| inviato il 24 Settembre 2024 ore 20:28
Chissà, probabilmente quando raggiungi gli anta e ti svegli alle 3.00 inizi a pensare tantissimo e il sonno non torna più. Ed è proprio durante una di queste sessioni di meditazione notturna che sono giunto a delle riflessioni. Per chi è appassionato di fotografia l'approccio che si ha verso la stessa segue di pari passo la maturazione della personalità. Quando avevo vent'anni sentivo di avere il mondo in mano... nessuna possibilità era preclusa, bastava volerlo, sentivi di poter vivere mille vite diverse e di avere tutto il tempo del mondo. Mi sono concentrato sulla teoria, sulla tecnica, in cerca di approvazione, vuoi creare immagini perfette che attirino gli sguardi degli altri... vuoi essere coperto dai 18mm ai 300mm perchè non sai neanche tu cosa potrai fotografare ma qualsiasi cosa capita vuoi farti trovare pronto. Ansia da prestazione. Solo qualche tempo fa chiedevo consigli per abbinare un medio tele ad una macchina fotografica con prestazioni eccezionali, per fare foto bordo campo a mio figlio che gioca rugby. Il risultato è stata una sensazione di disagio: non ero nel mio... non più. E non sentivo che questo fosse sbagliato. Non mi interessava. Ho venduto non solo l'obbiettivo ma anche la macchina. Ne ho tenuta una decisamente meno performante. Ma mia. Ho accettato il fatto che certe tipologie di foto non parte di me, così come ho imparato che a quarant'anni non posso più fare cose che non voglio fare solo perchè convenzionalmente ritenute giuste. Zero ansia da prestazione. Faccio un lavoro da dipendente ma con grandi responsabilità all'interno di una struttura gerarchica. Ma non cerco più approvazione degli altri e se ho una mia visione delle cose non la cambio per far piacere a qualcuno. Non cerco la pacca sulla spalla, non mi curo delle critiche. Ho capito che per come intendo la fotografia, le focali vanno dal 28mm al 50mm, l'85mm è una focale troppo intima che posso usare solo per i ritratti ai miei familiari o a persone con cui ho una confidenza da avvicinarmi al punto da sentirne l'odore. Tutto il resto è mistificazione della realtà. Cerco di scattare poco. Stampo. Non posto da nessuna parte. Ho cancellato tutti i profili social. Apparire non mi interessa più. Essere "trovato" ancora meno. Non mi interessa creare immagini interessanti per gli altri, mi interessa fermare ricordi per me. Domani le immagini interessanti le creerà chatgpt... i ricordi saranno sempre e solo i tuoi. Ai più non sono simpatico. E pazienza. Va bene così. Insomma, vi è mai capitato di pensare che con il maturare della personalità sia maturato in parallelo una diversa visione del vostro hobby preferito? P.s.: non sono nè depresso, nè sociopatico. Mediamente di buon umore e i pochi amici che ho apprezzano generalmente la mia compagnia. Gli altri si f.... si vabbè. Avete capito... |
| inviato il 24 Settembre 2024 ore 23:27
In tutto questo resoconto, non si è nemmeno capito cosa alla fine fotografi. Non posso credere che un percorso di maturazione si arrivi a misurare in termini di range focali... |
| inviato il 24 Settembre 2024 ore 23:44
“ vi è mai capitato di pensare che con il maturare della personalità sia maturato in parallelo una diversa visione del vostro hobby preferito? „ Alcune centinaia di volte, minimo... Sai che noia, sennò? È come chi ascolta sempre e solo la musica che ha scoperto a 16 anni, e non cambia mai: tristissimo. Ed è proprio perchè, dopo una certa età, capisci che il tempo sta filando via (io tra poco arrivo ad anta2, la vendetta, ovvero i 50) che mandi a quel paese le ansie da prestazione e tutto il resto, cercando di ritagliarti un modo tuo di vedere e vivere le cose. Che poi, sinceramente, maturare significa anche accettarsi per quello che si è, migliorabili entro un certo range, ma rassegnandosi ad esser anche qualcosa che non avremmo voluto essere. È andata così. Una delle conquiste più importanti che sono riuscito a fare è che non sono appassionato di fotografia, per esempio. Mi sono reso conto che la fotografia era il mezzo che avevo scelto per raccontare la vera passione principale, ovvero i giri in bici, condividendo con amici, sia reali che su social, le avventure, che di avventuroso non hanno poi molto, ma che per me hanno avuto una discreta importanza. Però saper usare il mezzo, conoscerne le peculiarità, approfondendo il linguaggio e le sue forme, beh, era tutto aiuto per poter raccontare al meglio quello che vivevo. Per cui è cambiato il mio approccio alla materia, prendendo un modo di esser più superficiale, lasciando stare le letture che facevo in precedenza, e dedicandomi ad altro. D'altra parte, beh, funziona così anche con altri metodi espressivi, la scrittura, per esempio. Per cui: il cambiamento ci sta, anzi, guai se non ci fosse, perchè, come diceva Battiato, l'uomo non è pietra di tungsteno, e cambia spesso proprietà. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 0:03
E invece io ho compreso benissimo. È un percorso interno, sta iniziando a togliere attrezzatura e cercando la soddisfazione personale. Scrivere delle proprie scoperte e fallimenti senza mascherarsi è un atto di coraggio. Non tutti sono talentuosi, o tecnicamente virtuosi, che non significa nascondersi. Certo, serve l'umiltà, ma anche una dose di consapevolezza, si può apprezzare il percorso fatto. Ogniuno di noi ha le proprie dotazioni. Cerchiamo di fare meglio possibile con quello che siamo. Quindi mi rivedo in lui. Ovviamente con più modestia, perché sono consapevole di essere all'inizio ma già promettente. Prometto di fallire un sacco!. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 5:55
“ Insomma, vi è mai capitato di pensare che con il maturare della personalità sia maturato in parallelo una diversa visione del vostro hobby preferito? „ Oh sì, e come scelta estrema: a tal segno che raggiunti e pure qualcosina in più i terzi anta, ho ceduto tutta l'attrezzatura fotografica e mi servo del 3D e AI per le immagini (anche per rielaborare quelle - mie - degli anni 70-80, talora), scelta virtuosa per pochi e scellerata per tutti gli altri. Macchissenef***e. In futuro forse, ma solo forse, potrei riprendere una "macchinetta" con un paio di obiettivi, assai probabilmente fissi. Concentrandomi, e questo è ovvio, sull'immagine e non sul mezzo. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 7:45
Si, avete perfettamente centrato il punto. Scusate, tutto volevo fuorché passare per arrogante. È che che quando acquisisci la consapevolezza la sensazione è inebriante... |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 8:05
"vi è mai capitato di pensare che con il maturare della personalità sia maturato in parallelo una diversa visione del vostro hobby preferito?" Certamente ed ovviamente, è la normale evoluzione della vita, chi in età adulta matura cerca ancora di fare quello che faceva a 20 anni è solo uno che non è maturato, è, ahimè, nato male. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 8:19
Ho sempre pensato che se vuoi che le tue foto cambino deve cambiare qualcosa dentro di te. Ci sentiamo tra qualche anno su questo argomento perché l'aumento di consapevolezza deve tradursi in visione diversa e quindi foto diverse .. “migliori” Deve tradursi in molti aspetti che poi saranno visibili nelle tue immagini. |
user207727 | inviato il 25 Settembre 2024 ore 8:43
“ Ho cancellato tutti i profili social. Apparire non mi interessa più. Essere "trovato" ancora meno. Non mi interessa creare immagini interessanti per gli altri, mi interessa fermare ricordi per me. Domani le immagini interessanti le creerà chatgpt... i ricordi saranno sempre e solo i tuoi. Ai più non sono simpatico. E pazienza. Va bene così. „ noto una contraddizione tra quello che hai fatto e la necessità di scriverlo qui. Comunque, da uno che non dorme da una vita, mi sento di darti un consiglio: mai prendere decisioni la notte da svegli. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 9:24
Insomma, il concetto è che hai capito che le foto devono essere una soddisfazione per te stesso e non un modo per cercare copmlimenti ed elogi. Tutto giusto. Però è anche tutto naturale: quando siamo giovani cerchiamo sempre un'approvazione, in fondo vogliamo entrare a far parte del mondo. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 10:19
Mi piacerebbe svegliarmi di notte e non riuscire a riaddormentarmi perché sto pensando solo alla fotografia! |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 10:26
E avresti ragione caro Claudio. Senza una ossessione autentica e durevole non si diventa artisti. Purtroppo per chi la vive e fortunatamente per noi che ne godiamo appieno attraverso loro. Ecco l'unica differenza, accontentarsi. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 11:37
Juan Luca. Non ho mai avuto né l'ossessione né l'intenzione di diventare un artista e nemmeno di "vivere" di fotografia. Sono sempre stato molto realista. Mi interessava cercare di "vivere" la fotografia secondo le mie possibilità curando anche la parte artigianale che mi è sempre piaciuta. Vivere di illusioni e poi svegliarsi con frustrazioni e delusioni non fa per me. La fotografia da sempre è stata un interesse e un rifugio, ma ho investito in altre cose, e ho fatto benissimo, per me e per gli altri. E ho, alla fine, un bilancio positivo. |
| inviato il 25 Settembre 2024 ore 12:55
Ho raggiunto anche io le tue conclusioni, ma faccio il fotografo per lavoro, ahimè, quindi ho necessità ancora di esibire il mio lavoro a dei potenziali clienti. Goditi la "tua" fotografia, che non ha bisogno di essere mostrata a un pubblico, che sarà documentazione e memoria della tua vita, insieme ai tuoi cari. |
| inviato il 27 Settembre 2024 ore 20:00
Mah!!..tanto bla..bla..bla e inutili considerazioni. . |
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