte però l'insistenza dei venditori raggiunge livelli davvero "ragguardevoli".
I trasporti: I senegalesi camminano molto, nei centri abitati, nei loro pressi, ma anche a distanze notevolissime da "qualsiasi cosa"; giorno e notte c'è qualcuno che cammina. Ci sono poi i carretti con ruote gommate trainati da somarelli, da ibridi o da cavalli. I mezzi a motore meritano un discorso a parte; la vetustà di alcuni autoveicoli è sorprendente così come lo sono i pulmini per il trasporto pubblico, coloratissimi e "pezzi unici" in quanto a collezione di riparazioni e pitture di personalizzazione: molti, moltissimi, quelli guasti ai lati delle strade con persone a fianco indaffarate nella riparazione.
Le insegne: Ho visto pochissime insegne luminose in Senegal (una la trovate se guardate attentamente nelle foto che seguono); l'energia elettrica è un bene costoso e così le facciate dei negozi sono ornate da disegni che pubblicizzano l'attività della "bottega"; migliaia e migliaia di "insegne" dipinte a mano: tutti "pezzi unici" che hanno rapito il mio sguardo in molte occasioni. Le scritte in francese, con termini raffinati ed eleganti, contrastano con involontaria ironia con lo stato delle cose su cui campeggiano.




L'attrezzatura fotografica ... ed altre info utili
Qui di seguito riporto alcuni appunti con delle informazioni pratiche; sono frutto di soli 8 giorni di esperienza; non possono quindi costituire la base completa per affrontare un viaggio analogo a quello qui raccontato; spero comunque offrano qualche spunto utile.
Fotocamera: una NIKON D300 (formato APS-C quindi) e, sfidando un pò la sorte, nessuna fotocamera muletto.
Obiettivi: essendo un viaggio "errante" e non prettamente fotografico naturalistico ho preferito la leggerezza e la versatilità dei 2 zoom Nikkor AF-S - VR 18-200 mm 1: 3,5-5,6 G ED VR1 e Nikkor AF-S - VR 70-300 mm 1:4,5-5,6 G IF-ED; a posteriori confermerei la scelta; difficilmente infatti, viste le condizioni di ripresa (dalla piroga, dal fuoristrada o dal pulmino), avrei potuto trarre vantaggio dall'avere con me il 300 fisso ed i relativi moltiplicatori.
Ho portato solo un monopiede praticamente mai usato; però, nella serata nel deserto di Lampoul, avessi avuto con me il cavalletto, qualche foto alla volta celeste meravigliosamente costellata l'avrei tentata.
Nessun PC al seguito; ho contato sui 60 GB di Compact Flash che avevo con me e su qualche momento dedicato alla cancellazione degli scatti direttamente in fotocamera . Una presa multipla (la cosiddetta "ciabatta elettrica") ed un adattatore alle prese di tipo E od F-E (CEE 7/7 schuko) per le"ricariche serali" (es. caricabatterie telefoni, caricabatterie fotocamere, cellulari etc.). La tensione erogata dalla rete è come la nostra: 220 v, 50Hz. Non contate ovunque su erogazione stabile per le 24 ore però.




Come arrivare e riferimenti locali
Da Roma è stato utilizzato l'aereo, sia per l'andata che per il ritorno, con un volo Roma - Tripoli e poi Tripoli - Dakar (compagnia area Libica Afriqiyah); non credo sia l'unica possibilità; comunque questa era quella prevista dal programma di Avventure nel mondo.
A Dakar ci attendeva un pulmino che ci ha trasportato per tutto il viaggio e che per la simpatia dell'autista si è trasformato in una delle cose da ricordare con piacere. Il riferimento locale per l'organizzazione del nostro viaggio itinerante è stata la Tropic Tour con Malik (parla bene l'italiano) e Donata (italiana) che abbiamo incontrato il primo giorno per condividere e dettagliare bene il tragitto. La lingua parlata a DAKAR è il wolof, difficilmente qualcuno lo conoscerà quindi ricorrete al Francese, parlato in tutto il Senegal in ragione della sua storia di paese colonizzato. Moltissime delle persone incontrate nei mercatini capiscono qualche parola di italiano; almeno quanto basta per dire del proprio fratello, cugino, zio, padre, sorella che lavora in Italia ... da qualche parte.




Un euro vale ad oggi circa 655 CFA. I costi, dormire, mangiare etc. sono più bassi che in Italia. Nei mercatini di souvenir, che spesso si sono "concretizzati" intorno a noi, pochi minuti dopo il nostro arrivo in un luogo; è opportuna la trattativa poiché le richieste iniziali possono essere superiori anche di ordini di grandezza rispetto al valore effettivo. Comunque (mia personale valutazione) trattate sino al ragionevole, risparmiare pochi euro lì a noi non cambia la vita mentre credo aiuti parecchio chi li riceve. Cercate di rispendere tutti i CFA prima della partenza poiché, a meno di non ritornare in Senegal, è poco probabile/conveniente ricambiarli qui.

Sulle strade, forse perché non guidavo io, ho visto rarissima segnaletica; quindi mappe, navigatore o meglio un accompagnatore del posto credo siano indispensabili in particolare se non parlate il francese (in tal caso mi è parso ci sia sempre buona disponibilità a dare informazioni). Colazioni classiche negli alberghetti (the, biscotti, marmellata, miele etc.), cene a base di carne o pesce con l'aroma della cipolla che mi è parso sempre presente; in giro abbiamo mangiato con dei panini (delle baguette, segno alimentare del passaggio dei francesi), tipicamente con carne il cui tempo di preparazione ed il contenuto hanno poco da invidiare a delle pietanze servite "al piatto"; ad ogni rifornimento scorta di biscotti e bevande nei piccoli market presenti nelle stazioni di servizio. L'acqua minerale si trova facilmente (non gassata) e vista la temperatura (circa 35 gradi secchi) una bottiglia al seguito è comunque consigliabile.







Il Senegal è un paese che si affaccia sull'Atlantico e dalle grandi realtà di pesca (ancora con le flottiglie di piroghe a motore) ma anche di allevamento (le capre sono praticamente ovunque ma anche le mucche al pascolo sono frequentissime); quindi se tra carne e pesce qualcosa vi piace non vi troverete male. Frutta molto buona; per le verdure è consigliata per motivi sanitari la consumazione solo previa cottura e questo ne limita un pò la possibilità di degustazione. In sintesi sapori ed odori decisamente buoni per i miei gusti; situazioni al contorno qualche volta un pò meno buone per le nostre abitudini.
Per la sicurezza personale, da quel che ho potuto vedere, valgono le regole del buon senso e le attenzioni necessarie in situazioni dove per campare ci si arrangia ricorrendo anche ad atti non legali. Personalmente ho effettuato tutti i vaccini e la profilassi previsti per il Senegal presso la struttura Travel Clinic (ASL RM E) di Roma. E' sconsigliato transitare nella regione meridionale della Casamance per le tensioni politiche in corso ed infatti con nostro tragitto ci siamo tenuti distanti da quell'area. Occorre il passaporto (valido per almeno 6 mesi) ma non il visto; avevo con me anche i certificati di vaccinazione ed in particolare quello contro la febbre gialla.




Un saluto ed un abbraccio a tutto il gruppo di viaggiatori: Rosaria che ha individuato questo bel viaggio tra i tanti offerti da Avventure, Achille, Alessandra, Antonello, Camilla, Gabriele, Gianpiero, Giovanni, Laura, Massimo, Piera, (Avventur_cordinatrice) Roberta, Silvia,Valentina. All'autista del pulmino Ibrahim, che si è destreggiato sapientemente tra le buche degli sterrati e degli asfaltati, Senegalesi, nel traffico "eufemisticamente" caotico in alcune situazioni, ed alla sua famiglia con cui abbiamo assistito ad una finale TV di "lotta senegalese"! A tutti i Senegalesi, bambini, giovani e meno giovani, che incrociando il mio sguardo mi hanno sorriso o salutato disinteressatamente; uno in particolare ai 3 adolescenti che vedendoci passeggiare nel mezzo di un mercato del pesce su una spiaggia di Dakar, ci hanno educatamente chiesto se potevano fotografarci ed a turno, dopo il nostro assenso, con i loro cellulari ci hanno immortalato: a dimostrazione che "l'esotico è relativo"!


Paolo Scrimitore è nato nel 1957 a Roma. Scrive di sè: "I primi scatti li ho fatti con la Bencini Comet di mio padre. Poi la passione è cresciuta ed a metà degli anni 70 sono rimasto affascinato, come molti allora, dalla possibilità di realizzare stampe in bianco e nero in una camera oscura di fortuna. Faccio parte dal 1997 del Gruppo Foto Cral Telecom (FIAF 1996 - www.luceradente.it ) dove con tanti amici condivido molte attività e bei momenti di confronto. La passione per la fotografia si è incontrata, tutto sommato recentemente, con quella che ho sempre avuto per gli spazi aperti e "la campagna". Il verde dell'agro romano, gli oliveti ed i brulli terreni del salento, le dolci colline umbre, ma anche il mare, la montagna , la flora e la fauna! Il volo degli uccelli e la loro osservazione mi affascina totalmente e quindi prediligo questo genere di soggetti. Cusufai è il nome del rigogolo in dialetto leccese; l'ho scelto come nick name nel forum di Juza, che frequento da 2 versioni fa, e l'ho scelto anche come nome del mio sito web ( www.cusufai.it ). Per la mia passione, quando mi è possibile, alle prime luci dell'alba sono già dove credo meglio, sperando nella buona luce, cercando qualche immagine di quelle che ho in mente!



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avatarjunior
inviato il 23 Settembre 2011 ore 15:54

Gran bel reportage! con le tue foto hai sottolineato i colori di quella terra, ma anche la dura realtà che si vive li! complimenti! ;) ti invidio nono poco per l'esperienza!

avatarjunior
inviato il 23 Settembre 2011 ore 18:30

Reportage di buon gusto, ottimamente interpretato sia dal punto di vista fotografico che letterario. Bravo Cusufai!!!

avatarjunior
inviato il 24 Settembre 2011 ore 19:39

Ottimo reportage, foto stupende ciao e grazie...

avatarmoderator
inviato il 07 Ottobre 2011 ore 19:03

Grazie a voi del passaggio e dei vostri commenti!
Un salutone!

avatarjunior
inviato il 24 Novembre 2011 ore 23:48

Ho letto con grande interesse il tuo bel reportage....... Mi sono deciso parto per il "Senegal breve" e spero che mi regali delle belle emozioni come quelle che hai vissuto tu. Ciao

avatarmoderator
inviato il 22 Giugno 2012 ore 0:49

Ciao Sergio,
Vedo solo ora il passaggio di cui ti ringrazio!!
Un salutone!

avatarjunior
inviato il 08 Maggio 2014 ore 22:25

Bellissimo racconto e bellissime foto! Hai mostrato il fascino di una terra lontana che inneggia alla solarita' al di la' delle proprie poverta' solo materiali:-P:-P

avatarmoderator
inviato il 13 Maggio 2014 ore 6:54

Buongiorno Mailasia!
Ti ringrazio per le tue belle considerazioni sull'articolo e sullo spirito di quella terra!
Un saluto!
Paolo .... cusufai

avatarsupporter
inviato il 10 Marzo 2019 ore 13:17

Bel racconto ricco di spunti interessanti e curiosità. Complimenti Paolo Sorriso

user117231
avatar
inviato il 10 Marzo 2019 ore 14:35

Mi piace il Senegal...e l'Africa in generale. Cool

avatarmoderator
inviato il 11 Marzo 2019 ore 1:37

GGrazie Claudio del commento ed anche a te I_Felix!
Ci tornerei davvero volentieri!
Un saluto
Paolo .... cusufai





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