| inviato il 10 Gennaio 2014 ore 14:09
Concordo Herman su Lanfranchi, sai da valtellinese sono sempre dibattuto fra retico ed orobico, comunque la fotografia di Lanfranchi non mi dispiace. Il tema della discussione ritengo sia indirizzata verso quei fotografi che sono alpinisti/fotografi e/o fotografi/alpinisti e che siano capaci di coniugare le due cose nei loro scatti, non a semplici compilatori di manuali su come si fotografa in montagna che producono opere interessanti, utili, ben fatte, di spessore ma spesso prive di sentimento "montano" e piene solo di sentimento "tecnico". E' per questo che bisognerebbe porre più attenzione a quegli scatti che io definisco "normali" ma che nel contesto montagna hanno un bel rilievo, non solo perchè ti obbligano a portare pesi in sovrappiù o a metterti in situazioni particolari per fare scatti d'effetto; cosa che a mio parere è un pò trascurata sul forum. diego |
| inviato il 10 Gennaio 2014 ore 14:57
Per confermare la tua tesi Diego ti dirò che l'incontro con Lanfranchi è avvenuto proprio perchè lui era in pausa in attesa di scatti serali e ingannava il tempo chiaccherando con i frequentatori del Rifugio (chiuso visto che era febbraio) in special modo con quelli (2) dotati di reflex! Mi hanno regalato il libro di Miotti/Lanfranchi "La porta delle Alpi" dedicato alle tue zone (Valtellina e Valchiavenna) ed edito dalla Banca Popolare di Sondrio e devo dire che è ben fatto, con delle ottime foto (anche se, dal punto di vista grafico, non è eccezionale!) Ciao e grazie Diego! Ermanno |
user12181 | inviato il 10 Gennaio 2014 ore 16:23
“ Pungolato nel mio orgoglio valtellinese da Daniele vi invito caldamente a considerare la figura di Alfredo Corti, valtellinese, professore universitario se non sbaglio di biologia, appassionato alpinista, compilatore di guide alpinistiche del Cai, ma soprattutto appassionato fotografo che ha lasciato scatti che ti lasciano sbalordito e che sono a mio giudizio un punto di riferimento per fotografi. „ Sono abbastanza d'accordo, ma viene sempre dopo (di un bel po') Sella, intendiamoci. |
| inviato il 10 Gennaio 2014 ore 17:03
Per amor di Dio non voglio stilare classifiche né dare punteggi anche perché ognuno ha la sua storia ed il suo periodo. Da valtellinese volevo ricordare una figura di appassionato alpinista e fotografo, che era possibile vedere a chiareggio in val malenco, che ha ritratto i "miei" monti, e direi egregiamente, in un periodo in cui l'andare in montagna era già di per sé considerato da avventurosi, figuriamoci poi portandosi appresso una macchina fotografica. Non dimenticando poi che i suoi scatti sono in prevalenza sulle alpi centrali che è un gruppo che, pur con i dovuti distinguo, non ha la fama del Bianco o delle Dolomiti diego |
user12181 | inviato il 10 Gennaio 2014 ore 18:04
“ Per amor di Dio non voglio stilare classifiche né dare punteggi anche perché ognuno ha la sua storia ed il suo periodo. Da valtellinese volevo ricordare una figura di appassionato alpinista e fotografo, che era possibile vedere a chiareggio in val malenco, che ha ritratto i "miei" monti, e direi egregiamente, in un periodo in cui l'andare in montagna era già di per sé considerato da avventurosi, figuriamoci poi portandosi appresso una macchina fotografica. Non dimenticando poi che i suoi scatti sono in prevalenza sulle alpi centrali che è un gruppo che, pur con i dovuti distinguo, non ha la fama del Bianco o delle Dolomiti diego „ D'accordissimo, le foto di Corti sono spesso bellissime, e aggiungo, tanto per ricordare ancora il grande Sella, che anche il sommo piemontese fotografò da par suo le Alpi valtellinesi, io ho presenti le foto di una pubblicazione del CAI valtellinese... . L'unica riserva su Corti (tanto per stuzzicarti un po'...) ce l'ho in relazione alla sua attività di redattore di guide... Certo è un caso un po' particolare, ma qualche anno fa mi sono procurato per curiosità, nella biblioteca civica di Sondrio, le fotocopie della sua guida sulle Alpi di Valgrosina (curata insieme a Laeng per il Gruppo lombardo alpinisti senza guide). Fu senz'altro una iniziativa meritoria, dal momento che era la prima guida di queste montagne, ma per uno come me, non espertissimo di montagna, si presenterebbe un po' come una presa in giro, per la sua disarmante vaghezza. Se avessero scritto: "Il passo tale, la cima talaltra stanno da quella parte, prendete e partite e che Dio vi assista" non sarebbero stati molto più generici... E sì che la guida doveva essere d'aiuto a chi volesse esplorare quelle montagne risparmiando il prezzo delle guide (nel senso di guide umane, i vari Rinaldi grosini che forse non costavano poi tanto)... |
| inviato il 10 Gennaio 2014 ore 18:31
Ma guarda che stai facendo riferimento ad un periodo in cui le guide venivano stilate così, molto prosaiche e spesso di difficile interpretazione, (e non solo da parte di Corti). Siamo ben lontani dalla descrizione particolareggiata di itinerari o vie come è avvenuto in tempi più recenti dei loro; non dimentichiamoci poi la parte esplorativa che condiva il tutto (occupava tempo e sforzi e spesso con l'aiuto di montanari del luogo). Come ho detto prima hanno vissuto il loro tempo e per di più, per tornare alla discussione, con una macchina fotografica al collo (ovviamente avevano anche disponibilità economica). Non c'è paragone con le guide moderne o con i vari forum che ti spiegano nei dettagli cosa fare con l'aiuto spesso di foto per facilitare il compito; prendi ad esempio i vari forum di itinerari sci alpinistici che l'unica cosa che non fanno è sciare per te, io li frequento per sapere dove non andare perchè come un itinerario compare sul forum stai pure certo che il giorno dopo ti trovi la folla ! e stai pure certo che io non ci sono diego |
| inviato il 10 Gennaio 2014 ore 20:48
“ io li frequento per sapere dove non andare perchè come un itinerario compare sul forum stai pure certo che il giorno dopo ti trovi la folla ! e stai pure certo che io non ci sono „ evviva lo ho visto scritto e non ho ho detto io non conosco le guide di cui parlate voi ma se alla montagna si toglie il gusto dell'eslorazione la svuoti. certo ognuno deve sapere dove andare in base ai propri limiti e non andare oltre. ma qui stò divagando rispetto al post di Ermanno |
| inviato il 10 Gennaio 2014 ore 21:43
Ciao Ermanno, voglio segnalare le pubblicazioni di Luca Visentini che è al contempo autore ma anche editore di guide e libri sulla montagna sempre ricchi di belle fotografie. Si parla di Dolomiti. Ecco il link: www.lucavisentinieditore.it/Index.html Un saluto Ilario |
user12181 | inviato il 11 Gennaio 2014 ore 10:39
“ Come ho detto prima hanno vissuto il loro tempo e per di più, per tornare alla discussione, con una macchina fotografica al collo (ovviamente avevano anche disponibilità economica). „ Non so se Corti la portasse al collo, non sono riuscito a trovare nulla sulle macchine che usava, ma su Sella ho trovato due indicazioni sul peso di due diverse macchine: una 40 libbre più alcune libbre a lastra e l'altra (forse da vecchio) 8 chili. difficile le portasse al collo. anche se 8 chili (un po' di più) sono quelli che trascino io sulle gande (a quote bassine) in materiale fotografico. A proposito di Corti, ho visto che Diego49 e Corti hanno in comune una splendida immagine della Cresta Guzza... E' una classicissima vista che mi fa morire, è presente in forma di disegno anche nella guida di Miotti. Io ho una stampa (incisione) tratta da una rivista tedesca di inizio secolo che ripropone la stessa composizione, con eroici alpinisti con barbe e occhiali da ghiacciaio armati di lunghe picche. Ogni tanto Della Cagnoletta (dove l'ho comperata) ne espone una copia in vetrina. Prima di invecchiare troppo devo fare quella passeggiata, assoldo una guida malenca, magari vecchio come me, e vado. Su Sella vale la pena di leggere questo articolo dell'Alpine Journal, tratto dalla presentazione del catalogo di una mostra. www.alpinejournal.org.uk/Contents/Contents_2009_files/AJ%202009%20207- |
| inviato il 11 Gennaio 2014 ore 11:01
di luca visentini che cita Ilario io ho Tamer Schiara e Mezzodì, iterari davvero suggestivi poco battuti indicazioni per esperti ciao |
| inviato il 11 Gennaio 2014 ore 17:21
Su suggerimento di Ermanno mi inserisco nella discussione. Innanzitutto dirò che libri che trattino la tecnica fotografica in montagna non ne possiedo, anche se ne ho visto qualcuno in qualche libreria ma non ricordo titoli o altro. Da appassionato di fotografia e di montagna però ho diversi libri fotografici di montagna di cui alcuni di grandi fotografi oltre che alpinisti....mi viene in mente Mario Colonel che reputo sia un vero maestro nel rappresentare la magia dell'alta quota oltre a Davide Camisasca, specializzato sul Monte Rosa o a Jurgen Winkler che ha scattato le foto presenti nel libro "i grandi 4000 delle alpi" oltre a essere presente nella spedizione del 1970 in cui Messner e il fratello salirono la parete Rupal del Nanga Parbat....ho un libro con diversi suoi scatti. Intanto mi sto appuntando i nomi da voi suggeriti su zone che purtroppo conosco molto poco....grazie delle dritte! |
user12181 | inviato il 11 Gennaio 2014 ore 18:15
Qualcuno ha letto/guardato Mountain Light di Galen Rowell? Come lo ha trovato? Io ho preso una volta da Hoepli un altro libro, postumo, una raccolta degli articoli che scriveva per Outdoor Photographer. Mountain Light mi pare sia quello suo più famoso, non mi sono ancora deciso ad ordinarlo. |
| inviato il 13 Gennaio 2014 ore 9:52
Se ti piace anche la montagna, fatta di avventura e racconti, è necessario includere due figure di rilievo come Fosco Maraini: "Gasherbrum 4, Baltoro, Karakorum" e "Paropamiso" e Kurt Diembergher: "K2 Passi verso l'ignoto", "Il nodo infinito", "Sogno e destino", "Gli spiriti dell'aria", autori e testi che raccomando e che ho letto. Ma magari li conosci già. Ciao S |
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