| inviato il 11 Giugno 2015 ore 11:33
nei posti che ho trovato nelle marche nn ho mai riscontrato comportamenti dannosi da parte di fotografi o curiosi nei confronti delle varie colonie, almeno nei periodi in cui ci sono stato io, ma nel solito posto in cui vado qui in piemonte è un vero disastro. a metà maggio c'erano più di 100 gruccioni. uno spettacolo della natura. ad inizio giugno la colonia si è praticamente dimezzata e molti dei gruccioni che solitamente nidificavano sulle rive del fiume hanno scelto di nidificare sul terreno ed anche li non hanno pace visto il continuo andirivieni di fotografi con le auto bianche o rosse e con il solo pezzo di rete mimetica sul finestrino anteriore. alcune coppie hanno proseguito la nidificazione lungo le rive del fiume. ogni volta che ci sono andato di sabato o di domenica è stato un delirio. da ramba la fotografa vestita completamente di bianco sdraiata e strisciante per terra che voleva fotografare i gruccioni in volo con una compatta, a rambo in mimetica appostato sulla riva del fiume sopra i nidi che cerca di scattare le foto in volo ai gruccioni con una 7100 ed il tamrex, al più xxxxxx ed xxxxx di tutti che tutte le volte (anche l'anno scorso) arriva alle 11 con la sua ragazza ed incurante del divieto messo per evitare che si arrivi con l'auto fin sulla sponda del fiume non solo parcheggia la sua panda davanti ad uno dei nidi a terra dei gruccioni per essere più comodo per scaricare l'attrezzatura ma si piazza col capanno sulla riva del fiume a 2 metri dai nidi. a me che mi alzo alle 4 per essere li prima dell'alba e non mi piazzo sulla riva del fiume mi sale un nervoso che spesso mi verrebbe voglia di uscire dal capanno e prenderli a treppiedate, ma purtroppo bisogna mantenere la calma anche perchè i più danneggiati da queste situazioni sono solo i gruccioni. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 14:24
Francesco, hai sottolineato il fattore limitante di disturbo principale. Un solo fotografo difficilmente produrrà danni, molti sicuramente. Sono appena di ritorno dalle Marche; controllate le dieci colonie del maceratese a me note e qualche difficoltà c'è ma legata a fattori di diverso tipo, dalle ruspe di San Firmano lungo il Potenza al tipo di terriccio, ad altre attività umane. Tre non più attive, altre in evoluzione. Per quanto appena detto, resto convinto che cercarsi la propria personale colonia è fondamentale. La mia, per tutta una serie di motivi, porta inevitabilmente all'uso del telecomando da auto; la cosa migliore è cercarsela non oltre febbraio, risalendo e scendendo fiumi (non è comunque che si trovino esclusivamente in quell'ambiente). |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 20:33
“ giovedi scorso (04 06 2015), se fossi stato con me, avresti potuto fare il bagnino "butta dentro". „
dovevi fare una foto al capanno dei geni.
anche a fine Maggio c'è stato un chi si è portato davanti ai nidi infilando un posatoio in un uno di essi.
se va bene quest'anno si salvano 3/4 coppie. per me colonia a ramengo.
mi ero ripromesso di non commentare più foto ai gruccioni. ma se qualcuno posta foto fatte davanti ai nidi e scopro che sono del luogo famoso del cremonese giuro che un bel commento lo faccio
ho notato che su juza sono calate le foto di gruccioni. o meno gente li fotografa o sono calati i gruccioni. propendo per la seconda ipotesi |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 20:43
È vero i gruccioni sono calati dopo gli accadimenti dell'anno scorso denunciati da TEO. E quest'anno sta succedendo uguale. Per conto mio non vado più a fotografarli troppa gente invadente , voglio tirarmi indietro |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 20:53
sono 3 anni che non fotografo più gruccioni in quel posto. vado solo ad osservare dall'altra sponda.
e la situazione è sempre peggio.. |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 12:08
Riporto un fatto avvenuto ieri. Il soggetto fotografante è stato là per un bel po'.
Vediamo se pubblica le foto del gruccione con quel rametto.
I nidi si trovano a circa 2 metri sull'argine a sx. Questo è l'unico gruccione posato in circa 3 ore. Gli altri volteggiavano nervosi sopra il capanno.
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| inviato il 14 Giugno 2016 ore 12:34
Non sono io... Ovviamente... Stavo riportando un fatto accaduto ieri. E lo riportavo nella discussione adeguata. Il personaggio in questione era di Milano. Come facevo ad essere io? Se io fotografo uno in un capanno, qualcun altro dovrà stare dentro al capanno, no?
Un autoscatto? |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 12:50
anche quest'anno i geni hanno dato il meglio della loro etica nella ex nutrita colonia del cremonese. sono rimaste due coppie e loro imperterriti giù davanti ai nidi. |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 13:14
Tutto ok Dettofatto, ho visto che hai modificato il tuo post, ora è più chiaro...avevo frainteso, pensando che fossi stato tu 
Hai fatto bene a fotografarlo, è chiaramente un comportamento sbagliato.
Io sto facendo lo stesso nel Parco del Ticino...ho iniziato a segnalare comportamenti scorretti inviando documentazione fotografica al Parco. Adesso ho un contatto diretto con il guardaparco per avvisarlo e permettergli di intervenire tempestivamente |
| inviato il 14 Giugno 2016 ore 15:24
Rientro volentieri in argomento. Una frazione quantitativamente importante degli oltre 90.000 utenti di questo forum aspira a fotografare i gruccioni; essendo molti di essi privi di esperienza minima in tema si informa inevitabilmente sul dove ed altrettanto inevitabilmente finisce per contribuire all'assembramento di un numero circoscritto di siti. Giuste quindi le iniziative come quelle di Fabio che li segnala al parco. Dove non sono d'accordo è sulla generalizzazione sul disturbo indotto; se ne traggono conclusioni lontane dall'esser vere sul comportamento della specie. Sono il primo ad essere ferocemente contrario a quelle assurde conventions e ricordo ad esempio lo spettacolo penoso della colonia di Albaredo d'Adige dove evidentemente ogni fotografo posizionava un suo rametto (un giorno ne contai otto), non arrivando neanche all'ovvia conclusione che uno, due al massimo sono l'optimum ad evitare dispersività. Lavori, giusti, dell'amministrazione comunale per il rinforzo del pericolosissimo argine hanno solo portato allo spostamento dei gruccioni di poche centinaia di metri. 'E difficilissimo che il disturbo porti alla compromissione del successo riproduttivo; l'unica constatazione in merito, e ne ho parlato in passato, è quella dell'abbandono di una colonia invasa non da fotografi (in fondo solo io, Antino, Sepofa' ed un altro) ma da motocrossisti. Restano, lo ripeto all'infinito, il disvalore etico ed estetico delle foto di chi si limita a chiedere circa il dove andare per immagini ripetitive e l'obbligo morale di non approfittare della confidenza della specie. Questo mio scatto, che forse proporrò dalla gallery in area commento dopo un paio d'anni, ha il soggetto a tre- quattro metri se non ricordo male; confidente in quanto il sito di riproduzione (1.5 x 4 metri soltanto) era nel parcheggio erboso di un ottimo ristorante di pesce in comune di Porto Tolle. Oltre a me, stranamente a questo punto, soltanto un fotografo padovano a detta del gestore:
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=951858
Quello che voglio sottolineare è che, a fronte dell'inopportunità delle condotte citate, il disturbo è infine somma algebrica che prevede anche i comportamenti dei componenti di "quella" colonia, dei suoi individui, comportamenti che hanno la stessa variabilità di quelli umani. Non sono il bastian contrario che potrebbe apparire dai molti miei interventi in tema ma non posso non notare che spesso si parla emozionalmente sulla base anche di aneddotica.
Il mio invito è il solito; basta risalire o scendere il corso d'acqua più vicino a casa per trovare con ogni probabilità l'opportunità personale che permetterà di essere originali nei limiti del consentito.
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