| inviato il 24 Agosto 2017 ore 19:49
Voglio aggiungere un'altra cosa, relativa alla mia esperienza personale.
Se devo fotografare per il giornale, c'è una soglia minima di qualità al di sotto della quale non si può andare. Diciamo che questa soglia è alla portata del 100% delle fotocamere che ci sono in giro da qualche anno. Il resto è idea, creatività, competenza. Diciamo che mi faccio andare bene qualsiasi cosa, purché abbia un numero di megapizze dignitoso: oggi direi 18, ma anche 16 sono più che sufficienti per finire in copertina.
Se devo fotografare la ginnastica ritmica al livello che sono abituato a fare, mi servono macchine al top e obiettivi altrettanto al top. E non si scappa. Puoi fare il creativo quanto ti pare, ma c'è poco da sfogliare verze: qui l'attrezzatura conta tanto e ogni singolo progresso tecnico si traduce in un miglioramento delle immagini.
Se devo portare avanti dei progetti personali, beh, è solo una questione di cosa voglio ottenere e in questo caso l'attrezzatura è funzionale al tipo di immagine che ho in mente. Ma possono andare bene tanto lo smartphone quanto il banco ottico o un dorso digitale da millemila megapizze. È irrilevante cosa: guida tutto la modalità espressiva e il mezzo tecnico è una conseguenza.
Questo per dire che l'attrezzatura a volte è decisiva, a volte no, altre diventa la conseguenza di una scelta espressiva. Di sicuro, l'obiettivo a cui ogni fotografo dovrebbe tendere è quello di rendere l'attrezzatura "invisibile", "irrilevante", "non predominante". Chi guarda la foto non dovrebbe essere "distratto" dalla tecnica, dalla tecnologia, dovrebbe concentrarsi solo sul contenuto. E lo stesso concetto si dovrebbe applicare alla post produzione.
Poi però la vita ti mette difronte a una serie di responsabilità per cui, talvolta e sempre più spesso, finisci col sublimare con l'attrezzatura la tua voglia di fotografare. Non c'è niente di male, ripeto. |
user26730 | inviato il 25 Agosto 2017 ore 5:36
Ho sempre ripetuto fino allesasperazione che non esiste né macchina né lente ideale per tutto. Come ha scritto Carlo, a seconda di cosa devi fare, c'è l'attrezzatura più adatta. Ci sono delle applicazioni fotografiche che necessitano di crescita tecnologica continua. Altre meno e altre per niente.
Per ciò che faccio io l'unico vero miglioramento che mi è stato utile negli anni è stata la gestione ISO. Per me che faccio (facevo) molta street e reportage notturno la gestione ISO ha giocato un ruolo importantissimo. Mooolto più della crescita del numero di mpx! Tanto è vero che da qualche tempo, per motivi personali, ho dovuto vendere tutto il mio corredo Fuji da diverse migliai di euro e sono rimasto con una Dony A7s e ottiche manuali R comunque la qualità dei file mi soddisfa appieno. Le mie foto non sono capolavori ma non lo erano nemmeno prima Con l'ultima generazione di attrezzatura Fuji e non lo erano neanche ancora prim con tutte le mie Canon ff e ottiche serie L!
È anche vero però che, se uno se lo può permettere, comprarsi una nuova macchina fotografica (anche se non ci serve) è comunque una soddisfazione e l'uomo vive anche di questo e dunque le scelte fatte per soddisfazione non dovrebbero essere discusse.
Max |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 7:42
Ciao, questa generazione ha a che fare con strumenti diversi, che tutti in un certo senso devono saperli usare. La società insegna elettronica ed elettromeccanica, una sorta di scienze esplorative che sono di base nelle scuole, e che spingono i ragazzi ad utilizzarli in maniera normale. Una volta la macchina fotografica dai più veniva considerata come un mezzo di lavoro, pochi potevano permettersela per hobby, non per nulla si chiamavano addirittura i fotografi in casa a fare foto ricordo ai figli e alla famiglia. C'è da dire anche che la povertà di una generazione passata non poteva permettersi tanto.
Il boom secondo me è cominciato negli anni a cavallo tra la fine 70 ed inizio 80. Gli stipendi si alzavano, le famiglie crescevano di numero e salario, e il consumismo prendeva piede con passi da gigante. In tanti si sono riscoperti in un'arte alla portata di tutti (o quasi), c'è perfino il dilettante che sviluppava e stampava in casa, ma ancora non bastava, i costi erano ancora alti per comprare macchine, obiettivi rullini e sviluppi chimici, ma anche portare a stampare rullini da 12-24-36 pose era dispendioso per un comune mortale. Po l'avvento della fotografia digitale ha squarciato tabù, e le pubblicità hanno condizionato la mente di tanti (ecco perche ne siamo inondati senza sosta) ed essendo psicologicamente corrompibili, ci siamo dati all'impazzata. Internet e le finanziarie hanno fatto il resto.
C'è da dire che ognuno di noi, nel suo piccolo, si sente in minima parte anche artista, e un pò per voglia un pò per scoperta, tutti ci siamo cimentati con una scusa o l'altra nel voler sperimentare. C'è anche che oggi, vediamo cosi tante foto, sia in forma artistica (ma anche no), che in forma reportagistica (vedi street paesaggi ecc), che ha reso il mondo oramai saturo di cosi tanti documenti fotografici, che credo ci siano rimasti pochi posti da esplorare e far vedere, cosa oramai destinata ai professionisti del giornalismo documentarista e scientifico esploratorista. Speriamo che quest'ultima passione non ci prenda e non facciamo turismo di massa nelle foreste amazzoniche o ai vari poli, li si che diventerebbe uno scempio di distruzione. Tutto il resto è consumismo... siamo cosi tanti sulla terra che ognuno deve vendere per poter campare  |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 8:49
Sono le promesse dei fabbricanti e i fotografi al soldo a farci comprare le ultime uscite , promesse di diventare artisti o fotografi con un click
Non pensare scatta
Tutti ora sono fotografi, toscani dice che pure un asino sa fare fotografie e per giunta meglio di un fotografo, Pero' al momento sembra non ne ha i diritti d'autore, non essendo umano, vedasi il caso del macaco del Sulawesi.
Per le mie capacita tutte queste novità hanno portato a fare sempre meglio ed ha essere soddisfatto , per cui mi comprerò anche l'ultima fotocamera delle meraviglie |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 11:18
"Quando hai a disposizione una combinazione senza precedenti di risoluzione, velocità e sensibilità alla luce, non realizzi soltanto fotografie e video incredibili. Dimostri la tua abilità ad ogni scatto."
Questo è uno degli slogan che accompagnano la nuova Nikon D850 nei comunicati di lancio. Ci si potrebbe fare un trattato!!!
- "Dimostri"...questo è importante al giorno d'oggi!!! Mostrare...dimostrare...essere connessi con il mondo affinché il mondo sappia. E diventa un imperativo. Tenere le foto per se? Appagare la propria fame di immagine per se stessi? Non sia mai...bisogna "dimostrare".
- E se devi "dimostrare"...va da se che non puoi farlo con ciò che è vecchio, ciò che ti taglierebbe fuori dal mondo, ciò che ti definirebbe obsoleto ancor prima che possano essere viste le "tue" immagini...così...di default...ancor prima degli scatti. Non hai l'ultima macchina? Non potrai dimostrare nulla!!!! |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 12:14
Che tristezza.... |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 12:36
Già...
Perché è sufficiente che tu abbia "una combinazione senza precedenti di risoluzione, velocità e sensibilità alla luce" perché automaticamente tu possa dimostrare la tua abilità....
C'entra un ciufolo la tua sensibilità, la tua espressività, il tuo back ground culturale, la tua formazione, il tuo bagaglio dentro di te di immagini dei grandi maestri, il tuo vissuto, le tue esperienze, il tuoi libri letti, le tue mostre viste, il tuo studio e la tua applicazione anche su questioni tecniche/tecnologiche, ma come mezzo non come fine...
Un grande...MAH!!!!! |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 13:54
Vabbè quello è uno slogan pubblicitario e come tale va preso.
Però la chiave di lettura potrebbe anche essere : questo mezzo ti aiuta a mostrare meglio la tua abilità, abilità che quindi già c'è ( o che dovrebbe esserci).
Come il pilota di moto o di auto insomma. |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 14:00
Come la Nimbus 2000 di Henry Potter...insomma |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 14:04
Si Masti...vabbè...credici!!!
Non sto dicendo che i pubblicitari non debbano fare il loro lavoro (e ci mancherebbe)...anzi lo fanno proprio bene facendo leva sugli andazzi della nostra società...
Non mi metto a sviscerare ora le dinamiche della comunicazione efficacie...peraltro semplicissime da comprendere.
Il problema siamo noi a correre dietro ad ogni "positiva rivoluzione" (a dire delle case produttrici...non certo nella realtà delle cose se ci si sofferma a ragionare per benino...rivoluzioni tecnologiche spesso non sono) ci venga propinato quale unico e irrinunciabile stimolo a fare foto "migliori", più "belle"...appunto a far uscire meglio la nostra "abilità" (uno veramente abile te lo dimostra anche semplicemente con una "vecchia" Nikon D3 o D700...). Tutto ciò perché soprattutto bisogna "dimostrarlo" a qualcuno...bisogna farlo vedere...bisogna "esserci"... |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 14:17
Buongiorno a tutti. Senza aver letto la gran parte degli interventi, desidero fare alcune riflessioni. Tralascio gli acquisti compulsivi, così diffusi nella nostra società, per i quali, sotto la pressione della pubblicità e delle mode indotte dai social, consiglio le psicoterapie cognitive. Considero che come al solito non bisogna fare di tutt'un'erba un fascio: nella fotografia di uccelli in volo possedere un'attrezzatura piu' moderna permette di fare fotografie impossibili con un'attrezzatura più vecchia.
Le foto che venivano fatte a diapositive erano ipercontrastate e instampabili. |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 14:48
Per carità Claudio...certo ci sono specificità particolari.
Detto questo...ci sono foto di avifauna di anni e anni fa splendide...eppure...chissà con cosa le facevano?!?!
Peraltro...dai forum...non solo questo...spesso sembra che esista solo la fotografia di sport o naturalistica spinta...
Ma a parte questo...quanti sono coloro che hanno corredi sovradimensionati per le loro esigenze e/o capacità...coloro che continuano a fare le stesse identiche foto acquistando il modello successivo e credono di fare invece chissà quale salto di qualità...
Guarda...apprezzo di più colui che mi dice..."io fotografo in un certo modo, so che quello è, conosco il mio livello, ma mi piace cambiare attrezzo, tenermi aggiornato nei modelli e via discorrendo" piuttosto di quello che ogni volta accampa una pletora di giustificazioni tecnico/tecnologiche/filosofiche per ottenere la foto sempre migliore (e magari puntualmente non ci riesce...estremizzo).
Per ultimo...citi la questione delle diapositive. Non andare tanto indietro...stando in Nikon (ma pure in Canon) relativamente alla nuova arrivata...chi ha la D810 o anche la D750 (fatti salvi i richiami...) o altri brand i cui corpi hanno 2 o 3 anni...realmente avranno bisogno della D850???? Realmente non potranno più ottenere belle immagini (anche di avifauna)??? E vedrai invece come si rimpinguerà presto il mercatino delle "vecchie"... |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 15:50
i brand senza la novità ....chiude
ognuno è libero di scegliersi il prodotto giusto....che sia
il nuovo modello
la nuova funzione
il nuovo target......non importa....importante la libertà di scelta...di soddisfazione che trasmette il prodotto
importa invece i volumi di vendita per mantenere ed espandere quote di mercato nikon
nel mercatino a breve ci saranno in vendita tante nikon d810.....oggi sono 12 pezzi
chi vuole può approfittare.....
molto interessante osservare la sony....i suoi sviluppi.....i nuovi modelli e i nuovi prezzi al ribasso
www.juzaphoto.com/mercatino.php?l=it&f=28&o=cerca2&r=1016
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| inviato il 25 Agosto 2017 ore 15:57
Ah certo...quindi la nostra passione fotografica si riduce ad una sorta di "missione" per salvare i brands...ok...giusto!!! Giusto...bisogna spendere ad ogni novità per far girare l'economia (loro)...corretto!!!... |
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