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Bisogna conoscere la "scena", la tensione, l'intensità, la violenza e la concitazione della battaglia delle arance. Ci sono squadre di aranceri anche di diverse centinaia di partecipanti e ci sono momenti in cui tutti tirano con una intensità difficile da immaginare. Le foto fatte in quelle piazze durante la battaglia raramente sono banali è uno di quei casi in cui il soggetto è tanto forte che le foto se le fa da solo. Sono d'accordo che andare più vicino possibile aumenta l'empatia ma ho visto tante ottime foto fatte anche col teleobiettivo.
Le arance arrivano comunque con obiettivo grandangolare che con tele.
Poi quello che ho visto almeno nella zona che ho frequentato che il fotografo con il berretto frigio rosso era tollerato o in centro piazza, i carri facevano una O, o dietro le casse delle arance.
Le battaglie più belle avvenivano sul lato esterno della O o in coda al carro e non so cosa si potesse vedere dal centro piazza. Io ero relegato dietro le casse, non potevo certo avvicinarmi di più.
Ho fatto foto anche con il 12 mm ma con un micro 4/3 l'effetto tutto a fuoco se sei a 3 - 4 metri è sempre presente.
La Mugnaia, prima foto, e le spade seconda foto, sono state ripresa a brevissima distanza con il 15 mm a f 1,7.
Nelle foto dei carri poi ho dovuto spesso croppare per eliminare elementi non graditi tipo persone tagliate a metà, casse arance vuote.
Anche Capa nello sbarco in Normandia non fece grandi foto, a meno che uno non si beva la storiella dei rullini bruciati in sviluppo.
In ogni caso l'idea di una foto di street fatta con un grandangolare per me è uno stereotipo molto reporter anni 60 .
Io avevo un amico che militava nei Credendari e ho solo trasposto il suo animo, quando mi raccontava degli scontri che affrontava con la sua squadra. Mi parlava anche della tenacia particolare dei Tuchini, in quella piazzetta alle porte della città, invece che in pieno centro, in quello spiazzale enorme e blasonato (anche nei lanci delle arance) e che pochi fotografi riuscivano a catturare davvero quei momenti concitati.
Se immergersi in una scena fotografica a capofitto fa tanto boomer fotografista non saprei, ma so di certo che fare foto in pantofole termoriscaldate non è tanto migliore, come condizione dell'essere
Io sono di sicuro più boomer di te!: L'immersione: in una scena fotografica non è sempre possibile per riuscire a fare certe foto il grandangolo non è sempre utilizzabile. Non vedo in giro tante foto immersive di leoni selvaggi, anche se magari con una robusta gabbja di acciao come fanno i sub per gli squali sarebbe possibile farlo. Il contesto è particolare. Una cosa che mi ha stupito che nessuno degli arancieri avesse una gopro.
Non dimentichiamoci che nel Carnevale di Ivrea ci sono anche loro a tirare i carri invece che i trattori!
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