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Certo non saranno i Caraibi ma...


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Certo non saranno i Caraibi ma..., testo e foto by Merlez. Pubblicato il 16 Dicembre 2014; 17 risposte, 7932 visite.


Ancora prima di partire era diventata la vacanza più stressante del secolo perché io e la mia ragazza non sapevamo dove andare e tra impegni e disguidi dell'ultimo minuto stavamo quasi per rinunciare a parte. Invece all'ultimo riceviamo una telefonata da una nostra amica che lavora come biologa marina presso un centro diving dell'isola del Giglio che ci propone di andare a trovarla. Quindi... si parte!

Dopo quattro ore di auto e un'ora di traghetto arriviamo a Giglio Porto, uno dei tre centri abitati di questa minuscola isola. Rimaniamo subito incantati dalla bellezza del posto ma non abbiamo tempo di cincischiare e ci dirigiamo a Giglio Campese (secondo centro abitato) dove si trova il campeggio dove avremmo dovuto alloggiare, dico dovremmo perché purtroppo il posto non accetta prenotazioni ma siamo fortunati e il posto c'è! Quindi andiamo prontamente a montare le tende!fa molto caldo ma siamo in un certo senso appagati dalla fantastica vista sul mare diretta su Montecristo e sul Faraglione di Campese. Finito di montare ci fiondiamo nella cala del campeggio "Cala degli Sparavieri" per andarci a rinfrescare e finalmente iniziare a godere di questa vacanza. Non c'è la spiaggia ma non importa, le rocce stesse sembrano in un certo modo volerci condurre al mare e, dopo averne approfittato per fare uno scatto, noi di certo non indugiamo.




Giorno 2 - Cala Allume

Sfruttando la cartina fornitaci dal campeggio non proprio affidabile in termini di tempi di percorrenza e dislivelli indicati, decidiamo di andare a "Cala dell'Allume", chiamata in questo modo perché la zona è ricca di minerali ferrosi. Dopo una mezzoretta a piedi ci si spalanca una vista mozzafiato: un mare limpidissimo contornato da due calette decorate dalle sfumature gialle, verdi e rosse delle rocce vulcaniche dell'isola. Anche se inizialmente rimaniamo di stucco davanti a questo spettacolo (abituati come siamo al mare torbido Ravennate), non perdiamo tempo e scendiamo subito lungo la scalinata che attraversa cespugli tipici della macchia mediterranea dal profumo forte e acre (dai quali poi scopriamo si produce un amaro niente male!). Giunti alla riva, troviamo una roccia scavata che sembra poterci fornire un po' di ombra, appoggiamo gli zaini, indossiamo maschera, pinne e boccaglio e andiamo ad esplorare la zona. E' stata la prima volta in cui ho utilizzato la GoPro Hero 3 e non è stato semplice fare le foto senza avere un riscontro immediato anche se poi tornati a casa ci siamo resi conto che la piccola videocamera da 12 megapixel restituisce dei file niente male! Il fondale che vediamo non ha nulla da invidiare a mete più blasonate e decisamente più costose: i numerosi scogli forniscono un ottimo riparo per le innumerevoli specie che popolano questo mare a partire dalle murene, ai ricci di mare, ai paguri, alle castagnole nere, alle triglie di scoglio, alle seppie, e persino ai pesciolini dalle vivaci striature gialle detti "sarpe".
Pesci e specie marine di cui non sapevamo neanche dell'esistenza ci hanno rapito e portato in questa dimensione regolata dai suoi equilibri e ritmi, e dominata da colori e forme assolutamente fuori dall'ordinario.
Finita l'esplorazione raggiungiamo il nostro accampamento, pranziamo e ci riposiamo. Non facciamo in tempo a chiudere gli occhi un secondo che è già arrivato il momento di rientrare. Io mi incammino prima degli altri nel sentiero impervio che ci conduce alla macchina e cerco di catturare un po' della bellezza di questo posto che verso il tramonto dà il meglio di se.




Giorno 3 - Spiaggia di Campese

La stanchezza del giorno precedente inizia a battere i primi colpi, perciò ci concediamo una giornata di relax nella spiaggia di Giglio Campese. E' una spiaggia attrezzata di tutto punto perciò molto affollata di persone e di barche, ma ciò non toglie nulla alla bellezza del mare che risulta essere sempre cristallino. Inoltre verso gli scogli della Torre di Campese, una volta utilizzata per l'avvistamento e la difesa dai pirati, è possibile avvistare molte specie marine, nonostante l'alta stagione.
Nel tardo pomeriggio torniamo al campeggio per darci una riassestata e per prepararci ad andare al ristorante Tony a Campese a mangiare il pesce (una tappa obbligatoria ovviamente). Arriviamo in spiaggia appena dopo il tramonto e le fioche luci rimaste si riflettono su di essa in maniera spettacolare. E' stata l'occasione ideale per fare delle foto.




Giorno 4 - Cala Cannelle

Per avvicinarci al diving della nostra amica decidiamo andare in una spiaggia nei pressi di Giglio Porto e optiamo per "Cala Cannelle". E' una delle quattro spiagge attrezzate ed è la domenica prima di ferragosto per cui vi lascio immaginare la quantità di persone, famiglie, cani, gatti, unicorni che si sono avventati nella spiaggia alla ricerca di qualche centimetro quadrato in cui stendere il telo. Tutto ciò non ha minimamente sublimato la trasperenza dell'acqua e la bellezza del fondale che andiamo a esplorare senza perdere tempo. Certamente non sarà stato ricco di pesci così come a cala dell'Allume per via dell'affollamento ma siamo comunque riusciti a scorgere una seppia, varie sogliole e numerose sarpine.
La giornata trascorre in seguito all'insegna del relax ma purtroppo dopo pranzo e un caffè shakerato è già l'ora di rientrare. Speravo che avvicinandomi a sera il numero di persone diminuisse in modo da poter fare qualche foto, invece le famiglie che c'erano durante il giorno vengono sostituite da frotte di ragazzi pronti per un aperitivo in spiaggia. Giù la reflex e su i bicchieri!


Giorno 5 - Punta Faraglione

La sveglia suona presto perché la destinazione di oggi è Punta Faraglione, all'estremità della spiaggia di Campese. Perciò indossiamo scarponcini da camminata e, dopo aver comprato qualche panino per il pranzo nel market "più grande" dell'isola, imbocchiamo il sentiero. Dobbiamo camminare per la maggior parte del tempo in salita ma la fatica e il caldo sono alleviati dall'ombra della vegetazione circostante. Improvvisamente sbuchiamo fuori da questi cespugli e ci ritroviamo in cima a un promontorio, con il mare sia alla nostra destra sia alla nostra sinistra. Tira un vento fresco che asciuga il sudore e si gode di un panorama a dir poco strepitoso!


Vediamo anche la nostra meta ossia Cala del Gesso, ancora poco affollata, ma vogliamo andare a vedere il faraglione più da vicino per cui camminiamo in cima a questa sorta di crinale e dopo pochi minuti arriviamo. Un ammasso roccioso gigantesco di cui ci domandiamo come faccia a mantenere quella posizione, trono di un solo gabbiano che evidentemente è riuscito a scacciare gli altri pretendenti . Facciamo alcune foto dopodiché torniamo e scendiamo la scalinata per arrivare alla caletta.


Creiamo il nostro accampamento e partiamo alla volta del faraglione stavolta a nuoto. Lo raggiungiamo ma il nostro giro dura poco poiché la corrente inizia a farsi molto forte per cui torniamo e ci dedichiamo a un sano "polleggio" con le nostre letture da spiaggia e cruciverba limitandoci ad osservare i più coraggiosi tuffarsi da uno scoglio in mezzo al mare, i ritardatari che giungevano verso ora di pranzo e i più svogliati che raggiungevano la spiaggia in barca, non sapendo che si sarebbero persi un vero e proprio spettacolo evitando di percorrere il sentiero. Verso pomeriggio inoltrato così in fretta come si era riempita, la caletta si svuota e dopo qualche bagno a malincuore torniamo al campeggio.


Giorno 6 - Ex Cava di ferro e Festa di San Lorenzo

Spinti dalla curiosità sorta da chiacchiere con gente del luogo, riprendiamo il sentiero del giorno prima e arriviamo in pochi minuti all'ex cava di ferro, i cui tralicci, una volta dismessa la cava, sono stati fatti saltare e ora si trovano stesi sul fondale. Indossiamo quindi maschera pinne e boccaglio per andare a vedere come si presentano. In realtà il nostro obiettivo era quello di andare a vedere un'ancora di una vecchia nave da carico che doveva essere in zona ma ahimè non l'abbiamo trovata. Siamo rimasti comunque affascinati da come l'ambiente naturale si è adattato alla presenza di questi oggetti antropici e abbiamo trovato fiumane di pesciolini tra cui moltissime castagnole nere e numerosissime sogliole sul fondo.


Torniamo presto e ci fermiamo a giocare a carte in un bagno di Campese sorseggiando birra. La sera raggiungiamo la nostra amica del diving a Giglio Porto per poter assistere allo spettacolo di fuochi d'artificio che ogni anno vengono fatti per celebrare San Lorenzo, patrono dell'isola. Era domenica e la festa con tanto di palio marinaro, era già cominciata il giovedì. Abbiamo dovuto raggiungere la nostra amica in autobus poiché trovare parcheggio sarebbe stato impossibile e arrivati assistiamo allo struscio più modaiolo dell'isola. Comincia a suonare una band e noi facciamo un giro tra negozietti guidati dalla nostra amica che ci porta anche nel posto più romantico del Porto: la Murenaia, di fatto un'insenatura dove ci spiegano che lì una volta venivano allevate murene.

In seguito ci andiamo a sistemare in un angolo poco frequentato ma molto utile per poter ammirare i fuochi che di lì a poco ci sarebbero stati. Arriva la mezzanotte e inizia lo show. Per una buona mezz'ora tutti noi veniamo totalmente incantati da questo spettacolo di luci dopodiché ritorniamo all'ordinarietà e andiamo con calma ad attendere l'autobus mentre in piazza si comincia a ballare.




Giorno 7 - Ritorno e Monteriggioni

Tristissimo il giorno del rientro ma tutte le cose anche quelle belle devono finire. Ci svegliamo e iniziamo a fare la borsa e a smontare la tenda. Dopo avere caricato la macchina, ci concediamo la colazione al bar del campeggio vista "Cala degli Sparavieri" , andiamo a pagare e partiamo per andare a salutare la nostra diving-amica e prendere il traghetto. La strada che dobbiamo fare passa per i luoghi più belli e fascinosi della toscana a partire da Siena, a San Galgano, a San Gimignano e a Monteriggioni.

Quest'ultimo paesino è su un cucuzzolo completamente circondato da mura e lo vediamo dalla strada. Sembra quasi fatato e assurdamente fuori dalla realtà! Non ci tratteniamo e ci fermiamo per fare un giro e perché no fare uno spuntino a base di pane toscano e salumi locali.
Le nostre aspettative, se non quelle di incontrare da un momento all'altro Ezio Auditore, non sono affatto deluse e la luce del pomeriggio colora le mura e le colline circostanti dell'incantevole malinconia del giorno che finisce.


Terminato il giro e lo spuntino non ci resta che riconoscere che stiamo per tornare a casa. Alla prossima avventura!
Un ringraziamento particolare va alla mia ragazza Fiammetta, che oltre ad avermi aiutato nella stesura del testo mi ha sempre sopportato/sostenuto nel corso di tutta la vacanza: aspettandomi mentre sceglievo le inquadrature ideali sotto ad un sole cocente, sopportando le mie paranoie sull'attrezzatura che "non deve mai stare sotto al sole per ore!" e aiutandomi talvolta persino nella scelta delle inquadrature (la foto dei fuochi artificiali è praticamente sua). Grazie. Ovviamente ringrazio anche Gabrio e Marta che mi hanno aiutato a mantenere sano e asciutto il mio "bambino" (così veniva chiamato ironicamente il mio zaino con l'attrezzatura!).


Andrea Merlettini nasce a Castel San Pietro Terme l'11/01/1989 e si appassiona di fotografia in giovane età, iniziando a giocare con l'olympus analogica di famiglia. Ama viaggiare e scoprire sempre posti nuovi da immortalare, i suoi generi preferiti sono paesaggio e fotografia notturna anche se ha maturato una certa esperienza nella fotografia sportiva avendo avuto la possibilità di fotografare eventi di caratura internazionale come motomondiale e superbike.



Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 15:36

bel raccontoSorrisoSorriso

avatarjunior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 15:39

Grazie mille Davide! Sorriso

avatarmoderator
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 15:44

un bel racconto!
bravo!

avatarsupporter
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 18:08

Ho letto volentieri il tuo racconto che scorre veloce e ti faccio i complimenti anche per le foto che hai proposto.

Ciao ciao, LullySorriso:-P

avatarjunior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 20:11

Ho anch'io un bel ricordo del Giglio e mi hai fatto venire voglia di tornarci, bel racconto! Comunque se "t'è garbato" il Giglio la prossima vacanza low-cost è la Capraia ;-)

lorenzo

avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2014 ore 20:51

Ciao Andrea, io ero a Campese fino alla prima settimana di agosto, ci siamo quasi incrociati! Non ti é capitato di visitare anche la zona nei pressi del faro di Capel Rosso, immortalato nel film di Sorrentino "La Grande Bellezza"?

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2014 ore 15:00

finalmente delle immagini del Gliglio senza la Concordia...

avatarjunior
inviato il 17 Dicembre 2014 ore 17:48

Grazie a tutti per gli apprezzamenti!

@Davidex

Abbiamo tentato un approccio via mare ma quel giorno era troppo pericoloso e abbiamo desistito!

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2014 ore 20:34

@Merlez. Ci si arriva comodamente anche in auto fin quasi al faro, proseguendo la strada (panoramica) da Giglio Castello. Comunque bellissimi scatti, l'accoppiata 5D + 17-40L non tradisce mai!

avatarsenior
inviato il 29 Dicembre 2014 ore 10:28

dovro andare al giglio visto che sto a Grosseto
ciao Pier

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2015 ore 14:30

belle foto bravo

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2015 ore 15:10

Grazie! MrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Febbraio 2015 ore 12:12

Ottimo racconto.

avatarjunior
inviato il 05 Febbraio 2015 ore 14:58

Grazie del racconto, mi hai fatto tornare in mente paesaggi che avevo scordato di questa fantastica isola.

avatarjunior
inviato il 06 Febbraio 2015 ore 20:00

Grazie del racconto, mi hai fatto tornare in mente paesaggi che avevo scordato di questa fantastica isola.


Per me è un grande complimento! grazie





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