| inviato il 18 Luglio 2024 ore 10:59
Cito da Schyter: “ ti sporchi le mani esattamente nel senso letterale del termine „ Quando nei primi anni 80 mi divertivo con le "antiche tecniche" (che allora non praticava praticamente nessuno, qui in Italia), scoprii che il nitrato d'argento macchia le mani e ce ne volle, perchè le mani tornassero ad avere un aspetto decente. Qualcuno deve aver pensato che mi fossi beccato qualche strana malattia... Formidabili, quegli anni... |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 11:55
“ è come se mancasse loro, a differenza nostra, la speranza che qualcosa deve succedere, la fiducia nel futuro „ E' la tragedia di questi tempi. La speranza in un futuro migliore, tipica dei primi decenni del dopoguerra, forse era un'utopia, ma c'era ed aiutava non poco. |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 12:06
ricordo sempre di prestare attenzione al nitrato d'argento (molto più di altre sostanze chimiche blande). Specialmente a contatto con gli occhi può portare a cecità. E' uno di quegli elementi delle antiche tecniche da trattare con doveroso rispetto; guanti, occhiali, areazione etc etc chemicalsafety.ilo.org/dyn/icsc/showcard.display?p_lang=it&p_card_id=1 |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 12:19
Sante parole, Luigi... mi ricordo di un vecchio manuale di mio nonno, roba dei primi del 900 dove andava preparato un liquido credo per non so quale viraggio, nel quale andava sciolto in acqua distillata del cianuro di potassio (non ferricianuro, proprio cianuro-cianuro!); poi, andava aggiunto goccia a goccia, dell'acido cloridrico diluito. Per farla breve, mi rimase impresso come proseguiva: "(...) se si dovesse avvertire sentore di mandorle amare, si abbandoni precipitosamente il gabinetto oscuro. ". Temo che se si arrivasse a sentire quell'odore di mandorle amare, la frittata sarebbe già fatta. Ma forse i nostri bisnonni erano di fibra più robusta! |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 13:02
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| inviato il 18 Luglio 2024 ore 17:27
@Schyter, mi chiedi perche non stampo con ke pellicole; l'ho detto più volte: faccio pochissimo B/N e stampo al 99% col colore: stampare a COLORI da pellicola con ingranditore è complesso e i risultati sono spesso poco modificabili. Il digitale mi consente di controllare tutto bene. Non mando niente di mio ai laboratori. |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 17:48
io preferisco il bianco e nero perchè è piu challenging e onestamente meno sbattimenti che sviluppare a colori. però oggi pensavo che le diapositive possono essere belle. a pranzo ero dai miei genitori e ho trovato in salotto il cassetto delle foto con le dia in montagna di quando ero piccolo. c'è anche il "proiettore di famiglia" un "zett" (boh), ma si accende e scalda come un convertitore bessemer (qui parlo di cose che so hahahaha) e mio padre mi ha detto di spegnere che in casa erano già 28 gradi io penso che fuori sono 45 gradi! però guardare le dia di mio padre da ragazzo e io da piccolissimo e il loro viaggio di nozze in spagna fa un effetto..... |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 17:52
“ perchè è piu challenging „ ... sa l'è ??? roba che se mangia ??? |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 18:03
bella fra! |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 18:03
challenging vuol dire che ti mette in sfida. sbattimenti si diceva anche "ai tuoi tempi"? |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 18:14
È una tecnica come un'altra per “fotografare”. Dipende dal risultato che si vuole ottenere e/o dall'esperienza che si vuole fare e/o trasmettere. Si può benissimo farne a meno; come si può evitare di leggere libri cartacei o scrivere con una stilografica. Non ultima la possibilità di poterlo fare: di tempo, economica e/o di accesso agli strumenti necessari. Io consiglio a tutti di provare tutto il ciclo (dalla pre visualizzazione, presa, allo sviluppo, alla stampa)… sono CERTO che alla fine la mente e il corpo, anche di un non fotografo, sarà grata dello sforzo fatto (con e senza ironia). Buona vita a tutti. |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 18:15
Cmq sfida o non sfida, lascia perdere le dia. Non c'è niente di più mesozoico delle pellicole positive. A meno che provi a svilupparle con la chimica negativa (C41) e vedere cosa ti rende in scansione. Può essere strano ma piacevole. Anche se hai un proiettore ZETT lascia perdere la proiezione serale ... una noia mortale. Non saresti in ogni caso à la page. |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 18:22
ci sta che mi prende all'improvviso qualcosa che due min. prima manco lo vedo però vedere oggi le diapositive dei miei beh da ieri ci stavo pensando di guardarle che l'ultima volta che ho guardato quegli scatolini avevo boh 16 anni cioè 3 vite fa e ora 3 vite dopo mi sembrano cose belle (visto? non ho detto fighe) perchè hanno molto di vintage e a volere il proiettore ce lavrei già. 8visto |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 18:39
Le diapositive sono belle senza dubbio. Ma da questo a farle oggidì, mah, mi sembra velleitario. My twopence... |
| inviato il 18 Luglio 2024 ore 18:49
concordo con Enzo C. Lassa perde ... in fotografia non c'è niente di più narcotizzante di una serata dia in dissolvenza incrociata con musica soft in sottofondo. Però posso capire ... potrebbe avere qualcosa di sciamanico ... |
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