RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Il soffio del diavolo


  1. Forum
  2. »
  3. Blog
  4. » Il soffio del diavolo





avatarjunior
inviato il 28 Agosto 2025 ore 23:12

Nel mondo urbex ci sono tante storie. Qualche leggenda. Racconti che sembrano usciti da un romanzo gotico. Ma non tutto è sempre vero, non tutto è sempre abbandonato. Ci sono i ladri. Ci sono quelli che sfondano per primi, senza alcun rispetto, convinti anche di essere eroi moderni. Ci sono quelli che vogliono soltanto l'esclusiva, magari per far vedere al mondo quanto sono bravi. È il lato sporco dell'esplorazione urbana. E non mi appartiene.





Perché l'esplorazione urbana, quella vera, non è rompere, non è rubare. È osservare. Fotografare. Emozionarsi in silenzio. Entrare piano, con rispetto. E uscire lasciando tutto com'era. Questo è lo spirito che dovremmo difendere, sempre. Anche se, lo sappiamo, tanti luoghi diventano esplorabili proprio grazie a qualcuno che rischia, che forza una serratura, che decide di andare oltre il buon senso. Succede. Ma non è un vanto.
Villa del Diavolo porta sulle spalle proprio questo peso. Un nome che non lascia tranquilli, e che nasce da una voce insistente: tra queste pareti, si dice, è passato Lucifero in persona. Una presenza che ha lasciato segni invisibili ma percepibili, una sensazione che resta addosso anche a chi non crede. Si racconta di oggetti spariti, di ricchezze mai ritrovate, di una storia finita male. In pochi sanno quanto ci sia di vero. Ma la leggenda è ormai parte integrante delle mura, come l'intonaco che si sfalda o i ritratti che scrutano in silenzio. Io sono entrato dalla porta. Niente colpi di scena. Ma appena dentro ho capito che la villa aveva già ricevuto molte visite. Alcuni mobili spostati, cassetti aperti, soprammobili che sembrano in bilico. Segni discreti, ma chiari per chi osserva con attenzione. È come se ogni stanza fosse stata passata al setaccio, con la fretta di chi non cerca la bellezza, ma soltanto qualcosa da portare via.





Eppure resta una villa meravigliosa. Ogni ambiente trasuda eleganza e memoria. In soffitta ho trovato una stanza bellissima, con un letto pesante, una vecchia carrozzina azzurra e un comò colmo di oggetti religiosi. Madonne, santi, crocifissi: la religione cattolica è ovunque, disseminata in ogni angolo. Un contrasto evidente con il nome oscuro che la villa porta addosso. E poi quella bandiera dei Savoia, che pende lungo la scala, proprio sotto una finestra colorata. A ricordare forse un passato monarchico, aristocratico, di nobiltà antica. In realtà, tutta la villa dà questa sensazione: mobili raffinati, decorazioni curate, un'aria solenne che resiste anche al tempo e all'abbandono.
La stanza più celebre regala colpo d'occhio che toglie il fiato, da sindrome di Stendhal. I divani damascati in rosso, ancora fieri, anche se consumati. I tappeti persiani che conservano i colori nonostante la polvere. Gli specchi che riflettono lampi di passato. I ritratti appesi, volti seri, occhi che ti fissano dall'alto. Soprammobili in porcellana, fiori sotto campane di vetro, statue immobili nel loro gesto eterno. E sopra tutto, il soffitto dipinto e il lampadario imponente, sospeso come un giudice muto. E poi la grata. Quella grata con la sbarra piegata. L'ingresso forzato, evidente. È lì che l'aria cambia. È da lì che entra, che si sente un soffio diverso. Un soffio del diavolo che porta con sé l'eco delle storie, delle voci, delle paure.





Il soffio del diavolo resta tra queste mura, imperscrutabile. Ma noi, entrando, dovremmo ricordarci che l'urbex non è possesso, non è conquista. È rispetto. È memoria.





Articolo originale (con tutte le foto): www.samuelesilva.net/blog/ss/?id=74504&utm=juzaphoto


avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2025 ore 11:13

Interessante, avrei girato anche un cortometraggio in un posto simile.
Ma foto di famiglia in giro non ce n'erano?

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2025 ore 11:22

Notevole Samuele.
Perché l'esplorazione urbana, quella vera, non è rompere, non è rubare.

Così è anche dell'arte moderna.
Rompe con il passato.E ruba.
Lo stupore.
A me lascia solo indifferenza.
Bravo.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2025 ore 12:34

C'era una antica villa, vicino al Castello di Rivoli. Lussuosa ed abbandonata.

Avevamo trovato un passaggio segreto che, da una porticina scavata in una enorme quercia e tramite un basso cunicolo in mattoni, portava fino nelle cantine. \Da li partiva un secondo cunicolo che si diramava verso una sorgente sotterranea (divenuta poi una presa dell-acquedotto comunale) e con un altro cunicolo, piu'grande, si dirigeva verso il Castello.
La villa era enorme, aveva una grande cappella privata con altare e banchi. Una stanza ospitava un polmone meccanico.

Si diceva fosse infestata. Ed in effetti e' capitato piu' volte di trovarsi di fronte a manifestazioni inspiegabili.

La villa e' ancora in piedi, credo l-abbiano ristrutturata.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2025 ore 18:25

Si diceva fosse infestata. Ed in effetti e' capitato piu' volte di trovarsi di fronte a manifestazioni inspiegabili.

Cioè?

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2025 ore 18:57

Mah.. Villa Melano, la casa abbandonata era ovviamente lugubre. Ma ai tempi certamente veniva utilizzata per riti esoterici.

Le pareti erano zeppe di simboli ed immagini. Alcune molto crude. Molti dicevano di aver visto persone muoversi e sentito rumori.

Noi andavamo abbastanza spesso, sopratutto di notte. Ci aveva colpito la rete di cunicoli sotterranea che la collegava al castello. Siccome si diceva che il Castello di Rivoli fosse collegato da tunnel sotterranei con il centro di Torino, dove c'erano le famose grotte di Pietro Micca, cercavamo di trovare il passaggio per raggiungere questi tunnel.

Devo dire che non ho mai visto fantasmi o persone. Pero' ci e' capitato di vedere grandi quantita di acqua che, all'improvviso, allagavano stanze. Non era acqua piovana o di acquedotto.

Quello pero' che davvero mi ha fatto piu' impressione e' stata la cappella. Era sempre stata in ordine anche se abbandonata. Pareti rivestite di legno, altare in legno e pietra, pesanti banchi classici da chiesa.

Una volta ce la siamo ritrovata fatta a pezzi. Ma non sfasciata come ce la si potrebbe aspettare. Era stato demolito tutto come colpito da accette e ridotto tutto in schegge da pochi cm. Il pavimento ne era ricoperto.

Devo dire che e' stato abbastanza impressionante, anche se era tutto tranquillo.
Deve esserci voluto uno sforzo enorme perdemolire e tritare quei banchi e le pareti a quel modo. MrGreen

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2025 ore 23:44

Interessante, avrei girato anche un cortometraggio in un posto simile.
Ma foto di famiglia in giro non ce n'erano?


Si, diverse. Nel post originale (trovi il link in calce) ci sono le immagini.

avatarjunior
inviato il 02 Settembre 2025 ore 14:57

Villa Melano ... Andavo al liceo proprio lì sopra, quante volte ho sentito questi racconti dai miei compagni rivolesi! Non abbiamo però mai avuto l'ardire di provarci.
Comunque che io sappia avevano iniziato a restaurarla per farne un hotel di lusso, peccato che poi si sia fermato tutto, il cantiere è ancora ben visibile dagli spalti sopra l'ex Combal.Zero.

avatarjunior
inviato il 02 Settembre 2025 ore 18:48

Ciao Samuele, grazie della condivisione e complimenti per le bellissime foto. In particolare la prima mi piacerebbe capire con che ottica l'hai scattata; sembra un grandangolare molto spinto ma è anche estremamente corretta.

avatarsenior
inviato il 02 Settembre 2025 ore 20:22

Ciao Samuele ho visto la tua galleria, i miei più sinceri complimenti e aggiungo, a chi leggendo vorrà intendere, queste di Samuele sono foto di un certo spessore storico e architettonico, non hanno nulla a che vedere con le solite foto (in primis le mie) che non trasmettono nulla se non i soliti complimenti... che bravo! come hai fatto! dai soliti Soloni;-)
Bravo Samuele ancora complimenti:-P

avatarjunior
inviato il 02 Settembre 2025 ore 23:25

Cosa colpisce di queste foto è l'esposizione perfetta (oltre a tutto il resto ovviamente); ci avrà sicuramente lavorato in PP ma sono di quegli interventi che non si notano, come dovrebbe essere un lavoro di fotoritocco serio, fatto con gusto.

avatarjunior
inviato il 03 Settembre 2025 ore 21:40

Grazie Enrico.
Ho usato una Canon EOS R con RF 15-35. In questo genere di scatti metto sempre f/5.6 (che è il diaframma che garantisce la miglior accoppiata nitidezza/profondità) su treppiede (con testa micrometrica) a ISO 100. È uno scatto di almeno 10 secondi, il posto era decisamente buio, mattina poco dopo l'alba con una sola finestra semichiusa e le altre chiuse.

avatarjunior
inviato il 03 Settembre 2025 ore 21:43

Grazie NewbieD750.
Anche se forse la galleria di Juza non è il mio biglietto da visita migliore.

avatarjunior
inviato il 04 Settembre 2025 ore 11:32

Ho usato una Canon EOS R con RF 15-35

Grazie. Ha una tridimensionalità impressionante, sembra guardarla con gli occhialini 3D.
Questo suffraga una mia convinzione che la vera tridimensionalità nelle foto si ottiene non con lo sfocato, ma con la massima profondità di campo. Poi ovviamente incide l'ottica, la luce, ecc...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 254000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.





RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me