| inviato il 16 Gennaio 2014 ore 22:40
 nella Galleria omonima ho raccolto alcune foto scattate alla PLV, prima che la riconversione urbanistica ne cambi la fisionomia. Gli immobili più significativi resteranno a far parte di un complesso che fonderà il nuovo, per dare un impulso residenziale/terziario moderno, energeticamente sostenibile, e l'antico, per testimoniare il glorioso passato. La storia di questa azienda tessile, la cui maggioranza è sempre stata dalla stessa famiglia, è atipica: ha concordato la progressiva riduzione della attività con i sindacati sull'arco di 6 anni, solo dopo avere verificato che la robotica nel mondo occidentale non avrebbe sconfitto la schiavitù usata nei paesi emergenti dagli stessi occidentali. Ha trovato un lavoro alternativo o un reddito a tutti, ha pagato i fornitori, ha bonificato l'area a proprie spese, ha salvato gli immobili senza perdere un azionista. Oggi non c'è un tetto dal quale piova dentro nè una fogna intasata... confermo: è in Italia, a Vercelli. Buona visione, Vittorio |
| inviato il 16 Gennaio 2014 ore 23:21
vero.. Sono anche io di Vercelli (e agricoltore) |
| inviato il 17 Gennaio 2014 ore 9:56
Grazie della 'certificazione' Capotriumph! un Saluto, Vittorio |
| inviato il 17 Gennaio 2014 ore 16:30
Complimenti Vittorio,questa serie mi piace molto,una testimonianza dei tempi andati trattata con la maestria e la passione di chi ha trascorso parte della sua vita in questi luoghi. Un saluto. |
| inviato il 17 Gennaio 2014 ore 16:40
perché, si capisce che ci ho passato 40anni?  e se il buon dio mi darà vita e i politici locali non ci giocheranno troppo a tira e molla chissà che non ce ne passi ancora qualcuno, anche bello. Grazie per le tue care parole e un Saluto, Vittorio |
| inviato il 21 Febbraio 2014 ore 0:54
Ti faccio i miei complimenti per la storia che ci hai raccontato attraverso delle bellissime immagini. E' davvero triste essere sorpresi che una cosa del genere possa accadere in Italia, dovrebbe essere quasi la normalità. Tornando agli scatti li trovo tutti molto buoni, ben composti e tecnicamente ben eseguiti ma sopratutto, insieme alle poche parole che li accompagnano, riescono a trasmettere la vita e le storie che questo luogo non dimenticato ha visto durante tutti questi anni insieme alle persone che lo hanno reso vivo. Spero sinceramente di poter vedere, magari attraverso i tui scatti, il prossimo felice capitolo di questo libro. Un saluto Alessio |
| inviato il 21 Febbraio 2014 ore 8:23
Molto intenso questo racconto, con alcune immagini che spiccano. Mi ha colpito in particolare quella del capo manutentore, da sola racconta tutto, interessanti e precise anche le viste dalle varie finestre. Infine, visti i tempi, bisogna anche fare i compimenti agli Imprenditori, con la I maiuscola. Avercene così. Ciao Max |
| inviato il 21 Febbraio 2014 ore 14:27
come diceva de Gaulle, "se dio ci darà vita e mezzi", sarà un impegno di primo piano il documentare qui l'evoluzione urbanistica. Grazie Alessio dell'augurio e del prezioso suggerimento, un Saluto Vittorio |
| inviato il 21 Febbraio 2014 ore 14:34
Max, che le tue parole mi abbiano un pò (devo dire 'un po' all'insegna dell'understatement piemontese) commosso, mi ha prima sorpreso, e poi confortato. Vuol dire che ci credo ancora. Grazie per avermelo ricordato. Un Saluto, Vittorio |
| inviato il 21 Febbraio 2014 ore 14:46
molto bella la galleria. diverso il mio stato d'animo tutt'altro che entusiasta. non concordo con Max, gli imprenditori che chiudono non hanno al I maiuscola. sono quelli che aprono o restano aperti ad averla.... purtroppo il ns paese è pieno di imprenditori che hanno preferito darsi alla rendita. il problema è che tutti questi capannoni vuoti costano tanto in tasse e manutenzione e purtroppo valgono davvero poco. ci stiamo trasformando da paese manufatturiero a paese di capannoni vuoti. che ci fanno a vercelli con quello?forse un'ikea?? la disoccupazione in italia è al 13% ufficialmente ed al 25% praticamente il baratro è dietro l'angolo........ vabbè scusa lo sfogo e complimenti x il lavoro che hai fatto. tra l'altro ho visto che la piccola omd se la cava bene un saluto stefano |
| inviato il 21 Febbraio 2014 ore 15:54
condivido il tuo commento in termini generali, Steff. Il caso particolare riguarda una azienda fondata nel 1916 e chiusa nel 2004 dopo avere diversificato in altre branche del tessile laniero e investito pesantemente in automazione invece di investire in schiavismo, che è un modo sintetico per descrivere a delocalizzazione. Ha scelto di chiudere, prima di 'saltare' stremata dai tentativi, dopo avere capito che non aveva le basi tecnologiche, umane e finanziarie per convertirsi in una altra attività non affine. Concordando la triste soluzione non 'malgrado' ma in accordo con le 'parti sociali' e dopo avere constatato che la sua clientela industriale, non di consumers, si stava infilando allegramente in una decapitalizzazione tale da portarne una gran parte all'insolvenza. Cosa che poi si è puntualmente verificata. Ripeto, condivido il tuo commento ma ritengo che hai scelto l'esempio in modo affrettato per dare corpo alle tue affermazioni, che nulla perdono di verità ed efficacia ma che non si rafforzano citando il caso della PLV Spa. Un Saluto, Vittorio PS. quasi mi dimenticavo l'argomento 'fotografia' infervorandomi nella difesa etica della premiata ditta . L'OM-D è una macchinetta molto capace con una ergonomia purtroppo molto migliorabile e con una dotazione di obiettivi strepitosi. Invece di dire 'gli manca solo la parola' direi che se avesse un tracking autofocus efficiente darebbe dei seri grattacapi alle reflex. |
user53936 | inviato il 27 Gennaio 2015 ore 22:39
Visto solo ora questa bella galleria...quoto Alessio in tutto! Davvero complimenti per quest'ottimo documento Un saluto, Silvia |
| inviato il 28 Gennaio 2015 ore 21:41
Silvia , grazie delle belle parole! e dei "mi piace" generosamente distribuiti... un Saluto, Vittorio |
user53936 | inviato il 29 Gennaio 2015 ore 20:21
...tutti ampiamente meritati, progetto ben pensato e ben realizzato Ciao, Silvia |
| inviato il 13 Ottobre 2019 ore 16:54
Gente che vive bene e fa vivere bene gli altri, gente che rende il mondo bello, gente forte che sopporta finché può la lotta contro l'invidia e la disonestà, poi, quando alla fine è costretta ad arrendersi lo fa rendendo bella pure la resa. Gente che resta nel cuore degli altri. La bella italia non l'hanno fatta certo i furbastri, ma questi sono tanti, troppi e della bella Italia ne resta sempre di meno. La tua didascalia è bella e la foto con quell'uomo solo, là dove prima c'erano tante persone, commuove. |
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