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Buonasera a tutti Mi sto sempre più appassionando alla fotografia analogica in bianconero e sperimento sempre nuove opportunità Sto usando una hasselblad 500cm con un 40mm distagon e un 80mm 2.8 planar. Mi affascina molto la tecnica e le immagini di Kenna e mi piacerebbe capirne il metodo di lavoro. Pensate ci siano dei siti o pubblicazioni che facciano da manuale per avvicinarsi alla tecnica delle lunghissime esposizioni? Oppure c'è qualche anima buona che mi da qualche dritta? Grazie in anticipo e buona serata G.
"..che facciano da manuale per avvicinarsi alla tecnica delle lunghissime esposizioni?"
Occhio che, in pratica, per fare lunghe e lunghissime esposizioni, da imparare non c'è nulla.
Per le pellicole, vale la legge dell'effetto di reciprocità per esposizioni da a 1/4 sec a circa 1/1000 sec per pellicole in B&N, da 1/10 sec a 1/750 per quelle a colori (= misuri con l'esposimetro e poi fai due conti se cambi tempo o diaframma) mentre per esposizioni più brevi o più lunghe, ci devi applicare la regola del difetto di reciprocità ( l'esposizione corretta non è più calcolabile dalla lettura dell'esposimetro senza apportarci delle correzioni).
Basta, tutto qui.
Nell'oltre mezzo secolo che ho fotografato a pellicola io usavo la tabella che decenni fa aveva fatto Nadir Fotografia, oggi addirittura disponibile in rete, qui:
Occhio che devi tu trovare la tua giusta esposizione con la pellicola che usi, con lo sviluppo che usi, la temperatura di sviluppo che usi, come lo usi, % di soluzione, come lo agiti, la giusta esposizione dipende da tutti quei fattori lì, oltre che dall'esposizione stessa.
Occhio poi che le esposizioni lunghissime, in fotografia normale, non si fanno, semplicemente perché non c'è mai alcuna ragione di farle.
Kenna lavora normalmente, le sue foto non sono necessariamente fatte usando esposizioni molto lunghe, da quello che ha fotografato, non c'è la necessità, non sono cieli bui notturni, ore di esposizione a pellicola.
Beh, Kenna utilizza spesso esposizioni lunghe per dare movimento alle nuvole e all'acqua. In una intervista diceva anche in qualche caso di adoperare un filtro ND ma non spesso.Talvolta lavora anche in camera oscura per dare rilievo ai cieli, a volte aggiunge vignettatura. Spesso aumenta il contrasto per raggiungere effetti grafici. Sembrerebbe tutto molto semplice perché non ci sono segreti particolari, ma l'occhio, il gusto, la grande sapienza compositiva oltre alla tecnica di camera oscura determinano il risultato.
Guardati anche Josef Hoflehner, in qualche caso un clone di Kenna. Guarda le foto sul web, i libri di questo austriaco, molto ben stampati, sono spesso introvabili oltre che costosissimi.
kenna usa (a occhio) lunghissime esposizioni, che vengono facili con un nd nemmeno eccessivo perché quando parte la reciprocità poi diventa un problema. Se poi usi foma (lui non credo) addio. Ma soprattutto kenna sa usare molto ma molto bene la camera oscura: fare l'acqua liscia è un attimo, avere un risultato di estrema pulizia e dettaglio con quei contrasti e le luci così calibrate è un macello.
Volendo fare lunghe esposizioni utilizzando la pellicola, come spiegato giustamente da alesandro, devi tenere conto del fattore di reciprocità. Questo fattore è univoco e calcolato empiricamente solitamente dal produttore che lo fornisce nei datashet dell'emulsione. Da questo punto di vista, Kodak è più restia a fornire questo dato rispetto ad ilford, ed è quindi necessario fare un pò di ricerca online oppure sperimentare da soli.
Detto questo, il produtore (in questo caso Harman), dovrebbe fornire un grafico (o in alternativa una tabella) come quello qui sotto.
In rosso è evidenziata l'equazione per calcolare il nuovo tempo di esposizione a partire da quello misurato con l'esposimetro, elevato per il fattore di reciprocità (in questo caso 1.31). L'equazione rappresenta la curva evidenziata nel grafico a destra che è ricavato in modo sperimentale.
Ricordo che questo fattore, anche quando fornito dal produttore, deve essere preso con le pinze, ed è necessario fare almeno un rullino di prova per tarare bene l'esposizione rispetto al risultato che vogliamo raggiungere. Lo stesso ragionamento va fatto per lo sviluppo. Esistono online diverse tabelle/liste che riportano il fattore di reciprocità per quasi tutte le pellicole.
La cosa più rapida è quella di sperimentare. Servono filtri densi per arrivare a lunghe esposizioni . La pellicola soffre del cosiddetto difetto di reciprocità che toglie linearità all'esposizione e, nel caso dei colori, ne varia il cromatismo. Esistono tabelle per capire il grado di correzione ed eventuale filtratura cromatica nel caso del colore. Ma solo con l'esperienza potrai pre visualizzare in anticipo il risultato. Inizierei col bn, pellicola pancromatica 100 asa e un filtri nd1000 o variabile
Io non seguirei neanche la tabella.. sacrifica un rullo facendo delle prove allungando man mano il tempo. Così avrai i tempi giusti con la tua pellicola, il tuo rilevatore, la tua carta etc..
Un tempo facevo un sacco di lunghe esposizioni, sia con Hasselblad che con banco ottico che con pinhole. Usa pure quella tabellina, io l'avevo anche estesa fino alle ore. Ma se possibile fa due-tre esposizioni per ogni foto, ben distanziate nei tempi (anche 2 stop di differenza tra loro), così poi puoi scegliere la migliore. Fallo le prime volte, poi impari.
Inoltre, ricordo che il contrasto cresceva molto. Praticamente, finchè c'è luce la pellicola reagisce linearmente. Con pochi fotoni che la raggiungono l'esposizione diventa non lineare, per cui le ombre ricevono meno luce di quella che gli servirebbe. Compensa questo effetto con uno sviluppo morbido, scegli la maggior diluizione indicata.
manuali solo per le lunghe esposizioni non ne conosco. ti hanno già detto tutto sopra a quanto intravvedo dai grafici. tieni conto che le pellicole mantengono la reciprocità solo entro il range indicato dalla curva ovvero aumentare i tempi o aprire il diaframma di uno stop fa impressionare la pellicola di uno stop. al di fuori non basta più, bisogna fare entrare più luce e quindi i tempi vanno tipicamente raddoppiati. i valori li trovi nei grafici o con semplici ricerche su google nei forum di chi sta usando ancora pellicole. Io non ho quasi mai fatto esposizioni lunghe e quindi non posso aiutarti ma non è niente di che. Con le dia a colori non puoi sbagliare altrimenti le butti via. Con le pellicole b&n c'è molta più tolleranza
X-TOL e D76 sono sviluppi compensatori, utili i caso di foto notturne con luci di città, non conosco perché mai usato l'ID11.
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