| inviato il 29 Aprile 2025 ore 18:35
Ciao a tutti! Sarei curioso di provare a fotografare il cielo stellato in analogico. Potreste darmi due dritte su tipo di pellicola tempi e diaframmi? Grazie! |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 9:35
dunque, alcuni aspetti: - tutte le pellicole tranne la acros hanno difetto di reciprocità, cioè il tempo di posa si allunga non proporzionalmente oltre 1s. Con le foma è particolarmente tragica, tipo che 10s diventano 80s e così via. Ma non ce ne preoccupiamo troppo, vedi punto 3. - a colori (negativa o positiva) oltre alla reciprocità hai anche uno slittamento della resa cromatica, che può essere interessante ma va conosciuto. nelle pellicole migliori ci sono le tabelle (velvia, a trovarla, mi pare che l'avesse) - le regole sono quelle che si usano anche in digitale: il tempo si sceglie con l'effetto che vuoi ottenere dalle stelle. Meno di 30s per punti fermi (ma anche meno), più aumenti e più aumenta la strisciata. L'esposizione perfetta non esiste, perché tanto mica devi metterci un ritratto in primo piano, a meno di quello che dico qui sotto - non puoi fare, come nel digitale, i pastrocchi orrendi tipo primo piano a giorno e via lattea perfetta. Cioè forse potresti con un po' di light painting, ma bisogna essere molto bravi - occhio alla grana, che magari potrebbe essere delle dimensioni di una stella e fare casino - (bianco nero) puoi permetterti anche uno sviluppo energico, visto che tanto il negativo sarà tutto trasparente tranne le stelle completamente nere, conta poco la curva e quelle storie lì. - quando stampi devi unicamente badare che venga un bel nero pieno e poi regolare il contrasto per non avere le stelle grigie. Non è complicato. in conclusione: su bianco nero pellicola non troppo sensibile, occhio all'inquinamento luminoso della zona in cui punti l'inquadratura, fai un po' di bracketing per capire la strisciata giusta che ti piace. Io ho fatto un paio di fp4+ a 30 e 40 minuti, diaframma 5.6 perché è il minimo di quell'obbiettivo, sviluppata in d76 1+1 non ricordo quale tempo ma il mio solito: il primo piano (alberi, in quel caso) è silhouette, il cielo un basso ha un po' di bagliore che non è nemmeno male, l'auto che ha illuminato da dietro la macchina fotografica passando un paio di volte non ha rovinato l'esposizione, la stampa non mi dispiace. Divertente, non fosse dover aspettare tutto quel tempo al buio senza guardare telefono o leggere per paura di rovinare la foto. |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 11:32
Con la Velvia il difetto di reciprocità non si manifesta fino a 1 secondo. Con la Provia 100F fino a 16 secondi, con la Provia 100 fino a 32 secondi e con la Astia 100F - quest'ultima però non è più in produzione - addirittura fino a 64 secondi. Inoltre poi la Velvia 100 può anche essere sottoposta al trattamento ai vapori di Mercurio, tramite il quale la sensibilità si innalza fino a 800 asa mentre l'indice RMS, la Risoluzione e il manifestarsi del Difetto di Reciprocità, restano invariati. |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 11:32
Per quella che è la mia esperienza aggregandomi a ciò che ti hanno già detto -se vuoi una foto particolarmente luminosa serve un astro tracker. Io uso il minitrack LX3 e con attrezzatura leggera come quella delle analogiche va alla grande una volta settato -i tempi si allungano tantissimo ma a differenza del digitale non hai problemi di batterie e surriscaldamenti, quindi se tarato bene l'astro inseguitore e se non c'è vento hai un ottimo effetto anche con pellicole da ASA inferiore a 1600 -bisognerebbe provare a pushare in sviluppo -pwr me la resa migliore del cielo lo hai con le diapositive, con uno slittamento verso il magenta se non ricordo male, che non guasta in questo tipo di fotografie |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 11:57
Push in sviluppo? Ok per il BN ma con il colore non so quanto funzioni... Va solo fatta un'esposizione corretta... |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 12:27
che c'è da pushare? le poche luci che ci sono, le stelle, sono la cosa di gran lunga più brillante del fotogramma. Tutto il resto è nero o quasi, e sicuro non cambia con lo sviluppo. Anzi, si rischia di far venire fuori grana che disturba e basta. Resta che stelle a scia sono facili e basta avere un po' di pazienza, mentre stelle ferme è difficile farne senza inseguitori e ipersensibilizzazioni e tutto il cucuzzaro, che non tirerei fuori perché se OP ne avesse i mezzi/capacità mica stava qui a chiedere a noi... |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 13:13
Che c'è di strano? Io l'ho fatto sia con negativi colore che con dia, ottieni poca grana (rispetto il negativo non pushato) e colori del cielo più saturi (almeno per quanto riguarda le dia) a patto di rimanere sotto lo stop ASA equivalente di push. Mica ho detto di esporre a 100 ASA e sviluppare spingendola a 800. PS: non è vero che si vedrà il cielo nero, almeno nel mio caso con una provia 100F così non è stato, ho ottenuto un blu intenso tendente al magenta. @lorenzo L'esposizione deve essere corretta, non ho mai detto di sottoesporre, per quanto possibile con lunghissime esposizioni con dia, il push è per saturare i colori @tykos quindi non consigliamo un semplice tracker che si setta in 15 minuti anche dai principianti perché "è complicato". Ha senso. Conosci l'astro tracker in questione? Mi sembrano interventi un po' fatti a caso, sinceramente. E se si vogliono stelle ferme in analogico c'è ben poca alternativa. (Anzi nessuna oltre certi limiti) Da dove presumi che l'autore del post non saprebbe fare un inseguimento e che voglia lo star Trail? Mi sono perso qualche info per strada per caso? |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 13:52
uno che ha un tracker lo dice come prima cosa, mentre qui la domanda mi sembrava molto generica. In ogni caso, la domanda era sulla pellicola e l'uso del tracker è un aspetto che non c'entra granché con la tecnologia di ripresa: se vuoi le stelle ferme oltre un certo tempo di esposizione, serve il tracker. Se hai il tracker hai già fatto delle prove e sai quanto tempo a quali iso esponi con la digitale, mi sembra strano venire a chiedere qui quali tempi e diaframmi usare. |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 14:19
Interventi fatti a caso? Il fatto che tu l'abbia fatto non mi rassicura per niente su quello che è il risultato ottenuto... Qualsiasi cosa "si può fare"... basta volerlo (e accetarne le conseguenze) Ci sono abbastanza informazioni sul web riguardo "tirare" il colore (l'E6 paradossalmente è meno critico del C41) e tutte indicano quali sono gli svantaggi (non basta allungare i tempi) Rimane, per me, una opzione da evitare. Poi ognuno la pensa come vuole. Ma è una opzione che non mi sentirei di consigliare. |
| inviato il 30 Aprile 2025 ore 14:27
Allora che dire sarò stato fortunato io, ovvio che in termini di "esperimenti" di sviluppo quali push e pull il risultato non è MAI garantito al 100% e bisogna ovviamente fare sempre esperimenti. Comunque qui emulsive.org/reviews/experiments-cross-processing-and-pushing-fuji-pro Hanno spinto una provia 100F a più di due stop arrivato a 800 con effetti molto particolari e un incremento di grana ma non così drammatico come sembrerebbe da questo post. In ogni caso ho scattato velvia anche senza astro senza push con esposizione di 60-120 secondi (non ricercando ovviamente le stelle ferme) e i risultati sui colori del cielo sono comunque ottimi e comunque assolutamente lontani dal nero o simili Se la domanda era solo su tempi, diaframmi... Com'è ovvio che sia dipende. |
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