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Il circolo di Confusione


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avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2024 ore 15:57

La "formula Zeiss" per cui coc=d/1730 non si riesce ad assegnarla con sicurezza alla Zeiss.
Sono altri che riferendosi ai segni "iperfocali" sul barilotto Triotar Zeiss sono risaliti a coc=0.025 mm. Poi ha prevalso la formula coc=d/1500 o addirittura coc=d/1000. d è la diagonale del formato in mm, ossia coc è lineare con la diagonale. Si parla di pellicola.
In campo digitale non sempre d viene da 24x36 mm, più comunemente d è qualcosa di meno.
Fu assegnato un Nobel a Bridg(e)man che proponeva di riferirsi alle "operazioni" per spiegare concetti scientifici in mancanza di supporti teorici. È l'operazionismo.
Il gruppo Geymonat mi propose Bridgmann per l'esame di Filosofia della Scienza. Pensavo di avere capito Bridgman. Senonché i filosofi pro che mi precedevano all'esame non andarono oltre i 24/30. Temevo giustamente di essere umiliato dal filosofo della scienza che presiedeva all'esame.
Mi chiese cosa presentavo: Bridgman. No, mi parli piuttosto della relatività di Einstein. La relatività era stata una mia ossessione fin dalle elementari. Gli ho ripetuto quello che (credevo) di avere capito della relatività, cioè non molto. Alla fine 30/30 e l'elogio per me che chimico-fisico industriale avevo scelto Filosofia della Scienza (al posto di Mineralogia) come complementare. Un caso di 30/30 di stima.
Per farvi un'idea: leggere Marco Cavina, gemmologo di professione. Un grande appassionato di ottica e obiettivi, quasi un'autorità, seppure autodidatta. Se leggete come parla delle MTF è chiaro che non ha fondo teorico, che alla fine sono le trasformate di Fourier (FT). Ho scartato Mineralogia perché ci vuole la teoria dei gruppi per le simmetrie dei cristalli e a Mineralogia non l'insegnavano. C'è chi non ha bisogno di fondo teorico per pontificare. Beati loro. Peccato che spesso postano frescacce e non interpretano i grafici. E non si tirino in ballo i titoli accademici: non sono le lauree che ti fanno necessariamente capire, anche se spesso sono un grande aiuto. Se non hai intuito fisico non resta che lo studio portato avanti con umiltà.
Guardate quante frescacce si sono postate qui sul circolo di confusione...Sorry

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2024 ore 17:35

Che dire....
io invece mi limito a proporre una lettura sicuramente meno erudita e con meno illustri citazioni di quella appena proposta dall'amico @Valgrassi, ma altrettanto leggibile e interessante.;-)

Si tratta di un testo dal titolo: "Campionamento e focale equivalente nella fotografia astronomica" dove oltre a formule e spiegazioni troverete un'interessate descrizione del come e perchè per alcuni soggetti (Luna, pianeti o stelle) è preferibile allungare/accorciare la focale e/o usare la tecnica dell'alta risoluzione (sommatoria di scatti brevi) mentre per altri sono preferibili le lunghe esposizioni, ma soprattutto la constatazione del fatto che le variabili sono talmente tante e le misure reali talmente poche (*) che, superati certi limiti, a dispetto delle formule le cose possono cambiare e di parecchio...
blog.teleskop-express.it/campionamento-e-focale-equivalente-nella-foto

(*) Un esempio per tutti è il termine “lunghezza focale”(1) che nei sistemi ottici è misura espressa in metri/millimetri vincolata a determinate condizioni dello spazio che va dal centro ottico(2) al punto di focalizzazione dei raggi emessi da una fonte luminosa posta all'infinito(3).
(1) In astronomia la "lunghezza focale" è calcolata considerando il doppietto/tripletto frontale mentre eventuali moltiplicatori/riduttori di focale e gli oculari vengono utilizzati per definire gli ingrandimenti/focali equivalenti nelle varie configurazioni possibili, in fotografia i disegni ottici sono spesso più complessi quindi non è facile distinguere il doppietto/tripletto frontale dalle altre lenti quindi è più difficile capire come la calcolano... ma sono sicuro che @Valgrassi lo sa spiegare meglio di me.;-)
(2) supponendo che si tratti di lente/lenti sottile/i...
(3) Significa che cambia mettendo a fuoco soggetti a distanze diverse


avatarjunior
inviato il 07 Aprile 2024 ore 18:54

Per me quindi il Circolo di confusione, a livello progettuale ha una valenza enorme e denota il grado qualitativo di un'ottica.

Ma se è così importante e sono dati di progetto dove si trovano questi valori?

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2024 ore 19:21

Se insisto con FT e Merklinger ci sarà qualcuno che sarà giustificato a mandarmi a quel paese, ma è più forte di me, il link a Merklinger lo rimetto...MrGreen
drive.google.com/file/d/1aAfTXYpp6faoe5SkpMfN05lhR7sc50M3/view?usp=dri

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2024 ore 21:12

"'importante e' solo sapere che il "Circolo di Confusione dell'ottica" ammesso che esista, non e' quello legato all'iperfocale e alla profondita' di campo"

Si chiamano circoli di confusione perchè sono di una dimensione tale che il nostro occhio, "confondendosi", li vede come punti a fuoco sul piano focale, ma che in realtà si trovano sia davanti che dietro il piano focale, unico, della lente. Motivo per cui quando il circolo diventa di dimensioni tali che il nostro occhio non lo percepisce più sul piano focale perchè non lo vede nitido, da quelle dimensioni in poi del circolo, sempre maggiori, inizia lo sfuocato che starà sia dinanzi che dietro il piano focale. La profondità di campo che varia dalla distanza del soggetto, dalla focale della lente e dall'apertura, è quella fascia in cui il nostro occhio vede tutto nitido, appunto, confondendosi. La profondità di campo, quindi, è legata ai circoli di confusione.

avatarsenior
inviato il 07 Aprile 2024 ore 22:56

Il CdC e' spiegabile dall'ottica geometrica, vedi schema postato da AleZ tratto da A.Adams, dove 2 punti dello spazio oggetto formano sul sensore dei circoletti anziche' un punto, solamente perche' non sono a fuoco.
Non credo che il progettista dell'ottica possa ovviare a questo.

Quello che intende @Bergat e' che la risolvenza (o le mtf) dell'obiettivo e' tanto piu' stringente quanto piu' piccolo il formato. Questo si valuta comunque su figure bidimensionali (mire ottiche) che ovviamente devono essere perfettamente a fuoco...non entra proprio la pdc

avatarsenior
inviato il 08 Aprile 2024 ore 0:04

Il progettista deve indubbiamente adottare dei compromessi nella realizzazione di un obiettivo e progettare il cerchio di confusione il più piccolo possibile ,stabilito un formato dell'obiettivo, richiede standard qualitativi costosi e non sempre attuabili. E chiaramente quindi adotta un certo compromesso minimale.

Sapendo poi che a un grosso formato di sensore , non si richiede un ingrandimento elevatissimo, si può decidere per un cerchio di confusione maggiore favorendo altri fattori, in primis il cerchio di copertura maggiore, perchè necessario e dettato dal formato.

avatarjunior
inviato il 25 Luglio 2024 ore 20:23

Un articolo “deconfusionante” e interessante può essere questo: www.nadir.it/tecnica/CIRCOLO_CONFUSIONE/default.htm

avatarsenior
inviato il 25 Luglio 2024 ore 21:41

Vorrei solo precisare che il Circolo di Confusione è gemello monozigote della compressione dei piani nei teleobiettivi.......


MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 30 Luglio 2024 ore 22:35

Circolo di confusione.....per un istante ho pensato che il forum avesse cambiato nome...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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