| inviato il 09 Ottobre 2024 ore 14:23
Ciao a tutti Sto imparando a fotografare partendo da idee e vedendo come vengono. Se sbaglio ci rifletto e ci riprovo in modo diverso. Se poi risbaglio è non capisco chiedo aiuto, ed eccomi qua! Fotocamera canon 80d (apsc), ottica fissa canon 60mm f2.8 macro, provo a fotografare fiori e baccelli grande metà di unghia del mignolo di mattina con la rugiada. Prova 1: tempi corti (1/320 - 1/400) f2.8 e ISO quello che c'è (200 o 400 non ricordo) metto a fuoco da più o meno 10 cm dalla lente cioè circa 20 dal sensore. Mi resta a fuoco un piano sottile, ok. Chiudo il diaframma a 9, alzo tempi a 1/80 circa e ISO 800-1000 circa (poco rilevante per la mia domanda), stessa posizione e convinto di mettere a fuoco tutta la lunghezza di baccello e un fiore aperto ma in realtà guadagno si e no 2mm. Come mai? È questione di essere troppo vicini alla MDF e quindi lo schiacciamento della PDC non si recupera? Premetto che non posso ovviare scattando in focus bracketing, perché non c'è sulla mia. Grazie! |
| inviato il 09 Ottobre 2024 ore 18:19
Sensore APS-C e diaframma molto chiuso (diffrazione permettendo) aiutano ad avere PDC, ma più aumenta l'ingrandimento e meno se ne ottiene con un singolo scatto. “ Premetto che non posso ovviare scattando in focus bracketing, perché non c'è sulla mia. „ Puoi farlo ruotando manualmente la ghiera della messa a fuoco mentre scatti a raffica. Perché venga bene devi essere stabile ponendo la macchina su un treppiede. Per ridurre le vibrazioni causate dal tocco delle mani scatta con il telecomando e usa tempi di posa veloci (da 1/100 in su). La precisione dipende da una buona rotazione uniforme. Riguardo alla raffica, la 80D "rifiata" dopo 20 RAW o 77 JPEG consecutivi e lo svuotamento del buffer è molto influenzato dalla velocità della scheda di memoria. Da quando sono passato a una di classe v60 ho notato un netto miglioramento rispetto alla precedente v30 ma io scatto sempre in RAW. Se usi i JPEG, difficilmente arriverai a riempire il buffer perché anche con RR 1:1 per un buon risultato basta qualche decina di scatti (30, 40, 50). Lo sottolineo perché se la macchina rifiata a metà bracketing bisogna fermare la mano e attendere tot secondi. Ciò può causare vibrazioni o leggeri ma fatali spostamenti dell'inquadratura. A leggere pare una cosa complicata ed è chiaro che il fs in camera semplifica la vita, ma dopo un po' di pratica il bracketing manuale diventa semplicissimo. Oppure, come suggerito, stacking con slitta micrometrica e gestici tutto con calma e precisione, ma anche con tempi di lavoro più lunghi. |
| inviato il 09 Ottobre 2024 ore 18:39
Grazie ad entrambi, sia per il link, sia per la dritta sulla slitta (gioco di parole non voluto, giuro). L'idea del manuale si l'ho provata... Ma, nell'ordine: non ho ancora la scheda sd giusta, c'era purtroppo una leggerissima brezza che faceva spostare un poco il soggetto quindi ritrovare la stessa identica inquadratura difficile davvero, eee...sono ancora troppo poco "sensibile" per giocare di velocità come proponi... Intendo, il sistema è chiaro, ma sono io che so già farei un pasticcio di spostamenti micro (ma poi mica troppo micro mi sa) di inquadratura da non poter più sovrapporre i "fotogrammi" |
| inviato il 09 Ottobre 2024 ore 19:06
La PdC è data da tre fattori: lunghezza focale, diaframma e distanza. E in macro la distanza di messa a fuoco è in genere talmente ridotta sa non lasciare scampo... In ogni caso la minima, quasi inesistente PdC è la carattetistica precipua della macro fotografia, se impari a conviverci vedrai che tutti gli artifici volti ad aumentarla servono a poco e, anzi, tendono a snaturarla. |
| inviato il 09 Ottobre 2024 ore 19:23
Come hanno già detto in macro la PDC è spesso molto sottile diventando sempre minore più aumenta il rapporto di riproduzione (ovviamente ad f/9 era sicuramente ben maggiore che ad f/2.8 ma non era comunque tanta) più si chiude il diaframma e più questa aumenta ma poi entra la diffrazione che diminuisce la risolvenza del sistema, l'unica per evitare ciò è il focus stacking, altrimenti ci si deve accontentare di un compromesso tra PDC e diffrazione che con un po' di esperienza potrai decidere quando fotografi. |
| inviato il 09 Ottobre 2024 ore 20:10
“ , c'era purtroppo una leggerissima brezza che faceva spostare un poco il soggetto quindi ritrovare la stessa identica inquadratura difficile davvero „ Il vento però è un problema soprattutto con la slitta micrometrica. E' vero che si può interrompere lo stacking, farsi un giro e riprendere dal punto in cui ci si era fermati, ma a patto che nel frattempo il soggetto non abbia cambiato posizione. Con gli insetti si è sempre a rischio perché pur operando tra una folata e l'altra, arriva immancabilmente quella, pur flebile, che induce il soggetto a spostare un'antenna o a muoversi quanto basta per rovinare l'intera sequenza fin lì eseguita. Con le piante il rischio diminuisce ma non è zero perché un fiore dopo una folata che l'ha fatto ondeggiare non è detto che torni esattamente come era messo prima. E' una questione pratica: fallire uno stacking con la slitta può significare buttare un centinaio di scatti e 10 minuti di lavoro. Fallire un bracketing significa buttare alla peggio una ventina di scatti (perché se arriva il vento ci si ferma) e qualche secondo per poi riprovarci subito. Io preferisco di gran lunga la slitta micrometrica che è più precisa (se ben costruita) e mi diverte di più come tecnica, ma se il vento o altri fattori impongono un'esecuzione rapida, non c'è alternativa al bracketing se si vuol fare un impilamento degli scatti. Giustamente la singola foto, specie con fiori e piante, può andare benissimo. A volte per un bello scatto (il che non vuol dire che sia quello che si desiderava ma comunque bello) basta ridurre l'ingrandimento senza fissarsi su un particolare RR che la situazione rende difficoltoso. Se invece si vuole il microdettaglio tutto bene a fuoco, con estesa PDC, si torna al discorso dello stacking. |
| inviato il 09 Ottobre 2024 ore 22:43
Quindi una macro come la seguente può essere accettabile anche senza focus stacking? l'intento era riprendere le gocce d'acqua sul baccello di clamidia (cioè una goccia davvero microscopica)
 |
| inviato il 10 Ottobre 2024 ore 7:40
No. Non c'è praticamente niente a fuoco. Scatto a mano libera a 1:1? |
| inviato il 10 Ottobre 2024 ore 7:47
Allontanati e ritaglia l'immagine... |
| inviato il 10 Ottobre 2024 ore 8:25
Sì, è un buon suggerimento. All'inizio, per prendere confidenza con il genere, meglio partire con ingrandimenti minori e poi ritagliare. Se puoi, fai altre prove con lo stesso fiore. Mano libera, RR 0,5x, tempi veloci, AF e poi MF Treppiede RR 0,5x, f9, scatto con telecomando, ISO sotto 400 e tempi lenti, MF Treppiede RR 0,75x, f13, scatto con telecomando, ISO sotto 400 e tempi lenti, MF Treppiede, RR 1x, f6.3, tre scatti con telecomando mettendo a fuoco tre parti di uno stesso fiore aiutandoti con lo zoom del live view, scatto con telecomando, ISO sotto 400 e tempi lenti, MF. Questi poi li fondi con Photoshop, la versione di prova di Helicon, oppure un software gratuito come CombineZM. |
| inviato il 10 Ottobre 2024 ore 8:58
"Come mai?" Non conosci come funziona la Profondità di Campo delle ottiche, da che cosa dipende: studia un buon libro di tecnica fotografica, tecnica di base. Paolo Mcmix te l'ha spiegato, ma un buon libro è comunque utile. E poi, che significa l'acronimo "MDF" in fotografia? |
| inviato il 10 Ottobre 2024 ore 9:07
“ E poi, che significa l'acronimo "MDF" in fotografia? „ forse "distanza minima di messa a fuoco"... |
| inviato il 10 Ottobre 2024 ore 9:28
Ok, grazie. |
| inviato il 10 Ottobre 2024 ore 10:00
Grazie a tutti “ Scatto a mano libera a 1:1? „ eh si, più o meno...ero in attesa all'ospedale e quindi avevo solo la macchina dietro niente treppiede, ho improvvisato appoggiandola sul bordo del muretto e spessore fatto con il cell, ma il fiore stava proprio li a 15-20cm, non potevo spostarmi...e scattando a mano anche con timer di 2 sec credo che al tocco l'ho comunque microscopicamente spostata... comunque grazie delle dritte! “ Pablo46 „ si intendevo minima distanza di messa a fuoco “ Alessandro Pollastrini „ certo che avrei da studiare, alla fine come ho detto sono agli inizi, e sebbene abbia studiato tanto in passato sono esperto di tutt'altro, se mi puoi consigliare un buon libro cerco di ritagliarmi il tempo così da essere più consapevole in anticipo rispetto all'esecuzione Grazie ancora |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |