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Fondatori della futura scuola fotografica di Düsseldorf - la cosiddetta Düsseldorfer Photoschule - Bernd (1931-2007) e Hilla Becher (1934-2015) sono stati tra i pionieri dalla fotografia industriale in Germania. Il loro approccio consisteva nel narrare la storia dei posti fotografati attraverso gli edifici che la storia stava per condannare all'estinzione. Le loro ricerche sono partite dalla Ruhr, il colosso del carbone e dell'acciaio della Germania, che di lì a poco sarebbe stato abbandonato, stroncato da una tecnologia che non prevedeva più miniere, fabbriche così grandi e raffinerie tanto imponenti, per delocalizzare tutto altrove, là dove il lavoro costava meno e dove le materie prime erano più semplici da estrarre ed esportare. Lavorando con treppiede e grande formato i due coniugi, cresciuti in paesi e contesti sociali diversi, hanno documentato la grandiosità e la decadenza del paesaggio industriale, prima in Germania, poi viaggiando per tutti il mondo, dal Belgio alla Francia, fino alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti.
Lui proveniva da una famiglia umile della Nordrhein-Westfalien (poco lontano dal Rurhgebiet), figlio di un decoratore che con il suo lavoro gli avrebbe permesso di studiare all'Accademia di Düsseldorf, dove Bernd si specializzerà in tipografia. Nel 1976, ormai affermato fotografo, ne diventerà il direttore. Lei invece era di origini medio-borghesi, il padre possedeva una ditta fiorente a Potsdam, nella DDR, e la sua formazione fotografica era di stampo sovietico. Ottenuto per meriti artistici il permesso di trasferirsi prima a Hamburg e poi a Düsseldorf, Hilla conoscerà lì il futuro marito, con cui collaborerà fino alla morte di lui.
Il lavoro dei coniugi Becher è essenziale, ma non minimalista. La ricerca del dettaglio e delle armonie geometriche è costante, così come il tentativo di riprodurre documentaristicamente la realtà davanti ai loro occhi, in un bianco e nero a volte spettrale, ma mai sovraccarico di compassione. I detrattori parleranno di una fotografia noiosa, banale e priva d'emozioni. La storia darà però loro ragione, a partire dalle partecipazioni ai più importanti festival artistici mondiali, da Documenta, a Kassel, fino alla Biennale di Venezia, dove saranno premiati con il Leone d'oro. Numerose le mostre, in patria e all'estero, altrettante le pubblicazioni, tra cui vanno segnalate almeno Industrielandschaften , che raccoglie i loro paesaggi industriali in Europa e negli USA, Zeche Hannover , raccolta monografica dedicata a una delle più importanti miniere di Dortmund, Pennsylvania Coal Mine Tipples e Typologien , in cui abbozzano un discorso architettonico sulle forme utilizzate per gli edifici industriali. Dopo la morte del marito, Hilla Becher ha continuato in proprio la sua ricerca stilistica, concentrandosi sempre sul panorama urbano e sull'architettura industriale.
Grazie della segnalazione più che interessante Matteo! Sto apprezzando molte delle foto dalla tua galleria sui porti industriali di Brema, a questo proposito!
Grazie a te! L'archeologia industriale e il paesaggio urbano in generale sono ormai il mio pallino e sto cercando di trovare in quel contesto la mia strada, studiando il più possibile alla ricerca di spunti di riflessione. I coniugi Becher, posso dirlo con certezza, rappresentano il punto più alto del tipo di fotografia che amo.
Grazie per la segnalazione. Straordinari i coniugi Becher. Questa estate alcune loro opere erano in esposizione all'Hamburger Bahnhof a Berlino: specie considerando la vocazione di questo museo, un tributo che vale doppio...
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