| inviato il 28 Aprile 2014 ore 14:07
"Altrimenti dovrebbe anche esistere la "fotografia di casa", la "fotografia di cortile", ecc. Le immagini che sono passate alla storia immortalano un milieu, un'epoca e tante altre cose, raccontano l'uomo, che vive ANCHE per la strada" tutto il resto lo trovate su questo articolo di Marco Palladino qui: nblo.gs/T8Ohg , interessante articolo dalle opinabilissime considerazioni, intitolato: "Lo Scempio di Bresson. Fotografia di strada, l'ultima frontiera del marketing fotografico. " di cui il capoverso più gustoso ve lo ricopio appresso e testualmente recita : "Niente di tutto ciò ovviamente c'è nel 99% della fotografia di strada che oggi riempie i portfolio di presunti fotografi devoti al genere. So che questa affermazione attirerà astio, ma chi si presenta come fotografo specializzato in fotografia di strada, fondamentalmente, non ha ancora capito che cosa è la fotografia o quanto meno non ne conosce nemmeno un po' la storia. Chi fa fotografia di strada (e non fotografie anche per la strada), mi si passi l'arroganza, non è un fotografo. " che gli rispondiamo a Palladino? |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 2:49
Che ha ragione...Il termine va rivisto sicuramente. Ma soprattutto ha ragione sul bagaglio culturale del "fotografo". Secondo me se non conosce l'arte del novecento (tutta), il cinema e la propria lingua, non ha proprio niente da dire. E queste sono condizioni necessarie ma non sufficienti per esserlo. |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 4:43
non mi trovo molto d accordo.. un fotografo non è un critico fotografico, quindi non vedo perché un fotografo debba conoscere i suoi antenati per scattare foto di altissimo livello! |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 6:35
Però è sempre stato così...un po' di storia della fotografia la deve conoscere anche chi fotografa...e i grandi fotografi si sono sempre più o meno velatamente ispirati ai contemporanei immediatamente precedenti... D'altra parte come potrebbe essere il contrario? Giovanni |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 6:37
Sono d'accordo comunque. Fotografia di strada è solo una scatola vuota. |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 7:29
In effetti la comunità dei fotografi o possessori di macchine fotografiche aspetta con ansia che qualcuno o un gruppo di élite detti le regole della fotografia, indichi come, quando e cosa fotografare, magari quale macchina e obiettivo utilizzare, quali libri leggere e quali mostre visitare!!!! Quali sono le foto da scegliere e quelli da scartare. Si aspetta con ansia la nuova patente mondiale per diventare fotografi scelti, di élite!!!! |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 8:10
“ Fotografia di strada è solo una scatola vuota. „ ecco, e si ricade nella banalità: perché ogni definizione concessa "di principio" è tale, banale e nulla di più. personalmente mi va bene il discorso culturale, specie se il fotografo vuole intraprendere un certo percorso di crescita personale, che prima o poi, per mero sviluppo spontaneo, lo porterà a cercare il confronto, per un processo di autovalutazione critica che non può prescindere dalla conoscenza, dei maestri del tempo passato come dei contemporaneri........ ma da questo discorso (che Palladino aveva affrontato, trovo anche abbastanza organicamente, in un altro articolo del suo blog (qui: fotobiettivo.blogspot.it/2014/01/i-cliche-della-fotografia-ha-senso.ht a svolazzare beati sui principi di carattere generale, io dico che si tratta davvero di un passo azzardato “ Secondo me se non conosce l'arte del novecento (tutta), il cinema e la propria lingua, non ha proprio niente da dire. „ e idem qui: scusa Madonia se te lo chiedo, ma tu conosci l'arte del novecento, TUTTA ? ogni posizione estrema è labile di per sè |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 8:13
dov'è la banalità? non capisco...quale sarebbe la posizione estrema? |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 8:17
“ In effetti la comunità dei fotografi o possessori di macchine fotografiche aspetta con ansia che qualcuno o un gruppo di élite detti le regole della fotografia, indichi come, quando e cosa fotografare, magari quale macchina e obiettivo utilizzare, quali libri leggere e quali mostre visitare!!!! Quali sono le foto da scegliere e quelli da scartare. Si aspetta con ansia la nuova patente mondiale per diventare fotografi scelti, di élite!!!! „ ma che stai dicendo? dove si è parlato di elite? |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 8:21
“ quale sarebbe la posizione estrema? „ scusami Giovanni ma non hai scritto tu, testualmente: “ Sono d'accordo comunque. Fotografia di strada è solo una scatola vuota. „ |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 8:22
(ovvio che tutto cambia se avevi un tono ironico, ma perdonami io non l'ho colto) |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 8:38
infatti non era ironico... ma non vedo la posizione estrema....dare una definizione è una posizione estrema.... una definizione delimita, circoscrive...o dentro o fuori...una cosa E' perché è definita così.... non la vedi la posizione estrema?... io ho negato la definizione di Street in quanto definizione, non certo la fotografia... spero di essere stato chiaro... |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 8:41
La disquisizione intellettuale sul fotografo e la sua "cultura" è interessante e in parte condivisibile. L'autore del blog ci arriva sfruttando il sicuro fascino di una sparata colossale, ovvero "la fotografia di strada non esiste" . E' ovvio che se ci si limita all'interpretazione asetticamente letterale parlare di fotografia di strada non ha senso, ma mi sembra altrettanto ovvio che chi ha sollevato la questione lo ha fatto con intento benevolmente e intelligentemente provocatorio. La fotografia di strada, quella dello "scempio" di Bresson è un approccio alla fotografia, non un luogo. IMHO |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 12:27
“ La fotografia di strada, quella dello "scempio" di Bresson è un approccio alla fotografia, non un luogo. „ verissimo, condivido il tuo pensiero |
| inviato il 29 Aprile 2014 ore 13:12
È quando l'ho detto che parlavo di me . Non ho certo detto che sono un critico d'arte e nemmeno mi considero un vero fotografo. Per TUTTA l'arte intendo anche quella che non sia fotografia: pittura, scultura, installazioni,architettura, collage. E per conoscenza non c'è bisogno di tanta profondità, basta avere la sensazione dell' evoluzione che c'è stata, i temi che si sono sviluppati...Pochissimi artisti o fotografi hanno fatto qualcosa che venisse ricordato vivendo nell'ignoranza dell'arte che ci fu prima e di quella a loro contemporanea. è un semplice dato di fatto ed è inoppugnabile. Che poi è un ragionamento superfluo perchè un appassionato di estetica e di rappresentazioni del pensiero e delle emozioni umane, ha un minimo di curiosità di sapere cosa hanno "visto" gli altri. La fotografia di strada, racconta storie in cui è presente l'ambiente artificiale e l'uomo. Però una definizione alternativa non la saprei trovare. |
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