| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 16:48
Ciao, sono in possesso di un Sigma 28-70mm 2.8 Contemporary per Sony che uso come come tuttofare. Faccio prevalentemente ritratti, spesso in studio. A parte i casi in cui mi serve un tuttofare, mi ritrovo sempre ad usarlo come 50mm. Sono in dubbio se acquistando un Sigma 50mm 1.4 DG DN ne andrei a guadagnare in qualità oltre a poter sfruttare la maggiore apertura per sfocato o condizioni di bassa luminosità. Consigli? |
| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 17:26
Io ho il vecchio Sigma 50 f 1,4 Art ed è un ottica molto buona il nuovo DN è almeno agli stessi livellli. A TA è già molto molto nitido per i ritratti forse un filino troppo se chi è ritratto è dagli anta in su. Devi poter provare la lente perchè la profondità di campo la guadagni di sicuro ma poi attenzione che la zona nitida si riduce drasticamente e non a tutti piacciono le foto artistiche con gli occhi perfettamente a fuoco e le orecchie "sfumate". L'ottica è di qualità ma solo tu sapresti giudicare se è adatta alle tue foto, ad esempio io che faccio foto specialmente in viaggio, principalmente panorami e qualche ritratto agli amici quando esco con una full frame spesso la lascio a casa per il peso dell'ART che nel DN hanno ridotto per fortuna. |
| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 21:25
Se l'utilizzo è prettamente in studio a diagrammi chiusi forse non ha molto senso, a meno che il 28-70 che hai non mostri qualche limite |
| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 23:10
Questa è una domanda frequente (anche relativamente a lunghezze focali diverse, peraltro), che frequentemente mi sono posto anch'io. "Alla fine" mi sono messo a punto una regola che normalmente seguo: zoom e fissi fanno mestieri diversi. Quando controllo io il set (sala di posa, e/o ambienti dove ho io la "gestione") adopero i fissi; quando sono io a dover "subire" il set (cerimonie, matrimoni, ecc.) impiego gli zoom. Mi trovo bene così! Ciao. GL |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 7:46
Questa è una domanda frequente (anche relativamente a lunghezze focali diverse, peraltro), che frequentemente mi sono posto anch'io. "Alla fine" mi sono messo a punto una regola che normalmente seguo: zoom e fissi fanno mestieri diversi. Quando controllo io il set (sala di posa, e/o ambienti dove ho io la "gestione") adopero i fissi; quando sono io a dover "subire" il set (cerimonie, matrimoni, ecc.) impiego gli zoom. Mi trovo bene così! Ciao. GL ********************* Più chiaro di così... |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 8:13
Come ha scritto Giovanni. |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 14:14
Io invece lavorerei a partire dal diaframma. In una cerimonia per me è imprescindibile poter scattare a f/1.4, visto che la gestione della profondità di campo è una delle cose sulle quali mi piace poter contare. In studio a quanto vedo si scatta sempre con diagrammi mediamente chiusi in quanto lo sfondo è uniforme, e quindi non saprei che farmene di un fisso rispetto ad uno zoom, a patto che sia davvero di qualità quest'ultimo |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 14:52
Grazie agli amici Paolo e Kinder. Simo, ti prego, parla di diaframmi e non di diagrammi! Poi, ogni scelta è lecita (ci mancherebbe altro!)! In ogni caso è evidente che io parlo di fissi e zoom coetiris paribus, cioè della medesima "fascia qualitativa" (non certo di uno zoom di alto livello vs/ un fisso "scarso", o viceversa!)! Ciao a tutti. GL |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 22:07
Mi è sfuggita una G di troppo al posto di una F, dannata dislessia |
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