| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 12:10
Non credo ci possa essere progresso in materia di fotografia a pellicola. ********** ********** ********** *********** A onore del vero i margini di progresso ci sono e sono amplissimi, del resto l'ultima novità nel mondo della pellicola risale all'introduzione dei Granuli Tabulari, stiamo parlando degli anni intorno al 1980. Sul finire del secolo scorso Fuji stava studiando nuove emulsioni che da un lato avrebbero risolto definitivamente il problema della grana, mentre dall'alto avrebbero innalzato la sensibilità fino alla soglia record di UN MILIONE di ASA. Poi la Rivoluzione Digitale, caldamente sostenuta tra gli altri ANCHE dal CdA di KODAK, ha imposto la sua legge... e siamo "andati per l'acqua dei piedi di porco"! |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 12:16
Comunque a me 1.000.000 di asa non servono, francamente non me ne servono neppure 6400, a me basterebbe una Velvia 50 con l'RMS 8 e la sensibilità portata a "ben" 200 ASA |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 12:21
E proprio a strafare una Velvia 50 con la sensibilità ridotta a 25 e un RMS 4. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 12:32
Ah ah @con @Last non sempre siamo d'accordo e una volta anche con parole forti ( di cui, sinceramente ma tardivamente, e per la mia parte, mi sono dispiaciuto). Non condivido alcune visioni "integraliste " e " assolutistiche" in fotografia. Ma ci si può anche confrontare e controllare; per fortuna, non siamo uguali ma possiamo avere punti di contatto in altri ambiti e dobbiamo averne.. in quegli anni in reparto abbiamo assunto decisioni e comportamenti molto prudenti, dalla vaccinazione di tutto il personale ( zero rifiuti) , alla doppia mascherina cambiata rigorosamente ogni 5 ore, al totale cambio abiti in ingresso e uscita, alle continue disinfezioni. Il protocollo, condiviso da tutti i miei collaboratori, non ha determinato nessuna epidemia nel mio reparto. Eh si che, se errori ci sono stati in Italua e nel mondo, sono stati legati ad un eccesso di ricoveri ( che noi abbiamo evitato), un eccessivo utilizzo dei pronto soccorso con , quindi, concentrazione di persone insieme ai più deboli e a rischio tipo anche gli assembramenti creati in case di ricovero. Comunque, quel periodo è finito. Un periodo molto triste in cui ogni comportamento personale poteva riverberarsi sugli altri. In fondo, un insegnamento c'è stato: la necessità di assumere una responsabilità collettiva oltre che personale. Una prospettiva diversa . Scusate l'OT Buona giornata, sto appunto per partire per un congresso. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 12:47
@PaoloMcmlx Il problema della pellicola nasce dalla volontà di eliminare la chimica, c'era già un procedimento di sviluppo e fissaggio non inquinante, ma in Italia avevano già programmato di far morire la chimica su parecchi settori, che poi era una decisione a livello mondiale. Kodak aveva capito che nell'editoria ci sarebbe stato una rivoluzione digitale e un cambiamento radicale dei processi di produzione con relativo nuovo standard che uniformava tutto il mondo della stampa e della pre-stampa. Iniziò così l'era digitale e Kodak iniziò la sua trasformazione che però cambiò anche i mercati e i brand dei costruttori di fotocamere ora senza la pellicola diventano i veri protagonisti del cambiamento. Kodak fu ancora presente nel periodo di transizione con suoi sistemi di digitalizzazione ed archiviazione, vedi il Kodak CD, che poi andrà in disuso e nuove realtà industriali presero peso, prima fra tutte ADOBE che di fatto è restato unico brand per decenni nel campo del digitale. Con l'avvento del formato PDF in stampa editoriale e non, di fatto sia il formato che lo standard qualitativo fa diventare il PDF il formato universale di scambio file nel settore della stampa e pre-stampa. Da qui ha inizio l'appiattimento del limite di qualità che resterà sempre anche con la sua evoluzione l'unico parametro nella stampa editoriale. Poi il resto lo si conosce, ora l'era della pellicola è diventato preistoria le ultime generazioni di fotografi non hanno mai visto una pellicola, ed oggi quindi è considerata vintage con tutto quello che poi concerne il termine vintage anche nel suo sviluppo commerciale di nicchia. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 12:56
“ qui si parla di fotografia e quando si parla civilmente, nessuno dovrebbe essere escluso dalla discussione o dileggiato: è una cosa che trovo incivile „ Bravo Claudio. Per il resto ho due medici in famiglia e vivo a Brescia, non aggiungo altro. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 13:05
non ribatto Claudio, perchè sono un esperto sull'argomento e argomentare qui mi farebbe bannare definitivamente. non ti riporto le mie vicessitudini personali perchè non mi va. semplicemente c'è tutto un forum che ormai non aggiorno più per descrivere quel periodo, sono kilometri e kilometri di topic che tanto non interessano ormai più a nessuno: cozzauovo.forumfree.it/ |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 13:18
@PaoloMcmlx “ E proprio a strafare una Velvia 50 con la sensibilità ridotta a 25 e un RMS 4 „ Ad oggi visto la possibilità di fare ancora tutto in casa nel bianco e nero, sarebbe un bel sogno avere la Ilford Pan F 25 con latitudine di posa fino a 400 asa. Cosa che raggiungevo coi dovuti calcoli per lo sviluppo, ma che rendeva la pellicola molto contrastata perdendo troppo in sfumature, cosa che a me andava bene per riprese ai concerti e a teatro, ma non per tutti ovviamente. Questo era il vero vantaggio della pellicola, potevi usare tempi a 400 asa e poi in sviluppo recuperavi senza avere una grana spappolata. Oggi sarebbe tutto rumore. Quindi è cambiata la condizione e di partenza si fanno sensori densi e con possibilità di esposizione ad alti Iso e recupero in post produzione con lo sviluppo del raw. E qui oggi coi software odierni le cose si fanno veramente facili. Con la pellicola il mosso e lo sgranato era un pregio, oggi il mosso e il rumore, ma anche le ombre e il contrasto in generale vengono considerati difetti, il mondo cambia poi se in bene o in male ogni uno di noi ha la sua versione nel considerare bene o male rendendo tutto più complesso ma più libero, il nuovo traguardo oggi è capire, considerare e saper gestire la complessità, vedi la quantistica e l'AI. Una bella sfida qui dentro. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 13:24
Ooo continui a dire che non ribatti, ma invece lo fai. Con questa ennesima ×, aggiungo un altro genio laureatosi sul web alla lista dei bloccati. Anche perché non ci si perde tanto : dí fotografia non ne capisci un acca, ma come tanti qua, ma andare a tirare fuori delle verità inesistenti frutto di ignoranza, ne ho già avuto abbastanza. AddiOoo Ps : dati del ministero: più del 90% dei morti di covid non erano vaccinati. Nonostante ciò,debbo ancora leggere distanza di anni, di dolore, di sofferenza, frasi di complottisti professionisti. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 13:33
Addio Lastprince, le tue sentenze non potrò più leggerle (non è vero, basta sloggarsi e si legge tutto), pianti immensi dai miei occhi. in ultimo ti ringrazio perchè sei la conferma " live " di quanto ho scritto a proposito dell'intolleranza. tu sei quello che è desiderato da chi impianta il sistema web, provocare per abolire la privacy, ma non ci casco, non mi scopro, non sono nel tuo cerchio. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 13:35
Poi il resto lo si conosce, ora l'era della pellicola è diventato preistoria le ultime generazioni di fotografi non hanno mai visto una pellicola, ed oggi quindi è considerata vintage con tutto quello che poi concerne il termine vintage anche nel suo sviluppo commerciale di nicchia. ********** ********** Il problema caro Ivano è che oggi vintage fa troppo rima con "di nicchia", e purtroppo un prodotto di nicchia è costoso a prescindere. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 13:40
Ad oggi visto la possibilità di fare ancora tutto in casa nel bianco e nero, sarebbe un bel sogno avere la Ilford Pan F 25 con latitudine di posa fino a 400 asa. ********** ********** Ti dirò Ivano: oggi un prodotto del genere c'è: è la Rollei Retro 80S... che oltre ad avere ben cinque DIN più della 25, ha pure meno grana. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 14:55
una bobina di Fomapan 100 (30,5mt) costa 48€ ed escono 18 rullini da 36 pose. 18 X 36 = 648 frame 58€ : 648 = 0,075€ a scatto. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 15:07
@Schyter: se uno non sviluppa da solo poi son dolori per sviluppo e stampa. |
| inviato il 31 Ottobre 2024 ore 15:19
lo sviluppo se si fa in casa costa 0,000... basta investire pochi € in una tank ... NON serve nient'altro. Se si ingoia il rospo e si scansiona ... (l'investimento è solo lo scanner) altro costo ridicolo. Più complicato e costoso la stampa sotto ingranditore. La stampa a quel punto (da scansione) è identica al costo di una stampa dgt. Se ci si appoggia al lab giusto si può avere addirittura ottima stampa (max 20x30 circa) da file ma su carta fotografica ai sali d'argento. (aspetto già gli interventi di chi arriccia il naso sul processo ibrido) |
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