| inviato il 26 Maggio 2014 ore 19:04
www.juzaphoto.com/shared_files/uploads/266630.jpg
Nero e bianco: cosa vi dice questa composizione, vi trasmette qualcosa? Mi pare che senza nessun esempio concreto la discussione non possa andare avanti. Il link è ad una foto dell'utente Jeronim. |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 19:52
Una delle immagini di Franco che apprezzo di più, lui usa abbastanza spesso questa tecnica di dividere in due zone bianca e nera il frame, inserendo poi elementi di colore opposto, in questo caso le finestre i rami la parte sgombra del cielo disordinati ma ben armonizzati che guidano la lettura, l'atmosfera della notte è resa perfettamente in un racconto quasi noir. |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 20:25
Ciao a tutti,
interessante discussione che ho visto e sentito dibattere regolarmente negli "ambienti fotografici".
Io in qualche modo sono un FAN delle regole descritte sopra (conosco bene le opere di Freeman ma anche di Ansel Adams e altri fotografi) e il motivo è molto semplice:
Conoscere queste regole e metterle in pratica, da ritmo alla nostra passione! Ci fa procedere per gradi facendo diventare la fotografia una scoperta quotidiana, un piacere assoluto che sprona al miglioramento e allo studio. Ci pone all'interno di un "dizionario grammaticale" fotografico che è importante conoscere e con cui dopo scriveremo le nostre frasi e le nostre poesie.
Una volta comprese queste regole poi uno le può anche reinterpretare, muovendole e roteandole col proprio stile, ma tenendo sempre ben presente il loro fulcro.
Probabilmente possiamo vedere queste regole come i condimenti principali e fondamentali per eseguire più pietanze con diversi sapori e contrasti. Può di certo capitare che il profano, mescolando un po' a casaccio le cose crei un piatto strepitoso e gustoso. Ma è solo LO CHEF che sa dirti il perchè sia così gustoso e perchè abbia dosato certi ingredienti piuttosto che altri, in modo così armonioso.
Lo chef sa bene come gli aromi e gli odori dosati e mischiati con cura, si comportino sul palato. Lo stesso deve fare il fotografo con la sua inquadratura, con l'occhio di chi guarda e "gusta" la sua foto. 
Saluti cordiali  |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 0:07
Fantastica questa foto Paco, io per principio dico che le regole ci sono solo per chi non vuole osare il vero artista le regole le infrange anzi ne crea di nuove |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 0:45
Paco ha citato la stessa foto di Jeronim che ho evidenziato io. Io non butto via tutto, ho solo coscienza del fatto che alcuni di noi vanno, perchè possono , oltre. E succede con una semplicità disarmante facendoci sentire, con le nostre regole, la nostra mania del dettaglio e del mosso creativo...dei dinosauri. Tornando al tema del topic.. perchè succede e perché una visione apparentemente semplice come quella postata da Paco e me non ci viene in mente...? Un saluto. |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 8:05
“ .. e poi vedo foto così e mi vien voglia di buttar via tutto..... „
Chi non ha mai avuto questa tentazione alzi la mano! |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 8:25
“ ho solo coscienza del fatto che alcuni di noi vanno, perchè possono , oltre. E succede con una semplicità disarmante facendoci sentire, con le nostre regole, la nostra mania del dettaglio e del mosso creativo...dei dinosauri. Tornando al tema del topic.. perchè succede e perché una visione apparentemente semplice come quella postata da Paco e me non ci viene in mente...? „
La risposta alla tua domanda la trovi nei miei precedenti post, ma capisco che rileggere indietro è un'operazone sfiancante per la maggiorparte dei lettori.
Ai più non viene in mente perchè si crede che recitare Freeman sia risolutivo mentre si salta il primo passaggio cioè sapersi relazionare con la propria visualità. Le regole non si applicano per fare delle foto belle, ma per aiutarci a materializzare la nostra previsualizzazione, ma se essa è "banale" di suo il risultato ne esce inevitabilmente condizionato.
Misurare la sregolatezza come caratteristica inficiante o geniale è errato in entrambi i casi, la tecnica è solo un preziosissimo strumento.
Di esempi di foto orribili e senza regole ne trovate a migliaia in questo forum ma se ognuna di quelle foto fosse concettualizzata in un "percorso" acquisterebbe un senso artistico insindacabile, vedi Izumi. izumimiyazaki.tumblr.com/
Ognuno di noi possiede le proprie armi, bisognerebbe focalizzare le energie sul nostro percorso senza cercare di identificarsi forzatamente in quello degli altri, solo perchè magari sembrano avere più seguito.
Buona giornata a tutti.
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| inviato il 27 Maggio 2014 ore 8:39
“ " .. e poi vedo foto così e mi vien voglia di buttar via tutto..... "
Chi non ha mai avuto questa tentazione alzi la mano! „
Mano alzata.
Perche' dovremmo buttare via tutto?
Perche' uno fa' una bella cosa che noi non siamo in grado di fare o pensare?
Io vendero' tutto ( non buttero' ) quando le foto che faccio non mi gratificheranno piu,poi se vedo delle belle foto altrui faro loro solo dei complimenti e magari rubero' i particolari che mi hanno attratto. |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 8:42
“ Ai più non viene in mente perchè si crede che recitare Freeman sia risolutivo mentre si salta il primo passaggio cioè sapersi relazionare con la propria visualità. Le regole non si applicano per fare delle foto belle, ma per aiutarci a materializzare la nostra previsualizzazione, ma se essa è "banale" di suo il risultato ne esce inevitabilmente condizionato.
Misurare la sregolatezza come caratteristica inficiante o geniale è errato in entrambi i casi, la tecnica è solo un preziosissimo strumento.
Di esempi di foto orribili e senza regole ne trovate a migliaia in questo forum ma se ognuna di quelle foto fosse concettualizzata in un "percorso" acquisterebbe un senso artistico insindacabile, vedi Kiizumi. izumimiyazaki.tumblr.com/
Ognuno di noi possiede le proprie armi, bisognerebbe focalizzare le energie sul nostro percorso senza cercare di identificarsi forzatamente in quello degli altri, solo perchè magari sembrano avere più seguito. „
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| inviato il 27 Maggio 2014 ore 9:38
“ Di esempi di foto orribili e senza regole ne trovate a migliaia in questo forum ma se ognuna di quelle foto fosse concettualizzata in un "percorso" acquisterebbe un senso artistico insindacabile „
quoto solo quest'ultimo inciso di Giorgio Milone ma potrei anche quotare molti altri saggi interventi letti sinora, altri suoi o di Caterina ma anche di altri che non elenco per brevità: tanti ottimi contributi in questa discussione, ed il mio ringraziamento va ovviamente a chi l'ha aperta, altresì non mi sento più di tanto d'aggiungere altro a quel che è stato già esaustivamente detto, e perciò vi lascio solo una testimonianza di "seconda mano", da parte di un opinion-leader decisamente "altolocato" dal punto di vista fotografico, ma di cui per delicatezza non dico il nome, e su questo vi invito a riflettere:
"..in Italia ci sono i fotoamatori più bravi del mondo. Su questo non ci sono dubbi! Ho visto la produzione di fotoamatori americani, francesi, tedeschi, inglesi e giapponesi, e nessuno è in grado di realizzare foto minimamente comparabili a quelle regolarmente prodotte dai fotoamatori italiani. Però parlando dei nostri, comunque rimangono fotoamatori........"
credo che non serva spiegare il senso, no?
vi lascio perciò la mia personale chiosa finale e vi saluto!
personalmente io sono su questa linea, ovviamente (e mi ci includo): il problema non è tecnico, nè di linguaggio, non contano le regole come non conta la grammatica e la sintassi. attenzione... perché quelle servono! sennò non ci si capisce più e diventa Babele!
ma in fondo è tutto relativo , nel senso che come già ampiamente detto una volta imparate queste famigerate regolucce non è che poi si giochi ad infrangerle (parafrasando il titolo del thread), magari per mera trasgressività!? ..le regole si imparano e poi non si infrangono, ma semmai si assimilano e si fanno proprie ed andranno a contribuire alla creazione del proprio linguaggio, che non è solo fatto di "regole", ma per esempio anche di calligrafia.
........ma questo NON BASTA .
non si scrivono i "Promessi Sposi" o la "Divina Commedia" avendo imparato l'alfabeto e le regole per associare le lettere, e poi avendo in seguito preso la decisione di infrangerle deliberatamente per realizzare finalmente il "proprio" capolavoro!
il problema è di altra natura, e ritornando al commento dell'amico 'altolocato', sottolineo che è di natura CULTURALE: non si inventa nulla senza lo studio, e senza l'approfondimento; e non si impara a scrivere bene se prima non si è letto e riletto, tanto.
per scattare una foto si fa presto si fa tutti, i mezzi tecnici di cui disponiamo sono a prova di ×, le nostre "foto scattate" verranno sempre bene! Cosa diversa è però "creare un'immagine" : e per far quello serve studiare, ed accrescere la nostra personale (povera) cultura visiva, quindi sempre sulla scorta dell'inflazionato (ma mai troppo!) parallelo tra la fotografia e la scrittura........ serve GUARDARE (cioè sapere visualizzare, anzi pre-visualizzare)
......non curiamoci delle regole, se le conosciamo poco troppo niente o se vanno infrante oppure no, piuttosto IMPARIAMO A GUARDARE |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 9:44
ps.
e lasciate perdere i libri di composizione! freeman molto candidamente ha rotto i cosiddetti. e scott kelby più di lui.
comprate invece VERI libri fotografici...............di quelli da guardare, da guardare,da guardare.. |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 10:05
Davide, sono daccordo sul tuo primo post, meno sul secondo
A mio modesto parere le campane, limitatamente alle proprie possibilità, è meglio sentirle tutte e poi giudicare con la propria testa, è sbagliato sconsigliare l'ascolto aprioristico di una voce del coro solo perchè stonata alle nostre orecchie, grazie del contributo. |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 10:15
Ciao Davide, non definirei l'occhio del fotografo di Freeman un libro di composizione ma un libro sulla fotografia che parla di possibilità compositive e di come le immgini vengono interpretate dalla mente umana, si differenzia dagli altri proprio per l'approccio con cui tratta il tema, l'ammirazione per artisti molto istintivi come Bresson ed Eggleston traspare evidente e anche il sapersi relazionare con la propria visualità è ampiamente compreso nel messaggio.. concordo con la priorità assoluta di sfogliare libri e visitare mostre ed è importantissimo farlo a 360° la fotografia ha mille settori e metodi espessivi, lodarne uno solo snobbando gli altri è un errore che porta ad autolimitarsi, non vogliamo definire un dinosauro Michael Kenna vero Paolo? |
| inviato il 27 Maggio 2014 ore 10:21
“ non vogliamo definire un dinosauro Michael Kenna vero ? „
no.
anche perché è DIO
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