| inviato il 26 Febbraio 2025 ore 22:29
Ciao a tutti, ho fatto un test con la mia Panasonic GX9 e l'obiettivo Panasonic 35-100mm F4-5.6, montandoci sopra la lente close-up Olympus MCON-P02. Il risultato mi ha sorpreso e vorrei capire meglio il perché. Ecco cosa ho notato: - Senza la lente close-up, a 100mm, la distanza minima di messa a fuoco mi permette di inquadrare un metro nastrato fino a 14 cm di larghezza. - Con la lente close-up, sempre a 100mm, la distanza minima si riduce drasticamente e arrivo a inquadrare solo 3,5 cm dello stesso metro. Mi aspettavo una riduzione della distanza minima di fuoco, ma non un cambiamento così radicale. In pratica passiamo da uno 0,12x di rapporto di ingrandimento a 0,5x circa. 4 volte tanto! Domanda: Come si spiega tecnicamente una variazione così drastica della distanza minima di messa a fuoco semplicemente aggiungendo una lente davanti all'obiettivo? Grazie a chiunque vorrà darmi qualche spunto! ? |
| inviato il 26 Febbraio 2025 ore 23:17
Le lenti addizionali si usano da decenni. Il potere di ingrandimento si calcola tenendo conto delle diottrie e della focale dell'obbiettivo sul quale la lente sarà montata. Se ben ricordo, ma potrei sbagliare, una lente da una diottria mette a fuoco ad un metro di distanza, con l'obbiettivo sull'infinito. Quindi montata su un 50mm il rapporto di ingrandimento non sarà granché, pur aumentando usando la messa a fuoco dell'obbiettivo. Montata su un 500 mm l'ingrandimento sarà 10 volte maggiore. Una lente da 3 diottrie andrà a fuoco a 33,33 cm. e così via. Le lenti offrono alcuni vantaggi: costano poco e non riducono la luminosità dell'obbiettivo. Sono ottime per fotografare fiori ed insetti. Non sono l'ideale per i soggetti piani perché tutte, più o meno , soffrono di curvatura di campo che penalizza la resa ai bordi. |
| inviato il 27 Febbraio 2025 ore 5:09
Ciao Sigmarco, approfitto della tua domanda per porre, a te o a chi vorrà rispondere, a mia volta una domanda: come rende questa lente close-up? Al di là e dell'inevitabile caduta di qualità ai bordi dell'immagine, introduce aberrazioni visibili senza ricorrere a forti ingrandimenti? Ho utilizzato varie lenti close-up di qualità più o meno buona agli albori del mio interesse per le riprese ravvicinate, ormai quasi vent'anni fa, per poi passare ad una serie di obiettivi macro 1:1 intorno ai 100mm equivalenti ed a tubi di prolunga per le focali lunghe. Adesso, non avendo più molto tempo da dedicare alla fotografia, vorrei intraprendere il percorso opposto, al costo di perdere qualcosa in qualità di immagine e praticità d'uso, perché preferisco non avere attrezzatura inutilizzata. Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà rispondere! |
| inviato il 27 Febbraio 2025 ore 8:40
Luca G. Chi può dirlo? La famosa " resa" del fotoamatore....quello che potrebbe essere accettabile per me magari non lo è per te. |
| inviato il 27 Febbraio 2025 ore 9:10
Comunque proverò a fare qualche scatto oggi se riesco, stay tuned! E grazie per le spiegazioni |
| inviato il 27 Febbraio 2025 ore 11:00
Kwilt, probabilmente hai ragione: dovrei cercarne una e vedere cosa riesco a tirarne fuori. |
| inviato il 27 Febbraio 2025 ore 20:49
Luca, ho fatto qualche immagine di test oggi. Ovviamente non sono niente di che a livello compositivo, ma ti danno un'idea della qualità, secondo me ottima! www.juzaphoto.com/me.php?pg=363527&l=it Fammi sapere! |
| inviato il 28 Febbraio 2025 ore 10:39
Il rapporto di riproduzione con una lente addizionale è dato da: R.R= lunghezza focale obiettivo (in metri) x Diottrie; ad esempio una lente di quattro diottie con un obiettivo di 100 mm di focale darà un rapporto di ingrandimento di 0,1x4, cioè 0,4 volte, ovvero 1: 2,5. Con le lenti addizionale con alte diottrie ( 8-10) e con una focale di oltre 100mm si può arrivare anche ed oltre al rapporto 1:1, però le singole lenti producono forti aberazzioni per cui di solito di usano lenti addizionali formate da più lenti, che danno ottimi risultati, come ad esempio Raynox 250, un tripletto di 8 diottrie. Con un obiettivo di 125 mm di focale si raggiunge un RR di 1:1, cioè macro. |
| inviato il 28 Febbraio 2025 ore 12:03
Oltre a tubi e anello di inversione uso anche lenti addizionali sia Raynox 150 e 250 che Nisi da 77mm - la distanza di maf, come già scritto da altri, varia in base alle diottrie, il RR in base alla focale su cui le monti - tolte alcune lenti "ciofeca" che avevo provato, già con le Raynox si ottengono buoni risultati, anche con una compatta |
| inviato il 28 Febbraio 2025 ore 12:09
Capito! Quello che mi stupiva è il fatto che non ingrandivo e basta, ma riuscivo anche ad andare più vicino. Nella mia testa essendo una cosa meccanica la MAF non immaginavo potesse essere modificata. |
| inviato il 02 Marzo 2025 ore 8:54
Sigmarco, ti ringrazio per le foto! L'ingrandimento maggiore è dovuto proprio al fatto che queste lenti consentono di ridurre la distanza minima di messa a fuoco, con perdita però della possibilità di mettere a fuoco a infinito. Lo stesso accade con i tubi di prolunga, i quali però si montano tra corpo macchina ed obiettivo e sono un po' meno pratici, in quanto bisogna volta per volta, a seconda delle dimensioni e della distanza del soggetto, valutare di quanto è necessario prolungare. In passato, con reflex, li ho usati molto su 300/4 e 400/5.6 per riprendere orchidee selvatiche e grossi insetti, in particolare odonati. |
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