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Conoscere le regole... per poterle infrangere


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avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 9:55

Non vi è mai capitato però di vedere scatti di qualcuno che non ha la fotografia come passione e che non ha conoscenze su regole fotografiche tirare fuori foto geniali?


Si però in questo caso il "geniale" lo vedi tu che hai delle basi per considerarlo od interpretarlo tale, non perchè è stata "pensata" come geniale.. Non so se mi sono riuscito a spiegare..

P.S. il punto è proprio in quel "in modo del tutto incosapevole".. vale a dire se non hanno idea loro di cosa stanno facendo, se lo scatto è "geniale" tutto il lavoro di analisi ed interpretazione lo hai fatto tu che osservi..

Tra l'altro vorrei spezzare una lancia sugli orizzonti al centro... io li adoro MrGreen


avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 10:33

Si si certamente..hai ragione, infatti sono convinto che le regole si debbano conoscere...anche solo per essere in grado di "leggere" la nostra passione!
Anche se penso che questa sia un'arma a doppio taglio...nel senso che è facile rimanere poi troppo vincolati ad esse...



avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 11:03

Io non le ho mai considerate regole , ma solo suggerimenti . Questa cosa delle regole più o meno ferree (terzi, sfocato ecc) è venuta fuori soprattutto recentemente, col digitale, probabilmente come semplificazione per i neofiti. Quando ho iniziato a fotografare a cavallo fra gli anni 70/80 erano puri e semplici suggerimenti: si diceva che la composizione appare generalmetne più piacevole ed equilibrata se il soggetto è collocato all'incrocio dei terzi, mentre mettendolo al centro acquistava maggiore forza, così come si poteva dar risalto ad un ritratto sfocando al massimo lo sfondo.

avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 11:49

Sarebbe opportuno di tanto in tanto scattare "consapevolmente" foto "fuori regola" per provare a crescere.
Magari confrontarla con una nell'identica situazione e valutare se più bella, artistica, ecc.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 12:01

Nei vari commenti alle foto postate non leggo quasi mai riferimenti alle regole della composizione, da cui deduco che la maggior parte delle critiche sono rivolte agli aspetti "emotivi" suscitati dall'immagine.

Mi permetto di riproporre un'immagine, qualche tempo fa oggetto di discussione, dal quale prendere spunto.

foolsjournals.files.wordpress.com/2013/01/marcinryczek.jpg

In questa foto, che potrebbe essere benissimo stata scattata per puro caso (o c.ulo, come preferite MrGreen) si riconoscono diversi aspetti che danno forza alla composizione.

Cominciamo dagli elementi di base, il punto centrale o di interesse rappresentato dall'uomo, caratterizzato da un elevato contrasto (il nero dell'abbigliamento sul candido bianco della neve) attira lo sguardo e bilancia l'immagine. Raramente un punto di interesse viene messo al centro, ma in questo caso la scelta è azzeccata e vedremo il perché. Le linee , qui c'è né una sola, perpendicolare all'immagine e divide in modo netto e uguale la parte destra, caratterizzata dal nero dello specchio d'acqua, dalla sinistra in cui vi è il solo bianco della neve. Questo è a mio avviso l'elemento centrale della composizione, contribuisce a dare un fulcro all'equilibrio della scena, bilanciando esattamente lo scatto; la posizione elevata del punto di ripresa, contribuisce, grazie alla prospettiva lineare, a togliere tridimensionalità alla scena. Questo fattore è decisivo perchè proietta l'immagine su di un piano solo, accentuando il simbolismo degli elementi grafici. Quello che, infatti, balza poi all'occhio dopo qualche minuto di osservazione, è il terzo elemento, quello circolare , dato dalla posizione degli uccelli in acqua, quasi a formare una serie di cerchi concentrici intorno al centro rappresentato dalla macchia bianca dei cigni.

Che sia o no stato nelle intenzioni del fotografo la scena richiama alla mente il concetto di yin (nero) e di yang (bianco), due opposti che si toccano e si compenetrano l'un l'altro, che si presta a diverse interpretazioni. Quando lo yang raggiunge il suo massimo apice comincia inevitabilmente lo yin: il giorno e la notte, il freddo e il caldo, la quiete dopo la tempesta.. L'uso del bianco e nero rafforza questo concetto.
L'armonia degli elementi compositivi dell'immagine dona un senso di pace e serenità, lo sguardo, dopo il primo istante di smarrimento, si posa sull'elemento centrale dove trova il suo equilibrio.


Ora un'immagine bella resta tale ed è un piacere per gli occhi anche se non vi si riconoscono elementi compositivi particolari, ma un immagine che ne contiene diversi e tutti ben disposti, viene sicuramente rafforzata e valorizzata.

Da notare che questa foto, potrebbe essere benissimo scattata con qualsiasi mezzo fotografico, compreso uno smartphone. Quindi lancio una seconda provocazione: non servono grandi feticci per scattare belle immagini! ;-)

avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 12:06

La questione è molto interessante e non solo nel campo della fotografia ma in tutte le forme di espressione artistica. Il rischio è da un lato di stringere troppo all'interno di canoni le varie forme di espressione (come avveniva in passato), dall'altro di legittimare come artisticamente valida qualsiasi rappresentazione (tendenza della nostra epoca acuita dal costume dei social). dal mio punto di vista le regole compositive servono come strumenti da applicare per ottenere un certo risultato. vale a dire conoscendo l'effetto che mediamente produce nell'osservatore una certa composizione, decido se e come usarla oppure farne a meno. premesso che si parla di fotografia meditata e non del frenetico punta-scatta-perchè-preso-dall'emozione-e guarda-che-sentimenti-questa-foto. se decido di piazzare l'orizzonte a metà fotogramma e lo faccio consapevolmente vuol dire che non applico lo strumento/regola dei 2/3 ma ne applico un altro che ai fini del messaggio ritengo più utile (es. i riflessi o includere soggetti che altrimenti sarebbero tagliati fuori). In ogni caso si usa uno strumento per raggiungere l'osservatore.
Non vi è mai capitato però di vedere scatti di qualcuno che non ha la fotografia come passione e che non ha conoscenze su regole fotografiche tirare fuori foto geniali? si ma sei tu che le riconosci come tali (geniali) in base alla tua conoscenza dei principi

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 12:16

Credo che la conoscenza, per un fotoamatore, delle regole canoniche di composizione, sia un obbligo o dovere morale e che, almeno i primissimi tempi, si debbano seguire quasi pedissequamente, al fine di imparare a memorizzarle affinchè ci diventino più o meno istintive. Passato questo periodo di "training autogeno", ognuno poi può, anzi dovrebbe, cominciare a sperimentare qualcosa di diverso, perchè è solo nella diversità e nell'originalità di altri punti di vista che si può apprezzare l'eccezionalità di una immagine.
Criticare una buona fotografia solo perchè il soggetto o l'orizzonte sono troppo centrali serve solo ad essere dogmatici e... antipatici!;-)
IMHO come sempre!;-)
Barbara

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 12:18

non servono grandi feticci per scattare belle immagini!

E' risaputo, su questo forum, caratterizzato da una bella area di recensioni, si possono osservare foto le dimostrative delle apparecchiature. Tra le meno blasonate si incontrano parecchie sorprese.
Condivido l'opinione di Bzanna3; superata una prima acquisizione dottrinale, si dovrebbe essere spinti ad andare oltre. Credo ciò avvenga anche attraverso la crescita culturale e l'analisi di grandi fotografi; non di meno mi pare necessaria la buona lettura di libri che parlano di fotografia. Un saluto.

avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 12:33

Come dice Leonard 21, è un problema che riguarda tutta l'arte ma, contrariamente a quello che dice lui, non è cosa nuova ed è sempre stato un problema attuale.

Il punto chiave è questo: le regole, i canoni, non sono dati a priori ma vengono codificati a posteriori. I grandi (i geni) lavorano sulla forma (e lo fanno partendo dai canoni che trovano lasciati da chi li ha preceduti). Evolvono la forma uscendo da quei canoni, e chi viene dopo (gli "accademici") codificano nuovi canoni che includono le innovazioni dei geni. Bach aveva ben chiare le regole dell'armonia di Palestrina, le ha infrante consapevolmente portando il linguaggio musicale in avanti.

Col tempo le innovazioni del linguaggio entrano nel patrimonio collettivo plasmando il gusto: oggi gran parte della musica che ascoltiamo (ovviamente salvo le canzonette) contiene le innovazioni di Stravinskij, che all'epoca veniva considerato produttore di cacofonie. Le nostre orecchie non la sentono più come "stridula" e "rumorosa" come i contemporanei (e questo era anche il giudizio che davano i contemporanei inesperti che ascoltavano i brandeburghesi di Bach). Ovviamente gli esperti di solito hanno gli strumenti per distinguere e riconoscere.

Quello che rischia di sfuggire è che Bach e Stravinskij non erano pinchi pallini qualunque, e possedevano più che solidamente i canoni che hanno trovato alla loro epoca. Chi si improvvisa genio e pretende di innovare le regole senza né conoscerle né possederle non può che fare disastri. In pratica, cimentandosi con l'arte ci vuole umiltà e fatica. Ovviamente quando si parla di amatori (come sono io in fotografia) e non di professionisti le ambizioni sono diverse e i "disastri" si perdonano più facilmente. Questo non ci esime però dal cercare di studiare ed applicare per quello che possiamo quali siano le regole del nostro tempo, se vogliamo produrre risultati appaganti.

avatarsupporter
inviato il 23 Maggio 2014 ore 12:44

Bravo Pisolomau, finalmente un bel 3d di cui leggere.
Acquisire dimestichezza con la tecnica fotografica è importantissimo ma non è fondamentale per la riuscita di una singola bella foto metterla in pratica.
Ognuno di noi attinge a tutto ciò che possiede dentro per esprimersi con una foto, leggere, viaggiare, imparare a guardare, ascoltare e respirare, quante volte mi è capitato di essere ispirato dal profumo della pelle di una donna prima di ritrarla, esplorare noi stessi prima degli altri e poi tutto il mondo che ci circonda.
Quando si fa "click" è tutto questo concentrato minestrone di esperienza tecnica e vita vissuta affondo che alimenta la nostra creazione. Questo discorso vale come linea guida generica, detto ciò ci sono molti generi di realizzazioni fotografiche nei quali la sapienza tecnica e l'applicazione delle regole è vitale, ma in questi campi ritengo che la fotografia sfoci in un arte diversa, più da laboratorio che da istinto.
Un bravo maestro di fotografia deve insegnare a respirare e saper guardare molto prima di accennare alla sezione aurea.
Saluti.

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 12:45

Cosa è una regola compositiva? E' un qualcosa che il nostro cervello si è abituato a vedere ( guardando e studiando quadri e fotografie) e ha memorizzato come "corretta". Quindi rispettarla richiede due presupposti: aver istruito il nostro cervello ad apprenderle, e poi metterla in pratica.
Adesso ci dobbiamo confrontare con l'osservatore della foto: se avrà la stessa nostra cultura sarà allineato alla nostra visione, viceversa potremmo anche non trovarci d'accordo e quindi non avere la stessa impressione.
Molti fotografi, anche molto talentuosi, sostengono o hanno sostenuto che non bisogna seguire le regole ma affidarsi al proprio istinto, istinto però che nel loro caso è quello che ai comuni mortali è diventata.. la regola compositiva.;-)

avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 13:01

discussione molto interessante, probabilmente addirittura la più stimolante che mi è capitato di leggere sul forum, a cui voglio contribuire con una simpatica provocazione: www.dailybest.it/2013/10/30/se-grandi-fotografi-postassero-forum/

ripeto, da prendersi come simpatica provocazione, nulla di più! SorrisoSorriso

lorenzo

avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 13:17

Come in tutti i campi l'aspetto tecnico e l'aspetto artistico fanno molta fatica a convivere nella stessa opera.......
Credo che l'emozione che trasmette lo scatto sia veramente l'unico elemento di giudizio.


avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 13:44

@Lorenzo,
hai fatto bene a mettere quel link, trovo che non sia molto lontano dal vero!! Fermo restando che alcune foto sono diventate famose perchè immortalavano momenti unici, quindi l'aspetto compositivo, artistico e tecnico passano in secondo piano rispetto all'informazione che danno (fotogiornalismo), le altre sono un buon esempio di come i primi soltanto siano gli innovatori, gli altri seguono e il più delle volte scimmiottano pedissequamente.

@Davidthegray
condivido la tua analisi, in tutte le arti il genio è cosa rara e quasi sempre non viene capito/apprezzato dai contemporanei proprio perchè inizialmente rompe gli schemi e mette in discussione i canoni e le regole. Poi l'eccezione diviene a sua volta regola e tutto si perpetua...

@Davide, trovo riduttivo affermare che sia solo l'emozione trasmessa dallo scatto ad essere l'unico elemento di giudizio. Troppo soggettiva. Putroppo o per fortuna esistono dei parametri che devono essere oggettivi, anche nella fotografia e le regole compositive sono appunto dei parametri oggettivi. Non devono essere i soli ma aiutano ad inquadrare l'opera ed a capire (cosa importante) le intenzioni che ci stanno dietro. ;-)


avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 14:06

@Pisolomau:
Putroppo o per fortuna esistono dei parametri che devono essere oggettivi, anche nella fotografia e le regole compositive sono appunto dei parametri oggettivi. Non devono essere i soli ma aiutano ad inquadrare l'opera ed a capire (cosa importante) le intenzioni che ci stanno dietro.


D'accordo al 1000% con quanto dici.. se la Fotografia è linguaggio (e lo è) si deve pur partire da un punto fermo per "parlare tutti la stessa lingua" altrimenti sarebbe come mettere 10 persone che parlano lingue diverse e non sanno nulla delle altre in una stanza tutti insieme e sperare che si capiscano a vicenda...

Mentre invece partendo da regole comuni, quand'anche fossero spezzate/rigirate/annullate/negate è molto più probabile capirsi e comunicare

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