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Foto di avifauna e sfondo omogeneo


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avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 10:36

In realtà c'è ancge un discorso di disturbo del soggetto da considerare..se scopro una determinata specie in un luogo e divulgo, poi arriva un'orda di fotografi che magari non hanno un minimo di conoscenza e etica e quella specie, disturata, abbandona quel luogo..
Anche per i fungaioli poi vale un discorso simile, perché sai quante volte ho visto gente raccogliere male, rompere qualsiasi cosa non sia un porcino o uscire dal bosco con 15/20 lg di funghi invece dei 3 consentiti?

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 10:37

Distanza del soggetto dallo sfondo, tipo di sfondo, illuminazione sullo sfondo, illuminazione sul soggetto, angolo di ripresa, apertura delle lente, lunghezza focale in rapporto a tutti i fattori precedenti. Questi sono gli ingredienti di uno sfocato in camera: a parità di condizioni le lenti più lunghe e luminose restituiranno maggiore sfocato. Ah, penso influisca anche la costruzione del diaframma.
Poi c'è la post che non solo sfoca, ma genera scogliere, tramonti, castelli transilvanici, felci del cretaceo.

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 10:43

@Angus. Io direi che con la naturalistica ci troviamo di fronte ad un circolo vizioso. È la diffusione di una cultura deteriore e l'assenza di rispetto per ambiente e soggetti ripresi a giustificare la non diffusione di informazioni. Allo stesso tempo un certo contesto che diviene competitivo non fa che alimentare questo tipo di approccio.
Non siamo qui ad elargire lezioni di etica, mi limito a descrivere il mio approccio: quando posso do volentieri informazioni a chi me le chiede. Con buonsenso e rispetto di chi ho davanti e dell'ambiente naturale.

Ah, taroccare le foto e quanto di peggio si possa fare in termini di rispetto.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 10:47

Luve io non do più informazioni, troppe brutte esperienze..
Per quanto riguarda il taroccamento credo non sia.quanto di peggio..
Inchiodare topi e fare carnai stabili non autorizzati per me è peggio..

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 10:52

In realtà c'è ancge un discorso di disturbo del soggetto da considerare..se scopro una determinata specie in un luogo e divulgo, poi arriva un'orda di fotografi che magari non hanno un minimo di conoscenza e etica e quella specie, disturata, abbandona quel luogo


Per la naturalistica, mi sento di darti almeno in parte ragione… c'è gente che nn ha minimamente senso della misura.
Il mio però era un discorso più a 360 gradi… che può valere per uno scatto alla luna o ad un tramonto con mare “di seta” ecc… ecc..
Ecco che lì, anche se mi dici come hai ripreso il paesaggio non è che te lo rubo, anzi…probabilmente non verrò nemmeno a usare quella tecnica nello stesso luogo ma più verosimilmente in altre ambientazioni a me già note che si prestano all'applicazione della tecnica…

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 11:28

Le foto con gli uccellini ripresi da molto vicino sono fatte, 9 su 10, da capanni con esche.
Basta domandare e non ottenere risposta per averne la certezza :-)
Su questi consigli la gente è molto avara, mentre è molto prodiga su "etica", "ignoranza ambientale", pipsel e altre musse. Chissà perché...

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 11:42

Io non ci vedo nulla di poco etico ad usare qualche semino per gli uccelli.. nella casa di campagna dove sono nato le briciole e semi del pane venivano messe sul davanzale o buttate sul prato ad uso e consumo loro, non si sono mai lamentati. Poi diversa è la questione capanno invernale con mangiatoie dove bisogna essere consci di quel che si fa per non arrischiare le penne dei volatili e far danni

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 12:11

Credo che il problema sia solo la carne. Il birdgardening è ben visto anche dalla Lipu.

A riguardo della carne: bisogna leggere le pubblicazioni scientifiche sui danni/problemi che possono portare carnai.

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 12:28

Il proliferare di immagini distorte e taroccate non fa che esasperare la richiesta di "effetto wow". Questo porta alla messa in pratica di comportamenti scorretti che quando va bene sono fatti dietro una scrivania, quando va male si applicano in natura: eccessivo avvicinamento ai soggetti (pensiamo al bramito) per la ricerca di ritratti; avvicinamento e disturbo ai nidi e siti di nidificazione; d'istruzione di habitat. Molto meglio un capanno che una stuolo di assetati di effetto wow che vagano per i pochi ambienti tutelati che sono rimasti.

avatarsupporter
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 15:26

Nella mia ultima foto non ho fatto niente con PS,qualcuno passerebbe 30 minuti per fare lo sfondo più sfocato ma si vedrebbe l esagerazione

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 15:40

Jjj
Parlavo di carnai e simili
Luve
Il doping dell'immagine è certamente un problema

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 16:24

Intanto ringrazio tutti quelli che sono intervenuti dando il loro contributo in base alla propria esperienza.
La mia domanda voleva essere appositamente ingenua, per non influenzare le risposte, ma ora che il dibattito è iniziato, e ci sono stati degli spunti interessanti, vorrei esprimere anche il mio parere, senza più quel velo di ingenuità iniziale.

Parto da una premessa, sono assolutamente convinto che ci siano fotografi naturalisti che fanno foto in modo etico, e per etico intendo senza disturbare, infastidire, mettere esche nocive per l'animale, ecc...
Sono altresì convinto che chi è intervenuto abbia detto esattamente le cose come stanno, ovviamente per lui.
Ma come ci sono fotografi che hanno un'etica, ce ne sono molti altri che all'etica antepongono i like.

Ma non voglio divagare. Voglio invece tornare all'argomento del topic. Ho voluto incentrare la discussione appositamente su uno dei generei fotografici naturalistici più semplici (mi perdoneranno gli esperti del genere), ovvero le foto da capanno a passeriformi. Si parte ovviamente da un genere relativamente semplice, per poi eventualmente estendere il discorso a generi più complessi, ma è il modus operandi che mi interessa.

Ora è chiaro che per una foto da capanno ad un passeriforme a 3.5 - 4 m non abbia alcun senso scattare a f/2.8 o f/4, perché, ok avere lo sfondo cremoso, ma il soggetto deve essere interamente a fuoco, esattamente come se si stesse facendo un ritratto umano, quello è lo scopo finale.
Quindi, si certo, bello portarsi il super tele fisso nel capanno, ma lo si deve comunque chiudere a f/7.1 - f/8. Questo siglifica che per avere lo sfondo intelleggibile, questo debba essere diversi metri dietro il soggetto, e non debbano esserci elementi di disturbo quali ad esempio, ed i più comuni, i rami degli alberi.

PS lo sappiamo tutti che la profondità di campo dipende da lunghezza focale/diaframma/distanza di messa a fuoco; ma mi sembrava un concetto talmente base, da non doverlo scrivere.

Ora ripeto la domanda, in percentuale quante secondo voi delle bellissime foto che si vedono sul forum ed in rete, con sfondi perfettamente omogenei, sono reali, e quante ritoccate o meglio taroccate? Per ritoccate intendo sostituzione dello sfondo, non certo modifiche su contrasto, luminosità, dehaze, ecc... In altre parole quanti barano?
Qualche anno fa un fotografo mi raccontò che un suo amico aveva l'abitudine di sostituire l'occhio del passeriforme in PP, aveva una libreria di occhi!!!! Roba da serial killer MrGreen

avatarjunior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 16:32

Mah, non saprei, hanno sicuramente tanto tempo da perdere per stare li a cambiare sfondi e incastrare occhi! MrGreen

Magari io sono lento, ma per sviluppare una foto che mi piace ci metterò circa 15 min? 20 min? E a volte per pigrizia lascio qualche sbavatura. Modificare lo sfondo è un delirio, devi controllare al microscopio il contorno del soggetto (o magari esistono tecniche che non conosco).

La funzione di photoshop/lightroom è abbastanza grezza.

Mi è venuto in mente che all'inizio della mia avventura fotografica avevo fatto qualche esperimento con la sfocatura ma venivano fuori delle porcherie.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 17:04

Bruno77, per me il tuo quesito non si pone, dato che lo sfondo omogeneo e monocromatico è da anni che non lo si cerca più. Nella fotografia naturalistica, luce permettendo, lo sfondo fa metà della fotografia e si cercano situazioni dove lo sfondo enfatizzi la qualità della foto.

Questo sia in avifauna (il cielo azzurro di un uccello in volo è molto banale) e ancor più nella macro.

Non cambierei mai uno sfondo con Photoshop con un altro monocromatico, la foto risulterebbe sempre molto banale.

Oggi poi si cerca di ambientare l'animale, ovviamente con l'ambientazione giusta. Oggi non verrai mai premiato a un concorso fotografico con il ritrattino (io lo chiamo il santino) e lo sfondo monocromatico.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2024 ore 17:07

lo sfondo omogeneo e monocromatico è da anni che non lo si cerca più

Non ne sono così convinto

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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