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L'argomento iperfocale, che a causa del poco tempo a mia disposizione non ho ancora avuto modo di approfondire, mi sta parecchio a cuore data la mia predilezione alla fotografia di paesaggi e panorami. In attesa quindi di poter fare dei test sul campo mi domandavo che differenze si ottengono, nel medesimo scatto, impostando un diaframma f8 piuttosto che f16 con le rispettive iperfocali.
Quello che mi pare ovvio e banale (è matematica) è che con il diaframma più aperto il margine minimo della profondità di campo si allontana, il che penalizza se si vuole includere un soggetto in primo piano, ma ipotizzando che questo non sia un problema, chiudere di più il diaframma da maggiore garanzia di messa a fuoco sull'intero campo o diventa deleterio nella qualità dell'immagine per via della diffrazione?
Poi c'è un dilemma che mi affligge.... non avendo obbiettivi di "vecchia generazione" che mi permettono di settare l'iperfocale agilmente, dandomi la convinzione di stare lavorando con la MAF corretta, ma dovendo andare per approssimazione, non ho mai ottenuto la nitidezza di messa a fuoco sperata sia sul primo piano che sullo sfondo e quindi vorrei capire se sono io che sbaglio o se uno scatto con distanza di messa a fuoco iperfocale non può raggiunge la stessa nitidezza di uno scatto fatto con messa a fuoco su un piano (messa fuoco a distanza non iperfocale per intenderci), questo mi risolleverebbe un po' il morale visti i risultati finora ottenuti
user3834
inviato il 01 Novembre 2013 ore 19:00
Oltre al fatto che la diffrazione arriva a diaframmi molto chiusi e va valutata in relazione all'accoppiata lente/corpo, io quando voglio fare una foto dove sia il soggetto in primo piano che lo sfondo siano nitidi metto a fuoco il soggetto in primo pian e chiudo il diaframma, è come lavorare in iperfocale con le vecchie lenti manuali, metti a fuoco a 2 metri magari con un 17mm a f11 e viene tutto a fuoco.
user15476
inviato il 01 Novembre 2013 ore 22:47
Secondo me se uno vuole tutto a fuoco quando fa paesaggi o panorami deve usare necessariamente lenti T&S. Per il resto credo che gli obiettivi moderni di qualità a f/16 a fuoco infinito dovrebbe restituire un buon margine di nitidezza. L'iperfocali la vedo più come una tecnica da usare a pellicola a causa del differente circolo di confusione.
Marameo, quanto dici esula un pochino dalla mia richiesta iniziale, ma mi interessa approfondire la cosa... intendi dire che fotografando un paesaggio dove non ho in primo piano un soggetto è da preferire la messa a fuoco su infinito piuttosto che impiegare ugualmente l'iperfocale?
user15476
inviato il 02 Novembre 2013 ore 23:23
Con quale focale? Io dico che con il T&S avrai a fuoco dal cavalletto all'infinito
Non parlo dei T&S perché non ho esperienza in merito... riferendomi ad obiettivi tradizionali ed interpretando questa tua frase "credo che gli obiettivi moderni di qualità a f/16 a fuoco infinito dovrebbe restituire un buon margine di nitidezza" avevo inteso che il tuo consiglio per fotografare un paesaggio fosse appunto di chiudere il diaframma e focheggiare su infinito piuttosto che impiegare l'iperfocale.
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