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Il valore odierno che diamo alla foto digitale


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avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2024 ore 12:47

La foto vincitrice è molto bella, d'impatto, attuale, ecc. ma a pensar male potrebbe essere stata fatta anche in uno scantinato di casa. Con questo non voglio sminuire la foto che ha meritato il premio, certo è che alcune foto non contestualizzate nell'ambiente potrebbero essere fatte ad hoc, non basta il raw. Di esempi passati ne abbiamo purtroppo e questo senza scomodare l'IA, almeno per quanto riguarda i concorsi.

avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2024 ore 14:47

Dal basso della mia ignoranza in materia di fotografia, a me la foto vincitrice del WPP ha trasmesso un fortissimo messaggio di dolore ed un senso di sdegno per la stupidità dell'essere umano quando si ingegna nella più inutile e dannosa delle diatribe, la guerra. La foto mi colpisce in modo particolare per il fatto che non si vedono i volti dei soggetti ma la semplice silhouette del dolore e del peccato (inteso come spreco di vite umane) che loro due rappresentano nella mia testa. Può darsi che la foto non sia tecnicamente eccelsa, che l'ambientazione non sia delle migliori, anche se immagino che sia stata scattata in un obitorio, provvisorio, allestito in quelle martoriate zone di guerra, e ci mancherebbe che per una situazione del genere si cercasse pure "una location diversa"! insomma si può dire tutto ma a me quella foto suscita un grande dolore che sento nel petto al punto tale che preferisco il non vederla. Sono assuefatto un po' a tutto ma non ancora a questo genere di immagini e di pensieri conseguenti, per fortuna. Il tutto è forse amplificato dal fatto che sono un papà di due bimbe, una delle quali coetanea della povera bimba della foto.

Tornado al topic del thread, non penso sia tanto il digitale ad inflazionare la fotografia, quanto la possibilità che danno i social di condividere tutto, specie l'inutile che va inevitabilmente ad affogare quel poco che sarebbe utile condividere.

Con il digitale io scatto tante foto, molte più di quante potrei permettermene che con l'analogico ma so già che la stragrande maggioranza sono da cestinare e quelle poche che hanno un significato lo hanno solo per me, magari tra queste, se ne trovo il senso, qualcuna raramente la pubblico sui social, cosa peraltro che non avviene da mesi/anni e per socila intendo in classici da cui escludo questa piattaforma.

Siamo alle solite: i socal sono un gran parlarsi addosso ed è ovvio che tra milioni che parlano contemporaneamente è difficile captare quei sempre più rari messaggi che varrebbe la pena di ascoltare e recepire.

Per queste e per altre ragioni legate alla vanità, all'egocentrismo, al presenzialismo, maturo sempre più l'idea che i social, così come sono concepiti, non avranno vita lunga, anche se al momento godono di "ottimissima" salute: quando i più si renderanno conto degli effetti dannosi del messaggio implicito che ne deriva (bisogna sempre mostrarsi al meglio, non fare mai nulla di banale, essere sempre sulla cresta della propia onda MrGreen) forse inizierà la fase discendente della curva e, personalmente, spero che questo non tardi a verificarsi, così magari in futuro potremo padroneggiare meglio degli strumenti di comunicazione resi pressochè inutili dalla mole di materiale inutile in essi veicolati.

Scusate il pippone: mi è servito forse anche per disperdere un po' della tristezza suscitata da quella foto.

avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2024 ore 19:36

Non so...senz'altro come dice Mirko la cultura richiede studio.
Lo vedo anche in università, ho studenti che "leggono" non studiano e scrivono 4 robette giusto per passare...e fin li dico vabbè, non è l'ideale ma oggettivamente le cose "le sanno" per l'esame...e su quello devo ragionare e dare un voto, poi so già che tra 3 mesi non sapranno più niente...e li mi domando perchè diamine vieni a studiare materie umanistiche se poi ti interessa poco che niente. Il problema sono poi i colleghi, che invece pur di far carriera scrivono articoli e libri come brochure del supermercato...ripeto argomenti in duemila modi, ma sono sempre i soliti argomenti...se penso ai filosofi non dico Aristotele o Platone, ma del XX secolo, hanno scritto si tanto, ma non cosi tanto come certi colleghi che ho. Alcuni addirittura, come Wittgenstein appunto, hanno pubblicato un solo libro in vita.

Ormai c'è troppo di tutto, o magari, c'era troppo anche prima, ma i media non erano cosi pervasivi quindi ognuno faceva le sue cose e rimanevano negli album fotografici sullo scaffale. Poi ci sono le mode, che oggi pervadono i social e idee pensate in maniera critica non ce ne sono. Ad esempio, su YT ci sono alcuni content creator, che si ritengono fotografi, e iniziato uno con uno stile dietro tutti a fare cose simili o uguali, tipo vedo una tendenza in USA di fotografare sobborghi, macchine, e cose simili. O la street che adesso è tutta luci e ombre, forti contrasti di colori o BN...ma un per dire Saul Leiter, un Trent Parke...per pensare a quelli più pop, non li vedo.

Fare cose nuove richiede fatica o quanto meno interessante...di nuovo difficilmente si può fare qualcosa.....di nuovo ho trovato nei giovani alcune belle "scoperte" ma sono sporadici...

avatarjunior
inviato il 25 Aprile 2024 ore 13:26

Wordpress photo è divenuto maniacalmente dipendente da scene tragiche che non raccontano storie , ma spesso appaiono piu come una fine della storia che una foto. La foto deve essere libera è lo sta diventando , libera da restrizioni e professoroni che danno input ed output . Stop a binari fissi , la libertà è importante . La morte diceva un regista e fotografo , non deve essere mostrata , perche si corre un rischio .... quello di abituare le menti e le persone a qualcosa che viene accettata come un momento affianco a un altra scena che ci pubblicizza la bibita gassata energetica di turno. Sono pienamente convinto e sostenitore della pace , ma l'arte come linguaggio libero non puo avere line.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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