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World Press Photo of the Year


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avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 15:26

Per me la foto è assolutamente vera, la foto è assolutamente toccante, la foto racconta di cosa avviene li.

La foto ha un valore esclusivamente politico. Ha un grosso problema manca il fotografo, nella foto non c'è c'è solo il contenuto manca il potere della narrazione di chi ha colto lo scatto, il suo linguaggio. Lo scatto poteva essere fatto anche dallo zio con l'Iphone, per queste foto non serve essere fotografi basta essere li.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 16:19

A prescindere il valore etico dell'immagine, indiscutibile. ho molti dubbi sulla veridicità dello scatto come 'momento rubato', in quanto ci si è premurati di corredarlo del nome, perdipiù intero, del soggetto. Il fatto 'tecnicamente' non quadra... ad una madre disperata e assorta nel suo tedio, ti preoccupi di saperne le generalità con l'implicazione che potrebbe non essere d'accordo di essere stata ripresa...

Peraltro, se fosse rimasta sconosciuta, la forza emblematica del suo momento doloroso sarebbe stata superiore.

La mia opinione...




avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 18:19

In questa Foto di McCullin il msg ti arriva violento allo stomaco.


Fotografia incredibile. Ma erano altri tempi. Oggi non c'è nulla di nemmeno vagamente paragonabile a mio personale avviso. Una volta probabilmente si scattava cogliendo l'attimo per raccontare, oggi si scatta per farsi apprezzare e vincere premi.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 18:40

Flagship assolutamente sì. Quella foto ed altre storiche, hanno fatto conoscere al popolo americano cosa stava succedendo in Vietnam. Hanno ispirato grandissimi artisti come cantanti, registi, attori, ecc.
Sono nati movimenti di protesta, film, canzoni iconiche, ecc.
Se ti sembra poco.

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2024 ore 19:54

Questa foto è scattata da un Palestinese. A me basta e avanza!

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2024 ore 21:30

Mi dice poco. È uno scatto politico, nulla di più. Ovviamente è un mio parere.

Capisco e condivido il dramma dei palestinesi, ma rimango della mia convinzione dimostrando coerenza.

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2024 ore 23:28

Ah ecco
oggi si scatta per farsi apprezzare e vincere premi
Cool

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2024 ore 23:32

Il fatto 'tecnicamente' non quadra... ad una madre disperata e assorta nel suo tedio, ti preoccupi di saperne le generalità con l'implicazione che potrebbe non essere d'accordo di essere stata ripresa...

Peraltro, se fosse rimasta sconosciuta, la forza emblematica del suo momento doloroso sarebbe stata superiore.

Ma dove vedete una persona? a me sembrano delle coperte avvolte a rappresentare una copia della pietà di Michelangelo. per me è manierismo rappresentativo.Sorry

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2024 ore 4:30

Donne o madri nella assoluta disperazione mentre stringono corpi o sudari dei loro piccoli uccisi, ne sono succedute varie nella storia delle premiate, rendendo questi tragici soggetti ormai non più inediti, ma dal sapore doloroso dell'ormai già visto.

Inoltre da tempo la scelta della singola vincitrice dell'anno, ha assunto veste dalla eslusiva connotazione "politica".


Non per entrare in diatribe politiche, per giunta vietate nel forum... Ma un appunto a Pollastrini mi pare davvero doveroso fornirlo:


Oggi Israele cerca di eliminare gli assassini chi gli hanno sbudellato donne e bimbetti in casa sua, ed i fotografi partono a spron battuto a fare fotografie ai "poveri" civili morti, gli stessi civili che hanno generato gli assassini che hanno fatto una strage in Israele, ce ne fosse stato uno che ha fotografato i bimbetti israeliani sgozzati.

Mahhhhh.....


Stranamente in questa faziosa analisi, sembri casualmente dimenticare che a fronte di una strage iniziale di un migliaio di morti causati da mano terroristica, l'esercito ufficiale di uno stato, ha risposto sterminando più di trentamila civili (fonti Onu), di cui diecimila bambini.

Magari sganciando il paraocchi, si riesce ad essere un po' più obiettivi nelle proprie analisi, anzichè essere totalmente sbilanciati verso una sola parte, che attualmente è addirittura riuscita a passare oltre e ben più dalla parte del torto, nell'opinione internazionale, da aggiungersi alle posizioni epresse dalla stessa Onu. ;-)

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2024 ore 4:46

E' mai stata premiata una foto che simbolizzi, gioia, speranza, positività, e che non nasconda, nemmeno velatamente, una qualche forma di dolore?


Mi fa particolarmente piacere leggere queste parole, è un concetto che sostengo da un sacco di tempo.

La prima volta che lo espressi, ricordo avvenne in una altolocata conferenza incentrata proprio sul tema Reportage e WPP, che si tenne non a caso nel primo e più longevo Festival fotografico dello stivale italico.

Ed è proprio questa identica cosa che obiettai dalla platea, con precisa domanda rivolta ai conferenzieri di turno... Che si videro decisamente presi alla sprovvista da tale genere di appunto... E arrancando un po' nell'analisi di risposta. Sorriso

La perenne ed esclusiva attenzione rivolta alla tragedia, guerra, dolore, disperazione, caratteristiche che sembrano essere ormai per antonomasia la normale ed imprescindibile connotazione... per poter essere premiati con la foto dell'anno.
C'è voluta una pandemia epocale per interrompere un'assoluta egemonia, in questo.

L'unica eccezione che si registra a memoria d'uomo, infatti è piuttosto recente.
Periodo covid, con quell'abbraccio attraverso la tenda trasparente.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2024 ore 8:06

"quel giorno che vedrò una donna araba che piange un bambino israeliano morto, o viceversa, allora si che mi potrei commuovere."


Ma che discorso...

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2024 ore 10:02

Riguardo a me: A me la foto piace, e molto. Ma questo conta poco in generale. Per me una buona foto è quella che esteticamente e/o emotivamente non mi lascia indifferente. Cerco istintivamente di mettere da parte tutti i retro-pensieri, anche i più cinici, che la mente di una persona adulta può elaborare.
Cerco di guardare con più trasparenza possibile.
E sono contento di saper emozionarmi. Ma anche questo conta poco, riguarda me. Non credo che ciò mi renda migliore o peggiore degli altri. Sono uno di tanti.

In generale: sarà scontato ma secondo me non pensiamo mai abbastanza che riguardo alla società umana è che ciò che fa su questo pianeta è ciò che ci rappresenta, è ciò che meglio di ogni altra cosa parla di cosa siamo noi esseri umani, oggi come nelle varie epoche passate. Ciò che ci forma, tutte le nostre sovrastrutture e culture, cinismo, pensieri, assuefazione e abitudine al dolore e ad altri sentimenti, ci rendono le persone che fanno accadere sul pianeta ciò che accade. Siamo tutti noi in quanto società di esseri umani responsabili di cose belle e cose terrificanti passate, presenti e future. Non si scappa. Siamo esseri stupidi, profondamente stupidi, capaci di fare il bene e il male. In parte siamo esseri bellissimi e in parte esseri capaci di fare cose di inaudita cattiveria. Siamo noi.
Se non ci evolveremo, se non metteremo da parte la nostra stupidità (sarà possibile? Boh) comincio a pensare che gli esseri umani non sopravviveranno a se stessi.
E nell'universo il fatto che la civiltà umana sparisca non cambierà assolutamente nulla. Tutto proseguirà senza di noi.

Riguardo a questa discussione mi ha colpito in senso positivo la consapevolezza di questo contributo(che mi fa pensare che in fondo nelle persone delle potenzialità potrebbero esserci):
E' davvero importante disquisire sulla "veridicità" di questo scatto? Sul fatto che sia in posa o no?
O è meglio interrogarsi sull'etica e su ciò che questo scatto dovrebbe suscitare e invece non suscita?
Mi fa specie leggere alcuni interventi così "freddi" e razionali su "così va il mondo da sempre": pur essendo vero e innegabile, manca però una componente empatica, umana, forse perchè siamo qui belli tranquilli con le nostre comodità e i nostri problemucci... Ma riusciamo ad immaginare cosa vuol dire essere catapultati in quelle realtà? Immaginare di sostituire quei volti per noi anonimi con quelli delle persone a noi care?
E' l'assuefazione a tale realtà il male più grande, salvo poi scoprire che viverla cambia completamente la prospettiva delle cose.



avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2024 ore 10:56

D'accordo con quanto quotato sopra da Dodo nella sostanza.
La "veridicita' " delllo scatto e' comunque requisito necessario per avere il premio del Word Press Photo of the year e credo proprio che vengano fatte tutte le verifiche del caso. Anche se il messaggio non cambia, si tratta della differenza che passa tra fotografia e rappresentazione teatrale-cinematografica.
Purtroppo con oltre 30'000 morti queste situazioni si trovano, senza necessita' di ricrearle.
Si usano spesso altri termini come "foto posata" o " foto costruita". Nel primo caso vuol dire che il soggetto non solo sa di essere ripreso ma riceve anche indicazioni su dove posizionarsi. Le persone e le storie sono vere, c'e' una differenza evidente rispetto ad una "staged photography".
"Foto costruita" si puo' secondo me prestare a tante
diverse interpretazioni, la foto appunto costruita sul set e' l'esempio piu' lampante. Ma, in fondo, anche il fotografo che aspetta per giorni il ripetersi di una situazione gia' vista, e scatta solo quando tutto e' esattamente nella posizione da lui prefigurata, potrebbe considerarsi in un certo senso "costruita".


avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2024 ore 10:58

A me piaceva quella più larga, si é scelto questa foto ad effetto perché più universale.
Ma alla fine si rifà a un'estetica del dolore ormai assodata che appiattisce un po' tutto.
Viene sempre riportato tutto alla nostra iconografia quando si hanno questi scatti che trovo un po' fastidiosa.
La pietà di Gaza... Iconografia cristiana applicata un po' a caso.
Penso ad altre foto famose come la pietà del Kossovo di Georges Merillon o la madonna algerina di Hocine.
Non é più documentarismo ma sono immagini pensate per essere iconografiche mischiando ai codici storici della fotografia la posa della pittura o scultura
In pratica non racconta davvero la donna ma é una foto monumento volutamente con il volto coperto, serve a creare un simbolo e non a raccontare la storia della persona ritratta
É una bella foto, fa leva su li nostri sentimenti e sicuramente é simbolica ma a livello reportagistico per me ha scarso valore, non é un racconto e non é pensata per esserlo ma é per andare in una galleria

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2024 ore 15:46

La pietà di Gaza... Iconografia cristiana applicata un po' a caso.


Di Cristiano c'è poco. Qui c'è il razzismo Musulmano applicato dagli Ebrei, quindi la parola "cristiana" è fuori luogo completamente Confuso

la pietà del Kossovo di Georges Merillon


Un'altra falsità, come qualsiasi "false flag" mondiale orchestrata dalla CIA Triste


Sul fatto che sia una bella foto no, assolutamente.




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