user207727 | inviato il 10 Agosto 2024 ore 14:49
Sono così grigie e miserabili le nostre vite? Tutto, infatti, viene spinto verso l'avventura. Auto 4 x 4, moto enduro, scarpe da trekking, vestiti, tende, e alla fine, pure un gelato viene proposto con lo slogan: pronto per la prossima avventura? C'è veramente così tanta voglia di avventura? Di sogni? Poi, penso, che chi sogna maggiormente avventure è proprio chi, queste avventure, non le vivrà mai. Su questo, probabilmente, gli slogan fanno presa. L'onestà intellettuale dovrebbe far dire loro: noi ti proponiamo i mezzi per vivere una fantastica avventura che, nella maggior parte dei casi, non vivrai mai. Forse si, siamo nell'era del miserabile. E allora cerchiamo fughe ludiche che confondiamo con avventure vissute - avendo, come esempi, mirabolanti avventurosi instagrammini. Forse siamo nell'era dei sogni. |
| inviato il 10 Agosto 2024 ore 15:24
Il programma AI che frequento dalla mia avventurosa scrivania consente, da pochissimo, di calare il proprio avatar in terre esotiche, strane, ricche e perigliose, alla Salgari, J. London, Poe, Stevenson, Verne. P.S.: ai miei tempi il mondo l'ho pure un po' girato, anche abbastanza, su, non sono un pantofolaio; solo che l'ho fatto sino a che un organo molto importante del corpo ha deciso che - a lui - giravano le scatole, dando qualcosa più di un importante segnale e lasciandomi quale unica chance il proseguire così, a scartamento ridottissimo. |
| inviato il 10 Agosto 2024 ore 15:50
L'argomento è interessante, perlomeno uno di quelli per i quali mi appassiono, peggio , inc...o di brutto. Ti rispondo, Francesco. No: benché passate "mediamente " da tantissimi di noi , le vite non sono né grigie né miserabili ,sono normali. Quello che secondo me normale non è assolutamente è questo zeitgeist insinuatosi in arrembanti performers/fenomeni/somari che si vestono e si attrezzano con cose che non danno loro per fortuna né l'immortalità né la forma fisica né la sicurezza di non farsi o, a volte purtroppo, fare del male. Ha ragione per ciò che equilibratamente scrive Andrea Festa. Non è retorica retrograda il fatto che grandissimi creatori come Emilio Salgari non abbiano fatto più di qualche chilometro dietro casa loro inventando tuttavia incredibili mondi ed avventure. Passerà pure questa. |
| inviato il 10 Agosto 2024 ore 18:42
Molto semplicemente , penso che ognuno si sceglie il tipo di vita che più gli si confà , compatibilmente con condizioni economiche e di salute , riuscendo comunque a trovare un compromesso accettabile . Chi veramente trova la propria vita troppo "stretta" , in qualche modo riesce a cambiarla. Personalmente , parto dal principio che nessuno fa quel che non vuole fare , posto che l'essere umano è notevolmente adattabile . |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 9:40
Mi sfugge un po' il senso della discussione che proponi. La pubblicità magnifica con esagerati claim pubblicitari i prodotti che le aziende vogliono vendere. Non dovrebbe farlo? Davvero ritieni che “qualsiasi” consumatore si compri un gelato, un paio di scarpe da trekking o una moto da enduro sperando di acquistare un palliativo per il suo desiderio irrealizzabile di avventura? Boh, scusami, ma mi sembra sociologia spiccia da forum. Ritengo le tue considerazioni come generalizzazioni fini a se stesse. Per quanto attiene alla definizione “l'era del miserabile”… penso che tu abbia tanta negatività da sfogare. |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 10:27
“ Sono così grigie e miserabili le nostre vite? Tutto, infatti, viene spinto verso l'avventura. Auto 4 x 4, moto enduro, scarpe da trekking, vestiti, tende, e alla fine, pure un gelato viene proposto con lo slogan: pronto per la prossima avventura? C'è veramente così tanta voglia di avventura? Di sogni? Poi, penso, che chi sogna maggiormente avventure è proprio chi, queste avventure, non le vivrà mai. Su questo, probabilmente, gli slogan fanno presa. L'onestà intellettuale dovrebbe far dire loro: noi ti proponiamo i mezzi per vivere una fantastica avventura che, nella maggior parte dei casi, non vivrai mai. Forse si, siamo nell'era del miserabile. E allora cerchiamo fughe ludiche che confondiamo con avventure vissute - avendo, come esempi, mirabolanti avventurosi instagrammini. Forse siamo nell'era dei sogni. „ Se sostituiamo il termine avventura con l'archetipo patata (trovate voi il termine opportuno), e accomodiamo le parole di Francesco di conseguenza, penso che il concetto di onesta' intellettuale affiancato al profitto possa essere meglio interpretato come ossimoro. La vendita implica la necessita'. Quel che ci viene proposto e' superfluo, non necessario. Ma io devo vendere lo stesso. Quindi faccio appello a quel che e' necessario: la patata, in effetti, rappresenta la vita stessa, cosa di piu' necessario dopo acqua, cibo, protezione? Se la patata e' un' evergreen (brava Giovanna, brava! applicato ad un silicone per doccia), e questo forum ne e' testimone, l'avventura, assieme, magari, alla comunicazione, va a solleticare quella parte del cervello meno interna, meno callosa, ma che, comunque ha una predominanza. E' la parte sociale che si rende asociale solleticando la persona, l'individualismo, che ti fa spiccare dalla massa. L'avventura e' la conquista e quindi, prevaricazione, io so' io e voi non siete un ca**o , niente mi domina, sono io il fautore del mio destino e se mi sei davanti ti arroto (ultimamente va di moda: ti asfalto). E, se notate, con la violenza posso procacciarmi i beni primari (patata inclusa). Si', ci prendono sempre per cogli0ni, prima quelli riproduttivi, ora quelli che indicano uno status mentale. Non penso si sia nell'era dei sogni, penso, al contrario, si sia nell'era dell'ignoranza e della conseguente presunzione di sapere. E, quindi, prendere per i fondelli e' piu' semplice: come rubare un gelato ad un bambino . |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 10:49
Sintesi mirabile, Frengod. |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 12:42
@Andrea
 Dimenticavo, l'avventura è pansessuale. Rispetto alla patata si raddoppiano i potenziali clienti. |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 14:38
Ma tu compreresti un'auto il cui slogan è "porterai in giro 2 inutili tonnellate di ferro spendendo il triplo di quello che ti serve per andare da casa al supermarket, dove pure avrai problemi di posteggio" o un gelato che si propone come "sembro un ma**um serie speciale ma non lo sono e allora sono un guazzabuglio di gusti"? Io la macchina la prenderei medio piccola, e il gelato lo prendo sempre crema cioccolato pistacchio ma deve essere artigianale.... Poi faccio le vacanze in Alaska.... |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 14:58
“ Ma tu compreresti un'auto il cui slogan è "porterai in giro 2 inutili tonnellate di ferro spendendo il triplo di quello che ti serve per andare da casa al supermarket, dove pure avrai problemi di posteggio" „ io si'. Devo compensare le lacune che madre natura m'ha lasciato a livello basso ventre. PS: panda 141 del '99 comprata ad agosto di due anni fa. 1.200 euro. Meno di una ML nuova |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 15:01
... e si arrampica meglio di una compass. Fa così: prendi un viottolo interpoderale bello erto e pieno di curve a gomito strettissimo, poi sfida con la tua panda uno col suv porsche a chi arriva su. Vedrei che anche madre natura si metterà a sorridere! |
| inviato il 11 Agosto 2024 ore 15:03
Non si puo'. Quello col porsc non andra' mai per il viottolo. I sassi possono rovinare il fondo. Per la gioia di madre natura. |
| inviato il 12 Agosto 2024 ore 5:56
a me la voglia di fuoristrada a fasi alterne viene spesso, un Defender o Wrangler ma non per farci l'amazzonia o il sahara, mi restano solo i marciapiedi e sognare viviamo nel confort delle citta, ma siamo il prodotto di un'evoluzione che ci spingeva a metterci continuamente alla prova esplorando nuovi territori, ci é rimasto dentro, come quella di possedere piu patate |
user207727 | inviato il 12 Agosto 2024 ore 8:33
Grazie a tutti per gli interventi. L'intervento era incentrato su quanto veramente abbiamo bisogno o desiderio di avventura, non dico di evasione perché in realtà non viviamo in carcere. Perché non sognare e desiderare (e proporre dai media pubblicitari) invece una bella vita "normale", che poi è quella che quasi tutti facciamo? Veramente i nostri sogni e desideri sono così avventurosi? Non saprei e a questo pochi hanno risposto. Grohoman ringrazio anche tu per l'interessante intervento e l'analisi, spero che adesso il senso sia un po' più chiaro. Certo che il mio intervento è sociologia spicciola da forum, non potrebbe essere altrimenti dato che non sono né sociologo, né psicologo e scrivo un pensiero su un forum di fotografia. So di aver trattato un argomento che non padroneggio e mi scuso se lo hai trovato banale ma mi fa piacere che tu gli abbia comunque dedicato due minuti del tuo tempo. Relativamente alla negatività da sfogare, che dire, può essere anche se penso che una personalità sia molto più complessa di quello che si può comprendere da due righe scritte a caso. |
| inviato il 12 Agosto 2024 ore 9:32
Ok, la chiusura del tuo intervento che apre la discussione mi era sembrata più una sentenza, piuttosto che la ricerca di altrui opinioni. Se ho capito male me ne scuso. Il desiderio di avventura, a mio parere, è innato nell'essere umano. Direi che tale desiderio derivi dalla necessità dei primi uomini di procacciarsi il più facilmente possibile il cibo, esplorando nuovi territori e cercando nuove prede o nuovi frutti della terra da poter raccogliere. L'avventura, intesa in tale modo, poteva essere foriera di importanti novità, adatte a migliorare la vita dei nostri antenati. Grazie alla ricerca di migliorare il proprio stato l'uomo ha colonizzato tutti i continenti ed è progredito più di ogni altro essere vivente, in effetti. Probabilmente è per tale motivo che la propensione all'avventura sia diventata una sorta di spinta innata e congenita in ognuno di noi. Altrettanto probabile è, che tale evidenza, sia ben conosciuta dai pubblicitari, che la sfruttano a vantaggio dei propri clienti. Come solo alcune delle popolazioni sono effettivamente migrate dalle pianure africane per colonizzare il resto del mondo, è altrettanto probabile che la propensione all'avventura non sia equamente distribuita tra la popolazione attuale. Alcuni di noi avranno un istinto avventuroso superiore a quello di altri, a mio avviso. |
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