| inviato il 04 Aprile 2025 ore 10:23
Volevo sapere se qualcuno è sul pezzo su questa cosa, perchè come è successo con i cookie e GDPR si svegliano tutti a 1 settimana dall'entrata in vigore e poi si chiedono i miracoli e poi sempre a giugno mai in inverno Dal sito di Iubenda che ritengo abbastanza attendibile www.iubenda.com/it/help/172365-iubenda-accessibility-solution Chi deve adeguarsi? Devi rispettare l'European Accessibility Act (EAA) se rientri inENTRAMBI i casi: Vendi prodotti o servizi ai consumatori dell'UE E Soddisfi almeno UNO dei seguenti criteri: Hai 10 o più dipendenti Hai un fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro O un totale di bilancio superiore a 2 milioni di euro. Scadenza Il 28 giugno 2025. L'EAA fa una distinzione importante: Per i prodotti: Solo i prodotti immessi sul mercato dopo il 28 giugno 2025 devono essere conformi. Per i servizi: TUTTI i servizi forniti ai consumatori dopo il 28 giugno 2025 devono essere conformi Questa distinzione è fondamentale. Per i servizi, non importa quando il servizio è stato creato per la prima volta: se continui a fornirlo dopo la scadenza, deve essere conforme ai requisiti EAA. Tieni presente che l'EAA prevede periodi di transizione significativi per i servizi. Questa cosa non so se coinvolge anche il forum di JUZA ma non è facile neppure capire bene: - come testare il sito per capire se è conforme e nel caso non lo sia come potrebbe diventarlo - se si potrà risolvere con un plugin per la seconda se ad esempio le immagini sono state valorizzate con ALT generici come "foto" richiedo per forza di cose un intervento lato inserimento dati o da parte dello sviluppatore |
| inviato il 04 Aprile 2025 ore 12:36
Ho testato uno strumento di iubenda e non è male, realisticamente però non è che può rendere accessibile il sito magicamente. Modifica, in tempo reale, con un piccolo pannellino di controllo apribile dai visitatori, alcuni valori del sito per aumentare la grandezza dei caratteri, togliere i colori, aumentare il contrasto, togliendo le immagini o le animazioni, etc. Qui ci sono vari strumenti di test ma vanno interpretati e capiti: www.w3.org/WAI/test-evaluate/tools/list/ Le immagini per esempio da legge sull'accessibilità, che gira da 20 anni, dovrebbero avere una descrizione alternativa. Ma non una semplice descrizione fatta a caso ma in ottica di un non vedente (per dire) che dovesse capire cosa c'è in quella immagine pur non vedendola e magari dalla prospettiva di una persona che nata non vedente non ha mai visto un colore o un certo oggetto. Oppure descrivere la foto che sia anche comprensibile ad una persona con disabilità mentali più o meno gravi. Anche il miglior webmaster o copywriter (e al giorno d'oggi non sono tanti) potrebbero cadere in errore. Andando sul tecnico il tag alt="" (alternative) nelle immagini esiste da sempre... ma è sempre stato usato a sproposito o al massimo in ottica SEO. Già partendo da questo e moltiplicato per centinaia di foto in un sito, capiamo che non è cosi facile e immediato se si vuol fare le cose per bene. Questi strumentini facilitano fino ad un certo punto, poi serve conoscere bene la legge e le implicazioni umane e tecniche dietro. Come al solito nel mondo reale, monteremo tutti questi strumenti semiautomatici e ci laveremo la coscienza, altrimenti un sito web andrebbe fatto pagare 50.000€ minimo. Un pò come quando compriamo i piatti di plastica al supermercato (vietati dall'UE) con sopra scritto riutilizzabili (se li lavi). Per juza dubito abbia 10 dipendenti e 2 milioni di fatturato (glielo auguro) e non credo venda niente direttamente sul sito. Sarebbe un lavoraccio dover descrivere i milioni di foto che ha, anche trovasse uno strumento AI che lo faccia i costi di elaborazione e sviluppo sarebbero non banali, probabilmente superiori ai guadagni pubblicitari e di collaborazioni. |
| inviato il 04 Aprile 2025 ore 14:01
Per quanto mi riguarda, ho un solo "dipendente", me stesso...e magari arrivassi ai due milioni |
| inviato il 04 Aprile 2025 ore 14:38
@Homeworker capisco che sia giusto rendere accessibile i siti quanto più possibile per i disabile ma è veramente complicato, ed economicamente difficile da sostenere, per una piccola azienda che magari ha comunque più di 10 dipendenti poter adempiere a tutto questo. Avevo iniziato a documentarmi ma anche lato mio dovrei investirci non poco tempo per capire bene il tutto perchè è molto più complicato di quel che sembra in apparenza. Visto che mi sembri abbastanza preparato i tool US vanno bene anche per testare i siti EU? Esiste una classificazione globale e in quale classificazione minima devono rientrare per essere a norma? |
| inviato il 04 Aprile 2025 ore 14:55
Al, ci sono delle piccole scappatoie a cui appigliarsi per le imprese che dovrebbero adeguarsi ma riscontrano difficoltà. Prendo da qui: www.dunp.it/news/european-accessibility-act-una-rivoluzione-accessibil “ Cos'è la clausola dell'onere sproporzionato Le PMI possono richiedere un'esenzione dall'applicazione della normativa se possono dimostrare che l'adeguamento alle nuove regole comporta un onere sproporzionato. In questo caso, dovranno fornire una documentazione adeguata che giustifichi tale esenzione e mantenere tale documentazione per almeno 5 anni. La valutazione dell'onere sproporzionato deve essere aggiornata ogni volta che il servizio o il prodotto subisce modifiche rilevanti. „ Sta di fatto che è un argomento molto attuale, sono circolate anche qui nella mia azienda le possibilità di iscrizione a dei corsi governativi AGID. |
| inviato il 05 Aprile 2025 ore 7:16
“ @Homeworker capisco che sia giusto rendere accessibile i siti quanto più possibile per i disabile ma è veramente complicato, ed economicamente difficile da sostenere, per una piccola azienda che magari ha comunque più di 10 dipendenti poter adempiere a tutto questo. „ Hanno lo stesso problema le web agency. Un sito realmente accessibile comporterebbe un design che almeno la 3/4 dei clienti (dell'agenzia) non accetterebbe, perché "poco figo". E una quantità di test e controlli con strumenti che non costano poco, che farebbero minimo triplicare i costi. Oltre alla formazione che in agenzia andrebbe fatta (corsi, libri, etc). Se con 1500-2000€ in una piccola città, con un wembaster onesto puoi realizzare un degno sito monolingua (agriturismo, piccola azienda, professionisti), con reale accessibilità dovrebbe costare non meno di 5000. Come detto, a parte pochissimi illuminati che hanno budget infinito, consulenti e decine di persone dietro, gli altri monteranno queste soluzioni all-in-one a 100€/anno e se va bene i webmaster più onesti faranno un check di immagini e video (andrebbero trascritti completamente) e un test sui principali browser per disabili. Come per i cookie, metà dei siti se ne frega. Un quarto ha fatto le cose cosi-cosa e un quarto ha fatto le cose perbene. Ma visto l'andamento della società ho poche speranze che avremo queste percentusli di successo per l'accessibilità. Che poi, ultimo sfogo, rendere i siti accessibili migliora la seo e migliora l'usabilità dei siti, portando a più vendite o contatti. Si ridurrebbero gli ammennicoli inutili che webmaster e titolari di aziende mettono nei siti. Ma quanto sono inutili tutte quelle animazioni sui testi e immagini quando scrollate la pagina? Quanto sono inutili quei video droni con musica da 100mb obbligatori, quando aprite la home e non vi dicono chi sono e cosa fanno in 7 parole? Quanto sono inutili i numeri fax nel 2025? Quanto sono inutili quei contatori che vi dicono abbiamo 2000 clienti, 300 dipendenti e bevuto 40 caffè al giorno? Etc etc |
| inviato il 05 Aprile 2025 ore 7:21
“ Visto che mi sembri abbastanza preparato i tool US vanno bene anche per testare i siti EU? Esiste una classificazione globale e in quale classificazione minima devono rientrare per essere a norma? „ Tendenzialmente si. Mi devo ancora aggiornare al riguardo ma esisteva la wcag con vari livelli, andrebbe letta la legge sui requisiti minimi. Se fanno riferimento a qualche standard internazionale/europeo o hanno solo elencato dei requisiti. it.m.wikipedia.org/wiki/Web_Content_Accessibility_Guidelines |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |