| inviato il 15 Giugno 2024 ore 20:35
“ Oltre chiaramente a scegliere luoghi dove non passa gente, quali altri accorgimenti usi per scegliere il luogo esatto dove appostarti, per massimizzare le possibilità di incontro, per avere le condizioni migliori per fotografare eccetera eccetera? „ Mi ripeto nuovamente, devi assolutamente studiare i soggetti che vorresti riprendere, la ricetta "mi ficco li e prima o dopo arrivano" non funziona rischi di invecchiarci li, se vuoi fare uccelletti insettivori e/o granivori è inutile girarci tanto attorno, tutte quelle che vedi belle in posa e a grande riproduzione sono tutti attratti da pasturazione altrimenti di riprenderli a 5/6 metri te lo scordi per cui serve sapere dove sono , in che mese/mesi/stagione e che mangiano, piccolo capanno mobile e dopo un po' le foto arrivano. Pasturi il picchio rosso o la cincia loro arrivano:

 Vuoi lo scoiattolo? idem, girasole e noci.
 Vuoi il capriolo o il cervo o il camoscio qui già cambia, devi sapere dove sono, dove passano, perché e percome vanno li in quel periodo, allora dopo ti apposti senza passarci mesi.


 Come vedi sono foto insulse che faccio per andare a spasso e che nessuno mi darebbe manco 5 cent. Chi riesce a campare con la fotografia naturalistica invece è quasi un extraterrestre, io ti consiglio di documentarti ma come fine il puro divertimento, trovi anche dei corsi da fare, ne ho appena finito uno su 5 specie di ungulati, ho investito 230 euro però ho avuto materiale cartaceo, digitale e 28 ore di lezioni in aula con altri 20 partecipanti. Molto istruttivo. |
| inviato il 16 Giugno 2024 ore 1:27
@Ricklin: intanto benvenuto. Io sono un fotografo naturalista amatoriale, e sto praticando questo hobby da 3-4 anni in giro per l'Europa. Provo a darti qualche consiglio sulla falsariga degli altri, ma un po' più specifico, ovviamente basato sulla mia esperienza. Libri: per gli uccelli consiglio "Guida agli uccelli d'Europa, Nord Africa e Vicino Oriente" di Svensson et al., in modo da prendere dimestichezza con le specie, il loro aspetto, le loro abitudini, il loro canto etc. Vedrai che anche il tuo spirito da "cercatore di Pokémon" amerà un libro del genere, davvero eccellente. Per i mammiferi possiedo il libro "Mammiferi d'Europa, Nord Africa e Medio Oriente" di Aulagnier et al., ma personalmente non lo trovo meno utile. Anziché un binocolo io uso uno spotting scope (monocolo da osservazione) compatto, il Celestron Hummingbird ED. È vero che i monocoli necessitano spesso di un treppiede o di un punto stabile su cui appoggiarsi, ma hanno il vantaggio di avere un ingrandimento più elevato rispetto ai binocoli, quindi puoi osservare dettagli che ti sfuggono solo guardando attraverso l'obiettivo della fotocamera; l'Hummingbird è talmente compatto che anche a mano libera può essere utile. Infine, riguardo i punti di osservazione: non disdegnare nulla, soprattutto all'inizio. Fai pratica in luoghi vicini, in modo da fare pratica con animali che non scappano via immediatamente: i germani al parco vanno bene, le oasi se sono vicine vanno bene...chiaramente fotografare gli animali in spazi liberi è più appassionante (e forse eticamente più corretto, ma tralascio la questione), ma in quei contesti è meglio avere già un poco d'esperienza. Aggiunta: i siti di birdwatching possono offrirti spunti per siti promettenti in cui fotografare varie specie. Tieni a mente che i birdwatchers sono meno schizzinosi dei fotografi in termini di distanza dai soggetti, quindi alcune aree suggerite in quei siti possono non essere ideali. Tieni a mente che puoi alternare tra caccia vagante (necessaria quando arrivi in un luogo nuovo) e appostamento. Prova a frequentare un luogo per qualche sessione di fila (così impari cosa c'è in quel luogo, come si comporta e come puoi fotografarlo, e poi lo stesso animale si può abituare alla tua presenza), e poi a cambiare luogo, per mantenere alta la motivazione. L'attrezzatura (fotocamera e obiettivi) è l'ultima cosa a cui dovresti pensare, visto che hai già camera e lente adatte; pensa ai libri, ai teli per mimetizzarsi, ai soldi che ti servono per andare nei diversi luoghi; solo dopo pensa a camera e lente, se questi ti stanno limitando. |
| inviato il 16 Giugno 2024 ore 11:53
Oltre a scegliere quali animali fotografare si potrebbe prendere anche in considerazione il "dove" fotografare, molti fotografi naturalistici hanno fatto del "loro" luogo il proprio target fotografico, se poi si ha la possibilità di girare il mondo ben venga, ma a parer mio nella maggioranza dei casi le foto più belle e significative sono quelle fatte della gente del posto, per ovvi motivi logistici e di conoscenza del territorio. Per esempio io fotografo quasi esclusivamente nel parco nazionale foreste casentinesi, versante romagnolo, e lo faccio da circa 5 anni, più o meno 1/2 volta a settimana e fino ad ora ho ripreso forse la metà di tutto quello che vorrei fotografare, per non parlare della qualità della foto, che se poi vuoi cercare di vendere deve essere alta. Certi soggetti li vedi solo in determinate stagioni oppure alcune situazioni ti si presentano davanti solo poche volte nella vita, perciò prima che ti fai un portfolio decente ne passa di tempo, un po' di foto e book fotografici li ho venduti qui nella mia zona alla gente del posto e ad un po' di turisti, ma non certo da camparci, ma per il piacere di vedere nel mio piccolo il mio lavoro apprezzato e di rendere partecipi le persone di quanto sia bello il "mio" territorio, le creature che lo abitano e la natura in generale. |
| inviato il 17 Giugno 2024 ore 9:59
Si potrebbero scrivere pagine e pagine su questo argomento con infiniti capitoli in base all'ambiente e soggetti. Sapere i soggetti che vorresti fotografare e gli ambienti che vorresti frequentare può essere utile per darti consigli più mirati. Il primo consiglio che posso darti è quello di prendere un binocolo ed iniziare ad osservare/studiare la natura che ti circonda. Siamo in un periodo delicato dove tanti uccelli e mammiferi sono impegnati nella crescita della prole... quindi a maggior ragione alla base di tutto ci deve essere il massimo rispetto ed evitare di arrecare disturbo (questo vale tutto l'anno ma in questo momento ancor di più). |
| inviato il 17 Giugno 2024 ore 19:23
In parole spicciole, più o meno tutti quelli che conosco hanno iniziato a frequentare le oasi e i capanni pubblici, lì conoscerai poi persone con cui parlare e confrontarti. Oltre alle oasi sono utili passeggiate, giri in auto, leggere libri sull'argomento, un binocolo e passare del tempo nella natura. Poi le cose se fatte con costanza vengono da sè. |
| inviato il 23 Giugno 2024 ore 15:49
Impara a conoscere gli animali e poi "fregali", questo significa innanzitutto camminare tanto ed alzarsi presto. In genere gli animali sono più attivi all'alba e al crepuscolo, momenti in cui è necessario essere in natura, il che significa anche alzarsi alle 3/4 e rientrare alle 22 in prossimità del solstizio d'estate (o almeno una delle due cose). Gli animali sono relativamente abitudinari, questo non vuol dire che fanno sempre le stesse cose, ma vuol dire che è molto probabile che si spostino in modo abbastanza prevedibile, soprattutto gli ungulati. Sii silenzioso, annusa l'aria, cerca le radure miste bosco, dove è più facile vedere senza essere visto, ma soprattutto metti in conto di tornare a casa, talvolta, con tanta fatica nelle gambe o freddo nelle ossa o frustrazione da mosche etc etc... , e nessuna foto salvabile nella scheda. Questo riguarda la fotografia itinerante, per la foto da capanno, beh, non ne so niente, ma credo sia sufficiente appostarsi e cercare di non morire di noia o litigare col vicino d'alloggiamento.Buona luce. |
| inviato il 23 Giugno 2024 ore 17:08
E finché son mosche ti va anche bene... |
| inviato il 29 Giugno 2024 ore 5:46
Imparare a conoscere la natura non è cosa banale. Le conoscenze naturalistiche vengono da studi specifici, io ho studiato scienze naturali all'università, ma integrati da un continuo approfondimento sul campo. Fare il volontario per un' Oasi gestita da una associazione ambientalista aiuta e insegna molto per esempio anche se il corso di studi è stato diverso. Naturalmente ci vogliono anche ottime conoscenze di tecnica fotografica, ma un pensiero deve sempre essere al di sopra di tutto: andiamo a fotografare esseri senzienti che lottano tutti i giorni per la sopravvivenza, ho visto troppe volte fotografi diciamo così "troppo disinvolti" che pur di portare a casa una foto hanno disturbato e interrotto una nidificazione o fatto scappare l'animale per eccessivo disturbo. Il fotografo di animali NON si comporta così e sa rinunciare per evitare di compromettere il benessere animale. Se no è solo l' ennesimo ×...e ce ne sono già troppi in molti campi al giorno d'oggi |
| inviato il 29 Giugno 2024 ore 14:33
Gli studi specifici possono anche essere svolti in autonomia, senza dover per forza frequentare corsi, workshop o studi accademici, ognuno è libero di scegliere il proprio percorso nella vita e ognuno dovrebbe anche essere libero di vivere senza dover subire il giudizio altrui. Con questo non voglio giustificare nessuno, anche a me da fastidio vedere fotografi naturalisti troppo disinvolti oppure gente che lascia l'immondizia nel bosco ma non li giudico perché chi sono io per giudicare il prossimo? Mi sento superiore agli altri perché ho studiato? Perché sono migliore? No grazie, non voglio cadere nelle trappole del mio ego! Se proprio mi sento di dare dei consigli lo faccio promuovendo il rispetto e l'umiltà, ma verso ogni essere, anche verso quelle persone che secondo me sbagliano. |
| inviato il 29 Giugno 2024 ore 14:53
Mah io chi lascia l'immondizia nel bosco (sporcando anche per gli altri e pure per me) li giudico eccome e li etichetto come dei gran c@fon1 maleducati. (E questo a prescindere dal titolo di studio, dal ceto sociale, dall'età, dal genere, dalla razza, dalla provenienza, dalle idee politiche, dalle idee religiose, dall'altezza, dal colore dei capelli, della pelle... ecc.. ecc.. ecc..). Il rispetto per la natura e per gli altri non si impara ne' a scuola e nemmeno sui libri. |
| inviato il 29 Giugno 2024 ore 20:31
Ciao Rick. Da' un'occhiata a questa serie di brevi articoli. Oltre a dare spunti, forniscono informazioni fondamentali riguardanti i comportamenti necessari ad ottenere risultati. www.juzaphoto.com/me.php?p=31819&pg=articles&l=it |
| inviato il 02 Gennaio 2025 ore 13:45
la prima cosa è il rispetto per gli animali e un approccio etico: troppe volte ho visto fotografi avere comportamenti deleteri e barbari pur di ottenere una foto; personalmente sono contrario alle foto ai nidi, tranne casi in cui sei distante e in sicurezza, l'uso indiscriminato di richiami elettronici (deleteri soprattutto durante il periodo primaverile di nidificazione perché stressano gli uccelli facendo perdere loro inutilmente energie) - insomma non dimentichiamo mai che stiamo fotografando esseri viventi che meritano tutto il nostro rispetto e protezione e impariamo a conoscere i loro comportamenti: otterremo foto migliori senza infastidire gli animali ed evitando di incorrere in sacrosante sanzioni |
| inviato il 02 Gennaio 2025 ore 20:12
E come spesso accade da sei mesi non vi è più traccia dell'autore su questa discussione. |
| inviato il 03 Gennaio 2025 ore 18:37
Avrà imparato l'arte del mimetismo.... |
| inviato il 04 Febbraio 2025 ore 10:48
“ E come spesso accade da sei mesi non vi è più traccia dell'autore su questa discussione. „ Ciao Saro, sono semplicemente stato meno attivo su Juza nell'ultimo anno ma ti assicuro che non ho smesso di fare foto e ho fatto tesoro dei consigli raccolti da questa discussione! Anzi incoraggio a dare un'occhiata ai miei ultimi scatti e assicuro che ce ne sono molti altri in arrivo nel prossimo futuro |
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