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Tridimensionalità: come percepiamo la profondità e la distanza assoluta e relativa


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avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 16:23

Bisognerebbe anche specificare che la (finta) tridimensionalità non corrisponde necessariamente alla (finta) percezione di profondità. Un volume ,un simulacro di convessità su di una superficie bidimensionale lo puoi rendere unicamente attraverso dei gradienti.
Se così non fosse ,si dovrebbero buttare al macero tutte le attrezzature per l'illuminazione professionale e seguire il mantra dello "sfocatone + vignettatura".
Anche nel cinema, già che ci siamo.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 16:53

@Mc Reeny

Gli articoli citati sono meno assolutistici di quello che pensi e, come è giusto per una ricerca scientifica, si limitano a provare una tesi, non dicono che lo sfocatone è l'unico mezzo per dare la percezione di tridimenzionalità. L'ultimo che ho linkato dice anzi che lo sfocatone non è sufficiente e il nostro sistema visivo usa anche altro per capire la profodità (aberazioni cromatiche, giusto per fare un esempio).

@Bargat
Abbiamo due occhi non per caso ... e il nostro cervello è così furbo che riesce a percepire la tridimensionalità anche con uno. Prova a leggere qui MrGreen

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 16:54

Leggo da anni discussioni sull'effetto tridimensionalità delle foto...
Tutti che si dimenano, con foto 1.4, 1.2, con micro 4/3, apc , FF, con la qualità dello sfocato dello sfondo... per carità tutte valutazioni corrette e sbagliate allo stesso tempo.
Per me la tridimensionalità viene data dal formato, chi scatta o ha scattato con macchine 4x5 o 8x10 se ne rende conto, anche perchè indipendentemente dalle ottiche usate, su questi formati la resa dei piani, con fotocamera e ottica in bolla, è la resa reale dei piani, seppur leggermente schiacciata.
Ora con la resa dei sensori moderni si "cerca di replicare" la resa dei piani, ma in questo caso non dovremmo cercare la resa dello sfocato "moderno", dove non c'è la gradevolezza della resa dello sfocato graduale, e con l'uso delle moderne lenti, lo sfocato ha una resa gradevole, ma non ha la caratteristica "trasparenza" delle vecchie ottiche. Naturalmente per alcuni sto bestemmiando, ma per chi come me che possiede sia ottiche moderne, e sia ottiche pre anni 1970, non può capire.
Una delle prime foto scattate con il Leica 35 mm 8 lenti anni '68, che mi lasciò a bocca aperta per la piacevole resa, ancora oggi ricerco, (vedi foto allegata) forse con il 35 mm fle, oggi scatto con i nuovi voightlander 35 f 1.2, per l'uso su sensori moderni... ottima resa anche a tutta apertura ma niente le lenti asferiche anche se ottime non restituiscono quello che cerco.

[IMG]

L1012694 by Antonio Coppola, su Flickr[/IMG]

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:00

alla fine mi sa che Istoria aveva ragione

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:08

E ti credo che era una festa: dia steroscopiche anche se piccole. Colori e profondità. Chi sa quando svilupperanno l'olografia senza necessitare la luce laser. La fotografia potrebbe ricevere un nuovo impulso con stampe olografiche

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:08

@Antonio, per me la foto postata tende più alla parola "stacco" dei coni rispetto allo sfondo.
Ritengo che per avvicinarsi all' illusione del 3D, il soggetto non deve essere preponderante nel frame, ma ci devono essere altri elementi che con il loro "diverso" fuori fuoco concorrono adare la "sensazione " della distanza.
Concordo sul fatto che il formati maggiori forniscono un effetto 3D maggiore.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:10

mi domandavo come percepisse la profondità la vista umana

Ora ho poco tempo per rispondere, però se si prende come riferimento la percezione della profondità della vista umana bisogna capire che utilizza un sistema non simulabile da una singola immagine piana.

Eliminata l'esperienza, che in qualche modo permette al nostro cervello da una singola prospettiva di cogliere le dimensioni relative nell'immagine, il nostro sistema visivo ci restituisce il senso della profondità grazie al fatto che abbiamo due occhi distanziati tra loro, ovvero due differenti punti di vista.
Ogni volta che puntiamo lo sguardo su qualcosa al nostro cervello arrivano due immagini distinte, una per ogni occhio quindi due prospettive differenti (poco differenti per oggetti lontani, molto differenti per oggetti vicini). Il cervello "fonde" queste due differenti prospettive in una singola immagine, ma grazie alle differenze tra tali due prospettive percepiamo la profondità in quella singola immagine che ci appare alla vista. E questo effetto prescinde dalla nostra esperienza, se chiudi un occhio e osservi un punto senza muoverti, l'effetto della profondità svanisce e vedi un'immagine piatta, dove la percezione (meglio dire illusione) della profondità può derivare solo dalla nostra esperienza, anche l'effetto sfocato fa parte di tale esperienza e tale "illusione".
Questo per dire che quando vogliamo tentare di riprodurre la profondità in una singola fotografia e prendiamo come paragone la vista umana, possiamo soltanto cercare di simulare gli effetti di profondità dovuti all'esperienza, non quelli intrinseci del nostro sistema visivo.

Non so quanto sia ovvio per tutti questo fatto, ma è un limite di cui bisogna essere consapevoli quando vogliamo creare profondità nelle fotografie e prendiamo come riferimento ciò che vediamo dal vivo in visione binoculare.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:16

Ricordate che per la tridimensionalità servono due immagini differenti.


Abbiamo due occhi non per caso ... e il nostro cervello è così furbo che riesce a percepire la tridimensionalità anche con uno


Non proprio direi
provate ad afferrare una matita posta in verticale a 1 metro da voi e ditemi se non sbagliate la distanza se cercate di farlo con la visione di un solo occhio.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:28

Gli articoli citati sono meno assolutistici di quello che pensi e, come è giusto per una ricerca scientifica, si limitano a provare una tesi, non dicono che lo sfocatone è l'unico mezzo per dare la percezione di tridimenzionalità


È per quello che ho specificato la differenza tra tridimensionalità e percezione di profondità.
Il fatto è che si vuole a tutti i costi portare a supporto della propria tesi un effetto fotografico (imho di dubbio gusto,se usato in maniera sconsiderata) che ha un'importanza marginalissima nella resa di sto benedetto finto 3d, a scapito di altri fattori decisamente più importanti.
Se dobbiamo giustificare il nuovo acquisto da 3-4k neuri va bene tutto , ariosita' e magia esoterica comprese, ma cercare una spiegazione scientifica ad una boiata mi pare un pochino forzato, tutto qui. Sorriso

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:33

@Iw7bzn
La foto postata non voleva essere un esempio di effetto foto 3D, ma la resa reale senza forzatura alcuna della resa del formato.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:36

@Leonardo avevo linkato un articolo che spiega molto di quello che tu hai riassunto. Grazie per averlo fatto MrGreen

Sulla percezione con un solo occhio invece puoi leggere che, anche con un singolo occhio, riusciamo a percepire la profondità perché il nostro cervello è così furbo da non tenerlo fermo quando osserviamo e cerca di compensare alla mancanza di uno dei due, scansionando l'oggetto e il contesto circostante in più punti. Dall'articolo:
even when subjects view the world with a single eye, it does not appear flat to them, and they can, in fact, make reasonable estimates of the relative positions of objects in all three dimensions. Examples of monocular cues are the apparent movements of objects in relation to each other when the head is moved.
(Enciclopedia Britannica)


avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:48

@Mc Reeny

Io uso una macchina di 15 anni fa (che per me è perfetta) quindi non devo giustificare nulla.

@Andrea che ha aperto il thread non credo volesse dire che le lenti da 3000€ f1.2 sono la panacea di tutti i mali e sicuramente non è quello che interessa a me.

Quello che va riconosciuto, è che esistono molti fattori che contribuiscono alla percezione di tridimensionalità tra cui lo sfocato e le aberrazioni cromatiche. Non sono stati dati pesi quindi non è stato detto che lo sfocatone è la cosa più importante e non sono state dette boiate perché le fonti sono autorevoli!

È l'approccio assolutista del tutto o niente che non funziona. Nell'altro thread, la posizione moderata di @Istoria non è stata capita da molti.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 17:59

Ho sempre apprezzato la posizione mo-derata di Istoria e il fatto che lo sfocato possa contribuire al senso di profondità di una foto bidimensionale, non ci piove. Che a me, come anche a moltiissimi altri, non faccia questo effetto
e che non notiamo alcuna profondità, è altrettanto vero.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 18:16

@Bergat io non devo difendere nessuno ma è solo per onestà intellettuale che dico che la tua percezione non è stata messa in dubbio mentre quella opposta si.

E c'è di più: il fatto che elementi come le aberrazioni cromatiche contribuiscano a questa percezione della profondità può far pensare (almeno a me) che lenti meno perfette possano avere qualche freccia da scagliare in tal senso, altra cosa che è stata messa in dubbio.

Ci sono dei fatti (provati scientificamente) e delle estrapolazioni (personali). L'atteggiamento di ritenere le proprie estrapolazioni le uniche "vere" e non concedere il beneficio del dubbio agli altri, è, permettimelo, un pò ottuso come atteggiamento.




avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2024 ore 8:06

"se chiudi un occhio e osservi un punto senza muoverti, l'effetto della profondità svanisce e vedi un'immagine piatta"
Non è proprio così.
"Ricordate che per la tridimensionalità servono due immagini differenti"
Anche questo non è vero.
Se andate a leggere gli interventi sul precedente discussione trovate un elenco dei fattori che consentono anche alla visione monoculare di valutare dimensioni distanze assolute distanze relative e profondità. Se avete la pazienza di leggere l'articolo scientifico che ho linkato in apertura anche qui trovate che con un singolo occhio le persone sono in grado di fare valutazioni sulle distanze assolute e relative anche solo grazie alla sfocatura, alla differenza di messa a fuoco.
Questa è una cosa veramente straordinaria se ci pensiamo, la capacità di accomodazione avviene con dei muscoli dell'occhio, noi abbiamo una capacità cinestesica straordinaria, riusciamo a capire la distanza degli oggetti anche grazie alle informazioni che il cervello riceve dallo sforzo muscolare che deve fare l'occhio per mettere a fuoco.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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