| inviato il 27 Maggio 2014 ore 19:19
" Before they pass away", letteralmente "Prima che essi passino via".....e' il titolo di uno splendido ed enorme libro fotografico in cui l'autore, il fotografo Jimmy Nelson, ci propone bellissime foto delle ultime popolazioni che nelle varie parti del mondo -dalla Nuova Guinea all'America, dall'Artide all'Asia- ancora vivono secondo stili di vita e culturali fortemente tradizionali e lontani da quelli dei popoli "civilizzati" e globalizzati. Fotograficamente e editorialmente il libro e' veramente eccezionale per la cura, la bellezza delle foto e la documentazione proposta. Purtroppo il problema e' proprio questo...perché, quelle foto ritraenti quei pochi popoli tradizionali ormai sempre più esigui, accerchiati e contaminati, sono dei documenti malinconici di culture che tra pochi anni, sotto la spinta della globalizzazione, sono destinate irrimediabilmente a scomparire o per lo meno a perdere i tratti più salienti della loro identità. "Prima che passino via"....per l'appunto.....per me un invito non solo a guardare stupito delle foto e dei documenti eccezionali ma soprattutto a visitare personalmente quei popoli e quelle culture lontane subito, adesso, prima che siano spazzate dalla nostra "civiltà' livellante e massificante. Una riflessione per me ormai ossessiva....anche gli animali più selvaggi, credo e spero, verranno salvati, magari attraverso il mantenimento di parchi e riserve sempre più piccole, ma verranno salvati. I popoli e le culture tradizionali che oggi ancora sopravvivono NO....sono destinati inevitabilmente a soccombere di fronte alle logiche economiche del nostro sistema moderno...e' certo ....e penso alla tristezza di un mondo prossimo in cui non si potrà più pensare alla diversità di altri popoli, di altre nazioni, di altri continenti....tutto livellato...senza caratterizzazioni culturali, senza niente più di poeticamente e avventurosamente esotico, differente, caratteristico....quanta ricchezza andrà persa....Poter vedere ancora quei popoli dal vivo, confrontarmi con le loro usanze e culture e' per me un imperativo e la convinzione di spendere bene, anche avventurosamente, il resto della mia esistenza....prima che tutto passi via.... |
| inviato il 08 Giugno 2014 ore 10:40
Ciao Giuseppe, tutte le tue fotografie sono meravigliose, e, tornando a quanto scritto "Before they pass away", mi verrebbe da dire...FERMATE IL MONDO ..VOGLIO SCENDERE..ma tutto corre senza pietà , non si salva niente, corri corri fotografa tutto quello che puoi, grazie |
| inviato il 08 Giugno 2014 ore 16:57
E' vero quello che dici....Grazie di tutto e del tuo incoraggiamento. Ciao |
| inviato il 08 Luglio 2014 ore 13:00
La mia forse troppa sensibilità mi fà quasi commuovere leggendo queste parole, perchè è qualcosa che reputo di un'importanza primaria e invece mi ritrovo in un mondo colonizzato e messo sotto schiavitù proprio dai miei simili..e che dire se non proviamo a conservare a nostro modo quel che resta di questa distruzione, con la speranza che da queste ceneri risorga qualcosa un giorno di altrettanto bello, unico e caratteristico. E quando sarai li a vedere ciò che andrà perso ricorda che i tuoi occhi non saranno 2 ma infiniti, perchè saranno con te tutti coloro che come te vedono il mondo senza troppi veli davanti. |
| inviato il 08 Luglio 2014 ore 14:03
Grazie per queste tue bellissime parole e riflessioni. Sono di incoraggiamento per me è per quanti hanno la nostra stessa visione culturale e spirituale. Ciao |
| inviato il 05 Settembre 2014 ore 11:25
E' difficile rispondere a queste domande sul futuro. Nella poca esperienza che ho ho trovato in Africa, e in Namibia, delle persone dotate di forte vitalità. Non so se saremo noi ad assorbire loro o "viceversa". Noi siamo dotati di una tecnologia ed organizzazione molto aggressiva che ha creato un ceto medio che non vuole certamente tornare indietro. Abbiamo però equilibri ancora molto precari. E' interessante leggere quello che hanno scritto antropologi ed etnologi in giro per il mondo. A suo tempo avevo letto Levi Strauss che aveva fatto scuola sul tema del linguaggio delle popolazioni primitive: abbiamo tutto in comune con loro nonostante le grandi diversità. Probabilmente evolvendoci ancora saremo più bravi a difendere le risorse di queste diversità, spero. Propongo un pensiero positivo, ciao |
| inviato il 06 Settembre 2014 ore 14:09
Grazie per avermi segnalato questo topic, per me momento di riflessione..la nostra generazione ha ancora la fortuna di vedere questi popoli dal vivo...spero anche io un giorno di potermi avventurare in queste culture così diverse per vivere emozioni forti, ottima occasione di arricchimento...l'evoluzione e globalizzazione é inevitabile, ma le tradizioni di ogni luogo vivono dentro le persone, spetta ad ognuno di noi salvaguardarle! |
| inviato il 06 Settembre 2014 ore 16:06
Anch'io vorrei essere più positivo ma al di là di tutto è già evidente che nonostante l'indubbia vitalità e l'orgoglio di alcune popolazioni, la contaminazione è già pesantissima e resistere ai fari della civiltà tecnologica è difficilissimo...  |
| inviato il 12 Gennaio 2015 ore 22:45
condivido i tuoi pensieri, ma prendo atto che il divenire è inevitabile e cinico, da sempre; non solo per le persone o i popoli, ma perfino per le costruzioni che sembrano sfidare il tempo (pensa alle statue dei Buddah di Bamihan in Afghanistan, distrutte dagli integralisti islamici, o ancora alla cittadella di Bam in Iran, distrutta da un terremoto implacabile dopo esser sopravvissute per centinaia di anni). A proposito: pass away in inglese significa trapassare, ossia proprio il passare di là. |
| inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:02
Ciao Marmor... è vero che da sempre il mondo è cambiato e che episodi, naturali o causati dall'uomo, hanno determinato nei secoli cambiamenti continui ma quello che sta accadendo negli ultimi anni della storia umana è qualcosa di molto diverso, nei tempi e nei modi. Nel passato ci sono stati cambiamenti spesso graduali e comunque le risorse naturali non hanno subito grossi traumi così come il succedersi di culture e civiltà comunque hanno garantito diversità e pluralità di "universi umani". Negli ultimi 70 anni si è proceduto ad una devastazione selvaggia del pianeta e la globalizzazione sta appiattendo il mondo ad una sola realtà "culturale". Probabilmente è inevitabile...anzi ormai penso che lo sia certamente....ma resta il fatto che ciò è innaturale e terribilmente triste |
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