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Vittorini-Crocenzi v. Caldwell-Bourke-White


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avatarsenior
inviato il 23 Marzo 2021 ore 9:23

Secondo una "intuizione" critica, Elio Vittorini fu ispirato dai libri-documentari USA quando fece uscire un'edizione di "Conversazione in Sicilia" illustrata. Da Brianzabiblioteche ho trovato la copia anastatica di Rizzoli, esaurita. Su Amazon c'è una copia originale a 600€, su Abe a 300€. Sia l'edizione Bompiani del 1953 che quella Rizzoli del 2007 non hanno avuto molto successo editoriale.
Sarei interessato a raccogliere da qualche siciliano e marchigiano degli spunti su "CiS" illustrata.
Ho anche visionato il film d'avanguardia "Sicilia!" dei cineasti francesi Straub-Huillet, innamorati dell'Italia (dove hanno vissuto). Ispirato a "CiS". La critica dice che Vittorini ha "visto" la Sicilia in BN. Crocenzi usò Leica e Rolleiflex.



Ovvero: quando artisti dotati si sposano fra loro;-).

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2021 ore 7:22

Vittorini e Pavese tradussero i contemporanei americani senza essere stati in Nord America. In "Americana" Vittorini propone due racconti di Erskine Caldwell (che sposò in seconde nozze la fotografa Bourke-White).
"August Afternoon" diventa "Solleone". C'è una moglie quindicenne (ma Vittorini traduce "diciassettenne") seduta sui gradini in modo da farla intuire a un foresto che le sta seduto di fronte ad una certa distanza e a cui lo fa tirare.
EV ha sempre avuto problemi con la censura, essenzialmente per motivi politici. Ma anche l"Osservatore Romano" aveva raccomandato di ritirare alcuni suoi scritti. Quindi EV si autocensura per evitare guai. Non c'è più traccia palese dell'esibizionismo della ragazza e dell'erezione del ventisettenne che ha di fronte. Si baciano. Poi vanno in un boschetto. Il marito Vic è un vigliacco. Ha paura del lungo coltello del forestiero. Chiede al servo nero se gli presta un fucile. No, l'aveva venduto. E allora lascia che le cose seguano il loro corso e ritorna a dormire.
A distanza di ottanta anni la traduzione di EV non è così brillante qui. Fino al '38 faceva anche il critico cinematografico.

Crocenzi aveva frequentato il PoliMI. Lui ed EV erano amici. Sono andati in Sicilia in parecchi (c'era fra gli altri Giovanni Pirelli). Scattarono un duemila foto. Nacque una polemica che rischiò di risolversi in tribunale. Crocenzi sosteneva di avere diritto di essere citato come fotografo-artista in copertina. EV addirittura gli rimproverava che troppe foto fossero sfocate (?!). EV non aveva un carattere facile. Alla fine trovarono un compromesso, ma passarono dal tu al lei. Crocenzi pare che abbia bruciato parecchi di quei negativi per sfogare la sua frustrazione.

Il connubio artistico Caldwell_Bourke-White rischiò anch'esso di non decollare. Ma, come scrive Margaret nella sua biografia, sulla Tobacco Road si innamorarono e tutto andò a posto.:-P

avatarsenior
inviato il 24 Marzo 2021 ore 18:50

MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Marzo 2021 ore 7:40

Passato quasi un secolo da quando Caldwell scriveva "Tobacco Road". Ma ci riprovano. In Georgia il GOP vuole fare votare solo quelli che lo votano. Battuta feroce di Joe Biden "questo non è Jim Crow, è piuttosto Jim Eagle!";-)
Mi è capitato di camminare dietro mamme africane con due bambini che parlavano fra loro l'italiano meglio di certi noti vigliacchi (e di me...Confuso). Li stavano portando all'asilo e alle elementari.
La grande Margaret ha passato gli ultimi anni lottando contro il Parkinson. Sua la prima copertina di "Life". Come la vedeva Alfred Eisenstaedt:



Elio Vittorini: un grande. Soprattutto: nessuna traccia di prostituzione intellettuale.
Crocenzi: ottimo fotografo.

avatarsenior
inviato il 05 Aprile 2021 ore 3:50




Rizzoli ha fatto una ristampa anastatica nel 2007 dell'originale Bompiani di "Conversazione in Sicilia".
La qualità è fotograficamente al limite.
Ancora peggio la copia dell'Università della Georgia del libro fotografico sugli sharecroppers.
Esiste però un catalogo di una mostra a Milano con foto della Margaret Bourke-White e della Dorothea Lange.

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2021 ore 9:12

Il 5 maggio ("Ei fu. Siccome immobile...") esce la Bourke-White sotto i Visionari Repubblica-National Geographic.
Il catalogo della mostra milanese del 2020 non è in grande formato e le foto della Lange sono in numero molto superiore a quelle della MB-W.




C'è qualcuno che ha visto esposte le stampe di Crocenzi che dovrebbero esistere ancora?

avatarsenior
inviato il 13 Aprile 2021 ore 9:40

www.arabeschi.it/conversazione-illustrata-contrabbando-fototestualein-

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 12:58

Grazie Val
assolutamente complice la mia ignoranza avevo sentito il nome di Vittorini qua da alcuni locali che lo nominano perché diceva che Scicli è il paese più bello del mondo e dove c e bellezza le persone sono felici . Io e mia moglie circa 7 anni fa volevamo venire a vivere in Sicilia e senza sapere nulla abbiamo scelto Scicli e in effetti i posti ancora oggi a distanza di 70 anni dalla pubblicazione del libro il posto è rimasto Magico

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 14:07

Non sapevo nulla di Crocenzi, no non ho mai visto le sue foto ammetto l'ignoranza.
Ho trovato questo articolo in rete:
www.ragusanews.com/2019/09/26/cultura/vittorini-e-le-foto-di-luigi-cro

P.S. Vale non è che questa discussione andrebbe più opportunamente messa nella sezione 'Cultura, mostre, critica, lettura dell'immagine' de 'Tecnica, Composizione e altri temi' ?

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 14:52

Mia figlia ha dedicato aVittorini e Crocenzi un capitolo della sua tesi di laurea dedicata ai rapporti tra letteratura e fotografia (con particolare riguardo, nella seconda parte, a Giacomelli). Per acquisire materiale Era andata al Craf di Spilimbergo dove hanno parecchie foto di Crocenzi.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 15:47

@Andrea hai ragione, difatti è passata inosservata in questa sezione. Vittorini è stato un talento precoce. Ho preso i due Meridiani suoi e Americana.
La Pivano era meglio come traduttrice perché andava e veniva dall'America. Mi sto montando la testa come traduttore perché traduco cataloghi tecnici. Ma se solo dovessi tradurre poche pagine di Hemingway ci metterei una vita. Non ci si improvvisa...Confuso
@Ik1lbo stravedo per la Sicilia e soprattutto per i Siciliani, che ritengo fra i più intelligenti (umanamente) d'Italia.
@Fabio fantastico! La tesi è in rete? L'archivio di Crocenzi so che è stato donato e Giacomelli si professava suo allievo, sbaglio?

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 15:58

La ricognizione fotografica siciliana di Crocenzi, inedita perché le foto non vennero usate per l' edizione del 1953, che è online sul sito del Craf, il Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, cofondato dallo stesso Crocenzi insieme ad altri colleghi fotografi.


www.craf-fvg.it/mostra-2003-266-luigi-crocenzi-un-racconto-per-immagin

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 16:01

a quanto pare le foto di Crocenzi si trovano oggi a Spilimbergo ma non sono certo,
Fondo Crocenzi
Acquisito dal CRAF nel 1995 dalla famiglia Crocenzi contiene la corrispondenza epistolare dell'intellettuale marchigiano, collaboratore di Elio Vittorini ne Il Politecnico e in Conversazione in Sicilia, con eminenti personalità d'ambito letterario-fotografico, riconosciute a livello nazionale e internazionale. La corrispondenza autografa e dattiloscritta supera le 100 intestazioni.

non capisco se anche le foto rimaste sono a Spilimbergo

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 20:16

@Andrea fin dall'inizio speravo in un intervento di un corregionale del Crocenzi.

avatarsenior
inviato il 17 Aprile 2021 ore 21:54

La tesi non è pubblicata. Ti riporto qui alcuni stralci della versione non definitiva:

Luigi Crocenzi, marchigiano, ebbe un ruolo molto importante nell'evoluzione dell'opera del conterraneo Mario Giacomelli, in particolare per quel che riguarda le numerose serie fotografiche che il fotografo senigalliese creò negli anni '80 e '90 a partire da celebri testi poetici. I primi esperimenti di trasposizione fotografica, infatti, furono ispirati da Crocenzi, che fornì a Giacomelli le sceneggiature per le serie di A Silvia (1964) e Caroline Branson (1967-1973). L'archivio fotografico (tra cui spiccano quelle realizzate per l'illustrazione di Conversazione in Sicilia di Vittorini), la biblioteca e l'epistolario di Crocenzi, si trovano tutti conservati presso il Craf di Sililmbergo (dove vi sono oltre 2500 stampe originali appartenenti ai nomi più rappresentativi della storia della fotografia italiana del dopoguerra: Ugo Mulas, Ferdinando Scianna, Mario Cresci, Toni Nicolini, Pepi Merisio, Piergiorgio Branzi). Tra queste spicca il corpus di oltre 250 preziose stampe vintage dell'amico Mario Giacomelli, a cui si aggiungono lettere, appunti e testi di sceneggiature), acquisiti nel 1995. L'incontro del fotografo senigalliese con Crocenzi avvenne da Cavalli, che introdusse subito Mario con un'immagine raffigurante tante case popolari messe in fila, una più alta dell'altra, con le pareti cieche e tre piccole figure sfuocate che si allontanano. Crocenzi la voleva portare via subito e pubblicare sul «Caffè Letterario» di Giambattista Vicari. È l'inizio di un sodalizio umano e artistico che contribuì ad avvicinare sempre più la fotografia alla letteratura e alla poesia, connotandosi come un esempio di brillante e proficua collaborazione tra intellettuali e fotografi. Artista poliedrico, intellettuale eclettico, appassionato di letteratura e cinema Crocenzi è stato regista (si era diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, allora diretto da Luigi Chiarini e Umberto Barbaro, fautori di un cinema realista di cui sottolineavano la funzione sociale ed educativa; qui Crocenzi visse da vicino la stagione del Neorealismo ed ebbe modo di studiare le teorie del montaggio di Ejzenštejn, Pudovkin e Béla Balázs.), nonché fotografo ed autore di fotoracconti (dei quali è stato anche teorico coltivando l'idea della fotografia come film immobile sulla pagina); ma fu anche organizzatore culturale e fondatore nel 1954, insieme ad Alvaro Valentini ed altri, del CCF (Centro per la cultura nella fotografia), con sede a Fermo, nelle Marche, il cui intento, oltre a quello di indagare e studiare i rapporti tra mass media e fotografia, tra scrittura e fotografia (come Crocenzi stesso aveva avuto modo di approfondire nel corso della sua esperienza svolta al «Politecnico», a cui aveva iniziato a collaborare ufficialmente dal n. 28 della rivista e dove aveva potuto studiare anche il modulo illustrativo dell'Antologia Americana, curata dall'amico e direttore Vittorini con il quale condivise la stessa visione del mondo e la militanza politica), fu anche quello di promuovere attivamente l'ingresso della fotografia nella cultura ufficiale, sganciandola dal suo ruolo sussidiario nei confronti delle altre discipline e rendendola finalmente autonoma (egli sognava, anzi, un totale rovesciamento, in cuiil racconto fotografico avrebbe dovuto essere commentato dalle parole e non viceversa).
Sono questi i motivi per cui si deve proprio a Crocenzi il desiderio successivamente insorto in Giacomelli di legare le fotografie a dei testi poetici; anche a partire dall'esperienza fatta in occasione delle serie fotografiche come A Silvia, composte a partire da alcune sceneggiature realizzate dallo stesso Crocenzi, per il programma Telescuola, in onda sulla Rai, accompagnando poesie di Leopardi, Montale, Quasimodo e Ungaretti con immagini fotografiche rispettivamente di Giacomelli, Toni Nicolini, Ugo Mulas, Jean Dieuzaide, Luigi Ricci. In quelle trasmissioni che oggi potremmo definire prime sperimentazioni di multimedialità, mentre una voce di sottofondo recitava il testo poetico, la telecamera si soffermava sull'insieme o zoomava su alcuni dettagli di ciascuna fotografia, per poi passare a quella successiva.
Giacomelli fu affascinato dall'importanza del progetto di Crocenzi che considerava la fotografia cruciale per il progresso dell'umanità ed ebbe una concreta ammirazione per l'amico, come è attestato dalle 29 lettere che compongono il loro carteggio, tale da avere influito seriamente sulla sua produzione artistica, non per nulla basata sulla consapevole scelta di esprimersi attraverso cicli e complessi di fotografie. Peraltro tra i due, nonostante questi lunghi periodi di collaborazione, vi sono evidenti e rilevanti differenze sul piano teorico….

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