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avatarsenior
inviato il 09 Luglio 2024 ore 10:10

saramunari.blog/2024/07/09/le-foto-piu-costose-al-mondo/

Interessante oggi il blog di Sara Munari...
Soprattutto il finale sul valore delle foto.

avatarsenior
inviato il 09 Luglio 2024 ore 12:35

Cara Elisabeth è vero , il valore di una foto dipende da quanto una persona è disponibile a pagarla per averla. Personalmente noto che più le foto sono fatte a casaccio, e più hanno probabilità di essere considerate opere d'arte e ricevere quotazioni elevate.

Sarà che per me un'opera d'arte lo è veramente quando i pensieri con cui l'autore ha prodotto la sua opera, coincidono con quelli dell'osservatore, e non quello dato dai critici.

Personalmente non pagherei una foto che mi piace più del costo dei materiali per stamparla.

user207727
avatar
inviato il 09 Luglio 2024 ore 13:10

Mah Bergat, vuol dire che non riceveresti alcuna emozione dall'osservare/possedere quella stampa (magari una di tre copie al mondo diverse). Perché quell'emozione fa il valore, più è forte più saresti disposto a spendere per provarla.

avatarsenior
inviato il 09 Luglio 2024 ore 18:28

Personalmente noto che più le foto sono fatte a casaccio, e più hanno probabilità di essere considerate opere d'arte e ricevere quotazioni elevate.


Questa è da incorniciare.


Sarà che per me un'opera d'arte lo è veramente quando i pensieri con cui l'autore ha prodotto la sua opera, coincidono con quelli dell'osservatore, e non quello dato dai critici.


Se vuoi dire che l'opera di un orango può incontrare il gusto di altri primati , hai perfettamente ragione. (2)

Personalmente non pagherei una foto che mi piace più del costo dei materiali per stamparla.


Altra cornice.


(2) P.S. Spiego meglio il punto 2 , altrimenti qualcuno potrebbe averne a male: se l'osservatore non ha la benchè minima capacità cognitiva/critica oppure senso estetico per giudicare uno scatto , come può palesarsi "l'opera d'arte" guardando una qualsiasi fotografia?

avatarsenior
inviato il 09 Luglio 2024 ore 21:35

Molto interessanti le parole e gli argomenti di Sara Munari, grazie di averceli riportati cara Elisabeth.
Al di là delle opinioni personali mi pare particolarmente significativa la penultima considerazione della Munari, questa:

"Il mercato decide per noi, la capacità dei critici e le possibilità di collezionisti più o meno ricchi."

A conferma di quello che affermo io da una vita: l'Arte non sta nell'opera in sé o nella genialità dell'artista, ma piuttosto risiede nella capacità di convicimento, e nell'essere più o meno bene introdotto (nell'ambiente che conta) del gallerista!
Oltre, chiaramente, alla quantità più o meno consistente di denaro (di provenienza pure
essa +/- dubbia) che al momento necessita di essere riciclata.

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 1:17

E' sempre interessante leggere le opinioni di persone che non hanno mai comprato una foto da un gallerista, che non hanno mai comprato una foto a un asta, che non sono mai andati alla piu' importante rassegna fotografica riguardante le gallerie fotografiche di tutto il mondo ( Paris photo ), che pero', come sempre, senza avere una minima idea del mercato , dei curatori, dei prezzi, sparano sentenze cosi' a caso, dandosi anche ragione da soli ...

A conferma di quello che affermo io da una vita: l'Arte non sta nell'opera in sé o nella genialità dell'artista


o altre perle indimenticabili sul reale valore di una fotografia ...

Personalmente non pagherei una foto che mi piace più del costo dei materiali per stamparla.


o sul giudizio di Fotografie quotate :

Personalmente noto che più le foto sono fatte a casaccio, e più hanno probabilità di essere considerate opere d'arte e ricevere quotazioni elevate.


"Continuiamo cosi', facciamoci del male..." Cit. N.M.


PS: tra un po' sicuramente arrivera' qualche altro esperto che spieghera' che chi compra foto a certi prezzi è un fesso e ovviamente lui è il piu' furbo del mondo.






avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 1:30

Aspettiamo il proverbiale intervento di Lollus sulla kulturah.
Comunque.......che tristezza.

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 7:44

Trovo che ha speso parole per la descrizione delle foto ma ha descritto articolando poco e non andando in profondità il complesso mondo delle quotazioni e delle aste (penso io).

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 10:12

Praticanente è solo un elenco delle foto da primato: più una curiosita che un articolo motivato. Non c'è un minimo accenno alle dinamiche del mercato che hanno decretato il successo dell'artista. Mi sembra un articoletto di scarsissimo interesse. Qualche esperto di aste o collezionista di una certa caratura ( se c'è qui sul sito) potrebbe aggiungere qualche sua considerazione o personale esperienza; sarebbe interessantissimo.

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 10:22

Quindi pure un quadro di Pollock (uno a caso? Sorriso) solo il costo della tela e dei colori? Se sapete dove, mi fiondo

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 10:22

Le variabili sono tante : dalla più banale se l'autore è ancora in vita, il numero di stampe ( inutile dire che se la stampa è 1/1 avrà più valore di un 7/500), pubblicazioni dell'opera in qualche catalogo, certificazione di autenticità fatta in modo serio ( per Ghirri ad esempio la da solo la famiglia Ghirri con gli “ eredi della famiglia Ghirri ), prestigio della casa d'aste o del gallerista , grandezza fisica dell'opera, firma a matita o stampata … ecct ecct

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 10:42

Signor Paolo, lei puo' non essere d'accordo con me.
Lei puo' scrivere una sua versione basato su un sua esperienza in compravendita di foto in asta o presso gallerie.
Lei puo' spiegare che curatori conosce.

Non puo' invece insultare.

Ma ti rendi conto di quanto inutili, e specchio di uno squallido personaggio, sono le arie da artistoide che ti dai?


essere considerato qualcosa più della nullità che sei





avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 10:52

Le variabili sono tante : dalla più banale se l'autore è ancora in vita, il numero di stampe ( inutile dire che se la stampa è 1/1 avrà più valore di un 7/500), pubblicazioni dell'opera in qualche catalogo, certificazione di autenticità fatta in modo serio ( per Ghirri ad esempio la da solo la famiglia Ghirri con gli “ eredi della famiglia Ghirri ), prestigio della casa d'aste o del gallerista , grandezza fisica dell'opera … ecct ecct



Si può dire:- "Quel che conta è il risultato ma anche come lo si è raggiunto" ?
Tanto per non confondere il valore di mercato con quello meramente "artistico".

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 11:43

Lastorince: però scusa, ma quelle esposte sono banalità che anche un quindicenne conosce. Fai esempi di esperienze dirette, per capire meglio. Qualche disegno, stampa penso che molti di noi l'abbiano comprata; certe piccole nozioni sono note

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2024 ore 12:24

Voglio dire che quanto elencato vale per qualsiasi opera, spesso per tutte quelle ottenibili in multipli, stampe, etc. Non ho esperienza di acquisto di fotografie, ma una piccola esperienza di stampe in genere come tanti di noi, posso averla. E i criteri sono sempre gli stessi: la autenticità in primo luogo, meglio se certificata dall'autore stesso o da case d'asta o galleristi affidabili. Poi, il mercato fa il resto. Spesso il mercato ondeggia esaltando ora uno ora l'altro autore e, questo, provoca anche, tra chi può spendere, gare che portano a valutazioni fuori da ogni logica. Ma un collezionista "importante" , con grande peso economico, spesso fa la vslutazione e riesce a sostenerla nel tempo. Piccole opere con piccole valutazioni sono più
soggette alle oscillazioni del mercato nel tempo. Nel mio piccolissimo ,( ma almeno è una esperienza diretta) più di 20 anni fa mi sono innamorato di stampe classiche, di acquforti di Piranesi: ne ho tre, due prese da un gallerista romano e uno preso ad un'asta e molto ci si deve affidare alla serietà delle persone. Certo, nel caso di Piranesi, puoi affidarti anche a studiosi come, in genere, Hind, Focillon, Robinson e altri che non ricordo nemmeno più, poi al confronto con opere analoghe e in particolari come le filigrane ( io ne ho due con chiara filigrana Robinson 64 e Robinsom 34, ad esempio: una piccola certezza). Oppure, come dici tu, affidarsi alla autentica dell'autore stesso; se vivente, la cosa è ovviamente più facile ( ad esempio per me per un modesto pastello di De Conciliis fu tempo fa, importante incontrare l'artista) , mentre a volte bisogna stare attenti agli eredi; è succesdo che a volte questi, per varie ragioni, abbiano autenticato opere di dubbia provenienza. Ma tutto questo solo per dire che bisogna anche stare attenti alle " mode" che spesso in certi periodi concentrano l'attenzione solo su alcuni personaggi. Poi, il mercato a volte devia l'interesse. In altro campo io non so se riuscirei a riprendere i soldi spesi per le mie acquaforti "Vedute di Roma" di Piranesi o le stampe di Carlo Cesio del '600. E nemmeno per cose contemporanee come Aligi Sassu o Orfeo Tamburi. Ma mi piacciono ancora e, per fortuna, non sono investimenti minimamente paragonabili a quelli sopra esposti.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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