| inviato il 16 Aprile 2024 ore 23:44
Volevo condividere qualche pensiero musicale su questo album. www.youtube.com/@vampireweekend/playlists Un album che attendevo da tempo, con un po' di inquietudine perché i primi due singoli non mi avevano convinto pienamente e, pur apprezzando molto i vampire weekend, "Father of the Bride" non mi era piaciuto per nulla. L'ho ascoltato diverse volte, un primo "giro" mentre lavoravo da casa, diverse volte in metro e oggi un un ascolto più attento, senza fare nient'altro. E' un album strano, marcato da un contrasto di una musica gioiosa (per i VW) e da testi nostalgici, tristi e disillusi. In alcune canzoni non sono riuscito a seguire completamente le parole, un po' perché coperte dal rumore o dalla musica, un po' perché il mio inglese arrugginisce. Lo riascoltero' con le parole davanti. L'album mi è piaciuto parecchio, il solo difetto la mancanza di una vera hit, ma questo per me non è mai stato un problema. Musicalmente è molto curato, ben suonato, si sente la voglia e il bisogno di raccontare con musica e parole. Le storie delle canzoni sono abbastanza strane tra loro, un misto di nostalgia di tempi passati, di una new york che rimane la stessa sempre in modo diverso, di una rabbia per il presente che non da prospettiva guardando il mondo. Un tema ricorrente nell'album è la dicotomia della speranza, assente nelle parole e presente nella musica. Per me è la chiave di lettura di questo album. C'è una progressione nelle canzoni dell'album, che ripaga l'impegno di un ascolto ordinato e attento. E' il secondo album che mi piace del 2024, dopo "Where's my utopia" degli Yard Act. Ed è appena uscito "This Could Be Texas" degli English Teacher che mi ha stupito. Tre album che mi piacciono in pochi mesi non mi succedeva diversi anni, direi 2007. Penso che in britannia stia fermentando qualcosa di nuovo e molto interessante a livello musicale. Sento una necessità di raccontare l'esistenza umana che non sentivo da due decenni, da album come "Ok computer" e "White blood cells". Non penso che siano un caso i bellissimi album di esordio di Yard Act, Wet Leg e English Teacher in due anni. Qualcosa li accomuna musicalmente ben più della definizione di post punk. Che ne pensate? PS: Tutto il pistolotto è solo mia personale opinione, non |
| inviato il 17 Aprile 2024 ore 11:25
Non male, grazie per le segnalazioni. |
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