| inviato il 10 Agosto 2013 ore 21:46
oltre alla mia parcella, le due tipe di pordenone hanno l'obbligo di portare una cassa di birra.
quindi anche la tua SETE sarà placata!!!!
(ps, se non portano la cassa in questione, le foto vanno a farsele da un'altra parte. dato di fatto e non stavo affatto scherzando!)
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user8988 | inviato il 10 Agosto 2013 ore 21:53
Salute alle ragazze, sai che bei braccini dovrebbero avere per portare la cassa
PinUp corpulente e tatuate? |

| inviato il 10 Agosto 2013 ore 21:54
nahh...arrivano in macchina loro....e la cassa la scarico volentieri io!!! |

| inviato il 11 Agosto 2013 ore 12:00
“ Avedon, che in una conferenza spiegò personalmente la tecnica che usava nei suoi ritratti. „
Che genere di tecnica utilizzava?da come prosegue la frase mi sembra di capire che era lui a dire al soggetto come comportarsi, i movimenti da fare e da non fare, quale espressione tenere..
“ la grande capacità di plasmare il soggetto a proprio piacimento, quasi ad ipnotizzarlo. „
Come si fa?cioè, come ti poni nei confronti di una persona che devi fotografare?
Callisto, io ho provato a impostare la posa, l'espressione, ma non riesco a capire se devo impormi (chiaramente in maniera gentile e rispettosa, s'intende  ) o chiedere 'per favore' e anche se non mi soddisfa la posa al 100% non fargliela pesare..Ho paura di essere troppo pesante e insistente se inizio a dire:'fai così, sposta il braccio, alza lo sguardo, ecc..'
magari si perde spontaneità nel prestarsi agli scatti..O sono solo convinzioni mie?
“ guardando si capisce molto di più che non parlando o leggendo. „
È sicuramente la cosa più vera di tutte! mio padre mi ha sempre detto 'il mestiere si ruba con gli occhi' ed ha tremendamente ragione chi come lui lo sostiene. Ma come si può fare in questo caso? Avrei bisogno di affiancarmi a qualcuno che sta scattando, ma non so se sia fattibile o se sembrerebbe strano star li a guardare..
Scusami per le domande, magari stupide..
Solo che ho bisogno di fare un pò di chiarezza! |

| inviato il 11 Agosto 2013 ore 12:44
Avedon era un talento in questo senso, pensa che una delle piu' grandi ritrattiste dei nostri tempi, Annie Lebovitz, ammette di non essere mai riuscita a fare come lui e di preferire un approccio piu' distaccato, minimalista. Interessante che proprio Annie Lebovitz aveva un ottimo rapporto con Avedon, ed e' stata lei a ritrarlo nel suo studio a 71 anni. Nel suo ultimo libro Annie racconta che Avedon era molto nervoso, non voleva sembrare vecchio nelle foto e lei lo tranquillizzo prima degli scatti.
Insomma non esiste un metodo o un solo modo, con la pratica e l'esercizio bisogna trovare il proprio. |

| inviato il 11 Agosto 2013 ore 20:28
“ Che genere di tecnica utilizzava?da come prosegue la frase mi sembra di capire che era lui a dire al soggetto come comportarsi, i movimenti da fare e da non fare, quale espressione tenere.. „
Non glielo diceva..li plasmava. Ho usato appositamente questo termine.
avedon non parlava nemmeno il più delle volte.
e non guardava dentro il mirino.
Obbligava i soggetti al silenzio fino a prenderli per esasperazione e finalmente, gli concedevano il lusso di essere se stessi...ma li guidava con gli occhi suoi
questo per ciò che riguarda parlando di ritratto vero, ovvero cogliere l'essenza della persona che è e non della persona che vorrebbe essere..(ben diverso)
Per la posa, per esempio, pure io ho il vizio di non parlare. comando con le mani la maggior parte delle volte.
quando capita di usare luci piuttosto dure, allora se vedo che il soggetto non rientra nella luce come voglio io, lo avviso che mi sto avvicinando per toccarlo e spostarlo (guidandolo con un dito) dove precisamente dovrebbe trovarsi.
(in effetti a volte con luci dure tipo griglie o fresnel, si parla di millimetri su un capezzolo e la luce dolente o nolente deve cadere in un determinato punto, che non sempre è facile raggiungere solo dicendo spostati di qui o di lì)
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| inviato il 11 Agosto 2013 ore 22:29
Callisto non ti sembra un po' riduttivo come descrizione del metodo di Avedon, un artista che ha rivoluzionato la foto di moda e di ritratto grazie a una sua grande visione, che notoriamente si allenava con la Rolleiflex biottica per poter anticipare messa a fuoco e scatto nel momento che cercava, che ha scattato tanto del suo lavoro con un banco ottico monorotaia 8X10 con tutte le difficolta' del caso.
Credo che di trucchi e metodi ne avesse un'infinita' e che comunque aveva il genio e il gusto per programmare e realizzare lavori totalmente innovativi.
Si definiva un ritrattista, di sicuro era molto di piu'! A dir poco un grandissimo artista. Bellissimi gli anedoti scritti da Diane Arbus sul suo conto e su come ha ottenuto alcuni scatti; ad esempio Diane racconta che il ritratto del Duca e della Duchessa di Windsor, cosi' schifati, sia stato il risultato del racconto inventato da Avedon di aver investito un con cane con il taxi sulla strada per il loro albergo. Il trucchetto se vero e' ininfluente rispetto al genio dell'artista che sa quale espressione deve ottenere per realizzare una grande foto e riesce a provocarla e ad avere il tempismo di immortalarla. Penso sia assolutamente di un'altra categoria. |

| inviato il 11 Agosto 2013 ore 22:44
Io ho espresso ciò che mi ha raccontanto personalmente, non ciò che si definiva.
In effetti non mi pare si sia mai definito niente lui...ha sempre e solo avuto una grande passione per la fotografia.
fu sua la frase " se passa un giorno senza che abbia a che fare con la fotografia non mi sento bene"
(ps, l'ho citata a memoria, la frase corretta non mi ricordo quale fosse)
In ogni caso sono d'accordo che era riduttivo, ma non posso mica scrivere un libro su richard in un post nel topic.
Ma confermo che era molto ma molto meno sofisticato di quanto non si pensi.
(onestamente, come tutti del resto...)
di complicati non ne ho mai conosciuti e ne ho conosciuti.
rimane sempre il saper vedere e non saper nemmeno guardare (nadar)
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| inviato il 12 Agosto 2013 ore 8:46
Ciao
Io nn posso che condividere ogni parola di Marinaio, in quanto è stato lui ad aiutarmi per primo a sviluppare il tipo di fotografia che più mi piace.
Molto importante a mio avviso è il rapporto di confidenza che si crea con la ragazza, PERÒ è importantissimo che questa confidenza non sia fraintesa dalla ragazza perché se solo pensa, questo ci prova, la tua "reputazione" è bella che andata.
Se posso dare un consiglio cerca di trovare delle modelle che siano pro o che abbiamo parecchia esperienza perché ti possono aiutare tantissimo con la loro esperienza a raggiungere un buon risultato. Per esperienza personale con le "modelle per un giorno" i risultati buoni sono fortuiti, o quasi.
Ciao
Fede |

user8988 | inviato il 12 Agosto 2013 ore 9:11
@Feddas, hai centrato in pieno altri aspetti in cui mi sono scontrato.
La modella Pro o comunque quella a pagamento con un pò di esperienza alle spalle, aiuta molto all'inizio di ogni nuova sessione, sopratutto per chi come me cerca di materializzare quello che ha in mente, sono già rodate e questo fa risparmiare molto tempo e imbarazzo, è questione di pochi minuti, poi entra in gioco il modo di fare che risulta tranquillo e simpatico ai loro occhi, il resto del lavoro scivola che è una bellezza.
Queste ragazze sgamano subito il "porco", e l'ho visto di persona in alcuni WS.
Purtroppo non posso permettermi uno studio privato, e quei WS li evito, ora sono agganciato ad una nuova realtà a Roma, molto più seria, per adesso.
Quando sarò vecchio come Callisto e Marinaio, forse diventerò bravo |

| inviato il 12 Agosto 2013 ore 12:48
Immagino che i soggetti PRO sappiano come posare, come 'atteggiarsi' e cosa va bene o cosa no durante un set..
Sicuramente non mi farei fraintendere nel momento in cui mi capitasse la fortuna di poter disporre di una professionista o no, sarebbe a discapito mio e degli scatti che potrei riuscire a portare a casa..la zappa sui piedi!
In ogni caso, senza addrentrarci nel merito degli artisti del calibro di Avedon (io non lo sono purtroppo e immagino che l'esperienza e l'allenamento non potrebbero mai cambiarla questa condizione!  ), facendo come esempio quello di un servizio fotografico per un matrimonio, nel momento in cui un matrimonialista deve 'tirar fuori degli scatti validi' da modelli che il più delle volte hanno fatto solo foto al mare (!!), come si pone?
Io ho osservato molto il fotografo che ha fatto il servizio del mio matrimonio, solo che per ovvie ragioni non c'ero nel momento in cui avrei voluto essere presente, ovvero quando hanno scattato a mia moglie!
Io da lei non sono riuscito a tirar fuori troppo di buono (per lo meno per me soddisfacente), ma lui mi ha meravigliato, perchè è riuscito a enfatizzare la sua bellezza in un modo naturalissimo e per me davvero forte!
Sicuramente la differenza la fa il manico..
A voi è mai capitato qualcosa del genere? |

| inviato il 12 Agosto 2013 ore 13:25
Vitius comincia a non far posare tua moglie, ritraila nei momenti spontanei, quando e' lei stessa e non e' preoccupata di apparire bene in foto. Riguardate le foto insieme e cercate quello che vi piace e non ci piace.
Se poi vuoi fare degli scatti piu' studiati condividete il progetto, curate il trucco, l'acconciatura e l'abbigliamento e cerca di curare al massimo le luci in base all'idea che vuoi trasmettere; una doto di glamour con le luci sparate da davanti difficilmente avra' l'effetto voluto. Il giorno del matrimoni si e' tirati e in ghingheri e la cosa aiuta!
Per questo tipo di scatto poi devi studiare anche un po' di fotoritocco.
E' un percorso e un allenamento per tutti e due ma se vi divertirete a percorre insieme questa strada otterrete di sicuro degli scatti interessanti e dei bei ricordi. |

| inviato il 12 Agosto 2013 ore 16:21
Seguirò volentieri il consiglio Marinaio, grazie!
Riguardo al matrimonio io non consideravo il discorso estetico (logicamente è il giorno in cui si è impeccabili e l'ottima base da cui si parte rende al massimo in qualsiasi foto!), ma quello espressivo e comunicativo. In quell'occasione ho visto mia moglie come avrei voluto vederla quando le scattavo io ed è stato li che ho realizzato che non era lei a sbagliare, ma io a non riuscire a guidarla come dovevo! 
In ogni caso cercherò di provare e di riprovare, sia con il suo lato spontaneo che con quello più studiato..Vedremo cosa ne viene fuori! |
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