| inviato il 18 Agosto 2025 ore 10:54
Claudio è del '46. Lo incontrai a GS (Gioventù Studentesca) quando avevo quindici anni (sono del '47). In seguito GS divenne CL ispirata da don Giussani che era un brianzolo di Desio stabilitosi a Casatenovo, allora feudo della famiglia Vismara (un mio cugino è stato dirigente Vismara e ha conservato l'incarico sotto De Benedetti e in seguito Nestlé, quando Vismara ha cambiato proprietà). A Monza ci mettevano alle quattro pareti di uno stanzone, occhi umilmente a terra e descrizione della propria esperienza religiosa. Resistetti poco perché la mia priorità erano le ragazze, non la santità. Claudio continuò per qualche tempo, era un cattolico. All'ITIS veniva chiamato "Elettrino" perché era nettamente avanti a tutti i compagni di classe. Anni dopo a un'assemblea di AO a Fisica di via Celoria mi ritrovo Claudio che interviene. Molto energico, urlava. Mi colpì come un cattolico fosse diventato un marxista-leninista. In Avanguardi Operaia poi, che avrebbe giustiziato Sergio Ramelli. Va detto che i fisici di AO si avvalsero di un gruppo di Medicina per "punire" Ramelli, il quale era uno che in un tema era uscito allo scoperto, difendeva i camerati MSI. C'è un libro del Culicchia (cugino di Walter Alasia...) che ne parla. Non mi ha convinto del tutto, però è istruttivo perché ad un certo punto fa un elenco di "intellettuali" di dx e cita anche Battiato. Per me una sorpresa. Dunque il Claudio è sempre stato un brillante, ad un certo punto ha fatto il giornalista, chiaramente era uno di quelli che si sarebbe meritato il Liceo Classico. Ha fatto poi l'insegnante di fisica/matematica. A pochi anni dalla pensione è diventato Preside nella stessa Hensemberger dove si era diplomato. Nel frattempo era diventato un "riformista", d'altronde era sempre stato fieramente contro i movimenti armati. Ha scritto un corso di Fisica accessibile in rete. Potrebbe essere utile per molti fotografi, perché no? www.ceredaclaudio.it/wp/?p=13862 Per chi si interessa di entanglement il link potrebbe essere interessante. Claudio si era laureato con D'Antoni, il fondatore di Informatica alla Statale di Milano con una tesi sul SW. Non ha mai fatto ricerca in fisica sperimentale. Ma è sempre stato intelligente abbastanza per non postare castronerie sul suo blog. Più che consigliabile! |
user255527 | inviato il 18 Agosto 2025 ore 12:55
Storia interessante, e ben narrata, io leverei però il "giustiziato" in relazione a Ramelli, uccidere un uomo, anche dopo un regolare processo, non è mai giustizia, se poi il processo non c'è stato è assassinio, Ramelli, un ragazzo che aveva l'età attuale di mia figlia, fu assassinato senza che avesse commesso alcun reato, le idee vanno combattute con le idee non con la violenza. Scritto da una le cui idee sono agli antipodi rispetto quelle di Ramelli. Stasera passo un po di tempo sul blog di Cereda, grazie per la segnalazione. |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 13:33
@Juliana sul '68 la pensavo come PPP: essenzialmente per la maggior parte figli di papà, anche se credevano di battersi per i proletari. In tesi, mi hanno occupato Chimica per sei mesi. Non ero di famiglia agiata, chi mi restituisce quei sei mesi persi senza motivo? AO era essenzialmente studenti bravi che percepivano il presalario. Io no, perché ero figlio unico di un impiegato tecnico! Il '69 è stato un anno trionfale per il Milan e Rivera (auguri Gianèla, oggi è il tuo compleanno, peccato che il gemello Rosato ci abbia già lasciati!). Funestato dalla bomba alla Banca dell'Agricoltura in dicembre. Il povero Ramelli non era un picchiatore ma come faceva a stare dalla parte degli attentatori qualche anno dopo? Anche: come ha fatto uno studente di Medicina a non accorgersi che gli stava sfondando il cranio? E perché hanno lasciato esercitare da medici gli otto-nove di quel gruppo di Medicina separato da AO di Fisica? |
user255527 | inviato il 18 Agosto 2025 ore 14:59
“ Il povero Ramelli non era un picchiatore ma come faceva a stare dalla parte degli attentatori qualche anno dopo? „ Un ragazzo di 18 anni spesso non sa nemmeno se stia da una parte, figurati capire se sia la giusta o la sbagliata. Ucciderlo non lo ha riportato dalla parte "giusta", di certo ha portato i suoi assassini da quella sbagliata, un omicida tale resta a prescindere dal colore politico, e se cerca di mascherare il suo gesto dietro le parole giustizia e libertà lo è ancora di più. |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 16:01
@Juliana Ramelli non era uno sprovveduto. Non sono riuscito a trovare in rete il testo del suo tema trafugato da AO e affisso alla bacheca interna del "Molinari", ITIS di Milano molto rinomato che diplomava peritazzi chimici. L'altro ITIS al top era il "Feltrinelli" che diplomava eccellenti peritazzi elettrotecnici e meccanici. I lauree brevi di oggi in Chimica e gli ing lauree brevi non portano le ciabatte ai periti degli anni '60-70 di quegli istituti. Senza dimenticare il "Cannizzaro" di Rho per chimica industriale. A Monza alla "Hensemberger" la Confindustria locale li aveva dotati delle migliori macchine utensili automatiche dell'epoca. Adesso sono arrugginite in cantina. Insomma, nel dopoguerra l'Italia l'hanno ricostruita i geometri, i ragionieri, i periti industriali, non gli architetti, i commercialisti e gli ing laureati di allora di ogni tipo (cfr. Faggin). Incidentalmente Enrico Mattei non era affatto un ing chimico laureato come si tende a far credere. |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 16:22
Bentornato Valgrassi! |
user255527 | inviato il 18 Agosto 2025 ore 16:33
“ Ramelli non era uno sprovveduto. „ E fu giusto ammazzarlo? Hai scritto tu stesso che non era un "picchiatore", fu ammazzato per le idee, che fossero di destra o di sinistra poco conta, chi l'ha ammazzato era molto peggiore, era fascista nei fatti, fascismo non è saluto romano e camicia nera, è intolleranza, violenza, incapacità di confontarsi senza scontrarsi, ecc... sventolare una bandiera rossa non ti rende di sinistra , se poi ti comporti esattamente come quelli che ne sventolano una nera. |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 16:59
Juliana, hai espresso il mio pensiero esattamente alla lettera. Uccidere è sempre sbagliato, uccidere solo per un'idea se possibile lo è ancora di più. L'unica differenza tra i rossi e i neri è che i primi colpivano in modo "mirato", a volte rimettendoci la pelle, i secondi molto più vigliaccamente piazzavano le bombe e se ne andavano tranquilli, e infatti ben pochi di loro sono stati beccati. Con questo non giustifico i primi, intendiamoci: ho vissuto gli anni di piombo tra le elementari e il liceo, sono del '69, e ricordo benissimo l'angoscia che provavamo ogni giorno quando mio padre, avvocato, usciva di casa sapendo di rischiare, soprattutto dopo che le BR uccisero il presidente dell'Ordine di Torino, l'avv. Croce. Lo stesso avrà vissuto tuo padre carabiniere, immagino. Fine OT, prima che il topic diventi politico e venga chiuso. Faggin è un perito industriale ma soprattutto un fisico, non dimentichiamolo. Ma concordo: ho conosciuto alcuni periti meccanici formatisi negli anni '60, gente che ha progettato interi impianti montati su milioni di auto, e di sicuro farebbero ancora adesso le scarpe ai migliori ingegneri meccanici in Fiat. |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 17:04
Beh, se sali su una Fiat di adesso ti accorgi subito che qualcosa è andata storta |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 17:10
Anche su quelle dell'epoca, ma non credo che la colpa fosse dei periti o degli ingegneri (quantomeno, non solo loro). |
user255527 | inviato il 18 Agosto 2025 ore 17:33
Andrea, io so di quegli anni prevalentamente da racconti, papà era un carabiniere addetto alle scorte speciali di sicurezza, ma non parla molto, le poche cose le so da mamma, stanno insieme dal '75, papà aveva 22 anni e mamma 19. Io ricordo solo che ogni volta che squillava il telefono mamma sbiancava e mi diceva di portare i miei fratelli più piccoli nell'altra stanza, ma erano gli anni '90 il terrorismo aveva lasciato posto alle stragi di mafia. So che nel '79 papà fu assegnato alle scorte speciali, previo un lungo addestramento, il Caso Moro aveva insegnato molto anche in questo ambito, non più ragazzi poco consapevoli di rischi e pericoli, ma veri e propri specialisti, in grado di far fronte alle situazioni più disparate e con una rete di intelligence efficace alle spalle. Nonno Giuliano, pure lui carabiniere, non fu mai direttamente coinvolto, in quegli anni era tra Abruzzo e Molise, però la pensava come te, i rossi come li definiva lui, erano militarmente preparatissimi, dei veri e propri commandos, ed avevano sempre bersagli precisi non sparavano mai nel mucchio e non usavano bombe, per loro più che di terrorismo vero e proprio si potrebbe parlare di insurrezione armata contro i poteri dello stato, i neri erano terrroristi, non avevano un bersaglio preciso, il loro scopo era fare il maggior danno, cioè morti, possibile ed instaurare un clima di paura nella nazione da cui trarre il maggior vantaggio possibile, ed avevano coperture ed appoggi nelle isituzioni, non a caso tutti i tentativi di colpo di stato in Italia hanno sempre avuto una matrice fascista. Lo STATO fu più forte sia degli uni che degli altri, anche se la lottà costò tanto sangue. |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 17:38
Non avrei potuto dirlo meglio. Grazie |
user255527 | inviato il 18 Agosto 2025 ore 17:54
Riguardo le Fiat, ho avuto una Punto diesel che ha percorso quasi 400mila km prima di bruciare il motore, per causa della proprietaria, forse così schifo non fanno, certo le finiture non erano e non sono al top, ma le utilitarie non hanno mai deluso. La panda di nonno Carmine, prima serie 30 CV, dell'80 ancora circola in Calabria |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 17:59
Quella non conta |
| inviato il 18 Agosto 2025 ore 18:43
@Juliana “ E fu giusto ammazzarlo? „ No. Assolutamente no. E il modo ancora offende, vigliaccata stile fascio, per intenderci. Quegli anni li ho vissuti, per una della tua età è più difficile immedesimarsi. Dopo la Banca dell'Agricoltura hanno incolpato gli anarchici. Gli anarchici sono sempre stati una spina nel fianco della sx. In Spagna sono anche stati massacrati dai comunisti. In definitiva gli anarchici hanno sempre fatto del male ai ceti popolari, senza volerlo, per insipienza politica. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 254000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |