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Ebbene si! Dopo tanto pensare, ripensare, ripensare il ripensato, soppesato, deciso, frainteso, annullato, eliminato, deciso che non mi serviva, cambiato idea; insomma, alla fine ho venduto il 200-500 che non usavo praticamente più e il 24-200, l'adattatore FTZ2, e ho preso, complice un usato come nuovo, il 28-400. Già che c'ero, accidenti a me, ho pure preso il 14-30, nuovo, che con la promo veniva 50€ in più di quello usato. E infine, tanto per non farmi mancare niente, visto che ero ancora in budget, quel 24-70 f/4, usato, anzi, nuovo scorporato da kit ad un prezzaccio presso altro negoziante, per le uscite leggere, soprattutto quando c'è poca luce, magari in interni, problema che avevo con il 24-200.
Ora la scimmia per la lente tutto fare è morta & sepolta, quella per il supergrandangolare, altrettanto e quella per la lente da usare al chiuso, idem. Certo non è f/2.8, ma quella l'ho già avuta a suo tempo, e non ne sento la mancanza. Devo solo mettermi ad usarle, ste lenti, ma ieri il meteo faceva schifo.
Rimane una sensazione di vuoto... E adesso? Adesso che la scimmia è soddisfatta, come occupare le serate prima trascorse a leggere recensioni, pareri, opinioni, idee? Studiare? Guardare video? Ma di cosa?
Mi viene in mente il Dolce Stil Novo: quell'anelare verso una fanciulla, ma senza mai farlo trapelare, senza mai dichiararsi... quella perenne attesa di un qualcosa che vorresti avere, ma che ben sai di perdere nel momento in cui soddisferai il desiderio. Eh si, perchè è proprio quello il punto: spesso è il desiderio inappagato, l'attesa spasmodica, il non arrivare mai, il vero piacere della vita, che perderai nel momento esatto in cui, ottenuto il desiderata, ti renderai conto del vuoto che l'appagamento lascia.
A questo punto, accidenti al capitalismo, l'unica è prendere un gene della scimmia defunta da poco, e clonarla, magari dandole altre necessità, altre voglie: che so, la Z6 III, per esempio, la Z8 (naaah, troppo grande, morta sul nascere!), il 180-600 (non usavi il 200-500, e vorresti prendere una lente ancora più grande? Bocciata anche questa!). O il telaio in titanio della bici. Poi pensi, a ragione, che lì fuori stan per prepararsi tempi assai cupi, e forse decidi che i soldi stan meglio investiti da qualche parte, per pochi che siano, anche se forse, meglio spenderli che farseli mangiare da qualche consulente bancario. Però ti prende un altro pensiero: la vita è breve, e chissà quando deciderà di farti una brutta sorpresa.
Alle porte dei 50 comincia un'età strana, quella terra di mezzo che ti separa dai giri in bici di prima alla casa di riposo finale, sempre che uno se la possa permettere. Si comincia a percepire il tempo in maniera sempre più strana, con la consapevolezza che il grosso se n'è andato via, praticamente svanendo di colpo, e rimangono briciole più o meno grosse, ma pur sempre briciole. Il pensiero di qualche amico che se n'è andato anzitempo, beh, rincara la dose. Ti metti a pensare che ti pareva ieri che era il capodanno del 2000, e sono volati 24 anni, anzi, 25 tra poco. Cosa hai fatto in questi ultimi 25 anni? Tante cose, forse. Poi pensi a certi tuoi colleghi di lavoro che non hanno mai speso una lira, non perchè economi ed accorti, ma perchè nati dopo il 2002! E sono lì con te, al lavoro!
A questo punto decidi che la vita è una, che devi passare il tuo tempo in maniera più conscia, costruttiva, consapevole. Che forse passare il tempo a coltivare scimmie è pure stupido, ma che, nel suo piccolo, contribuisce ad arricchire a suo modo l'esistenza, fosse solo per i progetti, le idee, le intenzioni che uno si costruisce per giustificare l'ammanco nel c/c. Decidi che le cose vanno fatte, adesso, subito, prima di subito, che non si sa mai, siano queste l'acquisto di semplici beni strumentali, la mirrorless, le lenti, la bici, il gps, o scelte di vita, come cambiare lavoro, casa, luoghi che conosci, oppure partire per quel viaggio sempre sognato e mai deciso di intraprendere.
Brutti scherzi, insomma, ti fa il soddisfare la scimmia.
Comunque dai,guardala da un altro punto di vista: Se hai tutti questi "problemi" significa che problemi veri e seri non ne hai,ed è una cosa bella,inoltre hai i soldi per le scimmie,altra cosa bella
Penso che tu abbia una concezione molto amatoriale della fotografia : tu per fotografia intendi macchine fotografiche e obiettivi. Questo non c'entra nulla con la Fotografia che è il trasferimento di un idea che il tuo cervello ha materializzato su un foglio di carta ( di cui non hai parlato neanche un secondo nel tuo post)
Morale : un Fotografo fotografa con tutto quello che ha in mano perche' ama la Fotografia, un fotoamatore ( come te, ma ripeto come tanti altri ) fotografa perche' deve provare il giocattolo nuovo.
La differenza è che il Fotografo continua a fotografare perche' tutto parte dalle idee, mentre tu fotografi perche' tutto parte dall'attrezzatura che hai comprato. E quando non è piu' nuova, ti prende "il vuoto esistenziale ", finche' non acquisti altra attrezzatura.
E per rispondere alla tua domanda : no, non mi capita per niente.
“ Penso che tu abbia una concezione molto amatoriale della fotografia „
No, la mia concezione della fotografia è del tutto diversa. Se leggi quello che ho scritto potrai vedere che io non l'ho mai nemmeno citata per sbaglio. Ho parlato di attrezzatura, di tempo, di voglie. Di Fotografia, mai. Quella l'hai vista tu. Probabilmente perchè siamo in un forum che parla di fotografia, anche se di Fotografia, qua in giro, non è che ne veda poi molta.
Per me la fotografia non è nient'altro che lo strumento scelto per raccontare una passione primaria, ovvero: i viaggi in bici. le sensazioni che ricevo vedendo luoghi belli e nuovi o che hanno una storia da raccontare. Della Fotografia, quella che praticano i Fotografi, e che anche tu racconti, beh, interessa relativamente. Per cui cerco info relative a quella strumentazione che mi permetta di raggiungere un determinato scopo. È come se in un forum dedicato alla Pittura ci fosse la sezione "pennelli & colori", dove si parla se è meglio usare il pennello col pelo di martora rispetto a quello più recente, o se sulla tela di tal marca sia meglio usare i colori a olio o gli acrilici. A suo tempo ho tentato di avvicinarmi a questo mondo, mi son letto un po' di tutto, da Barthes alla Sontag, passando per Berengo Gardin e altri. Tanti saggi, tanti libri, rendendomi conto che mi rimaneva poco e che le motivazioni che muovevano quelle persone non erano sufficienti a darmi quelle spiegazioni che cercavo. L'unico libro che mi ha illuminato è stato "La scelta della foto", pubblicato dalla Magnum. Almeno ci sono le spiegazioni del perchè, dei motivi per cui.
Ti faccio un esempio: anni or sono, ad una serata organizzata da un circolo fotografico locale, si parlava della "poesia nella Fotografia". Ad un certo punto alzai la mano, e chiesi di dirmi dove vedevano, questa poesia, di identificarla, di spiegarmi quello che io non riuscivo a vedere. Due minuti di silenzio. Tutti muti. Allora salta fuori il presidente, e mi dice che la Poesia della Fotografia è, per esempio, in Giacomelli, nelle sue foto di fraticelli che giocano felici sotto la neve. Chiedo di dirmi per quale motivo queste foto gli dessero la sensazione di poesia: nessuna risposta, nè da lui, nè dagli altri. In letteratura, almeno, posso dire che Poesia è quando un concetto viene espresso in determinati modi & stili, usando metriche di scrittura e taluni stili espressivi. Punto. Morale: si parla tanto di Fotografia, ma per molti sembra essere più un dogma religioso, un credo acquisito, un qualcosa da non mettere in discussione, soprattutto se si parla di Mostri Sacri. Purtroppo io sono cresciuto facendo studi artistici: storia dell'arte, architettura, anche fotografia. Se in Storia dell'Arte e in Architettura io posso identificare scelte, metodi, dinamiche grazie a composizione, e stilemmi di varia natura, beh, in fotografia tutto diventa molto più labile, personale, intimo. E questo fa si che, ai MIEI OCCHI, non esista più una Fotografia, ma che ne esistano molte, tutte valide, nessuna da scartare, sempre che alla radice ci sia un perchè, un motivo, una necessità. Tutto parte dal motivo primario per cui uno scatta foto, per quale motivo lo fa, e se, da quelle e in quelle foto trova soddisfazione. È come se io mi dovessi mettere a scattare come Cartier Bresson, pur non essendo lui, ma solo perchè quella lì si che è Vera Fotografia. E mi ritrovassi poi a guardare delle foto, che ho scattato io, ma che non mi dicono niente del niente, perchè il niente avevo addosso e dentro quando le ho scattate.
Per cui, davvero, il vuoto esistenziale di cui parlavo è solamente quello relativo alla soddisfazione di un desiderio materiale che, appagato, lascia, appunto, un vuoto. E capita a molti, anche qua dentro, solo che viene etichettato come sindrome di acquisto compulsivo.
La Fotografia, con tutto questo, che abbia la "f" maiuscola o meno, non ha nulla a che vedere.
La poesia è un insieme di parole.. che provocano emozioni... La poesia nella fotografia è un immagine o dei suoi dettagli che ti provocano un emozione...
“ La poesia nella fotografia è un immagine o dei suoi dettagli che ti provocano un emozione... „
Certo, però capirai che quello che provoca emozioni a me probabilmente potrebbe non farlo con te. Per cui, è davvero necessario imporre un etichetta dove è scritto "qui c'è la Poesia e lì no"? Che è lo stesso discorso della Fotografia: quale di queste è Fotografia e quale invece è fotografia? Perchè c'è quella di serie A e quella di B, per non parlare di quella in promozione? Chi si prende il dovere di deciderlo? Il critico, la folla, lo studioso, oppure il semplice appassionato?
In letteratura Poesia è tutto ciò che viene espresso in verso, con una ritmica, una cadenza, una scelta di termini, con uno schema relativo alla rima. Se cerchi la definizione, ti viene detto che: "L'espressione metaforica di contenuti umani in corrispondenza di peculiari schemi ritmici e stilistici, tradizionalmente contrapposta a prosa ". Se non segue questi schemi parliamo di "prosa". Che può sempre parlare di emozioni, sia chiaro. Però ho l'impressione che pure il termine "poesia" sia usato a casaccio.
Il discorso di Lastprince è giusto: anch'io ho conosciuto gente che scattava foto con quella determinata lente perchè l'aveva appena comprata, e che aveva scattato quelle foto perchè si, un ritrattista DEVE per forza scattare con un 85mm. Cosa triste, sinceramente, mischiare le idee con l'attrezzatura. Per questo io lì sopra solo di attrezzatura (e di tempo che se ne va) ho parlato. Ho preferito lasciarle fuori, la Fotografia e la Poesia, perchè appunto son cose che non hanno a che vedere con l'attrezzatura usata.
(Sempre che quello che uso sia necessario a raggiungere quello scopo che mi sono prefisso... se per me la Fotografia necessità di un teleobiettivo, minimo 500mm, per forza di cose dovrò scendere a patti con questa limitazione fisica)
“ No, la mia concezione della fotografia è del tutto diversa. Se leggi quello che ho scritto potrai vedere che io non l'ho mai nemmeno citata per sbaglio. Ho parlato di attrezzatura, di tempo, di voglie. Di Fotografia, mai. Quella l'hai vista tu. „
Guarda che stai scrivendo quello che ho appena scritto : tu non parli di fotografia, parli di attrezzatura. E' questo il problema. Finche' non capirai che una foto la puoi fare con anche una scatola da scarpe e un foro, tu continuerai a comprare nuovi giocattoli, perche' non hai ancora capito cosa sia la buona Fotografia ( lo hai scritto tu : "Tanti saggi, tanti libri, rendendomi conto che mi rimaneva poco e che le motivazioni che muovevano quelle persone non erano sufficienti a darmi quelle spiegazioni che cercavo.").
Parte tutto da li : il resto, diventa quasi un hobby di accumulatori seriali di macchie, ottiche, gadget fotografici ( filtri, borse, hard disk , schede, ecct ecct).
Guarda, ti do un consiglio che ho dato a un altro fotoamatore : fai per un mese foto con la peggior macchina e il peggior obiettivo che hai. Ecco, forse cominciando da li potrai avere qualche risultato e addentrarti piu' sulla Fotografia, invece che sul mezzo usato per produrla.
Un saluto
PS: la poesia, in qualsiasi campo ( fotografico, cinematografico, musicale ecct ecct) si sente, sia vede, ti entra dentro .Forse non hai ancora incontrato un artista con cui tu possa avere questa connessione. Scritto ascoltando l'ultimo poeta, Vinicio Capossela
Lastprince: parli per dogmi anche tu... Non la sai dare, quella spiegazione.
“ fai per un mese foto con la peggior macchina e il peggior obiettivo che hai. „
Già fatto, pure con la pellicola, sviluppata in autonomia. Sono le classiche ricette, queste, che ti senti dare dai circoli fotografici.
“ tu non parli di fotografia „
E non era mia intenzione parlarne! Non ho la preparazione per farlo, nè tanto meno il desiderio. Ripeto, a me della Fotografia, anche quella buona, non interessa nulla, in questo caso. Io stavo parlando di vuoto esistenziale dovuto a soddisfazione di un desiderio materiale. Sei tu che stai andando a scomodare i Grandi Dogmi Irrisolti, mettendoli in campo.
“ diventa quasi un hobby di accumulatori seriali di macchie, ottiche, gadget fotografici „
Ed è questo il punto. Vuoi dirmi che non esiste un limite? Forse questo limite, che io ho finalmente trovato nella bici, è quello, semplicissimo, di praticare qualcosa, di metterlo in atto. Con la bici ci riesco, con la fotografia no, perchè, appunto, la passione primaria è un'altra.
Anche a me piacciono le canzoni di Capossela. Proprio ieri mi è capitato di riascoltare "Il mio amico ingrato"... Però, e forse è un mio limite, in questo caso mi emozionano molto più le parole, i suoni scelti, che non le immagini. È difficilissimo che una foto mi emozioni, mentre la giusta canzone, con le giuste parole, mi prende la pelle e me la leva.
“ Se hai tutti questi "problemi" significa che problemi veri e seri non ne hai,ed è una cosa bella,inoltre hai i soldi per le scimmie,altra cosa bella „
Vero... son fortune, queste, nell'avere questi "problemi". Avercene, di problemi così.
Gian, quando avrai APS-C e FF Nikon, APS-C e FF Canon (reflex e ML), APS-C e FF Sony, le m4/3 Olympus e Panasonic, le reflex Pentax... allora si che avrai difficoltà a gestire le scimmie... pensa solo ad UN grandangolo per tutti quei sistemi... sono OTTO... Poi avrai la scimmia per il fisso luminoso (ma che sia 35 per APS-C, 50 per FF, 25 per m4/3...) E il fisso da ritratto non ce lo mettiamo?
Quelli con un sistema solo sono dei principianti per quanto riguarda le scimmie.
Credo che Lastprince voglia dire, prendendo la cosa da un punto di vista più umano e meno "dogmatico", che se il tuo approccio alla fotografia fosse motivato dalla necessità di esprimere idee/punti di vista/visioni, la famigerata scimmia non ti sfiorerebbe neanche.
Ma viene da sé che, se quella necessità manca, non c'è cultura che ti possa servire per alimentare quell'intento.
In tal caso rimani in balia di quel vuoto da (in)soddisfazione consumistica e potenzialmente è una "malattia" che non ha limiti.
Qui il discorso si aprirebbe a dismisura dal punto di vista filosofico.
Ma così a naso credo che tu abbia aperto il thread solo per sfogo e per avere un po' di solidarietà da chi è affetto dallo stesso problema... Se non altro consolati perché credo siate in molti
user264361
inviato il 23 Dicembre 2024 ore 14:19
Mi permetto di fare una personalissima e rapida dissertazione di tipo formale sul (lungo) post di apertura, a riguardo di un tipo di linguaggio nel quale ci si imbatte spesso qui sul forum e cioè: 1 - la sistematica elencazione di obiettivi con la sola citazione della lunghezza focale, senza mai indicarne la marca, 2 - l'abituale dedizione alle
non farti troppi problemi, é una sensazione che colpisce quasi tutti appena acquistato il tanto desiderato oggetto (di qualunque genere), subentra pure un intimo senso di colpa, perche sappiamo di aver speso tanto per un oggetto che useremo molto poco, e che ha prestazioni ben al di sopra delle nostre necessità
poi tutto finisce appena ricompare un'altro oggetto del desiderio , é solo questione di tempo, assai poco
il 3d per quanto sia lungo è comunque scritto in lingua italiana, l'autore non fa menzione della Fotografia ma di attrezzatura fotografica e il suo concetto è chiaro e non chiede di colmare il vuoto (dovuto al fatto che ha comprato gli oggetti dei suoi desideri) con il fare "Fotografia", il suo è un discorso più generale e allo stesso più profondo, non intende diventare più bravo a fotografare, o fare un corso o avere idee su cosa fotografare. Ha un vuoto da riempire alle soglie dei 50 anni, in questo caso il vuoto lo ha provocato l'attrezzatura fotografica ma sarebbe la stessa cosa se fosse stato provocato da automobili, francobolli o donne. So a cosa ti riferisci, sia nello specifico parlando di attrezzatura fotografica (da questo punto di vista dopo parecchi anni passati a guardare recensioni e comprare attrezzatura adesso mi sono liberato da questa scimmia) sia in generale parlando appunto di "vuoti" esistenziali. E' vero a 50 anni senti che la frase "il meglio deve ancora venire" non è più vera, parlo per me ovviamente, ci saranno tanti 50 enni che (buon per loro) non la pensano così.
PS: comunque si, dopo aver comprato un oggetto del desiderio (che sia attrezzatura fotografica o altro) ti rimane un vuoto di tempo, quello che usavi per guardare mille recensioni, mille offerte, mille video ecc... io ho ripreso una mia passione da ragazzino ossia giocare a scacchi, nel mio tempo libero quando non fotografo gioco a scacchi online. Ho colmato tutti i vuoti della mia vita? Neanche per sogno, ma questo è.