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Conoscere le regole... per poterle infrangere


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avatarsenior
inviato il 27 Maggio 2014 ore 16:12

Sono un semplice appassionato anche io Ivan non fraintendere.
Cerco di non fare il giapponese con la reflex al collo che "tira a tutto" poi non e' detto che ci riesca ma credo sia importante e gratificante portare avanti la propria visione della cosa anche utilizzando le regole o magari contravvenendo a quest'ultime l'importante e' tirar fuori il proprio "carattere".

avatarsenior
inviato il 27 Maggio 2014 ore 16:23

ed il problema stà proprio li, dopo avere imparato le varie regole, applicandole, quando è possibile, scattando scattando, ti viene la voglia di fare di testa tua o no??

avatarsenior
inviato il 27 Maggio 2014 ore 16:24

Riprendendo un commento precedente,secondo me si possono leggere sia i libri di Freeman che di Kelby o le immagini di Bresson ecc..ecc.. Carpendo i suggerimenti tecnici per essere pronti ad immortalare le nostre situazioni o i nostri soggetti che vorremmo riprendere secondo i nostri gusti e che ci emozioneranno in maniera presumibilmente diversa da tutti loro.

avatarsenior
inviato il 27 Maggio 2014 ore 16:25

regole, applicandole, quando è possibile, scattando scattando, ti viene la voglia di fare di testa

Spero proprio di si.

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2014 ore 16:20

Sono stato un po' assente dall'argomento e ritorno con piacere, perché ci sono sempre interventi interessanti. Vorrei riprendere due temi toccati per inciso: Stefano Pelloni dice che il confronto tra le foto riuscite e le proprie gli fa venir voglia di buttare via tutto. A lui si rifa Gianni Beciani. Da parte mia ho imparato a mie spese un approccio diverso: quando il confronto diventa impari, non mi fermo a quello che ho fatto e cerco di non abbattermi, ma di farmi guidare dai più bravi per poter raggiungere anch'io dei risultati, come una sfida a superare le mie poche capacità guardando avanti.
Sempre Stefano Pelloni, cui si aggiungono Giorgio Milone, Gianni Beciani e Massimiliano Eleota, parla dell'eccesso di visibilità delle immagini oggi, che diventerà una mancanza di visibilità. Se si vuole, ci siamo già: solo nel sito JuzaPhoto le immagini pubblicate sono oltre 500.000 e ciascuno di noi ne conosce soltanto una minima parte. Questo fortissimo aumento di belle fotografie disponibili (in molti altri siti) io lo vedrei in altro modo. Intanto io guardo e ricordo molte più fotografie ammirevoli di una volta, quando di disponibili ce n'erano poche. Poi non è vero che più foto si vedono, meno se ne ricordano.
La memoria funziona in vari modi: se un soggetto viene visto più volte (qui sì vale che più viene ripetuta una foto, più si ricorda), se al soggetto è legata una forte emozione (la foto di un soldato che muore, la prima foto che ho fatto alla mia ragazza), se un soggetto mi piace molto (una collina, un albero, un prato che mi hanno incantato), se un soggetto è inserito in una struttura cognitiva articolata (io ricordo i ritratti più dei fiori o dei paesaggi, perché conosco meglio la tecnica dei ritratti). Ovvio che le foto stampate su carta le ricordo meglio, ma perché le vedo tante volte. Io ricordo altrettanto bene alcune foto di Caterina, ma anche dei ritratti di Giuliano55, o la prima foto della Patagonia di Pisolo.

Gianni Beciani finalmente comincia a fare un elenco delle regole:
abbiamo preso in considerazione solo le regole "schematiche" i terzi,la divisione aurea,la spirale aurea,le diagonali ecc..ecc....
Io mi sono dato altre regole compositive e cioe : la luce che prediligo,atmosfere particolari, il rispetto di mettermi il piu possibile ad altezza occhi del soggetto, mi sforzo a cercare punti di ripresa meno scontati,utilizzo di ottiche non standard,non mi piacciono ombre marcate se non per il bianco e nero ed altre piccole cosette abbinate alla regola principale che e' la ricerca di una scena o soggetto che mi attrae.

avatarjunior
inviato il 28 Maggio 2014 ore 16:29

Un'osservazione più generale ancora, in cui la fotografia entra come entrano tante altre arti, scienze, prodotti, ecc.
Le novità creano sempre un po' di timore e c'è bisogno di un lento adattamento. Quando cominciarono a correre i primi treni, a 20 km all'ora, nell'Ottocento, la gente pensava che chi ci andava spesso sarebbe diventato cieco. Noi stiamo vivendo una delle grandi rivoluzioni della storia, quella digitale: prima i computer personali (si diceva che non c'era più bisogno di stampare su carta!), poi Internet. È assimilabile all'invenzione della stampa a caratteri mobili. Altri dicono che è un cambiamento paragonabile all'invenzione degli alfabeti. Io mi meraviglio ancora, ad esempio dei messaggi di posta elettronica, perché fino agli anni Ottanta c'era solo la lettera su carta, il fax e il telefono per comunicare. Mio figlio ha imparato le lettere dell'alfabeto sulla tastiera del computer durante l'asilo nido e per lui Internet è del tutto normale. Ci sono pregi e limiti, ma non si torna indietro. Preferibile sfruttare i pregi e superare i limiti, con la consapevolezza che oggi si vive meglio di 50 anni fa e molto meglio di 100 anni fa.
Collegati a questo argomento, nello stesso Gruppo "Le regole della composizione", ci sono due argomenti sulla luce e sui colori, che propongono cose interessanti.

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2014 ore 19:01

Li seguiamo tutti. Grazie a Pisolomau.

avatarsenior
inviato il 28 Maggio 2014 ore 22:05

Domenico, io ho quotato il pensiero di un altro utente, non è mia l'idea di buttare tutto. lo farò solo quando sarò sicuro di non avere margini di miglioramento. Allo stato attuale mi pare un'ipotesi aquanto remotaSorrisoSorriso

avatarjunior
inviato il 18 Giugno 2014 ore 12:38

interessantissimo argomento.
per me le regole aiutano a costruire qualcosa, sono la base.
se però ci si trova in una situazione imprevista?
potrebbe accadere che l'immagine trasmette una situazione così drammatica (es. reportage di una guerra civile) che chi la guarda non è colpito dalla composizione, ma dalla scena che si sta vivendo.
può la drammaticità nascondere la composizione? io dico di si.
perciò credo che l'importante è che la foto crei emozioni indifferentemente se è ben o mal composta.

avatarjunior
inviato il 18 Giugno 2014 ore 12:55

se nessuno avesse infranto le regole, oggi faremmo fotografie e quadri seguendo i criteri egiziani.
potrebbe accadere che l'immagine trasmette una situazione così drammatica (es. reportage di una guerra civile) che chi la guarda non è colpito dalla composizione, ma dalla scena che si sta vivendo.


e ci mancherebbe che durante un reportarge di guerra tra bombe e proiettili uno sta a anche a pensare all'orizzonte centrale e la regola dei terzi MrGreenMrGreenMrGreen
Ehi tu che mi stai mirando con un bazooka, potrei spostarti appena, ecco alza un po' il naso che si vede il doppio mento. Ecco perfetto. No ecco mettiti contro il sole cosi' uso il flash e ti faccio piu' soft. Cool

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2014 ore 1:08

Trovo davvero molto interessante l'argomento proposto, ed anche le risposte date dai vari utenti.

Anch'io vorrei provare a spiegarvi come la penso anche se non è semplicissimo.

Secondo me le regole ci sono per essere un aiuto, non un canone da seguire obbligatoriamente.
Mi spiego meglio, certe volte vi sarà capitato (soprattutto i primi tempi) di aver Voluto esprimere qualcosa ma poi guardando dentro l'obiettivo non vi riusciva l'inquadratura.. La messa in pratica non era a livello dell'idea pura.
Questo perché per esprimere quello che si ha dentro anche in fotografia serve un codice fatto di regole e simboli, proprio come il linguaggio o il disegno ad esempio. Se non ci fosse un codice comune gli altri non potrebbero decifrare (capire) quello che vorremmo dir loro.
Poi una volta che ci siamo impratichiti con queste regole e tecniche siamo diventati più bravi ad esprimere ciò che sentivamo dentro.

Spesso le regole imitano la natura, come la già citata sezione aurea, il rettangolo più bello. Riprodurla non rende forse quello che stiamo creando più simile al creato e quindi a noi stessi?
La successione di filbonacci altro non è che una regola matematica per avvicinarsi ad essa ad esempio.
È obbligatorio usarla? No, ma per chi ricerca proporzioni armoniche può esser utile.

La regola dei terzi, o della diagonale, sono forse obblighi? Nemmeno qui, ma anche in questo caso aiutano il fotografo che le ha studiate nella composizione.

Io credo che più si impara meglio è. Non dico che bisogna riprodurle sempre meccanicamente, ma provarle almeno una volta tutte per impararle accresce il sapere della mente, ed allena l'intelletto a trovare la tecnica corretta per quello che voglio esprimere questa volta (diversa dalle altre).

Seguire le regole e le tecniche può quindi essere di grande aiuto per il fotografo e non solo, ma non bisogna dimenticare l'eccezione.
Dopo una serie, dopo una sequenza che segue una certa regola, l'eccezione non è intesa come un modo per sfuggirvi, anzi al contrario: come l'eccezione che conferma la regola.

a b a b a b a b a b a b a b a b a C

avatarjunior
inviato il 20 Giugno 2014 ore 12:55

Grazie Dm900, ho riso con gusto oggi Sorriso
(d'altronde con un emiliano è difficile che non finisca con una bella risata ;-) Sorriso )
hai ragione...allora allego questo link per spiegare cosa intendo:

www.ericbouvet.com/Kumbh-Mela

vedrete che in diversi scatti le regole non vengono seguite oppure esagerate, ma seguendo la sequenza tuttì gli scatti acquisiscono drammaticità e nascondono le regole se ci sono.

avatarsenior
inviato il 23 Giugno 2014 ore 14:00

le regole sulla composizione vanno conosciute, studiate e a quel punto utilizzate (o no) a seconda di cosa si voglia esprimere e in che modo.

t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTZbykXL4d-4p0MKGVghUMuCOqQEND3P0E44S

Questa famosa di eggleston ha il soggetto esattamente al centro, eppure io non la riesco a vedere diversamente, in barba a terzi e auree

user46920
avatar
inviato il 30 Luglio 2014 ore 7:44

Le regole di composizione fotografica, come quelle di composizione musicale, devono essere usate, altrimenti difficilmente uscirà della vera Musica !!!. Senza la conoscenza delle regole, non è possibile cambiarle, scavalcarle, né piegarle al nostro volere, tanto meno discuterle (...). Resta il fatto che alcune figure Geniali, (es: Jimi Hendrix, Charlie Parker, e pochi altri) siano riusciti a controllarle, cambiarle, torcerle e modificarle, senza conoscerle, né studiarle Eeeek!!! !!!. Per cui, i comuni mortali dovrebbero almeno conoscerle: un fotografo che non conosce le basi dell'ottica e quindi non capisce la differenza tra l'angolo di campo della focale che usa, rispetto a quello della sua vista (visione umana), non credo che si possa chiamare "Fotografo" Triste (senza togliere niente a nessuno). E quindi, ritornando alla regola d'oro (doro) del dibattito, senza dogmi = niente regole, ed infatti questo è stato: a parte alcuni picchi di lucidità sull'argomento e alcune deviazioni rimarchevoli, non si è parlato, né discusso delle regole di composizione dell'immagine ;-)
...molto probabilmente, perché sono argomenti troppo complessi, anche per i più eruditi MrGreen MrGreen MrGreen o almeno così vengono ritenuti.

Alcuni post fà, Davide Palmisano, riporta una opinion-leader "altolocata" molto significativa ed interessante: una perfetta fotografia della situazione Italiana che utilizza molto bene le regole di composizione, ma che poi disperde o si disperde, proprio nel nocciolo della questione che porta (purtroppo) !!!
... chi vuol capire capisce ;-)

... sarebbe bello poter discutere di composizione fotografica, e sarebbe molto utile anche per chi fosse interessato (credo), ma occorrono almeno due o tre anime che si decidano a parlare dell'argomento (prima di discuterlo). Cool

avatarsenior
inviato il 30 Luglio 2014 ore 11:26

Alcuni post fà, Davide Palmisano, riporta una opinion-leader "altolocata" molto significativa ed interessante: una perfetta fotografia della situazione Italiana che utilizza molto bene le regole di composizione, ma che poi disperde o si disperde, proprio nel nocciolo della questione che porta (purtroppo) !!!


???
perdonami ma non ti seguo... ho linkato un articolo di Smargiassi, mi pare di ricordare.. e poi?

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