Dopo 6 anni di uso del 200-600
Dopo 6 anni di uso del 200-600, testo e foto by
Claudio Cortesi. Pubblicato il 23 Aprile 2025; 8 risposte, 7163 visite.

Dopo sei anni di utilizzo di quello che è stato chiamato con ironia Sacro Zoomone, posso fare un consuntivo della scelta di vendere nel 2019 1dxmkII e 500 is II per utilizzare a9 (e successivamente a1) con 200-600 sony. In realtà fu una scelta cui mi costrinse un serio mal di schiena... il dimezzamento del peso dell'attrezzatura sony mi ha permesso di continuare più agevolmente a scattare fotografie. Non sto a dire i commenti di tanti affezionati del marchio canon, la gran parte dei quali mi ha seguito negli anni successivi comprando un'attrezzatura sony. Ho commesso l'errore di rispondere con razionalità a quelle critiche fatte con la pancia. Oggi non lo rifarei, rispondo a quel genere di obiezioni dicendo che ognuno ha l'attrezzatura che si merita.
E veniamo al topic. Come è andata? All'inizio non riuscivo a zoomare durante le raffiche perché il senso di rotazione dell'attrezzatura sony è inverso rispetto a canon. Però nell'autofocus non c'era paragone: ottenni da subito una percentuale di foto nitide molto maggiore. Preciso però per chi non mi conosce che io scatto quasi esclusivamente avifauna in volo.

Per questo genere di foto le caratteristiche dei sensori stacked su ml è risultata da subito quella giusta. Quando si scatta con una reflex, infatti, succedono diverse cose prima che l'immagine venga impressionata: si alza lo specchio e viene calcolato con un algoritmo il punto futuro in cui si troverà il soggetto in movimento. A questo segue un aggiustamento del piano di fuoco, e finalmente l'otturatore si aprirà impressionando l'immagine. Questo sistema un po' macchinoso risale agli anni settanta del secolo scorso e, in realtà, è piuttosto efficiente negli scatti a soggetti che si muovono in modo rettilineo uniforme, senza accelerazioni o decelerazioni, né cambiamenti di direzione. Quando invece una ml con sensore impilato scatta, i sensori autofocus continuano a operare durante lo scatto che avviene senza ritardi e per questo la "consistenza" delle immagini a fuoco è enormemente maggiore. Perciò è solo da pochi anni che si vedono bellissime immagini di piccoli uccelli in volo e persino di insetti.
Proprio questa nuova opportunità mi colpì perché, malgrado il peso del 200-600, portai a casa una serie straordinaria di farfalle, api e coleotteri in volo.

Naturalmente a questi primi scatti seguirono negli anni successivi quelli straordinari di altri fotografi come NadiaB che, grazie a un'attrezzatura 4/3 molto più leggera della mia, ottenne risultati meravigliosi di insetti in pieno volo. Mentre questo accadeva qualche fotografo osservo' che scatti simili erano stati ottenuti anche con attrezzature reflex, senza considerare quanto rare fossero le immagini nitide ottenute con la precedente tecnologia. Personalmente rimasi basito dalle nuove possibilità che la tecnologia ml stacked apriva nella fotografia d'azione, facendo però dei distinguo. Nella fotografia sportiva è più che sufficiente una reflex con buone prestazioni velocistiche per portare a casa il lavoro. Questo sempre per la stessa ragione: la direzione del movimento è quasi sempre poco variabile e la velocità piuttosto bassa e spesso costante. Ma negli sport come il tennis, dove la pallina viaggia a più di cento chilometri l'ora, si cominciarono a vedere le prime sony nei campi sportivi.
Man mano che prendevo la mano con l'attrezzatura ml, cominciai timidamente a ruotare la ghiera dello zoom durante le raffiche, riuscendo a ottenere finalmente immagini senza ali o code tagliate a causa dell'eccessivo avvicinarsi del soggetto.

Rispetto alla fotografia sportiva, in fotografia naturalistica nessuno può comandare o "gestire" il movimento di un falco in caccia, oppure di un piccolo stormo di uccelli in avvicinamento: è qui che la corta rotazione della ghiera di zoomata del 200-600 fa la differenza e permette di portare a casa il risultato, rispetto a chi usa una focale fissa. Ricordo quante volte ho cambiato il moltiplicatore di focale sul 500 mm, e quante volte avevo la focale sbagliata al momento dello scatto. È impagabile oggi poter aggiustare l'inquadratura zoomando durante le raffiche, ottenendo sempre immagini complete e non tagliate dei soggetti ripresi. Per me oggi sarebbe molto difficile tornare a un teleobiettivo a focale fissa, persino se fosse leggero e compatto quanto il 200-600, con i suoi 34 centimetri di lunghezza. Considero questa possibilità perché con un teleobiettivo si ottengono immagini completamente prive di aberrazione cromatica laterale, quei bordi colorati di blu o di verde delle ali degli uccelli in forte contrasto con lo sfondo. Però basta un semplice click sul pulsante delle correzioni automatiche dell'ottica du Adobe Camera Raw (ACR) per limitare moltissimo il difetto. Queste correzioni possono anche essere settate nella fotocamera, in modo da non doverci pensare in fase di sviluppo.
Un altro aspetto critico è la nitidezza dell'immagine che comprende aspetti diversi come risolvenza e microcontrasto. Mentre non esiste differenza rilevabile di risolvenza, tra il 500 is II e il 200-600 c'è una sensibile differenza di microcontrasto. Le prime immagini ottenute avevano colori smorti e sfumature di colore più povere a causa delle caratteristiche del sensore della a9 come si può osservare nella foto sottostante. Però ci si poteva lavorare. La prima cosa che feci fu acquistare un set di profili colore fuji Cobalt. Contemporaneamente modificai il mio flusso di lavoro utilizzando nuovi strumenti di cui prima non avevo bisogno: sviluppavo i file canon col DDP, il software proprietario. Con sony iniziai a usare ACR e a scoprire tutti i nuovi e sofisticati strumenti per migliorare la nitidezza e il colore. In breve il gap fu colmato anche grazie al tempo di sviluppare i file nel periodo del covid che mi costringeva a casa. Feci di necessità virtù e finalmente ottenni colori saturi con sufficienti sfumature. Successivamente queste migliorarono ulteriormente - e non poco - con l'acquisto della a1.

E la nitidezza? Molti utenti del forum conoscono Francesco Abate, un ingegnere che testo' il 200-600 con a7r4 confrontandolo col suo 500 4 fl montato su nikon D800E. I risultati, mi riferi' 6 anni fa, erano identici. In effetti dai primi scatti mi accorsi che era così. In particolare a grandi distanze il 200-600 appariva persino migliore perché i soggetti erano più nitidi e apparivano più a fuoco. Scoprii che sony utilizzava sulle sue ml stacked il doppio sistema di messa a fuoco, quello a differenza di fase e quello a contrasto. Mi accorsi con sollievo che l'attrezzatura sony non esitava come 1dxmkII e 500 is II a mettere a fuoco soggetti lontani in giornate fosche, cosa che mi aveva impedito di portare a casa molti scatti di soggetti in migrazione primaverile e nel semestre caldo, quando il movimento dell'aria fa tribolare l'autofocus. Insomma il salto tecnologico risultava notevole e non è un caso che negli anni successivi tutti i costruttori adottarono il sistema ml stacked che per primo aveva introdotto sony. Oggi la maggioranza quasi assoluta degli utenti del forum utilizza telezoom anche più spinti e più bui del 200-600. Anche chi ha canon, nikon fuji e olimpus. D'altra parte gli investimenti di questi ultimi 10 anni hanno sviluppato progetti zoom molto più che focali fisse. In particolare i supertele luminosi 600 e 400 hanno raggiunto la perfezione ottica già 14 anni fa, quando fu presentata la serie is II della canon. Non deve perciò stupire che a duemila euro vengano prodotti e venduti in gran numero questi telezoom che hanno sostituito nell'uso quotidiano tanti fissi che costano sei o sette volte tanto.

E veniamo all'ultima difficoltà che questi zoomoni presentano: lo sfocato. Si sa che i fotoamatori hanno le loro manie e subiscono il fascino delle mode.... come tutti i consumatori del mondo. Il magico sfocato dei 400 e 300 2.8 e inarrivabile in obiettivi bui con apertura massima di 6.3 o addirittura minore.
Considero prima di tutto che se ho un soggetto in primo piano devo diaframmare, l'ho sempre fatto coi supertele, fino a 5.6 o meglio 8. Altrimenti hai la testa a fuoco e il resto è sfocato. Quindi sarà un caso che canon ha tra gli obiettivi più venduti di sempre un 100-500 7.1 e un 200-800 f9? E se l'ultimo uscito 400-800 sony è un f8? A quei diaframmi è molto più facile avere la profondità di fuoco che serve, questa è la prima considerazione. Ma allora lo sfocato?
Come dicevo poco sopra, sviluppo le mie foto in Adobe Camera Raw, visto che il software proprietario sony è molto più spigoloso e meno efficace. In ACR 17.2 esiste un ultimo menù a tendina denominato "sfocatura obiettivo". Mettendo la spunta su "applica", un algoritmo di intelligenza artificiale sfochera' in modo progressivo e ben regolabile con i cursori "quantità di sfocatura" e "potenziamento del bokeh" i diversi piani, poco e male sfocati dallo zoomone, portandoli a uno sfocato simile a quello di un teleobiettivo fisso. È uno strumento utilissimo ed efficace, facile da usare e intuitivo. Con questo strumento non si riesce sempre ad ottenere lo sfocato di un 400 2.8... ma ci si può andare molto vicino.

In conclusione posso confermare che per un fotografo d'azione che pratica quotidianamente la B.I.F. (bird in flight) la scelta di un telezoom e di una fotocamera ml con sensore stacked è quanto di meglio esista oggi per riuscire a scattare, certamente non tutte, ma molte delle foto che non siamo riusciti a scattare fino ad oggi. Allo stesso modo posso consigliare di spendere i soldi risparmiati in corsi di Photoshop, in software aggiornati e.... in viaggi, sempre più necessari per la rarefazione della avifauna a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni.
Risposte e commenti
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| inviato il 24 Aprile 2025 ore 17:53
Ottimo articolo Claudio, perfettamente condivisibile. L'af introdotto da Sony con i sensori stacked, parlo di quelli montati sui suoi corpi, è veramente ad un altro livello. Permette risultati non pensabili, non solo con le passate reflex, ma anche con tutto quanto tuttora in circolazione in questo tipo di fotografia. E che dire del 200-600, se non che ha rivoluzionato il settore regalando per pochissimi soldi prestazioni prima appannaggio di oggetti talmente costosi da risultare inavvicinabili ai più. Ma sony non è rimasta con le mani in mano. Nel frattempo ha prodotto, insieme ad un elevato numero di ottiche fisse e zoom per tutte le occasioni, due nuovi supertele di eccellente fattura e prestazioni, molto utili in questo genere di fotografia, e davvero avanzati. Parlo del 300/2.8 dell'anno scorso, unico per il peso ridottissimo a fronte di grandi prestazioni. Un eccezionale obiettivo che per la prima volta consente di utilizzare, oltre all'1.4x, anche il 2x con risultati elevatissimi. E del recente 400-800, un 200-600 con maggiore allungo migliorato in ogni aspetto, qualità ottica e af in testa. Sony produce anche due ottimi 400/2.8 e 600/4, di livello stellare, ovviamente. E prezzo corrispondente. Invece i nuovi 300/2.8 e 400-800, cosa non secondaria, in confronto, sono venduti entrambi a prezzi relativamente popolari. Per cui, se vuoi fare un ottimo upgrade al sacro zoommone, niente di meglio che pescare fra questi due. So già quale preferirai |
| inviato il 24 Aprile 2025 ore 20:45
Grazie per le tue considerazioni Leone, sempre basate su tanta esperienza e sulle difficoltà estreme di fotografare in Italia grandi rapaci in condizioni completamente naturali. In effetti per il mio modo di scattare il 400-800 è la naturale evoluzione della mia attrezzatura. |
| inviato il 25 Aprile 2025 ore 10:42
Caro Claudio, proprio un bell'articolo che raccoglie i punti di forza del sacro zoomone, come lo chiamavano gli invidiosi. Non posso che confermare la tua analisi. È, e sarà ancora per chissà quanto, il miglior supertele d'accesso per chi vuole iniziare a cimentarsi nella fotografia naturalistica, per il prezzo; ma allo stesso tempo un punto di arrivo per chi vuole dimenticare pesi e ingombri del passato senza rinunciare alla qualità, e anzi in molti casi incrementarla. Prevedo per il suo erede 400-800, che stiamo provando con feedback eccellenti, una popolarità simile. Chiaro, in relazione all'odierna saturazione del mercato del settore zoom semi-economici, gap finalmente colmato anche dagli altri brand. |
| inviato il 25 Aprile 2025 ore 11:51
Sì dopo svariati anni tutti si sono adeguati al nuovo standard ml e ai telezoom. Sono contento del tuo feedback sul nuovo 400-800 Antonio. Grazie. |
| inviato il 26 Aprile 2025 ore 0:18
Bellisimo articolo Claudio . Io sto usando una Sony A9 col 200-600 e sono molto soddisfatto . In questo momento una A9 usata come nuova e un 200-600 si prendono con circa 3.000 euro ed hai un'attrezzatura di ottimo livello , credo la migliore come rapporto qualita' prezzo che si possa trovare rendendo possibile la meravigliosa foto naturalistica anche a chi non vuole o non puo' spendere cifre importanti . Ti seguo da parecchio tempo e ho sempre apprezzato il tuo modo di fotografare e di condividere le tue conoscenze , cosa che non fanno tutti . I tuoi scatti di insetti in volo mi hanno stimolato e con perseveranza e impegno sono riuscito ad ottenere ottimi risultati anche con una A7III . Sempre tanti complimenti per i tuoi meravigliosi scatti Un caro saluto Walter |
| inviato il 26 Aprile 2025 ore 7:36
Caro Walter grazie del tuo intervento. Mi sono molto piaciute le tue foto agli insetti in volo. In particolare questa
 Mi ha appena chiesto un consiglio un utente del forum, e tu hai perfettamente risposto alla sua richiesta di quale attrezzatura utilizzare per fotografia naturalistica. |
| inviato il 26 Aprile 2025 ore 9:56
Ti ringrazio Claudio per aver inserito la mia foto delle cedronelle , per me è un onore . Condivido il tuo giudizio , anche io la ritengo la migliore che ho fatto di questo genere anche se non è stata la più apprezzata , ma il parere di un esperto come te è importante . Ti auguro sempre tanta buona luce . Un caro saluto Walter |
| inviato il 26 Aprile 2025 ore 15:05
Immagini come questa erano improbabili con la tecnologia reflex. Oggi sono alla portata di molti fotografi. |