la Foresta di Punta Giglio
la Foresta di Punta Giglio, testo e foto by
Giorgio_Via. Pubblicato il 23 Giugno 2024; 2 risposte, 40375 visite.
Se ce l'ho fatta io...
i sentieri della Foresta di Punta Giglio nel Parco di Porto Conte.
Ho letto, per caso, un segnale di indicazione dei sentieri durante la mia "camminata salute" orfano della bassa pianura per qualche giorno di vacanza.
Ho pensato fosse qualcosa da cciovani ma ho provato lo stesso.
Si tratta del complesso forestale della penisola di Punta Giglio nel Parco Regionale di Porto Conte che comprende anche un'area marina protetta.
La penisola di Punta Giglio separa la rada di Alghero ad Est dalla baia di Porto Conte ad Ovest, con un'estensione di 5000 ettari.
All'ingresso del complesso forestale è possibile usufruire di un punto informazioni, servizi igienici, noleggio biciclette.
L'ingresso al complesso forestale prevede il pagamento di un ticket di ingresso nel periodo in cui i servizi citati sono operativi. Generalmente dal 1 aprile al 31 ottobre. Durante il restante periodo l'accesso è libero.
Un avvertimento: la biglietteria apre all'orario del parco (alle 9.00). Quindi, per le camminate mattutine dell'alba serve acquistare il biglietto almeno il giorno prima.
Si trovano forme di abbonamento anche per le altre attività del Parco.
Qui https://www.algheroparks.it/tariffe-biglietto/ potete trovare le tariffe. Il numero per informazioni e prenotazioni (da ricordarsi anche se dovesse capitare se vi perdete...) è Coop. Exploralghero +39 331 3400862
Esiste una app del parco per android e iphone ma non è possibile attraverso l'app acquistare il biglietto. L'app è invece necessaria per trasformare il biglietto cartaceo in biglietto digitale per l'accesso ai musei e alle altre attività del Parco, attraverso un codice (voucher) riportato sul biglietto cartaceo. L'ho trovata poco utile e abbastanza confusa. Sarebbe sicuramente più utile se permettesse di gestire direttamente il biglietto.
Partite con scarpe adeguate, non è una passeggiata sulla spiaggia, e portate con voi acqua per bere a sufficienza. Non ci sono vie di uscita dai sentieri se non tornando indietro. In alcuni punti servono scarpe specifiche per trekking dato che si cammina su sentieri di sassaie anche abbastanza impervie. Pensate anche all'attrezzatura fotografica "pesante" se decidete di percorrere i sentieri più difficili: il peso dello zaino, con il caldo, può essere d'intralcio.
Ho fatto i sentieri con la Fuji X100VI al collo, con il filtro Nisi True color nano pro CPL per mare e vedute.
Con uno zoom medio grandangolo - normale si può fare quasi tutto. Un tele sarebbe utile per le vedute e per gli appassionati di avifauna e, ovviamente, macro.
Il sentiero principale per visitare la Foresta di Punta Giglio parte da Porto Conte e sale con un leggero pendio per circa 4 chilometri fino a Punta Giglio, con veduta sul mare e su Capo Caccia.

E' un sentiero "azzurro" percorribile da chiunque, più faticoso all'andata per la salita. Si può fare anche in bicicletta.
Per chi non se la sente c'è a disposizione un piccolo mezzo elettrico che fa il servizio sul sentiero principale, dall'ingresso di Porto Conte al punto di ristoro a Punta Giglio.
La camminata dovrebbe durare circa 1 ora (in realtà con una camminata veloce qualcosa meno).
Per i primi tre chilometri si sale nel bosco, parte di specie autoctone e parte frutto di successivi rimboschimenti.
La flora, tipicamente mediterranea, presenta specie endemiche come il fiordaliso spinoso e la buglossa sarda.
Nel territorio del Parco si riproducono tre specie di anfibi, (del territorio del Parco è presente a laguna del Calich), undici specie di rettili, settantacinque specie di uccelli e ventitré specie di mammiferi. Sono presenti, ad esempio, la berta maggiore e minore, il marangone dal ciuffo, il grifone, il falco pellegrino, lo svasso maggiore e il pollo sultano, il cavallino della Giara, l'asino sardo, l'asino bianco dell'Asinara e il daino.
Durante le mie camminate ho incontrato cinghiali con piccoli al seguito, molto discreti però, Pochi avvistamenti di uccelli ma non essendo un appassionato di bird-watching non mi sono appostato in attesa e non mi sono fermato molto ad osservare tra i rami.
Lungo il percorso troverete una buona presenza di pannelli illustrativi delle varie specie e comunità vegetali che caratterizzano il paesaggio del territorio protetto della penisola di Punta Giglio, all'interno del Parco Regionale di Porto Conte.
Presenti inoltre informazioni sulla storia umana che ha caratterizzato questi luoghi.
Potete anche trovare un “Percorso vita”, una serie di cartelli che illustrano come effettuare una leggera attività ginnica all'aria aperta nonché aree dedicate con tavoli e panche per il picnic. (non ci sono cestini per la spazzatura, quindi portatela con voi in qualche sacchetto).
Man mano che si sale il bosco lascia spazio alla macchia alta. Qui, se non si parte presto, comincia a fare caldo perchè si esce dall'ombra del bosco. In sommità si trova un punto di ritrovo (il ritrovo, come il parco aprono tutti i giorni dalle ore 9 alle 18).
Da qui si gode di una veduta molto bella , da Porto Conte, a Capo Caccia, fino ad Alghero. Non c'è discesa al mare.

Sulla cima del promontorio è stata costruita dalla Regia Marina, nel periodo tra le due guerre mondiali, una struttura per ospitare una batteria costiera a difesa della baia di Porto Conte.
Nei pressi della Centrale di tiro sono presenti parte dei resti della Torre del Liiri, o Torre del Giglio, edificata dagli aragonesi alla fine del '500.
La batteria, recentemente riqualificata e divenuta un area museale storica ambientale a cielo aperto che ospita il neonato museo storico ambientale “MAPS”.
Lungo la salita, in direzione di Capo Caccia, trovate i resti del radar tedesco Freya, radar da avvistamento per il controllo del fuoco antiaereo, posizionato su un basamento in pietra e difeso da due batterie armate di mitragliatrici. Rivestiva importanza strategica a protezione sia dell'aeroporto di Fertilia che dello scalo idrovolante di Porto Conte. Il Freya venne distrutto e gettato a mare dalle truppe tedesche durante la loro ritirata in Corsica.

Le coste intorno alla punta sono alte falesie con nidificazioni di falco pellegrino e delle berte. Per poterle osservare consiglio di prendere uno dei tanti battelli in partenza da Alghero o noleggiare, sempre ad Alghero o a Porto Conte (molto più vicino) una piccola imbarcazione. Il promontorio di Punta Giglio è ben visibile anche dalle imbarcazioni che fanno ogni ora la spola da Alghero alle grotte di Nettuno a Capo Caccia ma non si fermano ad aspettare la vostra foto.
Se invece desiderate esplorare il parco marino stando sott'acqua, sempre a Porto Conte trovate tutti i servizi necessari.
Dal sentiero principale partono altri sentieri secondari che, ovviamente, ho provato. Il primo dopo circa un chilometro scende al mare, a cala La Bramassa, per circa una decina di minuti.

La cala ha una spiaggia di ghiaia e sabbia, circondata da scogli. Troverete, come in tutte le spiagge della zona un'abbondante presenza di alghe sul bagnasciuga ma anche, dopo le mareggiate, sugli scogli. Si tratta della posidonia che da sempre si accumula sulle spiagge della zona. Del resto lo stesso nome della città di Alghero deriva da s'Alighera, che in sardo logudorese significa luogo d'alghe. Può non essere benvista per i selfie con mare azzurro ma la posidonia riveste un ruolo davvero importante per l'equilibrio dei fondali e per la biodiversità.
E' un sentiero "giallo" quindi niente bici e scarpe adatte. La prima parte è semplice ma, risalendo dal mare il sentiero sale parecchio, dapprima tra rovi e poi diventa una sassaia impervia.
Però, se ce l'ho fatta io ...
Sconsiglio di farlo in senso contrario, in discesa, ci si può fare male.
Un secondo sentiero "verde" è un circuito che sale intorno al monte Rudedu per portare poi ancora a Punta Giglio, 1 ora e 50 minuti, da cui tornare, oppure al mare a Port Agre, per ulteriori 1 ora e 20 minuti (quest'ultimo non l'ho fatto.... dovevo tornare a casa).

Questo sentiero sale parecchio ed è molto più stretto, anche qui niente bici per rocce e sassi taglienti e molti rovi. Per lo stesso motivo non ci porterei a spasso il cane. A proposito di cani, leggo su un decreto "ufficiale" del Presidente del Parco che "ciò sarà consentito mediante l'uso del guinzaglio".
Esistono anche altri sentieri lungo i percorsi principali da esplorare ma, essendo la parte boscata ricca di una vegetazione molto fitta, non è facile orientarsi. Per gli avventurosi consiglio un buon gps, tenendo conto che in alcune parti della penisola (a me è successo intorno al monte Rudedu) non c'è segnale telefonico.
Se ci passate ne vale davvero la pena.
Inoltre il Parco Regionale di Porto Conte https://www.algheroparks.it/ offre molto di più, oltre ai punti di immersione e diving, la foresta demaniale delle Prigionette, oasi di protezione faunistica storica e cantiere forestale dell'Agenzia Forestas, il piccolo museo MASE (Museo Antoine De Saint-Exupéry) nella Torre Nuova di Porto Conte, la villa romana di Sant'Imbenia, costruita tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C., e con varie modifiche utilizzata fino al IV secolo d.C, escursioni guidate, aule didattiche oltre alle bellissime spiagge del litorale della baia di Porto Conte, Punta Negra, Bombarde. Lazzaretto e , soprattutto, Mugoni, dove si cammina tra spiaggia e pineta.
Potete trovare altre mie immagini alla galleria https://www.juzaphoto.com/me.php?pg=355609&l=it
Nota: le informazioni turistiche generali che ho riportato sono riprese dalla pagina internet del Parco.
Risposte e commenti
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| inviato il 05 Luglio 2024 ore 13:32
grazie per l'articolo. tra tante mete esotiche è sempre bello leggere anche di quel che abbiamo a portata di mano. un saluto! |
| inviato il 05 Luglio 2024 ore 21:36
Grazie a te Alberto |