| inviato il 28 Marzo 2025 ore 17:21
Buonasera, Chiedo, ma a Napoli nessuno si occupa della produzione di fanzine? |
| inviato il 06 Aprile 2025 ore 8:09
Fanzine di fotografia la vedo un po dura. Le fanzine sono autoproduzioni a basso costo, in genere erano stampate con fotocopiatrice per via delle poche tirature e si distinguevano per la loro grafica rozza e artigianale (ma avevano il loro fascino) e vendute attraverso canali specifici di un settore (musica, fumetti ed altro per un pubblico di nicchia). Riguardo la fotografia la vedo un po' dura perché necesisterebbe di un tipo di stampa di qualità e a colori, un fotolibro in pratica. Facendo due conti sui costi di realizzazione il prezzo di vendita uscirebbe alto. Probabilmente mi sbaglio, parlo per esperienza personale (ho creato e collaborato con diverse fanzine che si occupavano di musica e fumetti underground negli anni'80, oggi è tutto diverso). |
| inviato il 06 Aprile 2025 ore 17:56
Mah il fine di questi link è vendere workshop, le fanzine son tutt'altro. Probabilmente sono io indietro con i tempi. |
| inviato il 06 Aprile 2025 ore 18:55
il funzilla è un festival di fanzine. Per stamparle ci si può rivolgere a tante tipografie anche on line, ma visto quello che sono diventate (una cosa sfiziosa e raffinata, si richiede anche una capacità personale di crearla, per evitare una produzione standardizzata tipica delle produzioni tipografiche). Ci si può affidare a dei grafici talentuosi o fare da sé, seguendo personalmente poi la stampa tipografica scegliendo accuratamente la tipologia di stampa, la carta, ecc. |
| inviato il 06 Aprile 2025 ore 19:48
Ok ma per farla tipograficamente ci vogliono soldi e tirature necessarie per coprire i costi, parliamo di autogestione che tra l'altro non sarebbe possibile la vendita in edicola o librerie. Le così dette fanzine venivano vendute tramite canali specifici del settore ed essendo realizzate in maniera molto rozza (spesso fotocopie o stampa tipografica in b.n a basso costo e copie limitate) non si era soggetti a problemi legali. Credo che il termine più appropriato oggi sia "magazine" che un po diverso dalla filosofia fanzine, più curata grazie all'utilizzo dei programmi di impaginazione a computer e pubblicazioni web per cui nessun problema per l'utilizzo dei colori a differenza delle fanzine che erano quasi sempre fotocopie stampa tipografica in b.n. Questo per quanto riguarda il termine originale per le fanzine. Un fotolibro a colori di circa 30 pag. Ha già un costo di minimo 20€ più costo di spedizione, poi da dover aggiungere la procedura legale per la vendita. Utilizzare il web è la via più facile e in quel caso credo che il termine più appropriato sia magazine. La fotografia a differenza di altri generi come il fumetto, musica, o racconti non necessita di stampa o carte di buona qualità per cui i costi son diversi e sarebbe un problema per la vendita. storicamente.org/sessantotto-casilio_link8#:~:text=%C2%ABIl%20termine% |
| inviato il 06 Aprile 2025 ore 22:09
Pare che t'ho detto cotica! Mi sono limitato a mettere due link come punto di partenza per una ricerca che, deve fare l'Opener per conto suo, tra l'altro non si capisce se cerchi autori, editori o servizi di stampa, magari cerca un workshop o qualcuno che gli insegni. Non li conosco neanche quelli di the Dock, figurati se metto un link per vendere qualcosa. Che Funzilla sia un Festival è chiaro, basta aprire il link e poi, tornando all'Opener, andarsi a cercare chi ci ha esposto in passato e vedere se c'è gente di Napoli... Ho vissuto le fanzine negli anni '80 e quello che dici Vincenzo è tutto vero, ma siamo nel 2025 e le fanzine son vive e si sono evolute, le usano e le hanno usate anche autori importanti, trovi Festival, workshop, libri e mostre nei musei. Tra qualche giorno ne esce una di due autori americani di indubbio successo, della quale mi aspetto una tiratura di 100 copie che andrà esaurita velocemente. I costi delle fanzine sono più alti, quelli di produzione invece, se si considera il rapporto costo/qualità, probabilmente sono diminuiti, per la distribuzione, oltre ai vecchi canali, ci sono i social media e per le tasse non lo so perché non mi interessa. L'articolo che hai linkato è del 2009 e conferma che in quegli anni le fanzine avevano ancora un seguito, da allora sono passati tanti anni, la fotografia digitale di massa ha creato nuovi autori e mercati e l'espandersi dei social media e del mondo virtuale ha generato un movimento contrario con il ritorno di molti all'analogico, alle antiche tecniche di stampa al fai da te e perché no alle fanzine. un qualcosa di reale, in edizione limitata, a volte unico e soprattutto materiale e non virtuale. Si, probabilmente ti sbagli e si, oggi tutto è diverso e se tu sei indietro con i tempi non è un gran male, probabilmente era un argomento che non ti aveva suscitato interesse negli ultimi anni. |
| inviato il 07 Aprile 2025 ore 1:06
La fanzine ha una sua caratteristica. Oggi sicuramente è possibile realizzarle con una veste molto più professionale ma andrebbe a perdere quella particolarità che la contraddistingue dalle riviste editoriali su carta patinata (parlo del cartaceo, riguardo il web non saprei se la definizione sia corretta ma poco importa se il fine è lo stesso). A parte questi dettagli i costi cambiano e non di poco. Oggi giorno una fanzine non è altro che un fotolibro, che a differenza degli anni addietro non potrà avere un prezzo basso per la realizzazione, in genere è un lavoro individuale e non più collettivo ma sempre un ottima scelta per autoprodurre il proprio lavoro. Diciamo che del termine fanzine resta solo il fatto che si tratti di autoproduzione e la vendita ad una cerchia ristretta di appassionati del genere. Parere personale. |
| inviato il 07 Aprile 2025 ore 7:35
Oggi la fanzine fotografica è un prodotto artigianale a tiratura limitata (anche 50 copie o meno) e Comunque per sua natura ha un format molto libero e contaminato anche con possibili oggetti, lucidi, disegni. Può essere utile vederle in un festival e poi decidere come farla sul proprio lavoro. Spesso sono dei piccoli fotolibri autoprodotti di poche pagine, ma possono essere anche qualcosa di molto più personale |
| inviato il 08 Aprile 2025 ore 0:28
Il problema è che oggi si possono autoprodurre riviste e libri autogestiti con risultati eccellenti ma dal mio punto di vista sono perfetti per raccogliere le nostre immagine, fotolibri personali o da usare come regali ma non per la vendita, il costo lo trovo sproporzionato a meno che non si faccia una grossa tiratura per ammortizzare. In questo caso bisogna aggiungerci altri costi per la distribuzione ecc. Le vecchie fanzine avevano tutt'altra veste, si utilizzavano fotocopie o stampa in b.n tipografica su carta scadente e grazie ad il loro basso costo di realizzazione trovavano il loro spazio per un pubblico di nicchia. Tutto si può fare, solo questione di soldi, sicuramente se si sanno sfruttare i social si trovano anche gli acquirenti. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |