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Realtà e fotografia


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avatarsenior
inviato il 23 Luglio 2014 ore 16:50

Ho appena visto una stupenda fotografia di paesaggio che mi ha fatto pensare a QUESTO articolo, scoperto tempo fa per caso, e che ho tradotto con il consenso dell'autore.

Lo condivido con chi avrà voglia di sciropparsi una paginetta di lettura perchè chiarisce molto bene il mio punto di vista sulla relazione che c'è tra la fotografia e la sua pretesa capacità di registrare la realtà, soprattutto in ambito paesaggistico:





E' un po' sottoesposta!

Leggere questa critica di un'immagine di recente ha risvegliato in me il vago proposito che avevo di scrivere di soggettività e realtà nella fotografia.
Che cosa realmente significa quando qualcuno critica un'immagine dicendo che è sottoesposta? So cosa vuole dire tecnicamente, che in un istogramma la gamma tonale è troppo a sinistra (verso le ombre)? ma cosa centra un'immagine buia con l'essere sbagliata?
Così ho iniziato a pensare: "si potrebbe dire che i dipinti "Pintura Negras", di Goya, sono troppo scuri, che c'è troppo nero? Che sono "sottoesposti"?

Ovviamente no, perché le "regole" della fotografia sono diverse da quelle della pittura. Ma allora perché? Anche se, ci sono alcune forme di fotografia, in particolare nel mondo dell'editoria e della moda, che sono notevolmente meno condizionate dalla richiesta di essere realistiche, in generale aderire alla realtà è il metro con il quale la maggior parte della fotografia, certamente la fotografia di paesaggio, tende ad essere giudicata.

Catturare la scena "esattamente come si presentava agli occhi" sembra essere particolarmente apprezzata tra i fotografi di paesaggio, e per lungo tempo mi sono chiesto perché. Ho il sospetto che in parte potrebbe essere una specie di reazione nei confronti di coloro che chiedono "l'hai modificata con Photoshop?", un commento che tutti i fotografi di paesaggio si sentono fare a un certo punto. Forse è una difesa contro la pretesa che l'immagine sia originale (che significa, "non era proprio così, hai cambiato i colori, hai rimosso qualcosa, hai schiacciato un pulsante magico in Photoshop che fa sembrare tutto fantastico").

Mi sembra però che, forse, questa lotta per la realtà assoluta, alla fin fine, sia futile. Non ho mai creduto che la fotografia sia il replicare il mondo come lo vedono i nostri occhi, ma piuttosto la nostra personale interpretazione artistica del mondo attraverso il modo in cui una macchina fotografica lo vede e registra . Una telecamera non vede il mondo nello stesso modo in cui lo fanno i nostri occhi. I nostri occhi non vedono il mondo e con la stessa nitidezza con cui lo fa un grandangolo da 17mm a f/16. Inoltre, non comprimere paesaggi, portando oggetti distanti e vicino il più vicino possibile allo stesso modo in cui lo fa un teleobiettivo. I nostri occhi non congelano un momento nel tempo, fermando gocce d'acqua a mezz'aria, come accade quando si scatta con un tempo di scatto veloce, e non vediamo il mondo con la sfocatura di movimento come succede quando usiamo un tempo d'esposizione di 30 secondi o più. Ho spesso fotografato il cielo notturno con la fotocamera impostata su alta sensibilità ISO e l'obbiettivo aperto a F2.8, registrando così stelle e luce che erano completamente invisibili a occhio nudo, quindi no, non dico a me stesso che le immagini che registro sono esattamente come apparivano ai miei occhi, e perché dovrebbe essere così?

Se dovessimo seguire questa filosofia, di registrare il mondo il più autenticamente possibile, quindi, quale sarebbe la differenza tra le immagini di due fotografi, in piedi nello stesso posto nello stesso momento? Se entrambi i fotografi sono di un livello simile di abilità tecnica e volessero catturare l'equilibrio dei toni in modo uniforme in tutto l'istogramma, se non avessero intenzione di usare esposizioni lunghe come scelta creativa (a differenza di quando i livelli di luce lo rendano necessario), le decisioni creative dei fotografi sarebbero significativamente ridotte alla mera scelta dell'obiettivo e della composizione. Certo, la composizione è una forma d'arte in sé, ma perché un fotografo come artista si dovrebbe limitare a questo? Quindi, se i nostri due fotografi dovessero scegliere lenti simili, diciamo entrambi un grandangolare, ed entrambi volessero comporre in maniera simile, come potrebbero le loro personalità artistiche essere rispecchiate dalle loro foto? Cosa ci sarebbe di "loro" nell'immagine?

Mi sembra che, se la realtà assoluta è l'obiettivo finale, l'immagine è definita dalla capacità tecnica del fotografo, dalle condizioni meteorologiche prevalenti, e l'unico aspetto che riflette la visione artistica del fotografo è la scelta della composizione. Personalmente, mi piacerebbe mettere un po' di più di "me" nelle mie immagini, il che potrebbe suonare arrogante, ma in realtà, cosa c'è di male nel voler creare una fotografia che sia unica per voi e che rappresenti la vostra visione, il vostro modo di vedere una particolare scena? Non è questo ciò in cui l'arte consiste? O è l'utilizzare le competenze tecniche per catturare la scena il più fedelmente possibile? Direi che la seconda abbia più a che fare con il documentare una scena, col registrarla per i posteri, ma meno con la creatività.

La scena nella parte superiore di questo pezzo è un buon esempio. Prima di andare nel Sahara, avevo già visto un sacco di immagini di dune, e avevo già in mente un'idea di come avrei voluto scattare. Tuttavia, al mio arrivo ai bordi del deserto, mi ha colpito la forma essenziale delle dune e le curve ondulate che si vedono ovunque. Un grandangolare avrebbe mostrato una visione più "reale" delle dune, ma ho trovato una zona di dune, dove la compressione con un teleobiettivo ha davvero esagerato le forme, rendendo l'immagina quasi bidimensionale. C'era una tempesta di sabbia che soffiava, che ha rimosso lo sfondo e, dato che il cielo era piatto, non l'ho quasi incluso nella composizione, rendendo lo scatto molto astratto, ancor di più per la conversione in bianco e nero.
Quindi, questo scatto ha ben poco a che fare con la realtà, qualcuno in piedi nello stesso punto in un altro giorno, non riconoscerebbe questa scena, ma per me, non era questo che mi interessava. Volevo tentare di catturare l'essenza delle dune, e questa era la mia personale interpretazione.

Naturalmente, questa filosofia potrebbe essere presa come pretesto per sostenere un approccio alla "tutto vale", che apre le porte alla post-elaborazione radicale, alla manipolazione e ricomposizione delle immagini. Personalmente, non ho alcun problema con nessuna di queste cose, fino a quando il fotografo è onesto e aperto sul trattamento che ha utilizzato per creare l'immagine, e non pretende che l'immagine sia stata registrata "esattamente come si presentava agli occhi". Questo non serve a nessuno, e come ho detto sopra, non so perché qualcuno dovrebbe sentire che le loro immagini siano in qualche modo più degne perché sono fedeli alla realtà.

Penso che ognuno di noi abbia i suoi limiti su ciò che sentono essere accettabile fare ad un'immagine. Nel mio caso, sono perfettamente felice di allontanarmi dalla realtà, ma preferiscono farlo nella fotocamera, attraverso l'uso di diverse lunghezze focali, di esposizioni lunghe e deliberate sovra / sotto esposizioni. Ho raramente cambiato un'immagine di molto in post produzione, oltre ai soliti aggiustamenti di contrasto e colore, e non vedo il punto di ricomporre immagini diverse tra loro (per esempio, un cielo più interessante in un paesaggio). Tuttavia, questi sono i miei limiti e vanno contro la mia visione di come mi piace creare immagini. Non vedo alcun problema con chi fa anche grandi cambiamenti in post produzione, fintanto che non tentano di indurci a credere che la fotografia sia qualcosa che non è.
Allo stesso modo ho una grande ammirazione per coloro che tentano di catturare la realtà il più fedelmente possibile ... solo che non credo per un secondo che quelle immagini siano in alcun modo più degne di quelle di chi usa la realtà come punto di partenza, come la materia prima per creare qualcosa di personale e in linea con la sua visione artistica.

Quindi, forse, quando un'immagine è "un po 'sottoesposta", forse è esattamente ciò che il fotografo voleva. Forse, il fotografo ha voluto infondere la propria visione artistica nella scena, per tentare di catturarla come la vedeva col suo occhio della mente, e per creare un'immagine che sia unica e personale. Forse allora, l'immagine ci dice molto di più sul fotografo di quanto non dica sulla realtà della scena registrata ... e forse questo è parte di ciò che l'arte è.

avatarsupporter
inviato il 23 Luglio 2014 ore 19:03

Assolutamente d'accordo!! Ognuno ha il suo modo di vivere ed interpretare la Fotografia, questo la rende speciale!!

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2014 ore 12:14

Assolutamente d'accordo.
Ma se tradotto in fotografia, questa percezione diversa da ognuno deve essere coadiuvata da un minimo di tecnica.
Facciamo riferimento sempre a foto o opere di fotografi/artisti che hanno già un bagaglio tecnico-culturale formato, si in via di miglioramente e completamento, ma formato.
Allora la foto diventa come noi la volevamo, sottoesposta-sovraesposta, schiacciata tempi lunghi ecc....
Invece capita molte volte, sempre più spesso, che la mancanza di tecnica e il conseguente prodotto casuale, sia il punto di arrivo e non un punto di evoluzione.

Le critiche devono essere supportate al pari della foto stessa da tecnica e da cultura.
Perchè se io posseggo tecnica e cultura, ho anche la capacità di criticare e capier se una foto è voluta oppure no, se il fotografo la cercava oppure ha avuto fortuna.

Come al solito, il mondo della fotografia si divide in chi "voleva" e in chi "ci è incappato" in quella particolare foto.
Ed è più facile di quanto sembri capire se chi fa le foto o chi critica ha un bagaglio culturale-tecnico oppure no.
Ciao
LC

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2014 ore 12:03

Ognuno ha il suo modo di vivere ed interpretare la Fotografia, questo la rende speciale!!

sono perfettamente d'accordo!Sorriso

Perchè se io posseggo tecnica e cultura, ho anche la capacità di criticare e capier se una foto è voluta oppure no, se il fotografo la cercava oppure ha avuto fortuna.

Straquoto!!MrGreen


avatarsenior
inviato il 06 Ottobre 2014 ore 18:13

Riflessione molto interessante! calza a pennello per la foto del faro ;) ciao Cosmosub, grazie del link!

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2014 ore 21:35

In quanto arte , secondo me ognuno deve sentirsi libero di esprimerla come meglio crede, in relazione a come vede la "sua" realtà.
E, dopo aver accolto e valutato tutte le eventuali critiche (come è giusto che sia), sentirsi libero di sbattersene allegramente

Ciao

avatarsenior
inviato il 07 Ottobre 2014 ore 21:57

Bellissimo articolo....sono d'accordissimo.
Lo sono anche con Lordcasco sul fatto della tecnica.....anche se ci sono grandi artisti che di tecnica non ne sapevano nulla......magari le cose che hanno prodotto loro sono poi diventate tecnica per gli altri.......

Comunque complimenti Cosmosub.

avatarsupporter
inviato il 07 Ottobre 2014 ore 22:06

Uno dei più grandi fotografi contemporanei David LaChapelle a chi gli domandava di realtà e fotografia ha risposto

"se volete immergervi nella realtà ci sono modi più semplici..prendete l'autobus!!"

come dicevo..un grandeMrGreen;-)

avatarjunior
inviato il 08 Ottobre 2014 ore 2:14

"se volete immergervi nella realtà ci sono modi più semplici..prendete l'autobus!!"


Ma infatti ..
Decidere cosa è reale o no mi pare che sia più un'imposizione che fotografia.
Negli esempi citati dall'autore io dico che 2 fotografi messi nello stesso punto e con gli stessi mezzi abbiano 2 visioni diverse, com'è logico e naturale. Per poter fare la stessa foto dovrebbero guardare prima quella di un'altro e poi rifarla, ma anche cosi non significa che sia "più reale" ma semplicemente che son riusciti a copiarla.
Il concetto di realtà è molto ampio ed anche molto personale ...
Ragionando stupidamente io potrei dire allora che le vostre foto non sono reali semplicemente perchè io non le vivo nella mia realtà?
E allora perchè mettere in dubbio addirittura la realtà in una foto solo perchè diversa da come la realtà appare a noi?
Poi c'è anche la visione personale, tipo la foto del faro dove Lucas88 elenca i metodi utilizzati (numero scatti ed exif) ed anche il suo personale parere riguardo certe foto notturne che a lui non piacciono nelle zone scure. Lui con questo metodo è riuscito a creare una sua visione ma leggendo certe critiche insistenti di mancanza di realtà, che la fotografia non era un "paesaggio" ma un "digital art" (o come la chiamano loro) che non meritava etc etc .. mi è sembrato alquanto spropositato fatto da persone che sono fotografi e che usano spessissimo gli stessi mezzi per elaborare i propri scatti.
Mi ritrovo d'accordo con l'autore quando dice che: finchè il fotografo non cerca di spacciare per fotografia reale un lavoro fatto su photoshop, tutto il resto è solo immaginazione.

In quanto alle domande: ma questa è toccata con photoshop?
La risposta bisogna darla, anzi, dovrebbe essere messa nella didascalia della foto, proprio per non ingannare chi di fotografia ne capisce meno sul piano tecnico e del suo linguaggio quasi ermetico in quanto chi dall'altra parte del monitor guardando una foto ritoccata bene e nei punti giusti con colori saturi al punto giusto e senza stravolgerla .. può erroneamente indurre a pensare che sia una foto uscita dalla macchina, quando invece, oltre a chissà quanti euro spesi in strumenti ottici di precisione (li chiamo cosi obiettivi e macchine fotografiche :-P ) e viaggi chissà dove con tanto di scarpinata appesi in qualche montagna e sopratutto dopo ore di lavoro in Post Produzione con photoshop o altri strumenti digitali del genere.
O quelli che dicono guarda che bel tramonto ... che bel tramonto? solo ieri e oggi ho guardato decine di filmati su youtube per il manual blending.
Questi casual commentatori, ma non solo, hanno bisogno di sapere che le foto vanno trattate digitalmente per poterne apprezzare appieno il loro potenziale in quanto molto spesso una fotografia anche fatta con la macchina più costosa o più performante (di solito vanno di pari passo questi 2 parametri) non può uscire perfetta senza appunto altri interventi postumi fatti al pc.
Secondo me è la cultura verso gli strumenti utilizzati e l'etica del fotografo ad essere in discussione.
Mentre una deve crescere per diffondersi e rendersi comprensibile ai più, l'altra dovrebbe rallentare e chiedersi quali siano i limiti da imporsi.
Se una fotografia per essere apprezzata ha bisogno di molti commenti da parte dell'autore è anche "colpa" (spesso merito vedendo gli scatti anche qui su juza) della loro mancanza di semplicità. Ciò non toglie che un'inesperto non possa apprezzare una foto dallo stile forma e composizione ricercata.
Non sta a noi decidere chi commenta e quali commenti debbano fare quando postiamo una foto, piuttosto per aiutarli a capire la nostra "visione" di sicuro una didascalia, un racconto ed anche il solo exif è un'aiuto per poter valutare la foto da parte di chi commenta.
Vorrei dire altro ma adesso non mi viene, quindi vi lascio e buonanotte MrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Ottobre 2014 ore 10:50

se volete immergervi nella realtà ci sono modi più semplici..prendete l'autobus!!

Ma è un grande!!MrGreen Grazie per la citazione Caterina, non la conoscevo.;-)

spesso una fotografia anche fatta con la macchina più costosa o più performante...[] [] ...non può uscire perfetta senza appunto altri interventi postumi fatti al pc

Quello di cui molti non si rendono conto e che con le macchine fotografiche digitali, la fotografia originale (il cosiddetto 'scatto in macchina'), semplicemente, non esiste, o meglio, se fosse possibile visualizzarlo probabilmente mostrerebbe una squallida griglia di quadratini verdi, blu e rossi:




La macchina fotografica, infatti, i colori spemplicemente non li capisce: li indovina!Eeeek!!!
In termine tecnico si dice che li deduce, utilizzando un software di demosaicizzazione precaricato in macchina che consente di calcolare, per ogni pixel, il valore di colore corretto usando anche l'informazione di quelli vicini .

Sulle compatte estremamente economiche ovviamente non c'è alcun modo di influire su questo processo e, di conseguenza, sul risultato finale.
Nelle compatte più evolute e nelle bridge è possibile, di solito, modificare moderatamente la resa del colore e le curve di esposizione. Con le reflex e le mirrorless invece è possibile influire sul risultato finale attraverso regolazioni più ampie, di solito conglobate in appositi profili, chiamati, Picture Style, Picture Control, ecc.
Ma la massima flessibilità e possibilità di modifica della resa dei colori, delle luci, ombre, esposizione, bilanciamento del bianco e tanti altri parametri si ha salvando le foto in raw e convertendole con un'opportuno software sul pc.
Quindi: perchè non farlo?
A me invece sembra giusto avvalersi di qualsiasi tecnica, in macchina e in post produzione, che sia in grado di valorizzare lo scatto e produrre il risultato finale che corrisponde alla propria visione.
Da un punto di vista etico, altrimenti, anche usare un filtro GND costituirebbe alterazione della realtà?
E che differenza ci sarebbe tra usare un filtro GND e fare esposizioni multiple?
Lo scopo non è forse sempre quello di comprimere la gamma dinamica all'interno del range previsto dal sensore?
E' alterazione della realtà il focus stacking per avere tutto a fuoco dal primissimo piano all'infinito?
E se invece faccio lo stesso scatto con un banco ottico e inclino i piani di messa fuoco, allora va bene??
Allora critichiamo anche chi usa l'esposimetro; Luigi Ghirri, per esempio, era famoso per saper indovinare la coppia tempo\diaframma: quella si che era fotografia vera??Confuso

Già un annetto fa, l'ottimo Simone Pomata, in fondo al suo articolo Il Fotoritocco - Come eliminare i difetti dalle foto, scriveva:

Uno degli argomenti più discussi in ambito fotografico è la presunta mancanza di "etica fotografica" di chi esegue il fotoritocco. Secondo i sostenitori di questa tesi, la "vera fotografia" si fa con la fotocamera e non con Photoshop.
Se questi soggetti fossero nati negli anni ?30 sarebbero contrari alla fotografia a colori perchè beh..."La vera fotografia è quella in bianco e nero". Se fossero vissuti nell'800 sosterrebbero che la fotografia è la rovina dell'arte perchè insomma, "la vera arte è la pittura!". Se fossero nati in un ipotetico 2100 allora sarebbero fermamente convinti che "La vera fotografia è quella che si faceva un tempo, con Reflex e Photoshop" e non ci sarebbe modo di smuoverli. In sostanza:

Chi rifiuta Photoshop e il fotoritocco non ha più etica degli altri fotografi, è solo indietro di mezzo secolo!

Fino a pochi anni fa sui forum di fotografia si leggevano infinite discussioni dove alcuni sostenevano che i veri fotografi non devono fare post produzione. Oggi questi si sono accorti che evitare la post produzione equivale ad avere un'automobile a benzina e spingerla a mano, così hanno cominciato a fare post produzione evitando le forme più massicce e il fotoritocco e quindi oggi, sugli stessi forum, criticano chi ne fa uso. Quando fra pochi anni si accorgeranno che lo stesso discorso vale per il fotoritocco più pesante, ecco che cominceranno ad usarlo e si schiereranno contro la nuova tendenza (magari il 3D?) salvo poi rivedere di lì a qualche anno la loro posizione e imparare ad utilizzarla quando gli altri saranno già esperti nel settore.


Profetico?;-)

avatarsupporter
inviato il 08 Ottobre 2014 ore 11:04

Giusti tecnicismi a parte ( ma aggiungiamo che i sensori sono progettati per catturare più dati possibili a scapito dei contrasti reali, basti pensare alla risposta della curva nei toni alti) ormai da tempo la fotografia quando non deve essere documento è un'universalmente accettata come " esteriorizzazione di immagini interiori" stiamo parlando di una questione già di fatto superata..
@Keo vedo che non sono l'unica a notare incredibili incoerenze tra alcuni commenti e le gallerie dei loro autori;-)MrGreen

avatarsenior
inviato il 08 Ottobre 2014 ore 11:53

ormai da tempo la fotografia quando non deve essere documento è un'universalmente accettata come "esteriorizzazione di immagini interiori" stiamo parlando di una questione già di fatto superata

Si, grazie al cielo negli ambienti di cultura è così ma sul web, nei circolini di paese, nei concorsi fotografici... l'uso della post produzione è ancora visto con sospetto, quando non fortemente scoraggiato (infatti, spesso, chiedono di vedere il file RAW).Triste


avatarsupporter
inviato il 08 Ottobre 2014 ore 13:24

Si ma quasi sempre si tratta di concorsi dove l'immagine ha anche funzione di documento, al NG ad esempio fondamentalmente hanno ragione, vogliono documentare la natura più che le emozioni di chi la fotografa, poi a volte i loro paletti possono sembrare eccessivi ma dare e gestire deroghe ad hoc diventerebbe complicato..

avatarsenior
inviato il 08 Ottobre 2014 ore 15:06

Un tempo Caterina. Oggi anche a NG sono diventati molto sensibili alle mode.

Perché se é vero che l'arte non é giustamente rappresentazione pedissequa della realtà é altrettanto vero che non necessariamente si é artisti inseguendo le mode......
IMHO

avatarsupporter
inviato il 08 Ottobre 2014 ore 15:24

Vincenzo qui andiamo su argomenti difficili da trattare via post, semplificando penso che la fotografia come ogni altra forma artistica non sia avulsa dal suo tempo ma anzi muti continuamente per esprimerlo al meglio, come poi vengano interpretate le tendenze artistiche in determinati ambiti è un altro discorso;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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