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SCOZIA: TRA STORIA E MITI


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SCOZIA: TRA STORIA E MITI, testo e foto by Massimiliano Antonello. Pubblicato il 13 Gennaio 2019; 12 risposte, 4343 visite.


Il Paese degli sconfitti, così alcuni potrebbero descrivere la Scozia se si fermassero a osservare la sua storia, costellata di disfatte, insuccessi, inflitti dai cugini inglesi. Ma la prima volta che abbiamo messo piede in terra scozzese abbiamo capito che in realtà è un luogo magico, nell'aria c'è ancora qualcosa della tradizione dei druidi e dell'orgoglio dei clan. C'è una strofa in particolare di uno degli inni non ufficiali della Scozia, “Scotland the Brave”, che riassume con poche parole, lo spirito scozzese e l'animo degli scozzesi.

High in the misty Highlands - Lassù nelle nebbiose Highlands
Out by the purple islands, - fuori, nelle violacee isole,
Brave are the hearts that beat - coraggiosi sono i cuori che battono
Beneath Scottish skies. - sotto i cieli scozzesi.
Wild are the winds to meet you, - Selvaggi sono i venti che ti incontrano
Staunch are the friends that greet you, - leali sono gli amici che ti accolgono
Kind as the love that shines from fair maidens' eyes. - puri come l'amore che brilla dagli occhi delle belle fanciulle

Il nostro viaggio inizia con una rapida visita alla città di Glasgow, la seconda città della Scozia. La sua cattedrale di San Mungo che si erge splendida, a pochi passi dal centro, in stile gotico scozzese, è una delle poche cattedrali medievali a non essere stata distrutta a seguito della Riforma protestante. Il coro in legno e le alte vetrate colorate valgono la pena di spendere qualche minuto in silenzio e in contemplazione. Per finire questa giornata rilassante non poteva mancare una passeggiata serale lungo il fiume Clyde. I suoi bellissimi ponti illuminati e le architetture moderne, costruite su entrambe le sue sponde, lo rendono uno tra gli scorci più particolari di Glasgow.


Ma il vero viaggio nella Scozia più rurale e mistica inizia il giorno seguente quando, sfidando la guida a sinistra, ci mettiamo in viaggio sulla costa ovest del Loch Lomond, il più grande lago non solo della Scozia ma dell'intera Gran Bretagna. Ci fermiamo per una prima sosta nella cittadina di Luss. Il villaggio sorge proprio sulle sponde del lago e anche se tutti dicono sia stupendo visitarlo con il sole, noi lo abbiamo visto in una giornata un po' uggiosa. La foschia che aleggiava sull'acqua faceva sì che il paesaggio sembrasse un dipinto impressionista o, per i meno romantici, una perfetta ambientazione per un giallo. Anche in giornate brutte risulta essere una paese fuori dal comune dove vale la pena fare una sosta. Inoltre i bellissimi cottage (essendo amanti delle case di campagna, è il motivo principale per cui ci siamo fermati) che lo caratterizzano possono sembrare tutti uguali solo ad un primo sguardo, ma fermandosi a guardarli attentamente si scoprono tutte le differenze che li rendono unici e così vari da soddisfare i gusti di tutti i visitatori.


Proseguiamo nella contea di Argyll per giungere al primo di una lunga serie di castelli scozzesi (se non si amano un po' i castelli e le rovine non si può andare in Scozia). Il castello di Inveraray, sede anche di alcune riprese della serie tv Downton Abbey, si staglia possente contro un cielo grigio che minaccia pioggia…tipico della Scozia, come non restarne ammaliati! Il castello si può raggiungere con una passeggiata di una decina di minuti dal centro di Inveraray oppure potete lasciare l'auto in un ampio parcheggio presso l'ingresso. La passeggiata dal paese vi permetterà di scorgere il castello da alcuni cancelli secondari dei giardini e regalarvi così scorci fiabeschi. Il castello è la residenza del duca di Argyll, capo del clan dei Campbell, uno dei più importanti e potenti della storia scozzese. Questo castello è sicuramente tra i più belli e meglio tenuti di tutta la Scozia.
Inoltre, per gli amanti della storia, due sono le stanze che vi colpiranno: la sala delle armi (spettacolare come poche in Europa) in cui sono esposti il pugnale appartenuto a Rob Roy MacGregor, il Robin Hood scozzese, e alcune delle armi usate nella battaglia di Culloden, di cui parleremo poi più approfonditamente; la stanza vittoriana che è un omaggio a S.A.R la principessa Luise, figlia della regina Vittoria, che sposò il IX duca di Argyll. E come ogni buon castello scozzese che si rispetti, non può mancare un fantasma che lo popola nelle notti più buie. La leggenda narra che un arpista, nel 1644, venne impiccato per aver spiato la padrona di casa dal buco nella serratura e che il suo fantasma vaghi ancora nel castello. Sembra che fra tutte le stanze del castello ami sopratutto la biblioteca e che a volte sia possibile sentirlo ancora suonare l'arpa. Prestate quindi molta attenzione ai suoni mentre girovagate per le stanze, perché il fantasma potrebbe decidere di apparire per farvi un saluto.


Lasciato un po' il nostro cuore nel paese di Inveraray, proseguiamo il viaggio verso Oban, ma prima facciamo una breve sosta alle rovine del Kilchurn Castle. Dobbiamo dire che, nonostante ormai sia diventato uno dei posti più fotografati sui social quando si parla di rovine scozzesi, non troviamo nessuno nel raggio di qualche chilometro. Non ce ne lamentiamo, anzi, finalmente possiamo dire di essere solo noi, un loch scozzese, un castello in rovina e un paio Highland cattle, le tipiche mucche scozzesi. Da tener presente che il posto non è segnalato lungo la strada e ciò aiuta a tenere lontani molti turisti. La sera pernottiamo a Oban, una stupenda cittadina portuale da cui partono i traghetti per raggiungere le isole Ebridi interne, che purtroppo non possiamo visitare ma che sicuramente torneremo a vedere.

La mattina seguente ripartiamo alla volta di Glencoe, una vallata molto vasta, verde, costellata da cascate e ruscelli, e poco abitata, ideale per foto paesaggistiche. E' detta anche valle delle lacrime perché fu teatro del massacro di Glencoe del 1692. Come punizione al clan dei MacDonald per il ritardo nel giuramento di fedeltà al nuovo re Guglielmo III, fu inviato ai soldati ospitati a Glencoe, per la riscossione di un tributo, il seguente ordine: “Vi si ordina con la seguente di catturare i Ribelli, i MacDonald di Glencoe, e di passare a fil di spada tutti coloro di età inferiore ai 70 anni”. Questo massacro è ricordato ancora oggi come uno dei più vili di tutta la storia scozzese, poiché violò i principi dell'ospitalità scozzese, a cui tengono molto ancora adesso.


Il nostro rammarico è poterci fermare solo poco tempo e non poter esplorare meglio la zona, meriterebbe infatti un paio di giorni di visita, sopratutto se siete amanti dell'escursionismo. Ma noi dobbiamo ripartire per visitare il famoso castello Eilean Donan, demolito in parte dai cannoni della marina inglese durante le rivolte giacobite, fu ricostruito agli inizi del Novecento. E anche agli occhi dei meno esperti non può sfuggire che la ricostruzione non è armoniosamente integrata alle rovine più antiche. Ma la posizione di questo castello, su un'isoletta collegata alla terraferma da un ponte pedonale di pietra, al centro della confluenza di tre lochs differenti, lo rende una tappa obbligata per una foto ricordo.


Pernottiamo in un bellissimo alberghetto a Erbusaig, ideale punto di partenza per esplorare l'isola di Skye, nostra prossima tappa. La mattina seguente ci svegliamo emozionati ed esaltati come bambini perché non vediamo l'ora di scoprire i paesaggi incontaminati dell'isola, osannata da ogni guida turistica (e a ragione, col senno di poi). Saliti in macchina attraversiamo lo Skye bridge ascoltando a tutto volume la canzone “Skye boat song”, canzone popolare scozzese e nota per essere la sigla della serie tv Outlander, che rievoca la fuga di Bonnie Prince Charlie, uno dei pretendenti al trono inglese e scozzese, sull'isola di Skye dopo la sconfitta di Culloden.

La nostra meta è subito il Quiraing, un altopiano vulcanico, in cui è possibile fare bellissime passeggiate di qualche ora e di ogni livello di difficoltà. Il nostro obiettivo è arrivare ai piedi del The Old Man Storr. Superando la cittadina di Portree e proseguendo verso Staffin sulla A855, individuiamo facilmente l'inizio dei sentieri per la salita al monte The Storr grazie alle file di auto parcheggiate ai bordi delle strade. Trovato un posto nella fanghiglia per la nostra auto, iniziamo la camminata con il sole, ma giunti proprio ai piedi dei picchi iniziano a calare velocemente le nuvole e la foschia e l'immancabile pioggia inizia a cadere, come una compagna fedele che non ci lascia mai durante queste vacanze.


Riusciti a fotografare il The Old Man Storr, scendendo di corsa sotto la pioggia fino alla macchina, torniamo sui nostri passi verso Portree per poi prendere la svolta per Dunvegan, famoso per il suo castello, residenza del clan dei MacLeod, che lo fecero costruire nel 1200 e che lo abitano ancora oggi.

Il castello di Dunvegan si staglia a picco sulla roccia lungo l'omonimo loch, regalando contrasti bellissimi con il paesaggio circostante. Uno dei pezzi forti di questa residenza è la Fairy Flag, una striscia di stoffa gialla, che per i MacLeod rappresenta una vera e propria reliquia. Una leggenda narra infatti che fu donata da una fata, sposata ad un MacLeod, dopo 20 anni di felice matrimonio quando fu obbligata dal re delle fate, a tornare nel regno incantato. Si dice che la tela venne incantata dalla fata in maniera da proteggere per tre volte il clan dal pericolo di morte in battaglia. Ad oggi sembra che i poteri della bandiera siano stati usati dai MacLeod in due occasioni quindi solo un'altra volta potranno ricorrere al suo aiuto. Anche i giardini meritano una visita. Si dividono tra sali e scendi, con piccole cascate e ruscelli, con piante cresciute un po' selvaggiamente e delle zone più pianeggianti dove potete trovare siepi, disposte secondo disegni geometrici, e fontane con ninfee bianche e rosa. Insomma dei giardini che fanno dimenticare di essere in una rurale isola, lontana dal resto del mondo.


Chiudiamo la nostra gita sull'isola di Skye tornando a Erbusaig dalla strada a est A863. Viaggiamo probabilmente nella parte meno interessata dal turismo. Non si può dire dove fermarsi, non c'è un posto particolarmente bello o famoso, ogni sguardo regala qualcosa di fantastico: dalle fattorie alle colline verdi con macchie di erica selvaggia rosa, agli scorci sui vari lochs. L'unico consiglio è: tenete sempre vicina la macchina e quando vi ispira il paesaggio accostate la macchina nelle numerose piazzole e lasciatevi guidare dalla fantasia.


Il giorno seguente, dopo una deliziosa colazione scozzese, siamo pronti per andare alla ricerca del mostro più famoso della Scozia: il mostro di Loch Ness, Nessie. Loch Ness, nella Great Glen valle, è il più famoso lago scozzese e per questo è anche tra i posti in cui troverete il maggior numero di turisti. Nelle giornate più grigie le acque sembrano essere addirittura nere, dato che il loch tocca i 230 m di profondità. Purtroppo, o per fortuna, noi lo abbiamo visitato in una giornata di pieno sole. E forse anche per questo il Loch e il relativo castello, Urquhart Castle, che si affaccia sulle sue sponde, perdono un po' del loro fascino e non ci entusiasmano come altre località. Però l'Urquhart castle rimane una tappa obbligatoria per un viaggio che si rispetti in Scozia. Questo castello nell'arco di secoli passò più volte di mano in mano tra inglesi e scozzesi, finché non venne fatto saltare in aria da una guarnigione di soldati inglesi durante le guerre giacobite affinché non finisse nelle mani degli eterni rivali. Alcuni massi che caddero a seguito dell'esplosione sono ancora oggi visibili.

Proseguiamo la nostra giornata visitando un altro luogo di grande interesse storico: il campo in cui si svolse la battaglia di Culloden. Come dice una scritta all'ingresso del centro visitatori del campo: “Il corso della storia britannica, europea e mondiale cambiò qui il 16 Aprile 1746”. La battaglia vide contrapporsi due schieramenti: quello giacobita (per lo più scozzesi, cattolici e sostenitori della restaurazione della dinastia degli Stuart), disorganizzato e con armi medievali, e quello delle forze governative (inglesi, protestanti, fedeli alla dinastia degli Hannover, casa regnante del Regno Unito), ben equipaggiato e disciplinato. Come è raccontato bene nel centro, quasi 1500 giacobiti persero la vita in meno di un'ora di battaglia contro le poche decine di caduti inglesi. Per i clan fu un vero e proprio genocidio. Inoltre, a seguito di questa sconfitta, agli highlander fu proibito incontrarsi pubblicamente, possedere armi e indossare il tartan, il tipico tessuto scozzese. Si tentò di cancellare interamente la cultura delle Highlands. Dopo la visita al centro, adatta anche ai bambini, prendetevi una mezz'oretta per passeggiare nel campo, osservare la disposizione dei due eserciti, segnalata con delle bandiere, e visitare le pietre commemorative dei clan schierati in battaglia.


Chiudiamo la nostra giornata a Inverness, la capitale delle Highlands. La città sorge sul fiume Ness e passeggiare la sera lungo le sue sponde è un'esperienza rilassante che dovete regalarvi. Non abbiamo molto tempo, quindi, decidiamo di concederci una pausa tranquilla vagando a zonzo per la città e per i suoi mille negozi turistici a tema tartan e goderci il panorama, dominato dalla cattedrale e del castello. E finalmente ci regaliamo una cena a base di cozza, piatto tipico dello stato, in generale insieme ai frutti di mare e al salmone.

La mattina seguente lasciamo Inverness per addentrarci nell'Aberdeenshire e la sensazione è quella di lasciare ambienti rurali e naturali di straordinaria bellezza per tornare in un mondo più “civilizzato” e certamente più urbanizzato. La prima tappa di giornata è la cattedrale di Elgin. Realizzata nel XIII secolo, fino alla Riforma protestante, rappresentò una delle cattedrali più sfarzose di tutta la Gran Bretagna, tanto da meritarsi l'appellativo di “lanterna del nord”. Dopo la Riforma perse la sua utilità e le pietre che lo costituivano furono in parte riutilizzate per costruire fabbriche e caseggiati, lasciando alla cattedrale il suo attuale aspetto in rovina.


L'Aberdeenshire si può descrivere come la regione dei castelli, qui si trova una concentrazione di dimore, rovine e castelli elevatissima. Quindi quando l'attraversate non potete non fermarvi in almeno un paio di essi. Il nostro obiettivo è visitare il castello Fraser, ma lungo la strada ci fermiamo anche a quello di Brodie, che merita di essere visto sopratutto per il bellissimo parco che lo circonda. Dopo qualche foto, giungiamo finalmente alla nostra meta.

Il Fraser castle ricorda un castello delle fiabe, forse per le sue torrette con i tetti a punta. Ci si arriva dal parcheggio camminando per un viale alberato imponente e un “ohhh” ci viene strappato appena appare la dimora. Risale al XV secolo ed è stata la dimora del clan Fraser (sì proprio quello della serie Outlander), inoltre è stato usato anche come set nel film “The Queen”. E non poteva mancare, ovviamente, un fantasma che ci accompagna. In questo caso è quello di una principessa che sarebbe stata assassinata nella Sala Verde; il corpo della ragazza fu trascinato giù dalle scale lasciando dietro di sé una striscia di sangue che non potè più essere cancellata. La servitù la coprì con dei pannelli di legno. Si narra che la principessa torni ogni sera di pioggia e temporale nel castello per suonare il pianoforte.


La sera la passiamo a gustare un'ottima cena in un'antica dimora signorile dell'800 che ora è anche un bellissimo albergo. Così siamo pronti la mattina seguente per giungere nella capitale della Scozia: Edimburgo.

Lungo la strada a pochi minuti da Aberdeen ci rendiamo conto che si trova uno dei paesaggi più affascinanti e fotografati della Scozia, il Dunnottar castle. Sembra essere più una cittadella fortificata che un vero e proprio castello, ma rimane comunque uno dei posti più suggestibili della nostra vacanza. Si erge su uno sperone di roccia a strapiombo sul mare a 50 m di altezza e offre spunti fantasiosi per belle fotografie, soprattutto se siete fortunati con il meteo. Fu qui che si svolse uno dei tanti episodi di ribellione di William Wallace contro la corona inglese. Wallace, infatti, conquistò il castello nel 1297, strappandolo al dominio inglese, rinchiuse la guarnigione di soldati inglesi nella cappella del castello e le diede fuoco. La cappella che oggi potete visitare venne ricostruita nel XVI secolo.


Dopo un paio di ore di viaggio, giungiamo finalmente ad Edimburgo e possiamo dedicarci ad una visita a piedi della città (che merita di essere vissuta a pieno). Le due attrattive principali sono il castello di Edimburgo, che sorge su una rocca, in ottima posizione strategica, e il palazzo di Holyroodhouse, residenza ufficiale della regina in Scozia. Storicamente questa è la città di Maria Stuart, dovunque andrete sentirete parlare di lei: la bambina che divenne regina ad un anno e che morì in esilio lontano da casa e dal figlio, decapitata dalla cugina Elisabetta I. Maria Stuart è diventata nell'immaginario la regina che ha lottato per il suo regno, per i suoi diritti ereditari sull'Inghilterra e per l'amore, arrivando però per quest'ultimo a perdere ogni cosa compreso l'affetto e la devozione di un figlio. Al castello vediamo i gioielli della corona che indossò una volta divenuta regina, le stanze che occupò, dove assistette all'uccisione di un suo musico, Davide Rizzo, divenuto suo confidente personale e dove partorì il figlio che unificherà le corone di Inghilterra e Scozia.


Ma Edimburgo non è solo storia, è una città viva ed energica. Quando arriviamo è appena finito l'Edinburgh Military Tattoo, l'esibizione militare musicale più famosa della Scozia, se non dell'Europa. La città, quindi, è invasa da orde di turisti. Il clima che si respira è quello delle feste, ad ogni angolo della strada si trovano suonatori di cornamuse, birra e whisky squisiti fanno sì che i pub siano sempre pieni. Inoltre, non dimenticate, che è la città che ha ispirato J.K. Rowling nella stesura di Harry Potter. Non troverete le location del film, non è questo il luogo, ma ad Edimburgo e dintorni esistono quei luoghi reali, come Victoria Street o la scuola George Heriot, che nella mente fantasiosa di Rowling donna sono diventati Diagon Alley, le casate di Hogwarts etc. Insomma il motto con cui lasciamo la Scozia è “Caledonia you're calling me and now I'm going home”, perché in fin dei conti la Scozia ci è sembrata un po' casa nostra alla fin fine.

Arrivederci al prossimo viaggio e, come sempre, buona luce!

Samuela & Massimiliano.



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avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 10:38

un Articolo ben fatto e la Scozia è un luogo che affascina e riporta alla mente ricordi bellissimi. Belle foto... Nche se Troppi castelli per i miei gusti personali ma decisamente un bel viaggio, ben raccontato.
Da quando gli articoli non compaiono nella home di juza alcuni degni di nota sono passati quasi inosservati ed è un vero peccato.
Stefano

avatarsupporter
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 11:54

Il mio sogno! Bellissimi immagini e racconto.

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 16:50

Io se posso consiglio a tutti un viaggio in Scozia. Avendone il tempo e la possibilità è una destinazione che non delude mai come paesaggi, atmosfera ed anche possibilità fotografiche.
Stefano

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 21:35

Buone foto bel racconto complimenti, me lo segno per quando avro la possibilita di andarci:-P

avatarsenior
inviato il 15 Gennaio 2019 ore 21:58

posti bellissimi. ben raccontati e bel viaggio.
complimenti

avatarsupporter
inviato il 16 Gennaio 2019 ore 1:13

Scozia visitata quasi 30 anni fa e che il tuo racconto e le tue foto mi stanno spingendo a rivedere.Cool

avatarjunior
inviato il 25 Febbraio 2019 ore 23:11

Questo è il tour che sto aspettando da qualche mese e ad aprile finalmente sarò in quei luoghi.
Un giorno per visitare Edimburgo e poi si passa da Stirling con il suo castello si prosegue per Fort William da dove parte il treno a vapore usato per il film di Harry Potter per arrivare a Mallaig dove ci aspetta il traghetto per l'isola di Skye.
Una sosta dovuta a Eilean Donan (castello usato per il set di Highlander con Christopher Lambert) per proseguire verso Inverness.
Dopo la visita alla distilleria della Chivas (Strathisla Distillery) si prosegue in direzione Stonheaven per la scogliera del castello di Dunnottar.
Il tour prosegue verso l'imponente castello di Glamis per arrivare poi a Saint Andrews
E per finire si ritorna a Edimburgo dove si concluderà la vacanza.
8 giorni di fotografie e filmati !!!
Comunque complimenti per il racconto e le splendide immagini!!!


avatarjunior
inviato il 25 Febbraio 2019 ore 23:53

Sono anni che intendo fare una vacanza in Scozia e leggendo il vostro diario di viaggio vi ho un poco invidiato. Complimenti per le fotografie e grazie per avermi fatto visitare, anche se solo per il breve tempo di una lettura, la Scozia.
Un saluto.
Marco.

user117231
avatar
inviato il 26 Febbraio 2019 ore 6:53

Ritengo la Scozia uno dei posti più belli del mondo.

avatarsenior
inviato il 26 Febbraio 2019 ore 8:28

Concordo pienamente con il felino

avatarjunior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 7:51

Bellissimo racconto, altrettanto le immagini, per non parlare dei luoghi visitati. Sono stato due volte in Scozia e conto di tornarci presto.
Intanto grazie per il ripasso.
Ciao Guido

avatarjunior
inviato il 21 Marzo 2019 ore 10:22

Articolo interessantissimo di un paese che spero prima o poi di poter visitare; è in cima alla mia lista dei desideri di viaggi.





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