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Perfezione formale nel reportage


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avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 12:29

@Apolino,io sono pienamente d'accordo con te! Non riesco bene a spiegarmi,ma è vero... Immagini perfette,"da film",ci rendono sterili a quello che è il vero significato drammatico della foto.

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 13:40

io parto dal presupposto che un reportage deve raccontare un momento , quell'instante che colpisce , io sono contrario alla post produzione "invadente", se la foto e il 30 % e la post il 70% non ci siamo proprio , io sono per 90% foto 10 % post ,piccole correzioni ci possono stare ,ma tagli ,cloni, creare situazioni poco reali... secondo me lo scatto si perde ...
parere del tutto personale
buona giornata
Giuseppe

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 15:45

Ed io condivido il tuo pensiero. Se la PP,è troppa,non è più"fotografia",ma"grafica". Lo sviluppo,è giusto,ma l'eccesso non è di mio gradimento.
Al di là del pensiero,comunque... credo che una foto di reportage,debba a maggior ragione esser pura. Che sia nata perfetta per una concomitanza di fattori o che sia meno perfetta,poco importa. La caratteristica fondamentale che DEVE avere è saper comunicare/esprimere/raccontare un determinato evento. Bello o brutto che sia.
Come dicevo prima,però.. una fotografia TROPPO perfetta,rischia di celare il racconto e rischia di renderci insensibili a ciò che rappresenta.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 17:18

io quando vedo le foto di mc curry che sono post prodotte e perfette rimango senza parole.. e mi emozionano pure...

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 17:35

Il rilievo di Apolino ha senso per me. Il fruitore può essere portato inconsciamente ad accostare la foto in questione ad un'immagine cinematografica, quindi costruita, proprio per la qualità: la luce sembra costruita ad arte da un direttore della fotografia. Poi legge la didascalia e magari si fida, al livello razionale, che sia vera, ma, al livello emozionale, l'impatto può essere inferiore ad una pessima foto da cellulare o ad un fotogramma televisivo percepiti come veri. Al contrario si vedono al cinema inquadrature sbilenche e sequenze mosse per incrementare la sesazione di veridicità e coinvolgere maggiormente lo spettatore.

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 18:04

Mc Curry,è uno dei miei preferiti. E concordo con te che le sue foto sono splendide,ma... essendo modificate,acquistano bellezza ma perdono veridicità. E' questo il succo del discorso... Sono bellissime. Ma diventano foto da mostra,non da reportage.

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 18:07

"i reportage di Capa,son tutti da buttare perchè le stampe finali non sono perfette?"

E perchè non sono perfette? chi lo dice?
Io ho visto foto di Capa stampate, anni fa, ed erano stampate benissimo, in analogico, ed erano in formato grosso, A2.

Analogamente quelle di Zizola, " I bambini e la guerra", un reportage che io non condivido, il tema non mi piace, le disgrazie altrui non vanno sfruttate ai fini commerciali, ma le foto che ho visto io ( a Pisa), anche su quel tema tremendo, erano stampate benissimo.

Recentemente c'è stata, a Roma, all'Ara Pacis, ed adesso mi pare sia a Venezia, la mostra "Genesi" di Salgado: alcune stampe non erano al top, si poteva fare di meglio, ma la qualità generale è, mediamente, elevata ed è un piacere vederle: se le stampe fossero state fatte male, molte immagini sarebbero state inguardabili.

In "Genesi" tutto è stato accuratamente ripassato in fotoritocco.

Il fotoritocco DEVE essere invisibile, salvo casi eccezionali, ed in "Genesi" dei casi eccezionali ci sono, voluti per il contenuto artistico dell'immagine: nelle le tre foto della tribu in Africa si vede palesemente il fotoritocco, i colpi di luce sulle singole persone, che comunque migliorano assai l'immagine artisticamente, come pure in quelle, splendide, fatte in Siberia: il fotoritocco è stato fatto magistralmente, e la stampa è stata fatta bene.

Si deve ritoccare e stampare al meglio la fotografia, sempre e comunque, e la fotografia ci guadagna sempre, indipendentemente dal contenuto artistico.


La qualità delle stampe, in digitale, nella grande massa delle stampe, ha subito un tracollo grave rispetto alla media della pellicola, la qualità in digitale è mediamente bassa non solo quella dei fotoamatori, ma anche di alcuni professionisti, e la gente, molta, si è abituata al brutto, non è in grado di giudicare una buona stampa e non è disposta a spendere in una buona stampa: la qualità media è molto bassa.

Ma in digitale, con fotoritocco e stampa fatto in modo competente, si raggiunge una qualità molto elevata, molto migliore che a pellicola: con una fotocamera entry level Dx ed ottica del kit si fanno, anche in A2, stampe migliori di quelle che si facevano una volta a pellicola con Hasselblad ed ottiche Zeiss, ma solo a patto di saper fare il fotoritocco e stampa magistralmente: se una foto non è stata passata al fotoritocco professionale, semplicemente, non è di alto livello tecnico, è impossibile farla del livello tecnico richiesto oggi alle stampe buone.

E le foto di reportage non fanno eccezione alcuna.

Saluti cordiali


avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 18:14

secondo me la post produzione di queste foto c'è e si vede...

Ma cavolo se sono foto meravigliose

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 18:46

Le foto di reportage possono avere due funzioni: la prima è raccontare una storia, la seconda trasmettere un messaggio.
La scelta di quale messaggio debbano veicolare, passa, per forza di cose, attraverso alcune scelte del fotografo, il quale, pesa ciò che vede, con la propria misura. Se quindi, si assume che lo scopo di una foto di reportage, sia quello di trasmettere un determinato messaggio, e la post produzione serve ad accentuare la forza di tale messaggio, allora ben venga la post produzione. Se, invece, il fotografo si esclude dal voler dare una propria interpretazione, ma vuole solo raccontarte una storia (o raccontare LA storia) allora la post produzione è, necessariamente, da escludere. Perchè le grandi fotografie non fanno la storia...raccontano la storia.

avatarjunior
inviato il 08 Febbraio 2014 ore 19:28

@Alessandro Pollastrini,credo tu abbia letto male il mio commento. Io mica ho detto che erano stampate male! Mica sono matto!! Sorriso Ma,confrontate con le immagini digitali odierne,molte foto dell'epoca(Capa era un esempio..),non erano certo perfette. Non come"stampa"in sè,ma alcune apparivano mosse,sfocate...Insomma,non"perfette". Spero di essermi spiegato..
In ogni caso,il problema non è"post-produzione si,post-produzione no".
Ma l'impatto che POTREBBE avere un'eccessiva PP/interpretazione del fotografo su chi guarda quella determinata foto.
L'immagine linkata,è superba. Nessuno dice il contrario...
Ma potrebbe essere paragonata ad una scena di un film di guerra moderno. E l'impatto che ha su chi osserva,POTREBBE non essere"corretto". Il dolore dei soldati,il sacrificio di quei soldati,POTREBBE venire offuscato dalle luci perfette,dall'inquadratura magica...
E in questo caso,il messaggio si perde.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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