| inviato il 27 Maggio 2014 ore 21:17
Luca, dipende da che tipo di macro vuoi fare.
Solitamente si usa il treppiede, quindi lo stabilizzatore non è necessario.
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user42060 | inviato il 27 Maggio 2014 ore 21:37
Capito, quindi in assenza di treppiede è consigliabile avere lo stabalizzatore. |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 22:32
La macro seria si fa col treppiede ed in momenti privi di vento, per i fiori, al mattino prestissimo, per gli insetti.
Io la faccio poco seria, quindi la faccio errante, per puro divertimento senza pretendere risultati mozzafiato, col monopiede ed il flash con diffusore.
In principio usavo il Tamron SP 90, poi sono passato al Sigma 150/2.8 non OS (quando l'ho preso nuovo il OS doveva ancora essere partorito).
Se vuoi spendere poco, ti consiglio i 100 mm usati non stabilizzati (Tamron SP 90, Canon 100/2.8, Sigma 105/2.8, l'ottimo Tokina 100/2.8).
Curiosità:
Ho usato per anni il Sigma 150/2.8 con la 50D grippata prima, 7D grippata ora. In entrambi i casi ha sempre sbilanciato all'indietro a causa del peso della reflex col grip e batterie. Due domeniche fa ho provato a montarci la 100D ed ho scoperto che col Sigma 150/2.8 ha un bilanciamento incredibile, al punto che se reggo sul palmo della mano il tutto tramite la staffa per treppiede del 150, non pende nè in avanti, nè indietro.
Per me che faccio macro itinerante col monopiede è il massimo, infatti ho deciso che d'ora in poi userò solo la 100D col 150/2.8, per fare macro, anziché la 7D.
Comunque, su APS-C, le focali oltre ai 100 mm sono un po' troppo impegnative, ecco perché ti consiglio di partire con 100 mm. Sei sempre in tempo a cambiare, se compri usato rivendi senza rimetterci granché.
Giorgio B. |
| inviato il 28 Maggio 2014 ore 23:55
Io son partito subito col 100 L.
Certo, scelta piuttosto azzardata ma... diciamo che ci ho pensato un po' su ed ho valutato varie cose tra cui lo stabilizzatore, la velocità dell'af e della resa a tutt'apertura. Non che, come qualcuno ha giustamente sottolineato, nella fotografia macro siano caratteristiche indispensabili, anzi decisamente inutili, piuttosto perché non essendo sicuro della fotografia macro volevo un obiettivo il più versatile possibile. La scelta è ricaduta sulla versione L, anche grazie alla cosiddetta "scimmia" che nel frattempo mi aveva preso  
Dopo quasi due anni devo dire che probabilmente è la mia ottica preferita e che ho usato con risultati per me più che soddisfacenti sia per ritratti (se anche c'è eccesso di dettaglio lo posso sempre eliminare in post), che sport indoor (partite dilettantistiche di basket, pallamano, volley...) proprio grazie all'AF molto veloce.
In soldoni, non ho la presunzione di ritenerla la scelta migliore in assoluto e per tutti (ho avuto la fortuna di provare il 150 liscio ed il 90 Sigma ed anche loro sono uno spettacolo di ottiche), anzi, diciamo che è stato un azzardo, ma è finito bene perchè per me è stata una scelta decisamente azzeccata. |
| inviato il 29 Maggio 2014 ore 13:01
“ Dovrebbe essere questo giusto? Tamron SP AF 90 f/2.8 Di Macro
Se non sbaglio non è presente lo stabilizzatore, questo quanto incide secondo voi? Sono abituato a scattare con lo stabilizzatore con la mia canon 100D
Il modello è standard oppure cè differenza tra canon è nikon? „
Si, ne esiste un solo modello da circa 200€ attualmente in vendita, è quello.
Tra canon e nikon cambia semplicemente l'attacco. Basta che prendi la versione per canon e sei aposto.
Lo stabilizzatore ti torna utile quando usi tempi lenti. Se hai la lente kit, prova a disattivare lo stabilizzatore e vedrai che la differenza nei risultati la avrai solo per tempi più lenti del tempo di sicurezza (1/focale).
Ma, dato che in macro si usa spessissimo (sempre?) il cavalletto, lo stabilizzatore diventa perfettamente inutile, finchè si è su cavalletto.
In macro, si usa molto spesso il cavalletto, per una serie di motivi:
- Il soggetto solitamente è estremamente minuto, e basta muoversi di un nulla per stravolgere completamente l'inquadratura.
- La profondità di campo è ridicola, anche chiudendo tantissimo il diaframma (nel limite, oltre f/16, circa, la diffrazione fa calare la qualità d'immagine), va da sè che muovendosi involotariamente anche di pochi mm avanti o indietro (e ti sfido a non farlo, a meno che tu sia una statua) la messa a fuoco va completamente a ramengo, e avere un scatto ben focheggiato diventa complicato.
- Dato che in macro si cerca di ottenere la massima definizione e pulizia possibile, si tende a tenere gli iso al minimo indispensabile. A questo unisci il fatto di lavorare a diaframmi molto chiusi (f/11-f/16 sono tipici), la fisiologica perdita di luminosità delle ottiche quando focheggiate a brevi/brevissime distanze, il fatto che difficilmente farai macro a mezzogiorno sotto il sole a picco... ed ecco che facilmente potrai avere tempi di scatto nell'ordine di 1/10-1/20-1/5 di secondo, o anche più lenti. Con questi tempi, non c'è stabilizzatore che tenga: serve il cavalletto (o un flash, ma introduce ulteriori complicazioni di gestione della luce, tutt'altro che banali). |
user42060 | inviato il 31 Maggio 2014 ore 20:25
Siete davvero "mitici" di consigli.
Di certo le mie sono foto amatoriali e non voglio spendere un capitale pretendendo fotografie al cardiopalma. Ho già un buon cavalletto quindi posso andar tranquillo sul fatto che ci sia o meno lo stabilizzatore. |
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