| inviato il 13 Marzo 2024 ore 10:03
È venerdì mattina, e il letto sembra offrire un invito irresistibile a rimanerci un po' più a lungo. Ma domani si tiene una gara di ciclismo importante, una di quelle che non capita spesso e che un appassionato come me non può lasciarsi sfuggire. È una tappa della "coppa del mondo" qui in Italia. Così, anche se l'idea di restare sotto le coperte è allettante, decido di alzarmi, prepararmi e fare colazione e partire. Sono 250 km di strada per arrivare, faccio il pieno e mi incammino sull'autostrada, tra caselli e autogrill. Mi rilasso con un po' di musica e qualche podcast, mentre la strada scorre sotto le ruote. Arrivo nel mio appartamento affittato per questo weekend e la prima cosa da fare è una piccola spesa per rifornire il frigo, dovrò pur mangiare qualcosa! Il giorno successivo mi trovo sul campo, comincio a macinare chilometri a piedi per valutare la situazione, è importante studiare bene la luce per i momenti clou, analizzando come gira il sole dove cadranno le ombre ecc., il risultato è però che già prima dell'inizio delle gare importanti sono decisamente provato. Poi arrivano le gare, raffiche di foto si susseguono a cambi di posizione frenetici. È difficile seguire tutto e a malapena capisco chi ha vinto. Mi piacerebbe sapere di più sulla gara, dato che prima di tutto sono qui per la passione verso questo sport. Terminate le gare, arranco verso casa in una condizione pietosa. Qui mi rendo conto che dovrei comprare un portatile: aspettare fino a domenica sera per poter editare le mie foto, una volta arrivato a casa, mi garantisce solo di arrivare tardi. Per ora, mi arrangio con il telefono per pubblicizzare qualcosa sui social. Il giorno dopo, mi tocca fare di nuovo i 250 km di ritorno, tra caselli, autogrill e musica. È domenica sera e da domani mi aspetta una lunga settimana di lavoro, meglio andare a letto. Non sarei in grado di fare un buon lavoro alle foto dopo questo lungo viaggio. I giorni passano e il lavoro mi impegna fino a tarda sera. Tra gli impegni familiari e altri, il tempo sembra sempre troppo poco. Mi ritrovo a preparare le foto in fretta e furia, in quattro giorni. Il problema è che ormai, la maggior parte di chi le avrebbe potute apprezzare ha già trovato altro. Non posso biasimarli. Tuttavia, riesco a vendere qualche scatto e porto a casa un centinaio di euro. È un risultato decente, considerando che nessuno mi aveva commissionato il lavoro. In realtà, mi sto chiedendo se tutto lo sforzo che faccio vale davvero la pena, considerando il ritorno così scarso. Sto pensando di adottare una nuova strategia: arrivare sul posto un giorno dopo per risparmiare sull'affitto, concentrarmi solo sulle gare che mi interessano e fotografare solo ciò che mi appassiona. Poi, una volta a casa, dedicarmi con calma all'editing e alla pubblicizzazione sui social. Potrei persino regalare le mie foto a chi dimostra interesse, per creare una comunità di persone che apprezzano il mio lavoro, anziché cercare di guadagnare pochi soldi che non coprono nemmeno i costi del viaggio. Questo mi permetterebbe di risparmiare risorse, tempo e migliorare la mia salute, sia fisica che mentale. Il problema è che, anche se mi piacerebbe fare di questa passione un lavoro, iniziare da zero richiede molto tempo e risorse. Ed io devo ammettere che non ho né il coraggio né la voglia di abbandonare il mio attuale lavoro, decisamente ben retribuito, per tuffarmi in un settore dove è necessario lavorare tantissimo, ma senza che ci si possa guadagnare abbastanza da viverci. Percorrere lunghe distanze, affrontare i costi di viaggio e alloggio per poi ricevere solo 100 € in cambio, non ha molto senso. Le persone che necessitano di foto hanno già i loro fotografi di fiducia, e chi non ha soldi da spendere per un fotografo non compra molte foto. Mi domando, ne vale davvero la pena? Se un giorno qualcuno apprezzerà davvero qualche mio lavoro, e dipende ovviamente in maniera principale da me e dalla mia crescita artistica, potrebbe anche succedere che qualcuno arrivi ad offrirmi un'opportunità stabile. Ma fino a quel momento, qual è il senso di impegnarsi così tanto solo per raccogliere le briciole che gli altri lasciano? |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 14:01
Fai come fan molti.. auto e a rimorchio una piccola roulotte, dipinta in modo da essere visibile e con una buona stufa a gas dentro (tipo truma o simili). Arrivi, paghi il posto per la roulotte nei pressi dell'arrivo, ti installi, scatti in jpg ed invii direttamente online le foto. Le foto online, le fai rollare su di un piccolo monitor 27" montato davanti alla roulotte con un qrcode che ti porta alla pagina dove e' possibile scrollare, scegliere ed ordinare le foto. A fine gara, per chi resta, stampi le foto e le consegni immediatamente (stampante a sublimazione 20x30). Le altre le spedisci a casa. Le prime volte ti fanno pagare il posto per la roulotte, dopo un paio di anni che vai ti invitano e non paghi piu' nulla. Diventi una presenza utile. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 14:08
Devo ammettere che è un bel modo di vedere la cosa. Ho un paio di problemi logistici che mi impediscono una roulette/camper, altrimenti ne avrei già uno solo per i miei giri in bici. Però sarebbe bello davvero! Ma dici che lo fanno in molti, davvero? Io non ne ho mai visto uno, ma potrebbe anche essere che non ho guardato molte gare da quando ho iniziato. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 14:15
Beh sui concorsi di cavalli (in svizzera) in ogni concorso ci sono una o due roulotte dei fotografi e il rimorchio del cineoperatore per le riprese video. Alcuni fotografi a furia di lavorare cosi' son cresciuti al punto che arrivano con uno studio mobile lungo sei mt e alto 3,5. con la motrice davanti. E' comunque gente che si fa un mazzo tanto... perche' non e' facile stare sotto al sole dalle sette di mattina alle sette di sera imbracciando tele e ammiraglia... Finiscono la giornata stremati. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 14:20
e lo capisco bene. Fa parte del ragionamento "ma ne vale veramente la pena"? In ambienti dove i guadagni sono scarsi perchè di base girano comunque pochi soldi, io comincio a pensare che o lo fai da appassionato e quel che viene viene, oppure dovresti farti pagare talmente tanto che non troveresti lavoro. Probabilmente sui concorsi di cavalli c'è un giro di gente che "ha il grano" e la cosa può funzionare. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 14:28
Comunque una piccola roulotte (o un furgone/camper) da' la possibilita' di lavorare in modo redditizio. Di solito vicino all'arrivo trovi anche una presa 220 da utilizzare per alimentare computer e stampante. Altrimenti inverter e batterie. valerne la pena... Non so, se ti piace si... Se e' lavoro che fai malvolentieri.. allora e' meglio cercare il posto in banca. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 15:50
Ne varrebbe la pena si, ma al momento ho altri problemi logistici che mi precludono questa possibilità. Per il resto non è che lo faccio malvolentieri, ma c'è un rapporto di spesa/guadagno veramente infimo e non ne vale quasi la pena fare tanti sbattimenti per così poco. Come dicevo sto cominciando a pensare di fare tutto prima di tutto per me. Poi il resto quel che viene viene. Però senza patemi, urgenze ecc. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 16:21
se ti piace, ti conviene attrezzarti e farlo seriamente. Magari nei w/e e con un inquadramento fiscale facilitato. Secondo me se lavori bene spazio c'e'. Qualche soldo esce. Certo non e' il lavoro che ti ribalta la vita. Pero' facendolo bene ti diverti e impari. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 16:25
Grazie! |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 18:58
Non ho capito. Per cosa mi dovrebbero puntare? |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 19:05
Beh semplicemente può sempre capitare nella vita di scontrarsi con qualcuno e/o di non stare "simpatico" a tutto il creato... Quando si fa una cosa, senza essere in regola e qualcuno viene danneggiato, stai certo che non te le manda a dire, il giorno che gli "girano". Se invece hai idonea P.IVA, con il giusto codice Ateco, da foto-reporter, CHIEDO SCUSA se ho frainteso il tuo messaggio (visto che poi al lunedì vai a fare un'altro lavoro). |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 19:09
No figurati, nessun problema. Il mio è solo un racconto e non ho nessuna intenzione di fare qualcosa fuori regola. Per ora quello che ho fatto rientra nella prestazione occasionale, o come si chiama non ricordo e non devo dichiarare nulla. Ovviamente se domani comincio a vendere con regolarità, voglio e devo mettermi in regola. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 19:18
Ovviamente NO! NON rientra nella prestazione occasionale, nemmeno per sogno! Occasionale significa, occasionale, OVVERO non si va con un'intento di vendere, non si contatta nessuno, non ci si può fare pubblicità, ecc. e nulla c'entrano 5 mila euro di tetto annui, per la GdF anche se guadagni 200 euro, e lo hai fatto in 10/20 volte, NON è occasionale. Ricordo che la GdF non è tenuta a dimostrare nulla, la GdF "PRESUME ed IMPUTA" un'ammenda; l'onere della prova a discolpa che non si è lavorato/fatto nero, sta sempre all'accusato, altrimenti si paga quanto stabiliscono. Ricordo che la prestazione OCCASIONALE va sempre dichiarata, qualunque sia l'importo. Tutto quello che si percepisce senza dichiararlo, si chiama nero. Notizia proprio di questi giorni sui nostri/e influencer/escort/ecc., addirittura alcune sconosciute completamente al fisco... Idem i famosi "reseller"... poi venderne 1, puoi venderne 2, puoi venderne 3, di orologi nella vita... ma se inizi a venderne 5 a settimana... a qualcuno che ha un'impresa stabile organizzata.... potrebbero girare. |
| inviato il 13 Marzo 2024 ore 19:18
se il lavoro che fai é ben retribuito tienitelo stretto, perche fare il fotografo di professione lo é assai meno, a parte ovviamnte i proff nel giro che conta, ma li si entra per conoscenze |
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