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Quando Photoshop può costarti la carriera


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avatarjunior
inviato il 23 Gennaio 2014 ore 17:00

Un fotografo, vincitore del premio Pulizer 2013, è stato cacciato dall'AP per aver clonato un particolare in una foto. Esagerazione o rispetto della filosofia aziendale?
www.internazionale.it/news/fotografia/2014/01/23/un-fotografo-dellap-l

avatarsupporter
inviato il 23 Gennaio 2014 ore 18:30

a mio parere personale, ritoccare le foto per migliorare luce, contrasto o leggermente i colori ecc. ci può stare, ma togliere o aggiungere particolari direi proprio di no, diventa un fotomontaggio.
ciao
Carlo

avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 7:24

No quella è una foto che ha venduto all'AP, le foto che hanno vinto il Pulizer sono altre

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 9:57

Credo sia giusto così. Un conto è lavorare sulla "forma", un altro sulla "sostanza".

La telecamera dava un contesto diverso, sicuramente meno dinamico alla foto.

@Falena, visto che dici che sarebbe stato da cacciare solo per la foto pubblicata, indipendentemente dal fotoritocco, puoi argomentare?

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 10:42

Sarà un limite mio, ma non riesco a capire cosa abbia di indegno quella foto (ritocco escluso), ma non insisto.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 13:08

Se si parla di fotografia e non di fotomontaggi più o meno artistici, personalmente sono contro le clonazioni, crop e ricomposizioni allegre ed esagerate che vanno tanto di moda (leggasi inopportune figlie di pigrizia/incapacità: ho 36 o simili mp e 11 o simili fps e quindi che me frega di impegnarmi quel poco di più, tanto premo un pulsante e lei fa tutto; poi un pò di lightroom e via)

Cmq guardo bene la comparazione e mi chiedo: a che serviva clonare via quel particolare, visto che dovrebbe essere una foto di reportage?

EDIT: leggo ora che le regole della sua agenzia le sapeva: niente manipolazioni di alcun tipo. Sono stati coerenti.


avatarjunior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 13:31

Concordo Conte

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 15:45

personalemtne ritengo corretta la scelta di punire il fotografo, forse bastava un'ammonizione in qualche modo, clonata o no, un fotografo che vince un premio pulitzer non è prorpio un co*lione...quindi sebbene la scelta sia moto corretae coraggiosa, la ritengo decisamente esagerata, anche in merito alle foto su photoshelter confermo che per il mio modesto ed inutile punto di vista hanno fatto una stupidaggine ad esonerarlo.
Sul discorso della etica purista per la clonazione ognuno ha le sue idee in merito, non esiste una via universale.
Ciao
LC

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 16:07

Le regole dell agenzia erano chiare e la decisione é condivisibile. Essendo una foto di cronaca sono abbastanza d'accordo nel non ammettere clonazioni, almeno concettualmente, ma preferirei una foto clonata ma di una scena reale che una non clonata di una scena costruita ad hoc (e non ditemi che non accade, che accadeva ne abbiamo molte prove, e che tutti sono onesti;-))

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 16:14

concordo con Nicola!
come se poi le migliori fatte negli anni passati non siano state ritoccate in quel modo. si "clonava" con la pellicola...figuriamoci col digitale.
se le regole dell'agenzia erano quelle allora ok...ma non ci avrei visto nulla di male, personalmente
(se cercate qualcosa su google del tipo "photoshop ai tempi della pellicola" o cose del enere dovrebbero uscire tutte le superfoto cheee .............sono state ritoccate alla grande

avatarmoderator
inviato il 24 Gennaio 2014 ore 20:50

Se era specificato nel contratto di non applicare manipolazioni L'Agenzia ha rispettato le linee guida accettate e firmate dal fotografo. Forse potevano solo richiamarlo non dandoglio però più, in futuro, questa chance. (imho) . ciao, lauro

avatarjunior
inviato il 25 Gennaio 2014 ore 9:50

Concordo con Nicola. Eticamente è peggiore chi clona un particolare insignificante come una telecamera o una busta di plastica o chi crea una scena come fosse in uno studio?

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2014 ore 11:15

se il particolare è insignificante (come in questo caso) chi la costruisce.
Detto questo bisognerebbe anche capire a cosa servono realmente queste foto (la risposta giusta sarebbe raccontare la realtà, ma si sa che così non è) e le risposte sono due
1) vendere giornali/riviste ecc che le riportano, che porta a guadagnare con la foto eseguita
2) strumentalizzazione politica, che porta vendere a la foto e quindi a guadagnare con la foto eseguita o a sostenere una propria idea.

Sapendo questo non è molto rilevante se la foto è stata clonata, creata ad hoc, oppure rispecchia parte della realtà.

Supponiamo uno scenario che non dovrebbe mai succedere ma che a volte, purtroppo, capita: le fosse comuni (di cui si sente parlare ad ogni conflitto).
Il reporter si trova di fronte a questo scenario: bambini che giocano di fianco alla fossa comune ed ha quattro possibilità:
1)fotografare i bambini che giocano ( immagine che va a colpire gli "invasori" che attaccano un paese che comunque vuole rialzarsi)
2) fotografa la fossa comune (immagine a favore degli "invasori" che vanno a salvare un paese in rovina)
3) fotografare bambini e fossa comune (immagine un poco neutra e che forse venderà molto meno di quelle sovradescritte, che comunque verrà messa di fianco a una di quelle dette sopra per sostenere una o l'altra idea, ma che gli farà vincere qualche bel premio)
4) fare tutte e 3 le foto descritte sopra e venderle a 3 acquirenti diversi (scelta economicamente più vantaggiosa).

Queste foto non sono state clonate, create ad hoc ecc, ma non descrivono comunque la realtà, ma solo l'idea che si vuol fare passare al grande pubblico. E' etico? NO. Ci si può far qualcosa? NO, se non informarci da più fonti TristeTristeTriste

avatarsenior
inviato il 25 Gennaio 2014 ore 13:00

Il fotoreporter:

1) Ci deve mangiare con le foto, quindi una foto del genere che non vende è due volte inutile: non porta messaggi, e non permette al fotografo di vivere.

2) Vede cose che farebbero vomitare il 99% della popolazione, e per lavoro le documenta.

3) Fare il fotoreporter in guerra è leggermente diverso da stare in un capanno a riprendere cinciallegre, fare macro o stare in spiaggia a fare la millesima foto, al millesimo tramonto, con il millesimo mare setoso.

Certo che fotoreporter, come o giornalisti mettono del loro nel servizio, altrimenti potremmo mandare un drone aereo telecomandato a fotografare ad minchiam programmandolo in modo da inquadrare rispettando la regola dei terzi soggetti casuali, tanto sempre di guerra si tratta.
Non è l'idea che si vuol far passare, ma l'idea che l'autore ha. Sia giusta o sbagliata, quella rimane.

I fotogiornalisti sono lì a documentare una situazione, che può essere di guerra, di cronaca, di sport, non scattano figurine, e spesso ci lasciano la pelle per fare il loro lavoro

Alcuni poi vincono premi, come li vincono naturalisti e paesaggisti, e cosa c'è di male? Se uno lavora bene è giusto che sia premiato.

Leggo post allucinanti sul forum su discussioni infinite, e insulti per foto scattate in cattività rispetto e poi si deve passar sopra ad un ritocco che altera la sostanza in una foto di guerra?

Direte, aver clonato una videocamera è come aver tolto un ramo di una foto in natura, ma non è così. Un'altra telecamera potrebbe anche significare che il "ribelle" era lì in posa e la foto costruita, anziché rimanere fermi al semplice lato estetico. Spesso ci si dimentica che la fotografia non è solo estetica.




avatarjunior
inviato il 25 Gennaio 2014 ore 13:42

non mi sembra che clonare un dettaglio cosi irrilevante comprometta la foto! Sarebbe stato diverso clonare l'ak-47 e metterci un mazzo di rose.Se una foto con una leggera correzione non rispecchia la realtà, allora anche una foto in bianco e nero non rispecchia la realtà, neanche una foto fatta con un grandangolo la rispecchia, come neanche una lunga esposizione!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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