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A Trip to Camelot


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A Trip to Camelot, testo e foto by Sar10. Pubblicato il 15 Luglio 2018; 21 risposte, 3679 visite.


Tutto ebbe inizio in un freddo pomeriggio di metà Gennaio 2018.Ogni tanto spulciavo la sezione del forum "Viaggi,escursioni ed eventi.." cercando di unirmi ad un gruppo di ragazzi o proponendo io stesso un viaggio fotografico.Quel pomeriggio lessi di qualcuno che cercava compagni per la Cornovaglia.Eccomi,presente risposi!!
Cercammo di reclutare nel forum e tra amici almeno altre due persone per questa avventura, e verso metà Marzo trovammo gli ultimi due avventurieri. Da quel momento creammo la chat su WhatsApp(che dà il titolo all'articolo) e subito ci rimboccammo le maniche e iniziammo a studiare per esser pronti in loco...poi solo interminabile attesa!

L'appuntamento era Domenica 20 Maggio alle ore 18.30 all'Aeroporto Borgo Panigale di Bologna.Qui conobbi per la prima volta di presenza i primi due compagni di viaggio; Riccardo,un'atletico 24enne veronese e Leonardo un sorridente padre di famiglia con 10 anni in meno rispetto all'età che riporta la carta d'identità.
Il volo è il classico Ryanair lowcost preso a poche decine di euro mesi e mesi prima,parte in ritardo ma nonostante tutto atterriamo in orario all'aeroporto di Bristol, dove ad attenderci con un sorriso a 32 denti c'è il quarto ed ultimo compagno di viaggio,Gianluca un 40enne bolognese che 5 giorni prima era partito con il suo volkswagen dalla sua città e dopo aver attraversato il nord-Italia , la Svizzera e la Francia si era imbarcato a Dunkurque per sbarcare a Dover,risalire la Gran Bretagna e venirci a prendere in aeroporto,ti stimo!!!!


Carichiamo il caravan con valige ed attrezzatura e pian piano scendiamo verso la Cornovaglia direzione Praa Sands dove abbiamo la nostra base.Siamo stanchi ed affamati e da programma non abbiamo nessun alba da fotografare, ovviamente l'adrenalina era tanta e la voglia di fotografare ancor di più, cosi mentre camminiamo decidiamo di fermarci ed aspettare i colori della nostra prima alba inglese a Hurlers Stone Circles. Il gps ci porta a destinazione e dopo aver parcheggiato facciamo qualche centinaio di metri a piedi tra la classica vegetazione inglese e le tipiche pecorelle del posto dal muso nero che pascolano liberamente.




Nel sito sono presenti dei monoliti disposti a cerchio di piccole dimensioni,all'incirca una trentina di pietre.I colori sono morbidi e prevalentemente sul rosa, una struttura in fondo attrae la nostra attenzione.E' un'antico edificio minerario che dà accesso alle miniere di rame e stagno che caratterizzano il paesaggio della Cornovaglia e del Devon, nonchè dichiarato parimonio dell'Unesco nel 2006 durante il congresso di Vilnius.Scattiamo accompagnati da una leggerissima nebbiolina fino alle 9.30 circa, poi raggiungiamo la nostra base.




Il primo tramonto decidiamo di farlo a Saint Michael's Mount che si trova a soli 10 minuti da casa.L'isola è famosa per la sua vaga somiglianza (non solo nel nome) con il Mont Saint-Michel della Normandia che si trova in Francia. La somiglianza non è per nulla casuale: anche questo luogo è infatti dedicato all'arcangelo Michele, che secondo la leggenda vi sarebbe apparso nel 495 e al quale dei Benedettini, provenienti proprio da Mont Saint-Michel, vollero dedicare un'abbazia in loco.
L'isola è collegata da un traghetto, ma nei momenti di bassa marea è possibile passeggiare su una stradella di pietra che dalla spiaggia porta fin dentro l'abbazia.
Quando arriviamo noi,intorno le ore 18.00 c'è ancora bassa marea quindi ci godiamo a pieno la grandezza della spiaggia e ne approfittiamo per fare due fotografie con stradella annessa, la quale da li a poco sarebbe stata sommersa dall'acqua e quindi non più visibile.



Il tramonto non ci regala grandi emozioni a livello fotografico e la zona non presenta tantissimi spunti fotografici se non appunto l'Abbazia, tra l'altro la zona è turistica in quanto molto vicina a due cittadine, Marazion e Penzance. E non appena la marea ricopre la stradella, faccio volentieri una bella passeggiata sulla spiaggia percorrendola per qualche centinaio di metri zainetto sulle spalle e reflex tenuta ben salda sulla mano destra, rimanendo da solo con i miei pensieri,le mie idee,le mie aspettative per questo primo viaggio fotografico,ripassando in mente tecniche e situazioni di luce che dovrò affrontare,concentrandomi per cercare di dare il meglio di me stesso.incrocio di tanto in tanto lo sguardo con qualche altro passeggiatore anche lui assorto con i suoi pensieri o intento a far giocare il suo cane.
La luce si abbassa e si ammorbidisce ed una bella silhouette rispecchia un mio stato d'animo rilassato e concentrato alla settimana tutta da scoprire che è appena iniziata.




Martedi 22 Maggio, ore 03.15.
Riccardo è l'incaricato quel giorno a svegliarci,eravamo rientrati tardi la sera cercando un'improbabile via lattea a Mont Saint-Michel ed io ero rimasto a dormivegliare sul divano della stanza comune con i ragazzi cosi che già fossi pronto per l'alba. Il risveglio è stato un pò brusco,nello stesso momento in cui il buon Ricki mi tocca la mano esclamando "Salvo,sveglia!!" stavo sognando che qualcuno mi desse una mano per salire una sporgenza...Io salto in aria e Ricki insieme a me, ci facciamo una bella risata e dopo aver preso l'attrezzatura carichiamo in caravan.
Gianluca alla guida e tranquillo e preciso nel suo stile di guida ed arriviamo con largo anticipo al Lizard Point.Anche questo punto fotografico si trova a pochi minuti d'auto dalla nostra base che è perfettamente al centro della Cornovaglia, quindi tutti i punti sia a sud-ovest che a sud-est si trovano tra i 15-30 minuti d'auto.
Lizard Point si trova sulla punta finale a sud est del Regno Unito, è un posto magnifico immerso nel verde con dei sentieri facili da percorrere ed un faro d'illuminazione che si trova sulla parte più alta di questo promontorio.
Iniziamo a percorrere il sentiero e dopo pochi metri, chi stava davanti inizia ad esclamare : "OOH!". Dinanzi a noi delle scogliere a strapiombo sull'oceano ricoperte al di sopra da una fittissima vegetazione verde.



I colori sono sul rosso/magenta ma non durano più di una quindicina di minuti che subito vengono nascosti da delle nubi grige,prive di emozioni.Continuiamo a percorrere il sentiero che da li a poco ci avrebbe portato su una spiagetta con dei ciottoli neri, da qui una volta partivano i battelli di salvataggio, perchè Lizard Point seppur è un posto paradisiaco, nasconde nel suo animo uno spirito diabolico, infatti la zona costiera è una delle più infime dell'intera Cornovaglia e nel corso dei secoli centinaia sono state le navi colate a picco.
Percorriamo l'intero sentiero sospinti da un leggero venticello fino alla parte opposta della scogliera ed attendiamo ancora un pò. Ormai i colori sono andati, ma a mattinata inoltrata il cielo si libera da quelle nubi e ci regala un bel blu accompagnato da qualche nuvola. La scogliera di un verde magico sulla destra crea un'ottimo contrasto con l'acquamarina del mare graffiata sulla sinistra dalla corrente nettamente visibile in superficie. Il faro (Lizard Lighthouse) in alto a destra sulla scogliera completa la scena.




AL TRAMONTO:
Botallack Mine fà parte del distretto di St Just e si trova sulla parte sud-ovest della Cornovaglia. Il sito è famoso per la sua intensa attività di estrazione mineraria. Non è ben chiara da quando abbia avuto inizio l'attività di estrazione, sicuramente risale al 1500, ma da alcuni resti archeologici si presume che già ai tempi dell'Impero Romano e addirittura durante l'età del bronzo le cave fossero attive.
Nel corso dei secoli sono stai estratti tonnellate di minerali, secondo una stima si parla di 15.000 tonnellate di stagno, 20.000 di rame ed infine 1.500 tonnellate di arsenico.Tutto ciò comunque ha provocato un'enorme quantità di scarti, quasi 2 milioni di tonnellate, che si presume siano stati sotterrati nelle vicine campagne.
Botallack Mine risulta anche essere famosa in quanto nel 1865 il principe e la principessa del Galles in quell'anno scesero nelle cave creando un vero e proprio boom di turismo. I minatori furono costretti a far pagare 1 ghinea a persona per cercare di arginare la folla di turisti incuriosita e pronta a scendere nelle cave.
Qui fu anche girato un noto telefilm inglese negli anni '70.
A causa della caduta dei prezzi di rame e stagno il sito venne chiuso nel 1869.





Oltre che dalla storia di questo posto, siamo stati attratti da esso anche da un punto di vista fotografico in quanto le miniere sono letteralmente a picco sulle monumentali scogliere della Cornovaglia.Scendendo da questi ingressi si entra letteralmente nelle viscere della terra, la miniera si estende per ben 400mt sotto il livello dell'Oceano Atlantico ed una delle sue canne fumarie per ben 250 braccia (circa 500mt).
Mi sentivo come su un'altro pianeta, tutto era eroso dall'uomo e dal tempo, tutto era polveroso e rosso come su Marte, il sole alto e cocente sopra di noi non ci dava tregua,il vento ci sbatteva in faccia una salatissima brezza marina che da un lato ci rinfrescava, ma dall'altro ci faceva seccare la pelle del viso.
Fin da subito sono stato attratto da quelle due miniere isolate dalle altre,lasciate da sole a picco sull'oceano contro tutti gli agenti atmosferici.Si facevano compagnia come due vecchietti con 50 anni di matrimonio alle spalle, in silenzio ma guardandosi sempre con un'occhio su cosa facesse l'altro.





Altro giro altra corsa, ed altra sveglia alle 03.15.Stavolta tocca a me svegliare il gruppo,nessuno è pigro, nessuno ha voglia di far tardi e nel giro di 20 minuti siamo sempre tutti pronti e concentrati sul caravan.Si parte.
Oggi alla guida è il turno di Leonardo, che forte della sua esperienza di guida a destra,sfreccia sulla A394 deserta di veicoli e da li a poco arriviamo a destinazione. E' ancora presto e ci godiamo pochi minuti prima che la luce iniziasse ad illuminare e rendere tridimensionale il tutto, un magnifico crepuscolo astronomico e poi civile,una leggerissima luce che appare in fondo dall'orizzonte, nel più completo silenzio immersi nella natura ed in posti incredibili, già solo questo vale la fatica di alzarsi presto la mattina.





Oggi siamo anche leggermente fortunati e a Kyance Cove (in cornico Porth Keynans, che significa baia del burrone) l'alba ci regala per 15/20 minuti una gradevole luce con la quale fotografare.







IL TRAMONTO CHE NON DIMENTICHERO':
La Cornovaglia ci aveva accolto in modo diffidente. Il clima del Regno Unito dopo due giorni manteneva la sua nomina di incerto, grigio ed uggioso. Abbiamo investito tempo e danaro per essere qui, abbiamo preparato il tutto per mesi in modo minuzioso,meticoloso e con puntiglio cercando di non tralasciare nessun dettaglio; strade da solcare, sentieri da percorrere,ore di luce,fasi solari e maree. In loco di certo non ci risparmiamo fisicamente, ci alziamo alle 03.15 per fotografare l'alba e rimaniamo fino all'ultimo raggio di luce fuori casa, percorriamo km in auto e a piedi, mangiamo poco e quando capita,un tramezzino ad una stazione di servizio, un biscotto in auto, una frutta; camminiamo sotto la pioggia, sferzati dal vento,accarezzati da una pungente brezza oceanica,ma nonostante ciò la Cornovaglia non ci ripaga e siamo impotenti e piccoli dinanzi la natura. Mercoledi è un giorno importante, in scaletta c'è una delle mete più belle dell'intera Cornovaglia, l'alba ci regala un po' di ottimismo ma siamo tutti concentrati sul tramonto odierno. Dopo una leggera e facile sgambata a Portchurno ed una salita al Minack Thatre ( un teatro con vista oceano) intorno alle 18.00 ricarichiamo in auto e spacchiamo letteralmente in due la Cornovaglia scendendo nel profondo sud dove ad attenderci c'è l'immensità dell'oceano. Parcheggiamo e prendiamo il sentiero che da Sennen Cove ci avrebbe portato al posto scelto. Qualche scatto lungo la strada,nessuno ha voglia di sbilanciarsi sul meteo,con un'occhio guardiamo per terra con l'altro guardiamo il cielo cercando di carpirne l'evoluzione … Intorno le 19.30 la luce inizia a diventare più morbida,acceleriamo il passo e raggiungiamo la meta. Ognuno sceglie con cura il suo posto in base al suo modo di vedere, di scattare,di ragionare ad istinto ed attendiamo … Ad un tratto dall'orizzonte iniziano a sbucare i colori ed un potente fascio di luce solca l'oceano accarezzandolo e trapassa come fosse una lama l'insenatura dello scoglio ad arco posto sotto di noi. La scogliera a strapiombo sulla destra si illumina di una luce dorata,qualche nuvola completa la scena. E' il momento!! Con un'occhio inquadro e scatto, con l'altro mi godo lo spettacolo!!




Siamo al giro di boa e per l'alba è in programma un bel faro tipico della Cornovaglia. Ci alziamo al solito orario 3.15 nè un minuto prima nè un minuto dopo ormai siamo degli orologi svizzeri collaudati da tempo.Arriviamo come sempre in anticipo sulla luce, circa 1h -1.30h ed appena spegniamo l'auto inizia a piovere abbastanza forte, nè approfittiamo per dormicchiare.Nel parcheggio non siamo soli,altre auto,caravan e tipici volkswagen stile hippie sono assiepati vicino la costa...sono surfisti!
Il primo a scendere ed andare all'avventura è il buon Leo che intrepido ed impavido sfida la pioggia e si avvia verso il Faro, poco dopo è la volta di Ricki ed a distanza di una ventina di minuti da quest'ultimo e quando la pioggia insistente è diventata pioggerellina vado anch'io alla scoperta di Godrevy Point.
E' bastato fare un centinaio di metri e subito un panorama unico, sulla destra collinetta con un bellissimo prato verde inumidito dalla pioggia, sulla sinistra una distesa immensa per chilometri e chilometri di spiaggia e scogli battuti da ripetute onde alte qualche metro e fronte a me su un'isoletta distaccata dalla terra ferma e circondata da scogli seghettati il Godrevy Point Lighthouse.
La giornata non è delle migliori a livello di luce, sicuramente imparagonabile al tramonto del giorno prima, ma pian piano in alto alla mia destra fa capolino una lucina..




In tutto ciò avevo perso i miei compagni di viaggio preso dalla frenesia del posto e dalla voglia di trovare spunti interessanti e fotoigenici li avevo superati senza neanche rendermene conto e percorrendo il sentiero noto una recinsione di legno con una tabella di allerta,in cui si chiedeva di far silenzio e soprattutto di non far abbaiare cani, ma non mi soffermo più di tanto a chiedermi il motivo, poi capisco il perchè. Sotto di me ad una quarantina di metri ci sono un gruppetto di foche, saranno state una decina, foca più foca meno,che in tutta tranquillità si godono il paesaggio rotolandosi tra i ciottoli della spiaggia.Ce ne stavano di diverso colore,bianche,nere e grigie e di diversa grandezza ed età.Poi una delle più grandi ha cominciato ad entrare in acqua seguita dalle più piccole, credo proprio andassero a fare colazione visto l'orario.Monto subito il teleobiettivo in camera e prima che si allontanino quasi tutte faccio qualche scatto ricordo da portare a casa.


Finalmente ritrovo i miei compagni di viaggio ai quali dò subito la notizia delle foche e mentre loro fanno le loro foto ai mammiferi poco più avanti faccio qualche scatto alla scogliera a strapiombo "giocando" con tempi ed esposizioni, componendo con priorità al cielo o alla scogliera, aspettando qualche raggio di luce interessante.Mi godo il panorama.
Ritorniamo verso l'auto ed in lontananza vediamo i surfisti che iniziano a cimentarsi nella loro passione ed acrobazie, con quelle tute nere che vanno in netto contrasto con la sabbia della spiaggia, sembrano tante formichine.Ne approfittiamo per fare qualche scatto anche a loro completando questa mattinata divertente di scatti.Adesso il letto ci aspetta per un meritato riposo di poche ore.




Di solito il risveglio era intorno alle 14.00/14.30 ed a quell'ora facevamo colazione con qualche biscotto,yogurt the e/o caffè e nel mentre era un modo per conoscersi e programmare la nuova sessione di scatto scegliendo e confrontando tra di loro i posti che ancora ci mancavano.
Il Gianluca non stà molto bene, una leggera febbre sommata ad una fastidiosa tosse lo chiude in casa per il pomeriggio.Lo lasciamo riposare in modo che possa riprendersi per il forcing finale.

La Cornovaglia non è solo alba e tramonti, scogliere a fari, è anche praterie e vallate che nascondono al loro interno dei monoliti che sono sparsi per tutto il territorio.Sicuramente quello di Sthonehenge è il più famoso, ma anche da queste parti potrebbero esserci degli spunti interessanti ed allora girovaghiamo un pò il centro del Cornwall alla ricerca di qualche "pietra" che possa regalarci qualche scatto ricordo, ci imbattiamo nei siti di Men-an-Tol & Lanyon Quoit .





Adoro il mare, ci sono cresciuto e ci vivo tutt'ora, il suo rumore, il suo odore,la sua maestosità e potenza ,il suo fascino sono per me un'attrazione quasi fisica,se non lo vedo almeno una volta al giorno ci stò male;forse per questo mi sono innamorato della Cornovaglia, perchè nel suo animo riesce a contenere tutte queste emozioni/sensazioni che ti fanno stare bene,ti rilassano,ti fanno scaricare pensieri negativi dovuti alla stressante quotidianità dell'incivile vita e ti ricaricano di benessere.Se poi queste emozioni le vivi insieme alla tua passione per la fotografia paesaggistica e ad una birretta sopra una scogliera a strapiombo sull'oceano di 50 o più metri...bhe che dire, hai vinto!! Poi tra uno scatto ed un sorso di birra attendi anche che cali il buio affinchè si accenda il faro alla tua prossima destra.... ciliegina sulla torta!!!



La sera decidiamo di mangiare un boccone fuori, cosi al volo, ma i locali ormai alle 21.00 chiudono le cucine, quindi si rimane a stomaco vuoto.Decidiamo comunque di dirigerci verso una carina cittadina per qualche scatto notturno.
St Ives è un paesino di pescatori, con qualche tipico localino sul lungomare in cui sorseggiare birra inglese in compagnia di amici e conoscenti, affollato per lo più da giovani turisti a "caccia" della serata fortunata...Camminiamo costeggiando il mare e ci dirigiamo dalla parte opposta al paesino in modo da poter fare una panoramica alle luci dei locali che si riflettono sul mare, con le sue barchette attraccate che fanno su è giù in base alla marea... "Un'amico" neozelandese incuriosito dalla nostra presenza, ci raggiunge a torso nudo ed a piedi scalzi gironzolandoci attorno e dopo essersi preso di coraggio ci avvicina chiedendoci informazioni generiche su cosa facessimo li, da dove venissimo,ecc ecc...insomma doveva smaltire un pò di birra :)!Finiamo in allegria e sobrietà di scattare e stremati facciamo ritorno al nostro caravan,ed al ritmo dei Led Zeppelin torniamo in casa e crolliamo letteralmente in un sonno profondo. Venerdi, l'alba non sà da fà!


Venerdi mattina ci svegliamo con tutta calma,ed oltre alle batterie delle nostre reflex cerchiamo di rimetterci in carica al 100% anche noi. Durante la colazione in casa si chiacchera del più e del meno con i ragazzi, ci si conosce sempre di più e si organizza l'iter della mattinata. Il buon Gianluca, tra un biscotto ed un'altro dinanzi il portatile trova e propone due piccole cittadine tipiche della Cornovaglia che hanno la particolarità di essere divise da un fiordo, ovvero St. Mawes e Falmouth
Attorno le ore 10.30 carichiamo insieme ai nostri fidati zaini contenenti l'attrezzatura in auto e ci dirigiamo alla volta del primo paesino, superiamo agevolmente la statale e poi ci iniziamo ad imbattere in una serie di tornanti e stradine strette dove a mala pena passa un'auto fino a quando arriviamo al fiordo.Da qui è impossibile proseguire a meno che il caravan non si trasformi una barca, ed il gps ci ricorda di salire sul battelo (ma và!!!).
Aspettiamo pazientamente che il battello, tirato da delle enormi catene da uno sponda all'altra torni dalla nostra parte, paghiamo il nostro ticket di andata e ritorno (8£ circa) e diligentemente ci accodiamo alle altre auto che ogni giorno fanno sali e scendi dal battello, e sbarchiamo dalla parte di St. Mawes, in altri 5 minuti d'auto raggiungiamo il parcheggiamo del paesino ed andiamo in esplorazione. Io ed il Ricki risaliamo a sinistra per raggiungere il tipico castello del paesino che si affaccia su un piccolo promontorio da dove si può ammirare il fiordo e la baia, Leo e Gianluca invece vanno in esplorazione sulla parte destra del paesino da dove possono fotografare il promontorio con annesso castello e fiordo, Ci ridiamo appuntamento per le 15.00 al parcheggio.




Passiamo anche da Falmouth,pochi minuti giusto il tempo di capire che non vale la pena soffermarsi più di tanto, ed allora risaliamo in auto e dato che abbiamo ancora tempo prima del 5° tramonto, decidiamo di passare da un tipico paesino "Cornish" che si trova vicino Helston.
Il suo nome è Porthleven, una piccola cittadina di 3.000 anime circa.E' il porto più a sud della Gran Bretagna e fù impiegato come porto di rifugio per le imbarcazioni che si trovavano a passare dal quel pericoloso tratto di mare durante le tempeste.
Oggi, con il passare degli anni quel porto è stato fortificato con delle robuste barriere di granito e viene utilizzato per lo più dai locali pescatori per l'attracco delle loro barche.Durante la nostra permanenza li ho notato che si sono susseguiti dei ragazzini che facevano canottaggio, segno che è una disciplina che praticano da queste parti.
Il paesino è composto per lo più da alcune case poste a schiera lungo una specie di lungomare al culmine del quale c'è quella che sembrerebbe una chiesa con una torre ed un orologio.In realtà sono degli uffici comunali.Una foto è stata scattata mentre un'enorme onda si infrangeva contro l'edificio, ancora tutt'oggi,durante le previsioni meteo della BBC quando parlano di tempeste e mare mosso sullo sfondo viene messa proprio questa foto.
Per fortuna (ma per sfortuna fotografica) al nostro arrivo il mare era calmo ed abbiamo potuto girare in tutta calma e sicurezza il paesino, scattare le nostre foto e poi rifocillarci da "Fish and Chips" prima di incamminarci per il tramonto.




Raggiungiamo la meta del tramonto abbastanza agevolmente, una delle poche volte che parcheggiamo proprio quasi a ridosso del posto, non disdegniamo di aver risparmiato un'altra camminata.Al nostro arrivo, sempre in largo anticipo rispetto al tramonto, il tempo è incerto e sembra non volerci regalare emozioni.Porth Nanven Beach è magnifico e particolare; una distesa di "uova di dinosauro", si perchè quegli enormi ciottoli sembravano delle gigantesche uova pietrificate nel corso dei secoli e modellate dagli agenti atmosferici.Una sequenza infinita di pietre che da sinistra verso destra ricoprivano l'intera spiaggia creando un'armonioso caos ripetitivo.Qualche nuvola inizia ad arrivare, i colori durante la golden hour non sono poi cosi caldi nonostante riusciamo a vedere quasi nella sua totalità il sole tramontare dentro l'oceano.La blue hour mi affascina di più, cerco un punto basso dal quale dare giusto merito a queste particolari pietre,posiziono il cavalletto più basso possibile e mi distendo perpendicolare alla reflex montata sul treppiedi in posizione verticale...aspetto che il sole scompaia del tutto, che la blue hour inizi a colorare di tonalità fredde il cielo e poco prima che quella linguetta rossastra scompaia all'orizzonte inizio a scattare.





Sabato mattina verso le 09.00 vengo svegliato dal rumore di cassetti che si aprivano e richiudevano,dal rumore delle posate o tazzine che vengono lavate e riposte nell'armadietto, da un'entra/esci dalla porta principale, dal rumore delle valige che si chiudevano e venivano fatte "camminare" fino al caravan...azz!!Metabolizzo che oggi salutavamo la Cornovaglia e da li a qualche ora avremmo lasciato quella che era stata la nostra base per una settimana.Con un pò di malinconia inizio anch'io a preparare valige ed attrezzatura,disfare il letto e salutare con un'arrivederci Praa Sands.

Ma ancora la Cornovaglia dovrà regalarci delle emozioni, in programma c'è un bel trittico di luoghi da visitare che ci porteranno fino al Devon.
Iniziamo con un luogo proprio al confine tra Cornovaglia e Devon, un posto situato a Nord-ovest in cui aleggiano miti e leggende, imprese e disfatte,castelli,grotte e resti di quella che si presume sia la città creata da un certo Re Artù , Camelot.

Arriviamo a Tintagel, e subito notiamo la differenza con gli altri posti che abbiamo visitato nei giorni addietro, qui è tutto tremendamente "turistico".Pullman di turisti che sbarcano alla ricerca di Camelot, negozietti pieni di souvenir e altre robe,ovviamente questo non è pane per i nostri denti ma ormai siam qui e dopo una (brutta) colazione all'inglese che ci dovrà bastare per l'intera giornata, facciamo anche noi strada per vedere le rovine di quello che si presume sia il castello di Re Artù con annessa e sottostante caverna del famigerato Mago Merlino.
Sicuramente nei giorni precedenti abbiamo visitato posti più selvaggi, facciamo qualche scatto giusto per il ricordo e neanche ci balena l'idea di pagare 15£ per entrare fin dentro le rovine e non veder nulla.



Ricarichiamo in auto e ci addentriamo nel Devon,ci avevano consigliato di vedere un bel posticino immerso nel verde che si trovava proprio li in zona ed allora decidiamo di fermarci qualche ora qui.
Arriviamo al parcheggio, scarrozziamo l'attrezzatura e proprio subito dinanzi a noi, nella carreggiata opposta, vediamo delle giovani fanciulle vestite con abiti da festa a tema o forse tipici del posto di campagna,che aspettavano qualcuno o qualcosa...Ancora ricordo le loro facce quando hanno visto arrivare quattro fotografi =).Come facevo a non chiedergli una posa? Devo dire che poi si sono prestate con allegria ad essere paparazzate,ne approfittiamo anche chiedendo informazioni sul posto che stiamo cercando, una cascata a St Nectan's Glen con gentilezza ed un sorriso "strano"(poi capirete perchè) ci danno l'indicazione e le salutiamo.




La cascata era proprio a qualche centinaio di metri che percorriamo tra un'aria pulita e fresca, tra ruscelli e piccoli ponti, alberi,piante,fiori,uccellini che canticchiano liberamente e quant'altro che rendeva il posto un luogo magico e rilassante.Ma qualcosa a me non quadrava quelle ragazze alla domanda di dove fosse la cascata di St Nectan's avevano risposto con un sorriso "strano" e subito capisco il perchè. Arrivati all'ingresso della cascata, quest'ultima era chiusa in quanto c'era un matrimonio privato e l'intero luogo era accessibile solo per gli invitati....quelle ragazze erano tra gli invitati perchè ci passano davanti sempre con quel sorrisino!!!!Tra un'imprecazione e l'altra ci sfuma sotto le mani la cascata, ma facciamo di necessità virtù e facciamo qualche scatto nell'area accessibile prima di dirigerci alla destinazione finale del nostro viaggio.



Sicuramente Black Rock Church (la Chiesa di Pietra Nera) è stato il posto più difficile da raggiungere.Venivamo da una settimana di fatica,con la schiena a pezzi e la sciatica che ormai mi aveva abbandonato da qualche giorno,camminiamo per 50 minuti e quando ti accorgi che hai anche sbagliato strada è brutto. Che si fà?Tornare indietro non si poteva,troppo altra strada che ci avrebbe fatto perdere il tramonto,altre forze e motivazione.Era proprio sotto di noi,non ci abbiamo pensato due volte e passando tra una fittissima vegetazione,scendiamo un costone di scogliera rocciosa non sò quanto pendenza avesse, ringrazio ancora le scarpe che hanno retto!! Arrivati sul posto mi sembrava di essere in un film di fantascienza,la marea ritirata e camminavo sopra scogli che poco prima erano sommersi dall'oceano,pietre umide e levigate, e poi quell'enorme pietra nera che sovrastava tutti, sembrava di essere nel film Stargate,pronti ad andare in un'altra dimensione. Scattiamo prima che risalga la marea, in lontananza iniziamo a sentire il boato di una tempesta imminente, il rumore cosi assordante ti entrava dentro.La Cornovaglia ci stava dicendo che l'avventura era finita....Ringraziamo e con torcia in testa ripercorriamo sotto una moderata pioggia quei 50 minuti che ci separavano dall'auto sorseggiando una birra,tirando le conclusioni del nostro viaggio ed iniziando con i saluti che si sarebbero conclusi dopo qualche ora all'aeroporto di Bristol, dove il primo a ripartire per il Bel Paese ero proprio io.





CONCLUSIONI E RINGRAZIAMENTI:
Il viaggio in Cornovaglia è stato il mio primo viaggio letteralmente impostato sulla fotografia, è stata un'esperienza unica ed indimenticabile che mi porterò sempre dentro.Ho avuto modo di vedere posti magnifici ed incontaminati,passeggiare dentro il cuore selvaggio del Regno Unito, ho alternanto stati d'animo malinconici per un tramonto non uscito ad altri di euforia per la meraviglia che ci stava regalando la natura, ed ogni piccolo o grande sacrificio che ho fatto, per me è stato ripagato in pieno.
Voglio Ringraziare i miei Compagni d'avventura : Leonardo, Gianluca e Riccardo.Posso dire di aver trovato delle persone eccezionali con le quali ho avuto modo di scambiare conoscenze fotografiche e di vita,condividere risate e sveglie mattutine, km in auto,birre e whisky,camminate, fatiche e foto!!!Grazie Ragazzi son sicuro e mi auguro che questo sarà il primo di una lunga serie di avventure che ci accompagneranno in giro per il mondo.
Where next stop?





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avatarjunior
inviato il 21 Luglio 2018 ore 8:45

Un racconto davvero coinvolgente: parole e le foto mi hanno catturato e trasportato in questo viaggio.
I paesaggi che hai visto sono davvero fantastici...la composizione delle foto riesce a raccontarli nella loro essenza.
Grazie per aver condiviso questa avventura! ;-)
Un saluto,
Michele

avatarsenior
inviato il 21 Luglio 2018 ore 10:53

Grazie mille per le bellissime parole Michele.P;-)

avatarjunior
inviato il 21 Luglio 2018 ore 11:26

bravo, finirò per convincermi ad andare nella "maledetta albione"?

avatarsenior
inviato il 21 Luglio 2018 ore 11:39

ahahaha..Grazie Mauro...eeeee si te la consiglio la Cornovaglia;-)

avatarjunior
inviato il 24 Luglio 2018 ore 12:15

articolo bellissimo e fotografie fantastiche

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2018 ore 12:35

Grazie per il tuo pasaggio ed apprezzamento Lukiller95;-)

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2018 ore 12:08

Complimenti per le foto (che sono veramente stupende) e il racconto coinvolgente. L' ultimo scatto lascia di stucco: la natura non finisce mai di sorprenderti.

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2018 ore 16:15

grazie mille Jacopo per l'apprezzamento;-)

avatarjunior
inviato il 29 Luglio 2018 ore 11:51

wow! complimenti ragazzi! viaggio e racconto eccezionali. se per caso vi capita di tornarci contattatemi, mi unirò senza riserve a voi, è da tempo che vorrei visitare la Cornovaglia! grazie!

avatarsenior
inviato il 29 Luglio 2018 ore 18:12

grazie mille Johnny felice che ti abbiamo coinvolto in questa avventura tramite questo piccolo racconto;-)

avatarjunior
inviato il 24 Agosto 2018 ore 15:57

Complimenti per articolo, foto e tanta invidia per un viaggio prettamente fotografico che non ho mai fatto, ma con questo racconto è come se in parte avessi partecipato :)

avatarsenior
inviato il 24 Agosto 2018 ore 20:10

Grazie mille Req1982 per il passaggio e le belle parole.
Lo scopo del racconto e soprattutto delle foto era proprio quello riuscire a trasportare dentro questa piccola avventura quante più persone possibili anche se fisicamente non erano con noi, quindi sentirsi dire che ci siamo riusciti per me (ma sicuramente anche per i miei compagni) è motivo d'orgoglio.
Saluti e buona luce;-)

avatarjunior
inviato il 25 Agosto 2018 ore 12:35

Solo una domanda: che filtri usi per le lunghe esposizioni? Mi sembrano ottimi, nessuna dominante strana...

avatarsenior
inviato il 25 Agosto 2018 ore 13:12

Un semplicissimo filtro nd 64x pro slim II dell' Hada acquistato su Amazon a 50€MrGreen

avatarjunior
inviato il 28 Settembre 2018 ore 12:48

Grazie per questo bellissimo "viaggio". Mi hai fatto ripercorre luoghi che anche io ho visitato qualche anno fa.





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